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15/01/2009 16:15 | |
Ferma restando la difficoltà che accompagna le traduzioni di testi antichi, così come, ferma restando l'estrema difficoltà nel rendere il senso della parole del tempo che fu anche per un esperto di madrelingua, è interessante notare il punto di vista di questo sacerdote, Don Giovanni, su di un racconto narrato nel libro di 1 Samuele.
"Il rapporto tra Davide e Gionata era una semplice amicizia?! Come Davide ricorderà la persona cara?! Don Giovanni ci racconta come finì il rapporto tra loro."
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"Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l’anima di Gionata si era già talmente legata all’anima di Davide che Gionata lo amò come se stesso. Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. Gionata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso. Gionata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura" (1 Sam. 18, 1-4). Questo breve racconto dell’incontro tra Davide e Gionata è tratto dal Primo Libro di Samuele che narra le vicende dei primi Re di Israele.
Gionata è uno dei figli del re Saul, e conosce Davide, un giovinetto ancora adolescente proprio dopo la battaglia contro i Filistei, dove con una piccola fionda ed un sasso appuntito Davide uccide Golia, un uomo gigantesco che seminava terrore tra gli israeliti e che rendeva invincibile l’esercito filisteo.
Davide era già segnato dalla grazia del Signore – come indica il testo biblico – e riesce nell’impresa di vincere sul nemico.
Tuttavia proprio per questo, dopo l’esultanza iniziale del popolo di Israele conoscerà anche l’avversione, la gelosia e l’invidia di Saul che teme il giovane poiché potrebbe portargli via il suo trono.
Gionata, che aveva qualche anno in più, come si può costatare dal testo stesso, pare innamorarsi da subito di questo ragazzo, poiché le parole bibliche sono inequivocabili : " lo amò come se stesso"…
Nella cultura mediorientale e semitica vi era una grande enfasi sui rapporti di amicizia, che costituiva un legame a volte più forte di quello tra un uomo ed una donna, (ad eccezione del poema amoroso contenuto nel Cantico dei Cantici non vi sono molti altri esempi di esaltazione del rapporto coniugale sponsale nei testi sacri) spesso visto soltanto come fatto procreativo e come necessario per una discendenza.
Convivono dentro l’ambiente ebraico due tendenze di fondo: una tendenza, forse più pubblica e plebea, ostile all’amore omosessuale, nella sua accezione comprensiva della genitalità, sostenuta dal tabù e dalla maledizione della sodomia (l’episodio di Sodoma e Gomorra) e da una vera e propria omofobia legata alla legge mosaica presente nell’Esodo e codificata poi nel Levitico.
Ed una tendenza invece, più discreta colta e raffinata, propria di ambienti regali e nobiliari, legata naturalisticamente al mediterraneo e alle civiltà del vicino oriente, che comprendeva una visione idilliaca del rapporto tra due ragazzi nel pieno delle loro virtù fisiche e dei loro slanci amorosi, anche in preparazione della vita militare e regale.
Il linguaggio propriamente orientale usato dall’autore del testo per sottolineare l’amore intimo, non solamente sessuale, ma sentimentale, come una vera e propria infatuazione di Gionata per Davide, oggi diremmo per la specie di "cotta" di uno per l’altro, non lascia dubbi ed è un linguaggio molto incisivo nella sua brevità e risponde ad una codificazione in uso, per amori sia eterosessuali che per quelli omosessuali : "l’anima di Gionata si era già talmente legata all’anima di Davide che Gionata lo amò come se stesso".
E questo "colpo di fulmine" avviene quando Davide aveva appena finito di parlare, cioè in un momento di fascinazione per chi ascoltava.
Inoltre il passo seguente indica con particolari decisivi il legame che si veniva a creare tra i due, un figlio di re, cioè un principe ed un giovinetto che era fino ad allora un povero pastorello, quand'anche scelto da Jahvè Dio ad essere il primo tra i Re di Israele.
"Gionata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura" : donare il mantello significava per un principe rivestire di dignità regale colui al quale veniva donato, quasi fosse parte di se stesso.
Il testo poi aggiunge il dono degli abiti, cioè di quelle cose molto private ed intime come i vestiti, che sono meno condivisibili se non per chi ha una comunione intima e una confidenza pressochè totale, fino alla donazione delle armi stesse, personali e munite dei simboli araldici di chi li portava, come pure la cintura segno distintivo del donatore, sia come premio per l'opera inaudita di Davide che ha salvato Israele e la casa regnante, sia per segnare con un legame potente e militare l'amore che ormai avrebbe unito i due giovani nella vita ed anche nella morte.
Gionata aiuterà spesso Davide a fuggire dalle ire di suo padre sempre più accecato dall’odio e dalla paura di perdere il regno.
Vi è poi un episodio proprio alla fine della vicenda terrena di Gionata che ci dice come questo amore era cresciuto nel tempo e come era stato evidentemente ricambiato da Davide stesso.
Lo troviamo all’inizio del Secondo Libro di Samuele : avuta notizia dell’uccisione di Saul e del figlio Gionata, Davide che tra poco tempo diverrà re di Israele, intona un lamento di dolore che il testo afferma trovarsi nel "Libro del Giusto".
Il passaggio che riguarda Gionata è questo, ed è molto esauriente e illuminante sul rapporto d’amore che intercorreva tra i due giovani militari e guerrieri, nel frattempo uniti in matrimonio con le rispettive mogli : "Gionata per la tua morte sento dolore, l’angoscia mi stringe per te, fratello mio Gionata! Tu mi eri molto caro; la tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna." ( 2 Sam. 1, 25-26 )
Ecco il testo è eloquente, ed usa due forti connotazioni: l'utilizzo delle parole "fratello mio", per indicare la sua permanenza presso la stessa casa, come si usa tra fratelli, e quindi la familiarità e quotidianità di un rapporto, e l'altra ancora più decisiva che era come un detto proverbiale che si usava per indicare un amore assoluto che non aveva paragoni : " la tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna".
Un'amicizia dunque il cui valore superava il rapporto con una donna, che spesso non era la stessa nell'arco della vita, poiché presso le case reali e nobiliari ebraiche era in uso prendere varie mogli ed anche concubine, come fece anche Davide in seguito, nonostante i divieti che si faranno sempre più pressanti con l'avanzamento dell'istituzione religiosa in Israele.
Questo amore che Davide piange non potrà essere consolato da nessuna donna e da nessuna prole, poiché ha una sua natura unica ed anche una sua nobiltà interiore: gratuito, senza interessi di sorta, generoso e spontaneo, speculare per la sua connotazione omosessuale, in una età di vigore e di imprese belliche.
Bello e fortemente nostalgico perché in età ancor giovanile viene stroncato, un amore cantato del resto anche dalla grande tradizione greca non lontana, e dai poemi omerici come troviamo per Achille e Patroclo, oppure per Alessandro Magno ed Efestione.
Non avrà quella distanza di età questo amore come accadde per l'imperatore Adriano e il suo giovane amante Antinoo.
Ma sarà un amore tra giovani di quasi pari età, ed uno dei due cadrà morto, sì che l'altro lo piangerà in eterno sconsolato…
Trovare in un testo biblico - da tanta gente confuso con l'omofobia del clero di ogni tempo - il racconto di un tenero amore tra due giovani uomini, non è cosa di poco conto.
Ci è stato tramandato un gioiello, che forse pochi conoscono, di rara preziosità e bellezza.
(don Giovanni)
E per chi è omosessuale che non compie atti? Cosa dice la Bibbia?
Interessante a riguardo è analizzare la relazione tra Davide e Gionatan, relazione assai discussa tra gli esegeti, per ovvi motivi...
Appena Davide ebbe finito di parlare con Saul, Gionatan si sentì nell'animo legato a Davide, e Gionatan l'amò come l'anima sua.
(1Samuele 18:1)
Per l'amore che aveva verso di lui, Gionatan fece di nuovo giurare Davide; perché egli l'amava come la sua stessa vita.
(1Samuele 20:17)
I due [Davide e Gionatan] si baciarono e piansero insieme; Davide soprattutto pianse dirottamente.
(1Samuele 20:41)
Come mai venne ucciso Gionatan sulle tue alture? Io sono in angoscia a motivo di te, Gionatan, fratello mio; tu mi eri molto caro, e l'amore tuo per me era più meraviglioso dell'amore delle donne. Come mai sono caduti i prodi? Come mai sono state infrante le loro armi?
(Davide parla in 2 Samuele 1:25-27)
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