Fatemi capire come, la scomunica, violerebbe i "diritti umani".
O come violerebbe il "libero pensiero".
Che poi il giudice sia uguale all'imputato non credo che ci piova...
Il giudice, tuttavia, dalla sua condizione di perfetta uguaglianza, ha un'autorità sull'imputato che nessuno gli nega.
Non ci vedo irrispettosità nei confronti delle idee altrui quando una persona viene scomunicata.
Semplicemente vi è chiara divergenza che impedisce la comunione.
Ciascuno ha le proprie idee che cerca di imporre agli altri...
Anche chi viene scomunicato per eresia.
Solo che la sua condizione è quella del singolo nei confronti di un'intera comunità...
Ma questa condizione non lo rende meno "impositore delle proprie idee agli altri" rispetto alla comunità che stabilisce la scomunica.
Ciao
Mauri
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)