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OMOSESSUALITA'

Ultimo Aggiornamento: 27/01/2009 09:59
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13/01/2009 01:05
 
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Re:
damaride, 10/01/2009 21.38:

La Bibbia non condanna nessuno per quello che è.

Ma per quello che fa.

MARIA




Quello che facciamo è ciò che siamo,
per cui, in ogni momento, siamo ciò che facciamo.

Se si condanna uno per quello che fa, significa che è condannato per quello che è e potenzialmente fare.

Pyccolo


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13/01/2009 14:05
 
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Re: Re:
pyccolo, 13/01/2009 1.05:




Quello che facciamo è ciò che siamo,
per cui, in ogni momento, siamo ciò che facciamo.

Se si condanna uno per quello che fa, significa che è condannato per quello che è e potenzialmente fare.

Pyccolo






Recentemente in un cineforum ho visto un film dal titolo "Ladri di biciclette", un film del primo dopoguerra.

Al colpevole, disoccupato, viene rubata la bicicletta con la quale
si spostava per cercare lavoro.

Gli viene rubata.

Colto dall'ira e dalla disperazione, quest'uomo di sani principi ruba una bicicletta e viene acciuffato e incarcerato.

Nella circostanza ha rubato, ma per un gesto inconsulto lo definiresti un ladro matricolato?

A mio parere non sempre l'errore etichetta l'errante.

MARIA


13/01/2009 15:31
 
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Re: Re: Re:
damaride, 13/01/2009 14.05:




Recentemente in un cineforum ho visto un film dal titolo "Ladri di biciclette", un film del primo dopoguerra.

Al colpevole, disoccupato, viene rubata la bicicletta con la quale
si spostava per cercare lavoro.

Gli viene rubata.

Colto dall'ira e dalla disperazione, quest'uomo di sani principi ruba una bicicletta e viene acciuffato e incarcerato.

Nella circostanza ha rubato, ma per un gesto inconsulto lo definiresti un ladro matricolato?

A mio parere non sempre l'errore etichetta l'errante.

MARIA







Risposta equilibrata ed amorevole: ti sentiresti di applicarla anche nei confronti di chi, profondamente addolorato per la morte violenta di un figlio a causa di un incidente, ha fumato 4 sigarette ?
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13/01/2009 16:08
 
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Re: Re: Re:
damaride, 13/01/2009 14.05:




Recentemente in un cineforum ho visto un film dal titolo "Ladri di biciclette", un film del primo dopoguerra.

Al colpevole, disoccupato, viene rubata la bicicletta con la quale
si spostava per cercare lavoro.

Gli viene rubata.

Colto dall'ira e dalla disperazione, quest'uomo di sani principi ruba una bicicletta e viene acciuffato e incarcerato.

Nella circostanza ha rubato, ma per un gesto inconsulto lo definiresti un ladro matricolato?

A mio parere non sempre l'errore etichetta l'errante.

MARIA




Mia carissima,
sono due discorsi fondamentalmente diversi.

In linea di principio il discorso sarebbe semplice, ma potrebbe apparire complesso.
Il ladro di biciclette potrebbe essere tale se rientrante in un gioco condiviso e non esser tale se rientrante nel gioco promosso da chi per primo ha sottratto la bicicletta all'altro.
In realtà, se ci pensi, alle regole di un gioco già stabilito, che afferma che una bicicletta posta in qualunque luogo non è utilizabile in alcun modo se non da chi ve l'ha posata, ne sono state create altre di comodo, con regole diverse, del tipo che, se trovo disponibile, in assenza di un proprietario, una bicicletta, la prendo e la utilizzo per fare i fatti miei, dato che altri stanno utilizzando la mia.
Le regole del primo gioco li condanna entrambi, mentre le regole del secondo gioco li autorizza.
In Italia viaggiare a destra è normale, mentre è reato in Inghilterra.
Fra cattolici avere rapporti prematrimoniali è peccato, per gli abitanti di diverse parti del mondo non solo non è peccato, ma è considerato atto sacro.
D'altra parte Maria, promessa sposa a Giuseppe, rimase incinta prima d'aver contratto matrimonio. Oggi, secondo le regole del cristianesimo, quest'azione sarebbe condannata.
Se proprio vogliamo, "ladro" è un termine fantasioso inventato per indicare le mosse in un gioco di regole condivise.
Quando due cani hanno una stessa scodella di cibo, chi di loro è primo o ha più fame sottrae all'altro la scodella, difendendola con i denti e con le unghia.
Se l'altro riesce a sottrargliela è un ladro?
Quello degli animali è un mondo senza regole.
L'estate scorsa mio figlio lasciò al mare una piccola finestra socchiusa, semplicemente.
Quando il giorno di natale siamo stati per trascorrerci una giornata abbiamo riscontrato che sul divano vi erano abbandanti peli di qualche cane.
Abbiamo temuto qualche furto, ma tutto era in ordine, ad eccezione del giaciglio inconsueto sul divano.
Questa bestia aveva ogni volta l'abilità di entrare dalla finestra e richiudere, ogni volta che usciva, la tenda su di essa.

Ha senso per un cane l'occupazione abusiva?
Abbiamo cercato di farlo capire al cane che guardava a distanza, ma senza alcun risultato. Lui se ne infischia dei nostri giochi e delle nostre regole.
Avrebbe senso attribuire ad un cane affamato la sottrazione di un arrosto?
Non voglio far diventare lungo il discorso, ma comprenderai che le regole, se condivise, servono a rendere la convivenza reciprocamente sopportabile. Tu puoi, nel gioco condiviso, chiamare ladro chi sottrae qualcosa che non gli appartiene, ma questo definirlo ladro non è una regola eterna ed esistente di per sè, ma rappresenta un accordo fra le parti in gioco, come chi bara in un gioco a carte.

Quel cittadino disoccupato ha fatto il suo gioco, quella della convenienza del momento per ovvie ragioni, esattamente come il cane che, senza porsi troppi problemi, sottrae ad un altro cane la sua razione di carne.
Chi stabilisce che una tale azione è furto?
Capirai che il furto esiste ed ha senso solo fra gli esseri umani, ma non dappertutto le regole che lo determinano sono le stesse.
Perciò, più che peccare di furto, quel cittadino si è assunta una responsabilità, in rapporto alle regole di quel gioco (ma non del suo), per la quale dovrà rispondere.
D'altra parte "responsabilità" deriva da "responso", che letteralmente significa rispondere, dare risposta.
In ambito religioso non è più definita "responsabilità", ovvero non basta che io spieghi perchè ho utilizzato la bicicletta in quei frangenti, ma "peccato", che è violazione di una legge divina, eterna ed indiscutiile, vera al di là di ogni considerazione e giustificazione.
Per la religioni le spiegazioni non bastano a giustificare un peccato, ma a rivelare una carenza, una debolezza ... per la religione ci va il pentimento, la dichiarazione di "mea culpa", la richiesta di perdono e lo strisciare davanti ai piedi del papa, nella speranza che quell'azione infame non ti segni per sempre.
Per la religione le dottrine non rientrano in un sistema di gioco condiviso ed inventato dalle parti.
Per la religione le regole ci sono state, ci sono e ci saranno indipendentemente dal cervello umano.
Quelle regole e quei giochi sono stati stabiliti da volontà in discusse, divine.
Per la religione le regole sono immutabili, mentre per gli uomini le regole, della cui osservanza chi vi aderisce si sente responsabile, sono modificabile ed adattabili alle sue esigenze nel tempo.

Per la religione non esiste il gioco delle regole condivise dei diritti umani fondamentali.
Esistono le regole divine punto e basta.
Sono le regole sui diritti che devono annullarsi dinanzi alle regole divine e non il contrario.

C'è una cosa però a cui i credenti non sono in grado di rispondere, ovvero non si assumono la responsabilità di ciò che vanno affermando:

In che modo dimostrano che l'origine delle regole religiose sia di natura divina?
Qui qualcuno parla dell'autorità concessa da Dio di esercitare il potere sui credenti, compreso quello di scomunicare/disassociare.
Se però chiediamo ai credenti di farci visionare e leggere questa concessione non si ottiene nessuna risposta se non questa: " ... ma io ci credo per fede".
E tu per fede vorresti calpestare i dritti altrui?
Come dire: Lo voglio credere punto e basta, anche se non ho nulla per attestarlo.
Qui casca l'asino ed il credente si mostra non solo, irresponsabile, ma anche dedito ad interpretare l'ininterpretabile.
Cara Maria, il credente ha una sola certezza, quella dell'incertezza, ed una sola incertezza, quella della certezza dell'indimostrabilità.

L'unico grande gioco condiviso dovrebbe essere quello delineato dalla carta costituzionale universale dei diritti umani fondamentali.
Nessun altro gioco, per essere, dovrebbe disconoscere quella carta ... questi gli obiettivi per il futuro.

Tanti cari saluti [SM=x1061918]

Pyccolo



[Modificato da pyccolo 13/01/2009 16:14]
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Re: Re: Re: Re:
Kalos52, 13/01/2009 15.31:





Risposta equilibrata ed amorevole: ti sentiresti di applicarla anche nei confronti di chi, profondamente addolorato per la morte violenta di un figlio a causa di un incidente, ha fumato 4 sigarette ?



Non mi sembra una risposta corretta , Damaride a fatto solo un esempio.

x piccolo
Adesso ci mettisamo pure a giustificare i peccati con esempi degli animali ma!!! roba da matti.
[Modificato da Jon Konneri 13/01/2009 17:06]



-------------------------------------------------

Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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Re: Re: Re: Re:
Kalos52, 13/01/2009 15.31:



Risposta equilibrata ed amorevole: ti sentiresti di applicarla anche nei confronti di chi, profondamente addolorato per la morte violenta di un figlio a causa di un incidente, ha fumato 4 sigarette ?



Ti dico di più, mi sentirei obbligata ad applicarla.

Lo stesso se in preda a così tanta disperazione si ubriacasse o tentasse il suicidio.

Dice Paolo: divenite imitatori di Dio ( con tutti i nostri limiti ).
La più grande delle qualità di Dio è la MISERICORDIA.

E disciplinare chi è stato già tanto colpito non è nè da Dio nè dalla sua misericordia.

Maria Pignatelli Cortes.


13/01/2009 17:33
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Jon Konneri, 13/01/2009 17.04:



Non mi sembra una risposta corretta , Damaride a fatto solo un esempio.

x piccolo
Adesso ci mettisamo pure a giustificare i peccati con esempi degli animali ma!!! roba da matti.




Sei un genio! Massimo rispetto!
[Modificato da NewWorldOne 13/01/2009 17:34]
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13/01/2009 17:34
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
NewWorldOne, 13/01/2009 17.33:




TU SEI UN GRANDE




[SM=x1061910] non è vero



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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13/01/2009 17:40
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Jon Konneri, 13/01/2009 17.04:



Non mi sembra una risposta corretta , Damaride a fatto solo un esempio.

x piccolo
Adesso ci mettisamo pure a giustificare i peccati con esempi degli animali ma!!! roba da matti.





AHH...tu sei da meno degli animali?

Già ... tu, povero affamato, muori per una divinità che consente all'altro di consumare sempre tutta la sua scodella, perchè è sua per volere divino, mentre il tuo sarebbe furto.
L'altro dovrebbe dipendere esclusivamente dalla tua compassione e misericordia ... ma tu ce l'hai? Fammelo sapere, che so dirti io a chi e attraverso chi indirizzarla.

Dire "roba da bestie" è un'offesa per questi esseri.

Pyccolo




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13/01/2009 17:57
 
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Certo che c'è la misericordia piccolo è il perdono



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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Re:
Jon Konneri, 13/01/2009 17.57:

Certo che c'è la misericordia piccolo è il perdono




ma scuse moi gioia mia
ma ti aspetti il perdono di Gesù quando fai l'amore con tua moglie?
dai su non esageriamo si parla di perdono quando si parla di promiscuità sessuale, di tradimento eccecc, cristianamente parlando non perchè una persona fa l'amore con la persona che ama, altrimenti quà finiamo per chiedere persono anche quando ci cibiamo, ma dobbiamo pure sostentarci o dobbiamo solo morire per il vostro Dio? che capperi [SM=x1061920]
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Re:
Jon Konneri, 13/01/2009 17.57:

Certo che c'è la misericordia piccolo è il perdono




Ma quale misericordia e perdono, caro JonJon ... quelle DELLE chiacchiere?

Ti sussurro alle orecchia che ai piedi di san Pietro in Vaticano ci son persone scomunicate dalla società e dalla CC, in preda al freddo e non sanno dopo posare la testa ... vivono in macchine vecchie sotto i cartoni (una a Genova è persino morto dal freddo), in balia degli stenti, mentre il tuo papa ed i suoi cardinali gongolano nel lusso.
Gongolano nel lusso perchè c'è gente che crede in loro ed affida loro l'8 per mille, per donare ai poveri.
Si mediti, gente, prima di donare a questi signori ... si provveda invece ad incassare questi soldi ed a togliere questa povera gente dalla strada.
Qualcosa andrà pure ai poveri, forse, ma è quasi tutto nelle loro tasche che va, caro amico, ALTRO CHE MISERICORDIA E PERDONO.
QUELLI PERDONANO SOLO LA LORO FAME ED USANO LA MISERICORDIA SOLO PER SE' E, SE NE RESTA UN PO' (PER NON DARE NELL'OCCHIO), COME I CANI (CHE ALMENO, SFAMATOSI, LASCIANO TUTTO IL RESTO), ANCHE PER GLI ALTRI.

Non fatevi per piacere portavoce di misericordia e pietà, voi che non ne avete mai avuta. La storia insegna.

Pyccolo


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Re: Re:
helenhelen, 13/01/2009 18.02:




ma scuse moi gioia mia
ma ti aspetti il perdono di Gesù quando fai l'amore con tua moglie?
dai su non esageriamo si parla di perdono quando si parla di promiscuità sessuale, di tradimento eccecc, cristianamente parlando non perchè una persona fa l'amore con la persona che ama, altrimenti quà finiamo per chiedere persono anche quando ci cibiamo, ma dobbiamo pure sostentarci o dobbiamo solo morire per il vostro Dio? che capperi [SM=x1061920]



HAAAAA hele ma perche mi tocchi sempre questi discorsi [SM=x1061973] [SM=x1061972] [SM=x1061920]



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
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Re: Re:
pyccolo, 13/01/2009 18.08:




Ma quale misericordia e perdono, caro JonJon ... quelle DELLE chiacchiere?

Ti sussurro alle orecchia che ai piedi di san Pietro in Vaticano ci son persone scomunicate dalla società e dalla CC, in preda al freddo e non sanno dopo posare la testa ... vivono in macchine vecchie sotto i cartoni (una a Genova è persino morto dal freddo), in balia degli stenti, mentre il tuo papa ed i suoi cardinali gongolano nel lusso.
Gongolano nel lusso perchè c'è gente che crede in loro ed affida loro l'8 per mille, per donare ai poveri.
Si mediti, gente, prima di donare a questi signori ... si provveda invece ad incassare questi soldi ed a togliere questa povera gente dalla strada.
Qualcosa andrà pure ai poveri, forse, ma è quasi tutto nelle loro tasche che va, caro amico, ALTRO CHE MISERICORDIA E PERDONO.
QUELLI PERDONANO SOLO LA LORO FAME ED USANO LA MISERICORDIA SOLO PER SE' E, SE NE RESTA UN PO' (PER NON DARE NELL'OCCHIO), COME I CANI (CHE ALMENO, SFAMATOSI, LASCIANO TUTTO IL RESTO), ANCHE PER GLI ALTRI.

Non fatevi per piacere portavoce di misericordia e pietà, voi che non ne avete mai avuta. La storia insegna.

Pyccolo






Si ma perche su queste cose esiste solo una chiesa , lo stato dov'è che siamo noi

HAI preti che vivono in cose lussuose e mangiano è bevono disinteressandosi del povero è riservata per loro una forte pena la chiesa queste cose le insegna , e che forse stanno diventando molto leggeri sulla fede nel Signore.
[Modificato da Jon Konneri 13/01/2009 18:14]



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14/01/2009 07:53
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
damaride, 13/01/2009 17.25:



Ti dico di più, mi sentirei obbligata ad applicarla.

Lo stesso se in preda a così tanta disperazione si ubriacasse o tentasse il suicidio.

Dice Paolo: divenite imitatori di Dio ( con tutti i nostri limiti ).
La più grande delle qualità di Dio è la MISERICORDIA.

E disciplinare chi è stato già tanto colpito non è nè da Dio nè dalla sua misericordia.

Maria Pignatelli Cortes.







Grazie Damaride, questa tua risposta mi ha reso felice, oggi la giornata è iniziata nel migliore dei modi.

Con affetto

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15/01/2009 09:28
 
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INTERVISTA A LEONARDO
Un conto è l'articolo di un giornalista, diversa è la reale testimonianza di Leonardo....

di Stefano Bolognini

Leonardo Ranieri, ex-Testimone, aveva raggiunto nelle loro gerarchie il grado di "vescovo".
Scopertosi gay, gli è toccato il "cartellino rosso" e ha deciso di raccontare e denunciare l'omofobia, le violenze psicologiche subite, e il dramma dell'abbandono della sua confessione.
E ha aperto uno spiraglio sulla silenziosa sofferenza di coloro che non trovano la forza di uscirne.
Come sei diventato Testimone di Geova?
Nel 1974 mia madre si è avvicinata ai Testimoni di Geova, attratta dalle parole che le davano conforto. Ero piccolo, avevo solo sette anni, e le ero molto legato. Tentavo di fare tutto ciò che potesse piacerle, per un senso di rispetto. Ho incominciato a frequentarli.
Prova a immaginare un bambino in un ambiente che lo esclude da tutto ciò che non riguarda il mondo dei Testimoni. Vennero, lentamente, tagliati i ponti con parenti, amici, compagni di scuola, e da allora ho frequentato solo Testimoni. Sono diventato forzatamente uno di loro.
Nel 1981 mi sono battezzato, e lentamente ho fatto carriera all'interno del gruppo: prima come Servitore di Ministero (una sorta di diacono) poi sono diventato un Anziano di congregazione, diplomato attraverso un corso. Corso che prepara i giovani single al servizio missionario e di profonda evangelizzazione.
È uno dei livelli "alti" nella loro "gerarchia" una sorta di "vescovo"...
Sì, ero Oratore pubblico, ed ero tra coloro che gestiscono la Sala del regno e risolvono i problemi di potere interno.
Tenevo anche conferenze in altri Paesi.
Ero addetto all'insegnamento biblico, alla confessione, e avevo compiti giudiziari per i loro tribunali interni...
...Tribunali interni?
Sono organi che dirimono le controversie interne e hanno il compito di espellere quei Testimoni che non seguono la dottrina.
Sono composti da tre o quattro Anziani.
È un vero e proprio tribunale con prove, accuse e difesa.
Come vivevi la tua scelta di testimone di Geova?
Oddio, non è una scelta. Ti lasci trasportare. Sei escluso dal mondo e li frequenti moltissimo, anche per evangelizzare. Diventano tutto il tuo mondo e non stavo male: ero gratificato anche per il ruolo che avevo raggiunto. Ero qualcuno.
Quando la tua fede è forte, riesci anche a reprimerti, con una fatica immane, ma nella teorica certezza di essere gratificato da altro.
E l'omosessualità?
Sono omosessuale da sempre, ma le spinte della mia pulsione erano temprate dalla gratificazione per il livello che avevo raggiunto. Per trent'anni mi sono represso.
Cosa intendi?
Vivevo di finzioni. Consideravo satanica la mia omosessualità.
Non ne ho mai parlato con nessuno e sono arrivato al punto di frequentare due diverse donne. Un pastore necessita di una famiglia.
Fortunatamente non sono riuscito a sposarmi.
Ma cosa pensano i Testimoni dell'omosessualità?
Un Testimone può essere omosessuale, ma deve essere casto.
In veste di pastore ho tenuto anche lezioni sull'omosessualità... mi sentivo un verme. Dovevo condannarla.
La condanna è diversa da quella della Chiesa cattolica o di altre confessioni. Se la pratichi, sei espulso, attraverso il tribunale a cui accennavo, e l'espulsione t'impedisce il dialogo con amici e parenti Geova.
È vero che esercitano un controllo stretto su ogni singolo Testimone?
Ogni singolo Testimone viene addestrato a riferire ogni cosa che si verifica agli altri.
Abito in un palazzo nel quale vive una famiglia di Testimoni.
Sono controllato tuttora, e qualsiasi movimento in casa mia è segnalato agli Anziani.
Come hanno scoperto che sei gay?
Due anni fa sono esploso. Mi sono innamorato e ho deciso di vivere normalmente il mio amore.
Mi ero reso conto del fatto che non ragionavo con la mia testa e che non potevo esprimere alcun giudizio.
In più ero entrato in conflitto con altri Pastori: essendo così addentro nelle loro gerarchie mi erano molto chiari i giochi di potere e di denaro che si facevano alle spalle degli aderenti della setta.
Ho mollato tutto.
Ho confessato di essere omosessuale e subìto un tribunale interno. Sono stato immediatamente destituito dai miei incarichi.
Successivamente mi hanno espulso.
Cosa comporta l'espulsione?
Espulsione significa emarginazione totale.
Dal 15 settembre 2003 non posso più vedere i miei parenti Testimoni. Se un Testimone venisse a trovarmi o fosse visto in mia compagnia sarebbe espulso. Posso vedere mia madre, ma solo perché è inferma e ne sono il tutore.
Da quel 15 settembre i miei amici, coloro con cui avevo vissuto per trent'anni, mi evitano, e hanno moti di repulsione quando mi vedono. Nessuno di loro mi rivolge la parola.
Lavoravo come contabile per un Testimone... mi ha licenziato da un giorno all'altro.
Li ho denunciati: mi hanno anche mosso accuse terrificanti, e con alcuni di loro sono in causa per diffamazione.
Vivo nella zona dove c'è la Sala del regno, il luogo nel quale si riuniscono per pregare, e sono additato come omosessuale. Persino la parrucchiera ha saputo di me, attraverso gli altri Geova...
Per loro sono un nemico da emarginare. Il demonio...
Anche la mia famiglia è stata emarginata. Quando sono in casa di mia madre e passa un Testimone a salutarla, devo uscirne.
Nessun Testimone ti è stato vicino?
Pochi, e con estrema discrezione, per evitare l'espulsione.
Ne vedo qualcuno clandestinamente. Vengono a trovarmi a tarda notte.
Che cosa hai fatto, appena espulso?
Appena espulso ho tentato il suicidio.
Non trovo parole per spiegare il senso di emarginazione, di vuoto e solitudine che provavo.
Ero da mia zia Testimone per pranzo e le hanno telefonato per farmi cacciare dalla sua casa.
Mi hanno battuto fango addosso.
Non parli più con nessuno di coloro che ti hanno circondato per trent'anni. Non hai un numero di telefono da comporre. Nulla. Sei completamente solo.
Il primo periodo lo trascorri in estrema solitudine. Non avevo amici esterni ai Testimoni. Il mio mondo era il loro mondo.
Poi ho cercato di ricostruirmi una esistenza. Da zero. Sono stato fortunato, e grazie alla mia attività, ora ho amici "freschi". Ma non ho più un passato.
Perché rispetti la regola di non rivolgere loro la parola?
Ma se si girano dall'altra parte e se ne vanno, cosa devo fare?
L'emarginazione è voluta.
L'estrema solitudine che provi serve ai Testimoni per farti tornare sui tuoi passi, perché senti il bisogno del gruppo, dei tuoi amici.
Quanti non ce l'hanno fatta e sono tornati indietro... Non erano pentiti: erano solo tremendamente soli.
Cosa provi oggi nei confronti dei Testimoni?
Inizialmente provavo astio. Sono arrivato ad odiarli.
Poi mi sono reso conto che, solo due anni fa, pensavo che l'espulsione fosse giusta e che non avrei mai rivolto la parola ad un espulso. Ora comprendo che non è la loro volontà: è un'imposizione.
Se mi rivolgessero la parola vivrebbero la stessa emarginazione che vivo io.
Conosci altri Testimoni omosessuali?
Certo! La mia prima relazione è stata con un Testimone di Geova che ha negato tutto davanti al tribunale. È sposato con figli.
Diversi ragazzi "Geova", poi, sono omosessuali e fanno una vita disastrosa. Molti sono in cura da analisti e prendono psicofarmaci.
Cosa consigli agli omosessuali che vogliono uscire dai Testimoni?
Devono affrontare la situazione e farsi forza. Superato il primo periodo si può vivere con dignità.
Essere omosessuali e Testimoni è ipocrita.
Recentemente un mio amico è stato espulso con la stessa motivazione. Si è fatto sei mesi di psicofarmaci e una depressione allucinante. Ora però sta meglio.
A distanza di due anni come ti senti?
Non posso dirti "sereno": ho tanti ricordi e mi mancano le persone a cui ho voluto bene, e il contatto umano.
Se mia madre mancasse non potrei nemmeno ricevere le condoglianze da degli amici. Per loro sono un peccatore, un problema...
Ogni tanto accompagno mia madre alla Casa del regno ma nessuno mi guarda in faccia o mi parla. Eppure erano i miei amici...
Sono però fiero della scelta di dignità che ho fatto.
E a volte qualcuno, forte del sentimento del passato, mi abbozza un sorriso o mi fa pervenire notizie personali tramite mia madre: credo sia stato difficile anche per loro, dopo trent'anni, non aver più rapporti con me.
Credimi, a volte quel sorriso ti dice tante cose...


[Modificato da Ilaria M. 15/01/2009 09:30]
15/01/2009 10:25
 
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Re: INTERVISTA A LEONARDO
Ilaria M., 15/01/2009 9.28:

Un conto è l'articolo di un giornalista, diversa è la reale testimonianza di Leonardo....

di Stefano Bolognini

Leonardo Ranieri, ex-Testimone, aveva raggiunto nelle loro gerarchie il grado di "vescovo".
Scopertosi gay, gli è toccato il "cartellino rosso" e ha deciso di raccontare e denunciare l'omofobia, le violenze psicologiche subite, e il dramma dell'abbandono della sua confessione.
E ha aperto uno spiraglio sulla silenziosa sofferenza di coloro che non trovano la forza di uscirne.
Come sei diventato Testimone di Geova?
Nel 1974 mia madre si è avvicinata ai Testimoni di Geova, attratta dalle parole che le davano conforto. Ero piccolo, avevo solo sette anni, e le ero molto legato. Tentavo di fare tutto ciò che potesse piacerle, per un senso di rispetto. Ho incominciato a frequentarli.
Prova a immaginare un bambino in un ambiente che lo esclude da tutto ciò che non riguarda il mondo dei Testimoni. Vennero, lentamente, tagliati i ponti con parenti, amici, compagni di scuola, e da allora ho frequentato solo Testimoni. Sono diventato forzatamente uno di loro.
Nel 1981 mi sono battezzato, e lentamente ho fatto carriera all'interno del gruppo: prima come Servitore di Ministero (una sorta di diacono) poi sono diventato un Anziano di congregazione, diplomato attraverso un corso. Corso che prepara i giovani single al servizio missionario e di profonda evangelizzazione.
È uno dei livelli "alti" nella loro "gerarchia" una sorta di "vescovo"...
Sì, ero Oratore pubblico, ed ero tra coloro che gestiscono la Sala del regno e risolvono i problemi di potere interno.
Tenevo anche conferenze in altri Paesi.
Ero addetto all'insegnamento biblico, alla confessione, e avevo compiti giudiziari per i loro tribunali interni...
...Tribunali interni?
Sono organi che dirimono le controversie interne e hanno il compito di espellere quei Testimoni che non seguono la dottrina.
Sono composti da tre o quattro Anziani.
È un vero e proprio tribunale con prove, accuse e difesa.
Come vivevi la tua scelta di testimone di Geova?
Oddio, non è una scelta. Ti lasci trasportare. Sei escluso dal mondo e li frequenti moltissimo, anche per evangelizzare. Diventano tutto il tuo mondo e non stavo male: ero gratificato anche per il ruolo che avevo raggiunto. Ero qualcuno.
Quando la tua fede è forte, riesci anche a reprimerti, con una fatica immane, ma nella teorica certezza di essere gratificato da altro.
E l'omosessualità?
Sono omosessuale da sempre, ma le spinte della mia pulsione erano temprate dalla gratificazione per il livello che avevo raggiunto. Per trent'anni mi sono represso.
Cosa intendi?
Vivevo di finzioni. Consideravo satanica la mia omosessualità.
Non ne ho mai parlato con nessuno e sono arrivato al punto di frequentare due diverse donne. Un pastore necessita di una famiglia.
Fortunatamente non sono riuscito a sposarmi.
Ma cosa pensano i Testimoni dell'omosessualità?
Un Testimone può essere omosessuale, ma deve essere casto.
In veste di pastore ho tenuto anche lezioni sull'omosessualità... mi sentivo un verme. Dovevo condannarla.
La condanna è diversa da quella della Chiesa cattolica o di altre confessioni. Se la pratichi, sei espulso, attraverso il tribunale a cui accennavo, e l'espulsione t'impedisce il dialogo con amici e parenti Geova.
È vero che esercitano un controllo stretto su ogni singolo Testimone?
Ogni singolo Testimone viene addestrato a riferire ogni cosa che si verifica agli altri.
Abito in un palazzo nel quale vive una famiglia di Testimoni.
Sono controllato tuttora, e qualsiasi movimento in casa mia è segnalato agli Anziani.
Come hanno scoperto che sei gay?
Due anni fa sono esploso. Mi sono innamorato e ho deciso di vivere normalmente il mio amore.
Mi ero reso conto del fatto che non ragionavo con la mia testa e che non potevo esprimere alcun giudizio.
In più ero entrato in conflitto con altri Pastori: essendo così addentro nelle loro gerarchie mi erano molto chiari i giochi di potere e di denaro che si facevano alle spalle degli aderenti della setta.
Ho mollato tutto.
Ho confessato di essere omosessuale e subìto un tribunale interno. Sono stato immediatamente destituito dai miei incarichi.
Successivamente mi hanno espulso.
Cosa comporta l'espulsione?
Espulsione significa emarginazione totale.
Dal 15 settembre 2003 non posso più vedere i miei parenti Testimoni. Se un Testimone venisse a trovarmi o fosse visto in mia compagnia sarebbe espulso. Posso vedere mia madre, ma solo perché è inferma e ne sono il tutore.
Da quel 15 settembre i miei amici, coloro con cui avevo vissuto per trent'anni, mi evitano, e hanno moti di repulsione quando mi vedono. Nessuno di loro mi rivolge la parola.
Lavoravo come contabile per un Testimone... mi ha licenziato da un giorno all'altro.
Li ho denunciati: mi hanno anche mosso accuse terrificanti, e con alcuni di loro sono in causa per diffamazione.
Vivo nella zona dove c'è la Sala del regno, il luogo nel quale si riuniscono per pregare, e sono additato come omosessuale. Persino la parrucchiera ha saputo di me, attraverso gli altri Geova...
Per loro sono un nemico da emarginare. Il demonio...
Anche la mia famiglia è stata emarginata. Quando sono in casa di mia madre e passa un Testimone a salutarla, devo uscirne.
Nessun Testimone ti è stato vicino?
Pochi, e con estrema discrezione, per evitare l'espulsione.
Ne vedo qualcuno clandestinamente. Vengono a trovarmi a tarda notte.
Che cosa hai fatto, appena espulso?
Appena espulso ho tentato il suicidio.
Non trovo parole per spiegare il senso di emarginazione, di vuoto e solitudine che provavo.
Ero da mia zia Testimone per pranzo e le hanno telefonato per farmi cacciare dalla sua casa.
Mi hanno battuto fango addosso.
Non parli più con nessuno di coloro che ti hanno circondato per trent'anni. Non hai un numero di telefono da comporre. Nulla. Sei completamente solo.
Il primo periodo lo trascorri in estrema solitudine. Non avevo amici esterni ai Testimoni. Il mio mondo era il loro mondo.
Poi ho cercato di ricostruirmi una esistenza. Da zero. Sono stato fortunato, e grazie alla mia attività, ora ho amici "freschi". Ma non ho più un passato.
Perché rispetti la regola di non rivolgere loro la parola?
Ma se si girano dall'altra parte e se ne vanno, cosa devo fare?
L'emarginazione è voluta.
L'estrema solitudine che provi serve ai Testimoni per farti tornare sui tuoi passi, perché senti il bisogno del gruppo, dei tuoi amici.
Quanti non ce l'hanno fatta e sono tornati indietro... Non erano pentiti: erano solo tremendamente soli.
Cosa provi oggi nei confronti dei Testimoni?
Inizialmente provavo astio. Sono arrivato ad odiarli.
Poi mi sono reso conto che, solo due anni fa, pensavo che l'espulsione fosse giusta e che non avrei mai rivolto la parola ad un espulso. Ora comprendo che non è la loro volontà: è un'imposizione.
Se mi rivolgessero la parola vivrebbero la stessa emarginazione che vivo io.
Conosci altri Testimoni omosessuali?
Certo! La mia prima relazione è stata con un Testimone di Geova che ha negato tutto davanti al tribunale. È sposato con figli.
Diversi ragazzi "Geova", poi, sono omosessuali e fanno una vita disastrosa. Molti sono in cura da analisti e prendono psicofarmaci.
Cosa consigli agli omosessuali che vogliono uscire dai Testimoni?
Devono affrontare la situazione e farsi forza. Superato il primo periodo si può vivere con dignità.
Essere omosessuali e Testimoni è ipocrita.
Recentemente un mio amico è stato espulso con la stessa motivazione. Si è fatto sei mesi di psicofarmaci e una depressione allucinante. Ora però sta meglio.
A distanza di due anni come ti senti?
Non posso dirti "sereno": ho tanti ricordi e mi mancano le persone a cui ho voluto bene, e il contatto umano.
Se mia madre mancasse non potrei nemmeno ricevere le condoglianze da degli amici. Per loro sono un peccatore, un problema...
Ogni tanto accompagno mia madre alla Casa del regno ma nessuno mi guarda in faccia o mi parla. Eppure erano i miei amici...
Sono però fiero della scelta di dignità che ho fatto.
E a volte qualcuno, forte del sentimento del passato, mi abbozza un sorriso o mi fa pervenire notizie personali tramite mia madre: credo sia stato difficile anche per loro, dopo trent'anni, non aver più rapporti con me.
Credimi, a volte quel sorriso ti dice tante cose...





Mi chiedo cosa sarebbero oggi Luxuria, Platinette, Paone, ecc. se fossero stati TG. A prescindere dalle rispettive attività e posizioni in campo politico e sociale, che gran perdita avrebbe subìto la nostra società!

A Leonardo vanno la mia stima e solidarietà.

Kalos





[Modificato da Kalos52 15/01/2009 10:27]
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Re: INTERVISTA A LEONARDO

Leonardo....

Un Testimone può essere omosessuale, ma deve essere casto.


Qualunque TdG, non unito nel sacro vincolo del matrimonio deve essere casto. Geova Dio e Cristo Gesù affermano: l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.


È vero che esercitano un controllo stretto su ogni singolo Testimone?
Ogni singolo Testimone viene addestrato a riferire ogni cosa che si verifica agli altri.



Questo è assolutamente falso.


Abito in un palazzo nel quale vive una famiglia di Testimoni.
Sono controllato tuttora, e qualsiasi movimento in casa mia è segnalato agli Anziani.



A parte la falsità basilare, non si vedrebbe neppure il perchè di questo controllo nei confronti di una persona che non è più TdG.


Due anni fa sono esploso. Mi sono innamorato e ho deciso di vivere normalmente il mio amore.



La parola "normalmente" è corretta se riferita alla società laica per la quale rapporti extramatrimoniali, rapporti omosessuali etc. oramai sono recepiti come normali.

Ma Geova, l'Iddio della Bibbia li condanna come rapporti immorali.
D'altra parte è stato ribadito dallo stesso protagonosta dell'intervista che l'omosessualità non è condannata ma bisogna conservarsi casti.

Di conseguenza egli stesso è ben consapevole di aver violato il principio biblico della fornicazione.


Mi ero reso conto del fatto che non ragionavo con la mia testa e che non potevo esprimere alcun giudizio.



Non vedo pertanto i motivi di rammarico.


In più ero entrato in conflitto con altri Pastori: essendo così addentro nelle loro gerarchie mi erano molto chiari i giochi di potere e di denaro che si facevano alle spalle degli aderenti della setta.



Ecco un'altra frecciata rancorosa e velenosa, dopo 30 anni di appartenenza definisce "setta" la Confessione religiosa che invece, per sua stessa ammissione, lo ha gratificato.

Se poi ci sono giochi di potere e per di più di denaro, invece di sparare nel mucchio, perchè non li denunzia specificatamente? Troverà tante orecchie pronte a sentirlo con molto piacere.


Dal 15 settembre 2003 non posso più vedere i miei parenti Testimoni.



Falso anche questo.


Se un Testimone venisse a trovarmi o fosse visto in mia compagnia sarebbe espulso. Posso vedere mia madre, ma solo perché è inferma e ne sono il tutore.
Da quel 15 settembre i miei amici, coloro con cui avevo vissuto per trent'anni, mi evitano, e hanno moti di repulsione quando mi vedono. Nessuno di loro mi rivolge la parola.



"Gli uomini che giacciono con gli uomini" sono considerati da Dio alla stessa stregua degli abitanti di Sodoma e Gomorra.


Lavoravo come contabile per un Testimone... mi ha licenziato da un giorno all'altro.



Conosco disassociati che non sono stati licenziati dai datori di lavoro TdG. I rapporti di lavoro non cambiano con la disassociazione.


Vivo nella zona dove c'è la Sala del regno, il luogo nel quale si riuniscono per pregare, e sono additato come omosessuale. Persino la parrucchiera ha saputo di me, attraverso gli altri Geova...



L'intervistato non è "additato" come omosessuale. E' realmente omosessuale. E perchè se ne vergogna?


Anche la mia famiglia è stata emarginata.



Altra dichiarazione faziosa e falsa, perchè emarginare la famiglia?

Non avendo altro tempo mi fermo qui, tanto il resto dell'intervista segue la stessa falsariga.

Adesso si dirà che sono stata spietata verso una persona in difficoltà. Ma l'indignazione per le evidenti menzogne e mistificazioni che dice costui finisce per limitare sentimenti
positivi.

Maria Pignatelli Cortes.

[Modificato da damaride 15/01/2009 10:49]
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15/01/2009 10:52
 
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Re: Re: INTERVISTA A LEONARDO


non farò un ragionamento ne un commento mirato a polemizzare con il tuo scritto Maria, potrei ma farò un commento piu generale e sopratutto cercando di non offenderti nel tuo sentimento religioso, anche se le parole escono da te questi sono i concetti che uno stato laico dovrebbe mettere al bando perchè
ritengo e penso fortemente che con questi pensieri si uccide una persona che non ha colpe per quello che è ne commette reato per quello che fà,
si uccide applicando fondamentalmente quel libro che comincio a destare dal profondo della mia anima.
un caro saluto.
damaride, 15/01/2009 10.39:


Leonardo....

Un Testimone può essere omosessuale, ma deve essere casto.


Qualunque TdG, non unito nel sacro vincolo del matrimonio deve essere casto. Geova Dio e Cristo Gesù affermano: l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.


È vero che esercitano un controllo stretto su ogni singolo Testimone?
Ogni singolo Testimone viene addestrato a riferire ogni cosa che si verifica agli altri.



Questo è assolutamente falso.


Abito in un palazzo nel quale vive una famiglia di Testimoni.
Sono controllato tuttora, e qualsiasi movimento in casa mia è segnalato agli Anziani.



A parte la falsità basilare, non si vedrebbe neppure il perchè di questo controllo nei confronti di una persona che non è più TdG.


Due anni fa sono esploso. Mi sono innamorato e ho deciso di vivere normalmente il mio amore.



La parola "normalmente" è corretta se riferita alla società laica per la quale rapporti extramatrimoniali, rapporti omosessuali etc. oramai sono recepiti come normali.

Ma Geova, l'Iddio della Bibbia li condanna come rapporti immorali.
D'altra parte è stato ribadito dallo stesso protagonosta dell'intervista che l'omosessualità non è condannata ma bisogna conservarsi casti.

Di conseguenza egli stesso è ben consapevole di aver violato il principio biblico della fornicazione.


Mi ero reso conto del fatto che non ragionavo con la mia testa e che non potevo esprimere alcun giudizio.



Non vedo pertanto i motivi di rammarico.


In più ero entrato in conflitto con altri Pastori: essendo così addentro nelle loro gerarchie mi erano molto chiari i giochi di potere e di denaro che si facevano alle spalle degli aderenti della setta.



Ecco un'altra frecciata rancorosa e velenosa, dopo 30 anni di appartenenza definisce "setta" la Confessione religiosa che invece, per sua stessa ammissione, lo ha gratificato.

Se poi ci sono giochi di potere e per di più di denaro, invece di sparare nel mucchio, perchè non li denunzia specificatamente? Troverà tante orecchie pronte a sentirlo con molto piacere.


Dal 15 settembre 2003 non posso più vedere i miei parenti Testimoni.



Falso anche questo.


Se un Testimone venisse a trovarmi o fosse visto in mia compagnia sarebbe espulso. Posso vedere mia madre, ma solo perché è inferma e ne sono il tutore.
Da quel 15 settembre i miei amici, coloro con cui avevo vissuto per trent'anni, mi evitano, e hanno moti di repulsione quando mi vedono. Nessuno di loro mi rivolge la parola.



"Gli uomini che giacciono con gli uomini" sono considerati da Dio alla stessa stregua degli abitanti di Sodoma e Gomorra.


Lavoravo come contabile per un Testimone... mi ha licenziato da un giorno all'altro.



Conosco disassociati che non sono stati licenziati dai datori di lavoro TdG. I rapporti di lavoro non cambiano con la disassociazione.


Vivo nella zona dove c'è la Sala del regno, il luogo nel quale si riuniscono per pregare, e sono additato come omosessuale. Persino la parrucchiera ha saputo di me, attraverso gli altri Geova...



L'intervistato non è "additato" come omosessuale. E' realmente omosessuale. E perchè se ne vergogna?


Anche la mia famiglia è stata emarginata.



Altra dichiarazione faziosa e falsa, perchè emarginare la famiglia?

Non avendo altro tempo mi fermo qui, tanto il resto dell'intervista segue la stessa falsariga.

Adesso si dirà che sono stata spietata verso una persona in difficoltà. Ma le evidenti menzogne e mistificazioni che dice costui finiscono per esondare su eventuali sentimenti di solidarietà
umana.

Maria Pignatelli Cortes.





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Re: Re: INTERVISTA A LEONARDO
Kalos52, 15/01/2009 10.25:



Mi chiedo cosa sarebbero oggi Luxuria, Platinette, Paone, ecc. se fossero stati TG. A prescindere dalle rispettive attività e posizioni in campo politico e sociale, che gran perdita avrebbe subìto la nostra società!

A Leonardo vanno la mia stima e solidarietà.

Kalos






Tu sei stato anziano, non è vero? In un comitato giudiziario
quale decisione avresti sostenuto nei confronti di Leonardo, di Platinette, di Luxuria etc. etc.

Avresti considerato la loro condotta conforme ai principi di Dio?

O ti saresti pronunciato per l'espulsione dalla congregaziome cristiana dei testimoni di Geova?

MARIA


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