pyccolo, 20/03/2009 15.54:
Le radici profonde sono le convinzioni che si sono instaurate, sin da infanti, nel sistema pensante di un essere umano, a mò di programma, esattamente come nei pc un programma, una volta instaurato, ripete sempre le stesse istruzioni e fa le stesse cose ogni volta che c'è una richiesta.
Con l'osservazione Freud catalogò, queste che lui chiamò nevrosi, in:
paranoica, ossessiva, isterica.
Con il tempo alcuni suoi seguaci compresero che la nevrosi non centrava nulla e si riferino a quelle catalogazioni come a:
discorso paranoico, discorso ossessivo, discorso isterico.
Oggi quelle catalogazioni riguardano il discorso di una persona, quello che dice, che è quello che crede vero.
Un'unica e stessa verità (verità è ciò che uno crede come vero, la sua verità) può essere annunciata da un paranoico, da un ossessivo e da un isterico, ma con modalità diverse, molto caratteristiche per ognuno dei tre discorsi.
Nel prossimo post sarà interessante parlare delle caratteristiche di questi tre discorsi.
Per ora saluto e vado.
Pyccolo
Colgo l'occasione per complimentarmi con Raffaele per la sua attenta analisi, anche se non ne condivido alcune parti, mentre sono d'accordo con altre. So che, per tutti, spesso è difficile mostrare e motivare le proprie vedute e le proprie scelte.
Dalle proprie convinzioni non ci distrarrebbe, si fa per dire, nemmeno il padreeterno, perchè, dal nostro punto di vista, nemmeno lui sarebbe attendibile messo alle strette dalle nostre convinzioni.
Per questo è necessario il rispetto reciprico ... almeno questo.
Dicevamo del DISCORSO OSSESSIVO, DEL DISCORSO PARANOICO, DEL DISCORSO ISTERICO ... ci sono altri tipi di discorsi, ma per ora soprassederei.
Cos'hanno di particolare questi discorsi?
DISCORSO OSSESSIVO:
"La nevrosi ossessiva è un termine che è stato introdotto da Freud per delineare le fissazioni del carattere di una persona ossessiva.
Le fissazioni di un ossessivo si concentrano soprattutto sulle sue paure nel senso che ogni suo comportamento è sempre dettato dal dubbio di fare non fare la cosa giusta.
Come si presenta una persona ossessiva?
È una persona che non si espone mai, che non vuole mettersi in mostra, è un carattere remissivo che nella maggior parte delle volte non cerca mai di imporre la sua idea, ma che sembra accondiscendere a quella degli altri.
Infatti difficilmente si pone direttamente con il suo interlocutore, teme lo scontro diretto; cerca sempre di sottrarsi dagli sguardi degli altri, non è una persona a cui piace parlare in pubblico e spesso entra in panico quando improvvisamente cade il silenzio, quando inizia a parlare, per esempio durante un dibattito; il silenzio lo mette a disagio; pone lui al centro della scena, ma senza che lui lo voglia.
L’idea di essere osservato e giudicato lo spaventa,
lo spaventa l’idea di essere sottoposto a giudizio perché immagina sempre che sia negativo.
Quindi è sempre tentato di nascondersi, preoccupato di quello che potrebbe succedere, dall’idea di non sapere cosa dire e di dire la cosa sbagliata.
Questa paura, poi, si rispecchia anche nei suoi pensieri, nei suoi desideri, infatti è lui stesso che non è convinto di quello che pensa, nel senso che si sente sempre minacciato da qualcosa che potrebbe smontare le sue convinzioni; si vergogna di mettersi troppo in mostra perché sa che non farebbe una bella figura.
Infatti, non compiendo mai la prima mossa e non osando mai, nessuno potrebbe giudicarlo o criticarlo.
Al massimo reagisce agli eventi esterni, nel senso che segue l’andamento delle cose, non si attiva per cambiarle o determinarle, non è molto coraggioso; questa sua unica certezza lo convince di essere inadatto e non abbastanza capace per dare, per così dire, un tocco personale agli avvenimenti.
La sua convinzione più radicale è quella di non essere all’altezza delle aspettative degli altri e questo lo blocca ogni qualvolta vorrebbe agire, ogni volta che vorrebbe mostrarsi ed esporsi.
Non mostrando mai molto di sé, per gli altri diventa quindi difficile conoscerlo e capire come e cosa pensa; ed è proprio questo che vuole, tenersi nascosto, vuole evitare che gli altri conoscano i suoi punti deboli.
Essendo un carattere soprattutto sottomesso, ha la tendenza a crearsi sempre una maschera essendo sempre socievole, aperto, gentile, estroverso, divertente. Per coprire il suo lato debole, le sue paure, i suoi dubbi." (Conferenza di E. Degasperi -psicanalista-)
Nessuno deve pensare che sia esente dal discorso ossessivo, così come da quello paranoico o da quello isterico.
Questi discorsi possono esistere isolatamente in ciascuno di noi, ma possono anche coabitare fra loro, magari con una prevalenza di un tipo di discorso rispetto ad un altro.
Per dirla con una frase il
DISCORSO OSSESSIVO è il discorso di chi
SUBISCE il discorso altrui.
Il
DISCORSO PARANOICO, su cui citerò qualcosetta in più nel prossimo post, è il discorso di chi
IMPONE il suo discorso su quello degli altri.
Il d
iscorso ISTERICO è il discorso di chi non ne ha uno proprio, ma
ANNUNCIA (apologeta, predicatore)quello altrui (alla Savonarola).
"Il discorso isterico enuncia la verità ma mai come se fosse una sua produzione: “le cose stanno così, io vi dico come stanno, ma non dipende da me”". Oserei dire che si tratta, in genere, del discorso della persona religiosa, ma anche di quella politica o ideologica d'ogni genere.
Alla prossima
Pyccolo