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Una pessima figura di Delemme

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2011 00:41
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“I gay fanno sesso con tutti
Ogni ragazzo gay ha fatto sesso con quasi tutti i ragazzi gay con cui tu hai fatto sesso. Concetto contorto? No, verità scientifica. “



Non si vede proprio che cosa dovrebbe provare quest’articolo, se non il fatto che, ancora una volta, tu non sai valutare quel che leggi, non sai cioè valutare né l’attendibilità degli autori, né l’attendibilità dei posti dove pubblicano, né la coerenza tra quanto enunciato e il modo che si usa per dimostrarlo. Il titolo dell’articolo parla di verità scientifica, ma non cita alcun studio, e trae delle conclusioni arbitrarie da premesse deboli. La cosa più grave però è che tu, leggendolo, abbia pensato di potervi ricavare qualcosa in merito alle tue sordide teorie. Forse non ti sei accorto che l’autore di questo articolo non mette in relazione l’estrema promiscuità del mondo omosessuale maschile in relazione al fatto che i suoi protagonisti siano gay, bensì la mette in relazione al fatto che siano due maschi. Il ragionamento dell’autore è che le relazioni gay durino di meno, o anche una sola notte, non perché siano gay, ma perché sono una coppia composta da due uomini. Si sa che l’uomo è cacciatore, meno incline alla monogamia delle donne, mentre le femmine tendono a volere relazioni più stabili. Se nelle coppie è il maschio l’elemento disgregante, perché la sua biochimica lo spinge a cercare il nuovo, allora nelle coppie gay questo elemento è duplicato, mentre nelle coppie lesbo è azzererato, col risultato che le coppie gay maschili durano di meno, quelle etero mediamente, e quelle lesbiche più di quelle etero. Si vede dunque che ciò è causato non dal fatto che i maschi gay siano malati, o amino meno di quelli etero, ma proprio dal fatto che in una coppia gay maschile di maschi ce ne sono due. Ciò indica che quest’articolo non ha nulla da dire sull’omosessualità e le sue caratteristiche, ma rientra semplicemente negli articoli descrittivi sulle teorie di genere, e in questo caso sui comportamenti del maschio. Come lui stesso scrive: “Quindi poche balle la promiscuità, etero o gay che sia, non è tanto qualcosa che serve a ridurre il rischio di estinzione della specie. La promiscuità è quello a cui il maschio tende per natura”. Quest’articolo dunque fallisce totalmente il tuo tentativo di criminalizzare il maschio gay e di renderlo più promiscuo, perché il discorso è che i maschi etero hanno le medesime inclinazioni, ma siccome all’altro capo del rapporto c’è una donna, la quale a differenza del maschio non ha in mente solo il sesso, allora l’uomo etero non può sfogarsi come vorrebbe (e infatti va a puttane).
C’è da dire che inoltre il metodo con cui quest’articolista, che evidentemente non è un sociologo, ha preteso di ricavare il suo risultato in base a cui i gay fanno sesso con tutti, è alquanto ridicolo, egli infatti sostiene d’essere arrivato a questa conclusione intervistando la sua cerchia di amici. Ora, la prima cosa che ti insegnano in sociologia è proprio a non intervistare i tuoi amici, proprio perché, visto che sono i tuoi amici, rischi di avere un campione monotematico perché se una compagnia di amici sta insieme significa che ha gli stessi gusti, le stesse tendenze. Insomma, sarebbe come se un patito del rock si chiedesse a quanta gente oggi piace il rock, e per farlo facesse una statistica tra i suoi amici, col risultato che, se sono suoi amici, allora girano nel suo stesso ambiente e hanno le sue stesse passioni. Il risultato dell’intervista sarebbe che il 90% della sua compagnia di rockettari ascolta il rock, ma ovviamente l’indagine avrebbe avuto un risultato diverso se fosse andato ad intervistare i componenti di un circolo di musica classica, sdegnosi verso il rock. Allo stesso modo l’autore dell’articolo si auto-classifica chiaramente come una sciacquetta intenta ad andare in giro per locali a rimorchiare, ed è dunque ovvio che se esce con una compagnia di amici simili, intenti solo ad andare di discoteca in discoteca il sabato sera, non possa che avere quel risultato, vista la gente di cui ci circonda. La promiscuità è cioè presente parimenti anche nel mondo etero, il problema è che gruppo sociale si intervista, perché non si deve mai andare a fare interviste solo all’interno del proprio gruppo se si vuole una campionatura. Sarebbe come cercare di provare che gli etero sono promiscui e per farlo intervistare le compagnia di amici ubriaconi che girano per i nightclub andando a vedere degli strip infilando banconote nelle mutandine delle ballerine che si dimenano attorno ad un palo.
Similmente il mondo gay ha la stessa stratificazione del mondo etero, chi gira incessantemente per locali e discoteche ingurgitando pasticche, e chi invece sta nei circoli letterari sorseggiando tè e discutendo dell’ultimo libro del filosofo più in voga al momento.
Anch’io ho amici gay, ovviamente, e non ho mai fatto sesso con nessuno di loro o con persone con cui essi avevano avuto rapporti sessuali. Che dire dunque? Dico che, per l’appunto, i discorsi variano a seconda del gruppo di riferimento che si prende in esame.
Possiamo dunque respingere in modo completo le conclusioni di questo articolo e la sua indebita estensione a tutto il mondo gay, visto le premesse ascientifiche da cui ha preteso di trarre la conclusione.
Viene da chiedersi poi, in ultima istanza, cosa sia questa moraleggiante pretesa di accomunare i gay alla promiscuità, e soprattutto che cosa dovrebbe dimostrare. Giudicare malevolmente il fatto che una persona abbia diverse relazioni sessuali dovrebbe attenere all’ambito dei giudizi religiosi, ma la cosa non ha alcuna attinenza con la psicopatologia. Vale a dire che, se discutiamo di etica religiosa, posso anche chiedermi se dal punto di vista cristiano tale promiscuità sia giustificata o meno, ma questo non ha alcuna ricaduta su altri piani. In questo mondo tutti fanno una quantità di esso impressionante, omo od etero che siano, e dunque un articolo in cui si dice che i gay fanno molto sesso non si vede in che modo potrebbe essere recepito come un attacco. Molte persone replicherebbero banalmente con: buon per noi! L’idea cioè che il molto sesso sia una cosa negativa appartiene alla sfera concettuale della religione e del peccato, non alla sfera concettuale della sanità mentale.


“Perchè le coppie gay litigano meno e hanno meno tensioni di quelle etero ma comunque non riescono ad avere delle relazioni durature?
Un articolo del Time affronta la questione dal punto di vista psicologico.”



Neppure questo articolo, che comunque presenta la singola ed irripetibile esperienza di una persona, vittima come molti altri gay od omosessuali, della crisi del settimo anno, presenta frecce per l’arco degli omofobi. L’articolista stesso dice che la causa della rottura stava nel fatto che avevano smesso, lui e il suo compagno, di trovarsi attraenti, una storia che abbiamo sentito un’infinita di coppie etero, e che dunque non è certo prerogativa dei gay. Se poi si analizzano le motivazioni per cui, secondo costui, all’interno delle coppie gay, la passione si spegne, notiamo che l’autore pone la causa non nell’omosessualità in sé ma nell’omofobia sociale. Dice cioè che durante l’infanzia i gay si abituano a stare in tensione perché crescono in un mondo dove la gente li disprezza (il poveretto è nato qualche decina d’anni fa!), e dunque, proprio perché devono nascondersi e stare attenti, la loro mente è carica di energia psichica. Sicché, quando finalmente si accasano, la loro mente, solitamente abituata ad una grande tensione, non riesce a capacitarsi della quieta e cerca nuove avventure, nuove caos. Balza agli occhi dunque che l’articolo, più che essere un atto d’accusa contro i gay, è un atto d’accusa contro gli etero omofobi. Sarebbero loro infatti la causa, con lo stress che inducono nei giovani gay, delle future frustrazioni con cui da adulti i gay devono fare i conti. Se ne deduce dunque che il problema non è l’omosessualità in sé, ma il giudizio sull’omosessualità della società, e che se la società la smettesse di discriminare i gay, anch’essi potrebbero crescere più sereni e senza strascichi patologici nell’età adulta.
Le osservazioni da fare dunque sono le seguenti: 1)L’autore parla della sua esperienza, della sua infanzia difficile, e pone come causa dell’assenza di stabilità delle coppie gay la mancata approvazione del mondo etero, che discrimina i gay sin dalla fanciullezza. Al che, ovviamente, la soluzione prospettata dall’articolo è che banalmente gli etero debbano smetterla di insinuare frottole sui gay, come stai facendo tu Raf, che, stando a questo articolo, sei perfettamente inquadrabile come uno dei complici del disagio dei gay adulti.
2)L’autore pone come causa della volontà dei gay di non riparare le loro coppie infrante il fatto che, a differenza di quanto avviene nel mondo etero, è molto più facile trovare un ripiego, proprio perché, da capo, trattandosi di due uomini, ed essendo l’uomo sempre disposto ad una sveltina, non c’è mai problema a trovare un partner per una notte. Anche questa osservazione, discutibilissima, non criminalizza comunque l’omosessualità, ma semmai dice che le coppie gay si trovano per puro caso a non aver bisogno di ripararsi proprio perché, in quanto composte da due uomini, la probabilità di incontrare qualcuno che abbia voglia di far sesso è più alta.
3)Si osservi poi che l’autore descrive la sua personale esperienza in maniera patologica, citando pure l’alcolismo e la droga. Siccome si tratta di un caso estremo, le sue conclusioni non possono valere per gente che non è affetto da simili dipendenze.
4)Personalmente, visto che quella dell’autore dell’articolo è solo una singola esperienza personale, mi permetto di bilanciarla e annullarla con un’altrettanto singola esperienza personale. L’autore sostiene che i gay litighino di meno e meglio, e questa apatia distrugge le relazioni: io posso dire di fare l’esperienza contraria, cioè litigate furiose. Ogni cosa dipende dagli esseri umani di volta in volta in gioco.



“GAY DROGATI
By admin
Uno dei temi più rimossi dentro la comunità gay italiana è l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti tra le persone omosessuali.



Anche l’utilizzo di questo articolo dimostra la tua assoluta incapacità di scegliere una qualsivoglia fonte all’interno del mare magnum della spazzatura internettiana. Innanzitutto perché l’articolo fa lo stesso errore del primo, cioè parla dei “300-400.000 frequentatori di locali e feste”, e dunque sceglie di fare una statistica su un campione omogeneo che, in quanto frequentatore di discoteche, è portato a venire in contatto con droghe. Ora, che i giovani che vanno in discoteca, omo od etero che siano, abusino di alcol droghe, non è certo un mistero: quasi a cadenza settimanale i telegiornali, parlandoci del morti del sabato sera per guida in stato di ubriachezza, ci dicono che gli adolescenti assumono superalcolici sempre più da giovani, e che si fanno di ecstasy. Se questo è un problema comune in tutte le discoteche, il fatto che il fenomeno si presenti nelle discoteche gay non è di nessuna rilevanza, in quanto si presenta in esse unicamente perché c’è in generale nel mondo di chiunque vada in discoteca. L’autore dell’articolo cita quest’obiezione, ma non la risolve minimante. Si limita a glissarla con un “ma ne siamo sicuri?”. Che non ne sia sicuro lui, non vedo come possa essere rilevante, visto che non viene citata alcuna statistica comparativa tra l’uso di droghe ed alcolici nelle discoteche normali ed in quelle gay che permetta di fare un raffronto.
Comunque sia, anche ammesso, e non concesso, che nelle discoteche gay si consumi più alcol e droga, ancora una volta l’autore impedisce agli omofobi di usare l’articolo come freccia per il loro arco, in quanto sostiene anche che la causa dell’abuso di droghe sia, ancora una volta, nell’omofobia sociale. Scrive: “
La sofferenza, lo stress da accettazione, procura dolore profondo, che incita in alcuni casi alla liberazione in ambienti protetti (discoteche, feste, ecc.) in forme patologiche, che implicano l’aiuto farmacologico o alcolico.”
Sicché ancora una volta il problema non è l’omosessualità ma sono gli omofobi che fanno star male i gay discriminandoli, sicché la colpa è di persone come te, Raf. Non si vede dunque perché tu abbia citato quest’articolo che non solo non prova in alcun modo che i gay usino più droga degli etero, ma per di più attribuisce questa presunta superiorità nel consumo non a dei problemi dell’omosessualità ma ad un problema che la società omofoba, cioè tu e i tuoi pari, create. Quest’articolo criminalizza te, non i gay. Forse neppure leggi quel che posti, visto che tutti e tre gli articoli anziché fornire frecce per il tuo arco, le danno al mio.



La casta gay, i nuovi intoccabili
di Stefano Lorenzetto
E' una lobby: in onore del politicamente corretto se ne può parlare solo bene. E chi li critica è subito un "omofobo"



Questo articolo invece è spazzatura ipso facto. Del resto, è pubblicata sul quotidiano di Berlusconi “Il giornale”, come può dunque essere una cosa seria? Anche in questo caso citare riviste universitarie di psicologia è troppo difficile, vero? Meglio cercare a caso nel mare magnum del web articoli di gente arrabbiata e omofoba che scrive sciocchezze a caso. Questa gente è costituita dallo stessa che anni fa si batteva contro l’emancipazione delle donne e dei neri. I conservatori, in ogni epoca, hanno usato la stessa strategia, cioè dire che i fautori di nuove idee bollavano come intolleranti chi, come loro, aveva idee retrive. E così, se nell’America di inizio XX secolo, c’era chi pretendeva la libertà di parlar male dei neri perché erano inferiori, e accusava di intolleranza di neri che giustamente si difendevano, così oggi, allo stesso modo, chi ha idee bigotte ed ascientifiche che non vuole lasciare usa questa identifica strategia per dare addosso ai gay, tacciando loro di intolleranza, quando vorrebbero semplicemente venire rispettati, mentre sono loro, gli altri, gli sciocchi che vorrebbero criminalizzarli.


“Alberto Ruggin, diplomato di Este, è gay, e fin qui è affar suo. Alberto Ruggin va a confessarlo in Tv, a Ciao Darwin, programma condotto su Canale 5 da Paolo Bonolis, che lo include col numero 23 nella squadra omosex schierata contro la squadra etero, e da lì in avanti diventa affare di 5 milioni di spettatori. Alberto Ruggin è, o perlomeno ha dichiarato di essere, «capo dei chierichetti» (a 21 anni?) e solista del coro nella basilica di Santa Maria delle Grazie, non una chiesa qualsiasi, un santuario, e questo, se l’interessato permette, è anche e soprattutto affare del parroco, don Paolino Bettanin. Il quale ha deciso di reagire come meglio credeva: escludendo il giovanotto da entrambe le mansioni liturgiche.”



Questo episodio offre uno spaccato interessante, ma che nulla ha a che vedere con l’omofobia. E’ diritto di chiunque, in casa propria, fare quel che vuole, e dunque, se il parroco riteneva incompatibile con la Chiesa che questa persona facesse il chierichetto, non vedo cosa ci sia da rimproverare al prete. Semmai è il giovane gay che ha sbagliato, non perché fosse gay, ma perché pare che sia un’attivista dei gay right anche in materia di unioni civili. I cori cattolici sono pieni di gay, e il sottoscritto dirige il corso biblico in parrocchia, senza che nessuno si sia mai sognato di dir nulla. Perché il problema in questo caso non è l’essere gay, ma il lottare per il riconoscimento del matrimonio gay, come dall’articolo risulta abbia fatto questo individuo. Se non esiste un parere del magistero infallibile sui gay (bensì solo un parere del magistero ordinario), esiste invece un parere infallibile del magistero sui matrimoni gay, e sin dal tempo del Concilio di Trento, il quale stabiliva che il matrimonio è l’unione di un uomo e di una donna. Dunque, se questa persona ha lottato per il matrimonio gay, s’è posto fuori dall’ortodossia, e giustamente è stato allontanato dai chierichetti. Spero comunque che il parroco non sia stato tanto sciocco da basare la sua interdizione su quel versetto paolino dalla prima lettera ai Corinzi citato dal Giornale, lì infatti i termini tradotti con “effemminati e sodomiti” dalla versione CEI, cioè malakoi e arsenokoitai, sebbene indichino anche persone che hanno rapporti con gente dello stesso sesso, indicano in greco anche una perversità generica, non specificata, tant’è che vengono usati anche all’interno di relazioni tra marito e moglie nella letteratura greca; sicché gli esegeti più accorti ed informati, tra cui non vanno inclusi a quanto pare gli articolisti de Il Giornale, oggi mette in guardia contro un uso omofobo di quel versetto.


“Qui bisogna mettersi d’accordo. Prima si accusa la Chiesa di non vigilare a sufficienza affinché a chierici e preti attratti da persone del loro stesso sesso sia impedito di riversare le proprie pulsioni all’interno di seminari e parrocchie. Poi ci si lamenta se un prevosto di paese, avuta pubblica e assordante notifica che il «capo dei chierichetti» si dichiara gay, ricorre spicciativamente a un allontanamento a scopo cautelativo, per non ritrovarsi nell’imbarazzante situazione di doversi un giorno giustificare con qualche genitore, immagino.”



Qui l’autore mostra un’ignoranza feroce perché presume che un gay sia più incline a diventare pedofilo di un etero, e che dunque si debba allontanare i gay “a scopo cautelativo”. Ma siamo matti?



“Converrà ricordare, di passata, che la lettera Homosexualitatis problema stilata nel 1986 dal prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale che oggi è papa col nome di Benedetto XVI, bolla l’inclinazione omosessuale «come oggettivamente disordinata», concetto peraltro ribadito nel Catechismo della Chiesa cattolica al paragrafo 2358.”



E converrà ricordare che né il catechismo né alcun documento pontificio che non sia promulgato ex cathedra godono di irreformabilità.


“Qualche tempo fa Vittorio Messori mi ha spiegato che la Chiesa, nella sua saggezza di «mater et magistra», in passato aveva sempre fatto in modo che le persone con tendenze omosessuali rimanessero pecorelle nel gregge e non fossero ammesse ai sacri uffici.



Messori ovviamente non ha mai letto Pier Damiani, il quale scrisse un intero libro contro il fatto che nei conventi si trovassero parecchi “sodomiti” (così si usava chiamarli nel medioevo), proprio perché, essendo composti da soli uomini, alcuni vi entravano sperando di nascondere il motivo per cui non volevano contrarre nozze con delle donne.


“. Ma poi, in ossequio al politically correct che negli Stati Uniti scambiava questa forma di prudenza per un’intollerabile discriminazione, ha dovuto spalancare le porte delle istituzioni religiose a chiunque.



Il povero articolista vaneggia. Ci sono sempre stati omosessuali nel clero, e questo perché la gente non ha “gay” scritto sulla fronte e dunque non c’era alcun modo in cui la Chiesa potesse impedire che i gay andassero in seminario.


“In precedenza l’ostracismo si estendeva anche a coloro «che sostengono la cosiddetta cultura gay», come si legge in un memorandum della Congregazione per l’educazione cattolica, non a caso redatto in lingua inglese. Occhio alla data: il documento è del 1985. Lo stesso anno in cui entra nel vocabolario il sostantivo «omofobia». Se oggi molte diocesi americane sono screditate e in bancarotta, subissate da richieste di risarcimento presentate dalle vittime del clero gay, lo si deve esattamente a questo: alla paura della Chiesa di apparire omofoba.”



Se oggi alcune diocesi sono in bancarotta non si deve affatto alla paura della Chiesa di apparire omofoba, e questo perché 1)Non c’è nessuna statistica che dica qual è la relazione tra i sacerdoti gay e i sacerdoti gay pedofili. Sicché, se per esempio i gay pedofili fossero l’1% del totale, ovviamente non si potrebbe ascrivere all’intero insieme la colpa della pedofilia. 2)La pedofilia non è un problema degli omosessuali ma colpisce indifferentemente gay ed etero. Per evitarla non serve evitare le ordinazioni gay, bisognerebbe non ordinare prete più nessuno. 3) Se le diocesi americane sono più svuotate di soldi del passato non è perché ci sia più pedofilia in relazione all’ipotetica crescita dei gay nei seminari, ma perché banalmente in passato i crimini a sfondo sessuale non venivano denunciati dalle famiglie per vergogna (un fenomeno simili avveniva anche nei casi di stupro).
Sicché l’articolista manca del tutto di logica, perché nelle sue argomentazioni non dimostra né che ci sarebbe stato un incremento di gay nei seminari, né mostra, per attribuire la pedofilia ai preti gay, qual è il rapporto statistico tra preti gay e preti gay pedofili. Sicché tutte le sue disquisizioni si basano sul nulla, ma del resto, visto la testata giornalistica in cui scrivono, cosa c’era da aspettarsi?


Due gay dichiarati, Ian Wathey e Craig Faunch, che vivevano more uxorio a Pontefract, nello Yorkshire occidentale, sono stati lasciati liberi di violentare per lungo tempo i ragazzini dati loro in affidamento. Ebbene, durante il processo è emerso che gli assistenti sociali del Metropolitan district council della città di Wakefield non avevano mosso un dito per paura di essere marchiati come «homophobic».”



Non si vede come gli eccessi di politically correct possano inficiare la bontà del concetto in sé, né come si possa strumentalizzare un singolo episodio di autorità disattente per montare la condanna di un intero movimento culturale che vuole il rispetto dei gay come persone. Sarebbe come dire che, siccome i poliziotti oggi stanno attenti a cosa fanno coi neri per paura di non sembrare razzisti, allora i neri siano dei subdoli intoccabili che non hanno diritto a volersi emancipare… Evidentemente non ho la logica malata che mi occorrerebbe per scrivere su un giornale di Berlusconi…


“Chi c'è dietro la Lobby Omosessuale?”



Questo altro articolo è ancora più ridicolo del precedente, perché in questo caso non si capisci neppure cosa ci sia da dimostrare. Non fa altro che elencare una lista di società che finanziano le associazioni gay, come se in questo ci fosse qualcosa di male. Le associazioni gay hanno dei finanziatori? E allora? Mi sembra una cosa del tutto ovvia. Altrettanti ne ha il partito ideologico avverso, cioè quel teatrino destrofilo che si agita nell’America conservatrice, spesso maccartista. Chi non ricorda ad esempio che la Chiesa mormone, in occasione di un referenum in California sul matrimonio gay, finanziò il partito contro le nozze gay a suon di milioni? E allora? Qual è il problema. Questo articolo non ha proprio senso. Mi preme comunque rettificare alcune inesattezze ivi contenute, e da te, che ovviamente non hai la capacità critica di verificare quel che leggi, messe pure il grassetto…



"Il 31 maggio la corte d'appello di New York si è riunita per prendere in considerazione quattro casi di coppie omosessuali che si sono viste rifiutare dallo Stato la licenza matrimoniale. Se la sentenza, attesa fra pochi mesi, sarà a favore delle coppie, il matrimonio gay sarà reso legale nello Stato di New York, come lo è già nel Massachusetts e nel Vermont. “



Questa dichiarazione non è stata molto profetica. Lo stato di New York non accetta i matrimoni gay, ma tuttavia permette a chi si sia sposato altrove di registrarsi come sposato nello stato di NY, sicché l’articolo ha sbagliato previsione (evidentemente la potentisisma lobby gay si cui ha tanta paura non è poi così potente).
L’articolista è comunque un tantino paranoico, evidentemente è simile ai sostenitori dell’esistenza del complotto ebraico-massonico.


“si è trovata costretta arevocare all'Ilga Europe lo stauts di Ong (concessole nel 1993) dopo che l'organizzazione si era formalmente associata con gruppi sospettati di promuovere la pedofilia, come la molto controversa North American Man-Boy Love Association (Nambla).”



S’è già detto che fu associata alla NAMBLA nella misura in cui condividevano e hanno condiviso gli stessi obiettivi, cioè rifiutare l’idea che la libertà di ricercarsi un partner parta solo con la maggiore età. Quando divenne evidente che NAMBLA favoriva la pedofilia, fu espulsa. Nel dicembre 2006 comunque ILGA Europe ha nuovamente ottenuto lo stato consultivo revocato nel 1994. Ecco il protocollo sul sito delle Nazioni Unite:
www.un.org/News/Press/docs/2006/ecosoc6242.doc.htm

Quindi, di che diavolo stiamo parlando?


“Ogni anno, in questo periodo, si tengono nella città di San Francisco e a New York due tra le più imponenti parate omosessuali del mondo. Decine di migliaia di persone provenienti da tutti gli Stati Uniti si raccolgono qui a ogni nuova edizione”



Durante il Pride non ci sono decine di migliaia ma milioni di persone. L’anno scorso a San Francisco erano 1,2 mln.

Veniamo ora alle poche, frammentarie e sconnesse parole che hai scritto di tuo pugno, farà il terribile sforzo di capire il tuo italiano, ma ti prego, per la prossima volta, di sforzarti di rileggere, perché la gente non è obbligata a subire il tuo disordine sintattico…


“Ovviamente ed è quel che immagino, detto alla Socrate, tu non conosci nemmeno te stesso.”



Conoscere se stessi è l’ultima tappa di un percorso, e la più difficile, prima si può arrivare a conoscere altro.


Diritto di pontificare ?

che iella (sfortuna) ch’ hai avuta, piccolina,
co’ sti religiosi che se sposeno li santi
perché vita comune li spaventa;
con la superstizione sacrata in religione, e
cercando nei pargoli il sesso degli angeli
s’ arrogano il diritto di pontificare
a noi, che si smazza per crescere famiglie,
come dove e quando far sacra anche ‘na sega ? “



Ma tu rispondi a caso con la prima associazione mentale che ti viene in mente anche se non c’entra nulla con quel che ti si domandava? Cosa c’entra il diritto o meno dei preti di pontificare sulla conduzione della vita famigliare con la tua inesistente capacità di pontificare in psicologia?


“Spero di spiegartelo una volta per tutte.

In quei paesi (tanti in Italia) dove è radicato un modo d'esprimersi comune (dialettale) la parola gay e/o omosessuale, non fa parte del loro vocabolario, per cui (in tantissimi casi) usare la parola ricchione,frocio ecc., non è certo sinonimo di “istigazione all’odio”. “


Allora te lo spiego io: siamo in Italia, la lingua è una per tutti, così come viene insegnata a scuola. Le parole omosessuale e gay esistono e le conoscono tutte. Se una persona si ostina ad usare “ricchione” o “frocio” è perché evidentemente è di vedute assai limitate, e si assume la responsabilità delle sue ingiurie, qualora qualcuno ovviamente si spazientisse e volesse fargli causa. Ma in effetti è più probabile che dinnanzi a persone che usano questo linguaggio parta un moto di compassione per l’ignoranza culturale nella quale versano.


“In questo caso e in molti altri, un eventuale denuncia per ingiuria, non servirebbe certo a creare una società più tollerante, ma il contrario. “



Servirebbe a creare una società dove la gente ha il diritto di vivere senza sentirsi offendere.


Fra l’altro assistiamo anche al mercimonio che questi individui fanno della propria persona e se li vuoi allontanare le loro avance (non è certo facile), meglio usare il dialetto e mai la violenza.”



Un “no grazie, sono dell’altra sponda” non ti piace? E che dire poi delle offese verso chi non ci stia affatto provando con te, come quelle di cui tu hai assai poco gentilmente riempito questo forum fino a pochi post fa?


Credo che il tuo "singolo" parere in questo specifico argomento sia irrilevante per fare qualsiasi statistica. “



Il mio parere è del tutto rilevante nella misura in cui non è solo mio ma anche quello ufficiale della comunità scientifica. Come ripeto infatti, in questo caso non sarebbe più solo il mio parere, ma per l’appunto quello delle Nazioni Unite, e quello dell’Ordine degli psicologi. Se una persona dice che la terra gira intorno al sole, non è che le si possa rispondere che è “solo il suo parere”, perché esso è anche il parere della comunità scientifica, e dunque, sebbene quella persona possa non essere neppure astrofisica, il suo parere vale assai più dell’ipotetico parere di un geocentrista, che invece è solo dinnanzi a tutta la comunità scientifica. Allo stesso modo i pareri dei singoli omofobi non sono rilevanti, proprio perché essi sono spesso ignoranti nelle materie psicologiche e per giunta hanno contro tutti gli organi scientifici internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità.


“Sono state le scimmie a chiedere a Zapatero la concessione di alcuni diritti ? “



Non avere la parola non significa non poter trasmettere la propria sofferenza per le vessazioni subite. Inoltre, se si dovessero dare diritti solo a chi li chiede, dovremmo concludere che i neonati umani non ne dovrebbero avere alcuno, visto che non hanno parola.





Quella precedente era una bufala, questa invece è una notizia irrilevante. Infatti l’unica cosa da sapere è che 2 avvocati, evidentemente in cerca di clamore mediatico, hanno voluto denunciare il papa per crimini contro l’umanità all’Aja. Inutile dire che la notizia non dice alcunché, perché chiunque può denunciare chi gli pare, e sta poi ai giudici stabilire e vagliare l’accusa per sapere se è fondata o meno.


“Ho quello della Garzantina.
Va bene….

dubito di no. “



Tu non ha la Garzantina a casa, s’è già stabilito che hai copiato quelle citazioni, compresi i punti di sospensione, dalla rete.
Inoltre della Garzantina tu non avevi citato la definizione di omofobia, che non credo neppure esista, ma solo la definizione di omosessualità, che poi era stata smentita dall’editore stesso dicendo che era stata scritta nel 1959.
Se non hai un dizionario in casa, forse è il caso di comprarlo, ogni uomo di cultura deve possederlo. Sopperirò io dunque alle tue lacune cartacee. Dal Devoto-Oli 2009:
Omofobia: Timore ossessivo di scoprirsi omosessuale ♦ Avversione nei confronti degli omosessuali.
Dire che tu rientri perfettamente nella II definizione.


“Quindi... -le foto che avevi riportato, che ti ritraevano alla manifestazione del gay pryde-.
Immagino eri li solo per vedere i carri ? “



Gay Pride, come dice il nome, è la manifestazione dell’”Orgoglio gay”. Si va al gay pride non necessariamente per chiedere diritti al matrimonio e all’adozione, sui quali molti gay non sono neppure d’accordo, bensì si va per il solo e semplice fatto di manifestare l’orgoglio di appartenere al mondo omosessuale, e anche per, manifestando quest’orgoglio, far capire agli omofobi che i gay ormai si sono emancipati.


“La scuola in molti paesi sta prendendo posizione in base a “agenda gay” “



Mi sembra doveroso. E’ ovvio che il primo posto per far conoscere che i gay esistono è la scuola.


“Infatti una Giornalista inglese critica la lobby omosessuale e riceve minacce di morte. “


E il fatto che l’abbiano minacciata di morte, come proverebbe il fatto che quei singoli che l’hanno minacciata sono stati mandati da una ipotetica lobby gay? Le è mai passato per la mente che gli omosessuali agiscono anche come singoli?


“Hai forse dimenticato che siamo nell’universo internettiano ? “



No, non l’ho dimenticato, ne lo potrei dimenticare. In un’aula universitaria idee così becere come quelle che girano in rete non avrebbero udienza.


“Chi è il ministro dell’istruzione in Italia ? “


Maria Star.


Con questa favola han venduto solo sogni campati in aria (e si son arricchiti).”



E che cosa c’entrano i sogni che ha venduto il Vaticano col fatto che il magistero funziona esattamente così e dunque è del tutto inutile questo tuo pleonastico riportare pareri tratti dal magistero ordinario nell’inutile tentativo di dimostrare che non sarei un buon cattolico?


“E se i toni del TUO magistero sono di condanna io che dovrei di che l’omosessualità è un piacere”



I toni di condanna del magistero ordinario non includono, come già detto, l’urlare parole come “frocio”, “ricchione” o “deviato” con cui tu hai deliziato questo forum.


Se scindi il Vaticano come fai con la chiesa, qui non ne usciamo mai,”



Non li scindo io, ma il diritto canonico. Il Vaticano è un piccolo Stato, la Chiesa invece non è certo limitata al Vaticano, che potrebbe pure non esistere, e la Chiesa esisterebbe comunque.


Intanto abbiamo capito che Bertone, il papa, i preti, insomma tutti coloro che condannano l’omosessualità in tutte le sue forme, fanno parte di un’altra parrocchia”



Dipende da cosa vuol dire questa frase “far parte di un’altra parrocchia” nello slang italiano vuol dire avere un orientamento sessuale diverso. Sicché, non capisco cosa significherebbe questa frase.


“In base all’affermazione del professor Polymetis
Possiamo asserire(per come fin’oggi hanno interpretato alcuni passi biblici), che gli stessi sono incivili

(Levitico 18:22) INCIVILE
(Levitico 20:13) INCIVILE
(Genesi 13:13) INCIVILE
(Giu 1:7 ) INCIVILE
(1 Re 14:24) INCIVILE
(Romani 1:26) INCIVILE

Esatto ? “



No, per nulla esatto. Innanzitutto perché la questione primaria è come interpretare quei passi, che, come ho già avuto modo di mostrare nel forum Geova informa con argomenti filologici, non hanno di mira l’omosessualità (ma non ho avuto risposte, perché nessuno conosce alcunché di greco od ebraico, tutti pensano in italiano). In secondo luogo, se anche ammettessimo per ipotesi che quei versetti condannino l’omosessualità, certo questo non li renderebbe incivile. Incivile infatti è un termine relativo rispetto ad un confronto con la civiltà, in quanto l’incivile è chi non è civile. Vale a dire che dunque lo standard di cosa sia incivile varia, a seconda delle epoche, in base alla conformazione di ciò che si definisce civile. In una società come quella romana antica ad esempio era perfettamente civile avere schiavi, e tutti li avevano, anche i più progressisti, oggi invece questo è considerato incivile. Perché? Perché la società s’è evoluta. Sicché se quei passi condannassero davvero per ipotesi l’omosessualità, sarebbero semplicemente in linea con lo standard di civiltà di allora. E’ oggi che quei pareri, se fatti propri da qualcuno, sono incivili, e non certo allora.


“Ho mai detto che tutti i pedofili sono gay ?
Ho mai detto che tutti i gay sono pedofili ?”



Non hai messo la parola “tutti”, ma hai tentato sistematicamente di argomentare l’idea che i gay siano più inclini alla pedofilia degli etero.


“Invece è mia ferma opinione, in base anche a fatti di cronaca,
che molti gay/omosessuali hanno stuprato dei fanciulli, per cui sono anche pedofili.

Chiaro ?”



E siccome questo è vero anche di molti etero, colpevoli di stupro, partirai anche con una campagna anti-etero?


“Io ho letto e riportato quel che anche tu hai letto…o no ?”


Il problema non è cosa riporti, ma cosa capisci di quel che riporti.



Tutto qui ?
Mi aspettavo di più da un professore, ma forse non ti conviene dato che potremmo entrare nei meandri oscuri di ipotetiche cure”



Non vedo come precisare ulteriormente la definizione di egosintonico ed egodistonico possa far penetrare nei meandri di ipotetiche cure.


“Mi sa che hai demolito solo ed esclusivamente le tue elucubrazioni campate in aria
Babbo Natale compreso”



Questa affermazione non è argomentata. Ergo, richiedo: dove avrei detto una menzogna?


“Associando la libertà sessuale a quel di 14enni, evita quantomeno di usar la parola adulti poiché da li a cader in atti di stupro e pedofilia il passo è troppo labile.
Infatti anche le statistiche non giocano certo a favore delle relazioni stabili fra gay
Altro che amore genuino. “



Ma come si fa a mettere in fila tre frasi che non c’entrano nulla una con l’altra? In primis ti sei sognato che io abbia abbinato la parola adulto ad un 14enne. In secondo luogo non vedo cosa c’entri con la pedofilia la presunta labilità delle relazioni gay, su cui ci siamo ampiamente profusi sopra.



La larga maggioranza non ha però la maturità necessaria ? “



Il legislatore ha ritenuto diversamente.


“Prendo atto, ma ciò non toglie alla loro partecipazione propositi già verificatosi in olanda ("paese civile")”



Che i pedofili, ovunque siano, vogliano legalizzarsi, come ripeto, non vedo cosa c’entri col gay pride, stante il fatto che non hai dimostrato che ci siano più pedofili al gay pride di quanti ce ne siano in un qualsiasi pezzo di città preso a caso.


Sua maestà dall’alto del suo trono non spetta a lei stabilirlo “



Infatti ci hanno già pensato i giudici della Cassazione.


“Anche questo tuo escamotage non rientra nei tuoi decreti anzi smettila di frignare
come una femminuccia e di ripetere a pappagallo sempre la solita filastrocca.”



Smetterei di rispondere se tu dicessi qualcosa, ma pare che argomentare non rientri nelle tue abitudini, ma solo lanciare frasi sconnesse.


“iene “curato” fino a trasformarlo in omosessuale ego sintonico ?

Perché mai dunque questa condizione non è reversibile, nel senso che un omosessuale non può diventare etero ? “



Perché se un omosessuale egodistonico viene curato per diventare egosintonico, cioè tramite la terapia affermativa gay, non cambia orientamento sessuale, ma semplicemente prima non si accettava (a causa dell’omofobia sociale), mentre in seguito impara ad accettarsi. L’accettazione di sé cui porta la terapia affermativa non ha nulla a che vedere con un cambio di orientamento sessuale.


“E come la mettiamo sulle testimonianze di ex gay/omosessuali? “



La mettiamo come afferma l’ordine degli psicologi, italiano ed americano: non c’è alcuna prova statistica che funzionino davvero. La gente vi si sottopone spinta dal senso di colpa instillato da famiglie di fondamentalisti religiosi, e viene curata non con psicanalisi ma con preghiere e giaculatorie.
La rete è piena di gruppi di ex-(ex-gay), cioè gente che ha smesso di fingere d’essere guarita e ora mette in guardia contro i pericoli di questi ciarlatani. Il fondatore stesso del gruppo ex-gay più numeroso d’America è stato beccato col suo amante maschio in un bar gay, fotografato, e sbattuto sui giornali. Oggi s’è scusato per aver preso in giro la gente ed è diventato un attivista che mette in guardia contro l’inconsistenza scientifica di questa teoria riparativa.



“Alcune sdati dicono questo:

Il pedofilo eterosessuale abusa in media di 19,8 bambine commettendo 23,2 atti sessuali.

Il pedofilo omosessuale abusa in media di 150 bambini commettendo 281,7 atti.
The stop Children molestation Book (Gene G. Abel, M. D. and Nora Harlow, edito da Xlibris 2001) “



La citazione è ovviamente copiata da internet, unica fonte del tuo sapere. Ma comunque essa non dice che i gay siano più inclini alla pedofilia degli etero, o che la percentuale di pedofili tra i gay sia maggiore della percentuale tra gli etero. Questa percentuale dice una cosa diversa, cioè che il singolo pedofilo, se omosessuale, ha più vittime del singolo pedofilo eterosessuale, ma questo non indica che siano più numerosi i pedofili gay.


“Prendiamo atto dalle suddette "affermazioni" del professor polymetis e in base ai suoi ragionamenti sino ad ora sostenuti, (se tanto mi da tanto), possiamo “azzardare” che quei stati in cui l’età del consenso è fra i 16/17 anni,
Sono Incivili. “



No, io ho definito incivili i paesi in cui si vieta un rapporto omosessuale tra persone dello stesso sesso, non ho dato pareri sul fatto che sia definibile civile o meno chi ha un’età del consenso più alta.



Mi sa che la questione è assai diversa da quel che tu sostieni.

Segui articolo mare magnum N°5 “



La confutazione è già stata fatta sopra.


“E già…si fa presto a dire:
Vestiva in modo provocante.
Sono bravi ragazzi ecc. “



Ma cosa hai capito? Io ho detto: “è ovvio che se dichiara d’essere stata consenziente, chi può smentirla?”. Le giustificazioni del tipo “vestiva in modo provocante” sono invocate quando la donna stuprata dichiara che non era stata consenziente, e tuttavia si cerca di difendere lo stupratore sostenendo che aveva provocato.


“Intanto anche i media danno risalto alle notizie fin quando fa comodo a qualche burattinaio, (che amarezza poi scoprire -nel silenzio più assordante- che il bacio al Colosseo non era altri che un rapporto orale). “



Non è esatto, questo s’era detto fin da subito da parte delle forze dell’ordine che quello era un rapporto orale, e sin da subito i due ragazzi hanno smentito. S’è tenuto un processo, e il carabiniere accusatore non s’è neppure presentato, col risultato che si beccò una multa di 300 euro. Il processo, visto che il testimone oculare non s’è visto in aula, è stato rimandato a questo 4 maggio. E siccome per la Costituzione Italiana s’è innocenti fino a sentenza definitiva, le tue accuse sono prive di senso.


“E’ questi il sesso libero ? “


E’ questa la logica? Cosa c’entra cosa possono aver fatto o non aver fatto questi due ragazzi? Cos’è questa tua infantile logica che prende casi singolari e li generalizza? Vuoi una lista di condanne per atti osceni in luogo pubblico comminate a coppie etero?

Ad maiora



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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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