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LA VICENDA DEI FRATELLI PAPPALARDI, DELLA MAMMA E DEL PADRE

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2008 19:31
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Non ho potuto fare a meno di ascoltare, in questi giorni, tutto quello che ruota intorno al caso di Gravina di Puglia.

L'orrore della scoperta dei cadaveri dei due fratellini.

L'immensa pietà nel vedere il volto pietrificato dal dolore della mamma Rosa Carlucci.

Filippo Pappalardi, il padre, in carcere dal novembre 2007, con l'accusa terribile di essere stato l'autore dell'omicidio dei suoi figli.

Dopo mesi e mesi di ricerche e di indagini in tutte le direzioni, per la caduta accidentale di un bambino (Michele), la spaventosa scoperta dei corpi di Ciccio e Tore.

Credo che questa drammatica vicenda sia destinata a non calare velocemente il sipario su tanta sofferenza e disperazione.

Io non sono un giudice e nemmeno un avvocato ma ho tante perplessità sulla fine di questi due innocenti.

Delitto o incidente?

Sulla base di indizi e non prove, si continua a tenere in cella il padre dei "fratellini", perchè?

Per il momento mi fermo.......









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"FILIPPO PAPPALARDI/MARCO PICCIONI/DOMENICO GRASSI: ASSASSINI O INNOCENTI? SI ACCETTANO SCOMMESSE"


Postato da: Pino Lupo il 4/03/2008 1.39
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7322023&tid=04992c8499e9351ec972906f526ef81f14dd559a4403ce3c6e908671...


Non ho potuto fare a meno di ascoltare, in questi giorni, tutto quello che ruota intorno al caso di Gravina di Puglia.

L'orrore della scoperta dei cadaveri dei due fratellini.

L'immensa pietà nel vedere il volto pietrificato dal dolore della mamma Rosa Carlucci.

Filippo Pappalardi, il padre, in carcere dal novembre 2007, con l'accusa terribile di essere stato l'autore dell'omicidio dei suoi figli.

Dopo mesi e mesi di ricerche e di indagini in tutte le direzioni, per la caduta accidentale di un bambino (Michele), la spaventosa scoperta dei corpi di Ciccio e Tore.

Credo che questa drammatica vicenda sia destinata a non calare velocemente il sipario su tanta sofferenza e disperazione.

Io non sono un giudice e nemmeno un avvocato ma ho tante perplessità sulla fine di questi due innocenti.

Delitto o incidente?

Sulla base di indizi e non prove, si continua a tenere in cella il padre dei "fratellini", perché?

Per il momento mi fermo ...







"CLIMA TESO IN TRIBUNALE: E' STATO UN OMICIDIO, NO ALLA SCARCERAZIONE DEL PADRE!"


Postato su: Repubblica.it il 3 marzo 2008
www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/gravina-2/parere-pm/parere...

BARI - I magistrati: "Non è escluso che l'imputato abbia avuto un ruolo nella caduta dei fratellini".

E' negativo il parere del sostituto procuratore della Repubblica di Bari Antonino Lupo, sulla richiesta di scarcerazione del padre di Francesco e Salvatore Pappalardi, detenuto da novembre per duplice omicidio e occultamento di cadaveri.

"Quello di Gravina - sostiene l'accusa - è stato un omicidio".

La procura di Bari scrive che non si può escludere che Filippo Pappalardi abbia avuto un ruolo nella "precipitazione" dei fratellini nella cisterna: "Ogni presunta deduzione circa la sopravvivenza dei bambini dopo la caduta non aiuta certamente - scrivono i magistrati inquirenti - ad affermare di per sé che la condotta del Pappalardi non abbia avuto alcuna incidenza causale sulla tragica precipitazione dei fratellini".

Contrariamente a quanto in molti si aspettavano, convinti oramai che la morte dei due bambini di Gravina fosse conseguenza di un incidente piuttosto che di un disegno criminale del padre, il procuratore ha firmato il parere contrario alla scarcerazione.

Ora spetterà al giudice per le indagini preliminari di Bari Giulia ROMANAZZI decidere. Ha cinque giorni di tempo per far conoscere la propria decisione che prenderà in maniera autonomia.

Entro venerdì si saprà se Filippo Pappalardi potrà lasciare il carcere di Velletri oppure se i riscontri medico legali che escludono violenza sui bambini, non sono sufficienti per far cambiare idea all'accusa.

Pappalardi ha appreso la notizia dai telegiornali e secondo il direttore del carcere di Velletri, Giuseppe Makovech, "non ha avuto alcuna reazione dal punto di vista emotivo rispetto al parere negativo del pubblico ministero anche perché sa che il parere del pm non è determinante per la decisione del gip".

La procura continua a sostenere che gli indizi finora raccolti a carico dell'indagato costituiscono "un macigno accusatorio" e che il ritrovamento dei cadaveri non incrina il teorema dell'accusa anzi, lo conferma "sullo sfondo di un 'padre-padrone' che quella sera ha recuperato i figli disobbedienti ed è stato l'ultimo a vederli".

Tra le altre cose, spiega la procura, "Filippo Pappalardi non ha ancora chiarito cosa ha fatto nelle due ore di buco seguite alla scomparsa dei suoi figli e inoltre ha detto una serie di bugie".

I pm inquirenti, Emilio MARZANO e Antonino LUPO, si soffermano sulle "reticenze e gli alibi falliti" dell'indagato, sui movimenti di quella sera e sui contenuti "allarmanti" delle intercettazioni ambientali "da cui emerge - scrivono - che il padre conosceva la sorte dei figli, fino alla drammatica espressione di terrore che si potesse pervenire all'individuazione dei loro corpi".

Il clima nel tribunale di Bari è teso; i pm che indagano sul caso si sono riuniti stamani, una volta ancora, nella stanza del capo della Procura. Per la prima volta i giornalisti e gli operatori televisivi che attendevano notizie nei corridoi del palazzo sono stati allontanati in modo fermo e deciso da un paio di carabinieri.

L'équipe di anatopalogi mercoledì compirà altri accertamenti sui resti di Francesco e Salvatore.

Dopo la cosiddetta Virtual autopsy, tecnica importata dagli Stati Uniti che consente di risalire alle cause della morte attraverso una ricostruzione tridimensionale del corpo, mercoledì i medici legali condurranno altri accertamenti tesi ad accertare l'epoca della morte ed eventualmente nuove lesioni.

Finora, gli esami radiologici hanno evidenziato la frattura delle gambe e del bacino di Francesco e un ferita al piede di Salvatore, il fratello minore.

Domani gli studenti di Gravina scenderanno in strada per ricordare Ciccio e Tore. Partiranno dal piazzale davanti alla scuola media frequentata da due fratellini.

E questa sera, una fiaccolata sfilerà per le strade del paese, percorrendo anche via della Consolazione dove si affaccia il palazzo abbandonato dove lunedì scorso sono stati scoperti i resti dei due bambini.




Caro Pino,

Sai perché ti ringrazio di cuore per aver riportato l'attenzione sulle "PERSONE" di Michele DIGEOVA (il cognome è stato cambiato, ... meglio tutelare la privacy!), Francesco, Salvatore e Filippo PAPPALARDI, nonché sulla povera mamma, la Sig.ra Rosa CARLUCCI, di cui hai pure pubblicato una significativa foto?.

Perché, nel luglio 2006, quindi nel successivo mese di novembre, per trovare un pò di pace e un pò di comprensione, Marco PICCIONI, una nobile "persona" di nostra conoscenza, fu "costretta a scappare" lontano dai Carabinieri di Borgomanero/No, dai Magistrati di Novara e dai "COMITATI GIUDIZIARI SPECIALI" disposti ai suoi danni dai vertici corrotti della "SETTA SEGRETA DEI 31/500 ANGELI BRICCONI E CORROTTI DELLA CCT/WTS" e, in preda alla disperazione più cupa, approdò qui in Puglia per chiedere (e ottenere) tutto l'aiuto e tutta l'assistenza più personalizzata ed efficace di cui aveva assoluto bisogno!.

In quella circostanza, esattamente in data 3/11/06, insieme all'altro nostro comune amico Luigi FALLACARA, non trovai niente di meglio che accompagnare Marco PICCIONI dal dott. Emilio MARZANO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, che oggi -ahi, ahi, ahi, unitamente al suo sostituto dott. Antonino LUPO- si trova in una "botte chiodata" ed è, ogni giorno di più, sotto gli occhi inquirenti dei riflettori di tutto il mondo.

Qualche settimana prima ero già stato dietro la sua porta a mendicare un "provvedimento di giustizia" per la nobile "persona" di mia moglie Annamaria e dei miei figli innocenti, Fulvio e Silvana, che -a somiglianza di Ciccio e Tore- nell'estate 2003, erano stati "gettati nel tunnel della disperazione da Giorgio CAMINITI e da un'altra squadraccia di brutti ceffi inviata a Bari dagli stessi "ANGELI BRICCONI E CORROTTI" che, ancora oggi, con la colpevole complicità delle Istituzioni repubblicane, continuano a perseguitare incessantemente il malcapitato Emo/Marco PICCIONI.

Come dicevo, la mattina del giorno 3/11/06, attesa l'assenza giustificata del dott. Marzano, Marco PICCIONI rimase letteralmente sbalordito per l'ottima accoglienza (pura ipocrisia, i fatti successivi parlano chiaro!) che gli fu riservata dal dott. Marco DINAPOLI, Vice di Marzano, che, al momento del congedo affermò: "Stia tranquillo Sig. Piccioni, vedrà che nei prossimi giorni sarà ricuramente richiamato in Procura, qui a Bari, per essere ascoltato in ordine al sequestro di suo padre!".

Sta di fatto, però, che nonostante la "denuncia cautelativa" sporta l'indomani mattina, sabato 4/11/06 ed il successivo sollecito scritto effettuato in data 14/11/07, fino a questo giorno, Marco Piccioni non è stato ancora convocato per essere ascoltato dal Procuratore Emilio MARZANO o da uno qualsiasi dei suoi numerosi sostituti!.

Ma vi è certamente di più!

Nello scorso mese di dicembre 2007, a seguito e per effetto dell'ennesimo garbato "sollecito scritto" depositato in cancelleria il 14/11/07, i Giudici inquirenti addetti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, hanno tentato invano di disconoscere le proprie responsabilità in ordine alla puntuale e dettagliata denuncia sporta da Marco PICCIONI il 4/11/06, sollevando uno strumentale "CONFLITTO DI COMPETENZA" presso la Procura Generale della Corte di Cassazione.

Tutto ciò è assolutamente disdicevole atteso che, quasi certamente, proprio come Francesco e Salvatore PAPPALARDI che, grazie al provvidenziale capitombolo di Michele DIGEOVA, sono stati scoperti sul fondo di un'antica cisterna/granaio, anche i poveri resti di Emo PICCIONI, padre di Marco, giacciono abbandonati nel fondo di una grotta ... o di una vecchia risaia, visto che a Novara/Vercelli si coltiva riso, anziché grano!.


******

Dopo alcuni giorni di comprensibile sgomento e conseguenti amare riflessioni (dov'è lo Stato italiano? dov'è la Giustizia? dove sono Filippo DELEMME, Roberto FRANCESCHETTI e Gerrit LOSCH? dove sono Silvio BARBAGLIA, Renato CORTI e Camillo RUINI? dove sono i "soccorsi spirituali" dei "fratelli" -sic- Cattolici e Testimoni di Geova?), ieri pomeriggio Marco PICCIONI mi ha chiamato per anticiparmi la decisione presa da lui stesso e da tutti i suoi familiari innocenti: sulla base delle chiare evidenze del "GIALLO PAPPALARDI" sollecitare dovutamente, nei modi e forme di legge, le indagini relative alla effettiva soluzione anche del "sequestro (e verosimile omicidio) per motivi religiosi" di suo padre Emo PICCIONI".

Sono certo che, oggi, dopo che leggerà questa fedele ricostruzione dei fatti narrati, il generoso Marco non esiterà a mettere altruisticamente a disposizione dei legali di Filippo PAPPALARDI tutta la sua esperienza e tutta la documentazione in suo possesso, al fine dichiarato di insistere vittoriosamente per ottenere l'ormai improcrstinabile scarcerazione di un altro uomo innocente!.

Infatti, non è più assolutamente ammissibile che tutti i giornali e tutte le televisioni, anziché dedicare un minimo di attenzione anche allo scandalosissimo "GIALLO PICCIONI", continuino ad accanirsi oltre ogni limite di umana ragionevolezza, nei confronti di due malcapitati genitori innocenti!.

******

Per l'attinenza al tema, mi corre l'obbligo morale di precisare ulteriormente quanto segue.

Qualche giorno prima del significativo colloquio di Marco PICCIONI con il Giudice Marco DINAPOLI (3/11/06), unitamente al Collega avv. Antonio STRAGAPEDE di Ruvo di Puglia/Ba, mi presentai dal dott. Emilio MARZANO per richiamare la sua qualificata attenzione sullo scandaloso ritardo nell'accertamento delle gravi responsabilità, civili e penali, della dott.ssa Lorita TINELLI, Presidente del malfamato CESAP-Centro Studi Abusi Psicologici, con sede in Noci/Ba, oggetto del procedimento penale n. 20472/01 RGNR - P.M. dott. Emanuele DE MARIA, conseguente alla denuncia sporta in data 9/11/01 dal ridetto Sig. Domenico GRASSI di Gravina, e da numerosi altri Testimoni di Geova innocenti.

In precedenza, infatti, la dott.ssa Tinelli, forse in buona fede, aveva indotto il Tribunale di Bari, Prima Sezione Penale, ad assolvere due "pedofili cattolici" sostenendo l'assurda tesi ("Incitamento alla discriminazione religiosa") di Achille AVETA e di tutti i Catto-geovisti: "TUTTI I TESTIMONI DI GEOVA SONO ISTRUITI A MENTIRE SCIENTIFICAMENTE IN TRIBUNALE".

Dopo aver letto integralmente lo scandaloso verbale relativo alla "Deliberazione 3/7/03 dell'Assemblea ordinaria dei 31 soci effettivi con diritto di voto dell'Ente giuridico CCT/WTS" (310 processi contumaciali in appena 45 minuti!), il dott. Emilio MARZANO esclamò:

"AVVOCATO PUCCI, MI FACCIA AVERE UNA COPIA DI QUESTO DOCUMENTO, PARLERO' CON IL DOTT. DE MARIA E VEDREMO IL DA FARSI".

Detto "documento dello scandalo", non a caso definito "PROVA REGINA" e altrettanto non a caso disprezzato dal forista Filippo DELEMME, portavoce per l'Italia della malfamatissima "SANTA MAFIA TEOCRATICA" rappresentata dall'Osservatorio Internazionale per la Tutela dei Testimoni di Geova nel mondo, fu allegato all'ennesima dettagliata Denuncia penale diretta alla persona del dott. Emilio MARZANO sporta in data 7/12/06 unitamente al Sig. Domenico GRASSI, innanzi indicato, prima di essere assolto completamente dalle gravissime imputazioni ascrittegli dai Magistrati della stessa Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari.
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6116180

Gli avv.ti Renato BUCCI di Corato/Ba e Francesco MARZULLO di Bari, sono stati e restano testimoni fisici e morali del massacro compiuto, nel più assoluto silenzio mediatico, dagli stessi Magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari ai danni del malcapitato Sig. Domenico GRASSI e di tutti i suoi familiari innocenti!.

Secondo la regola del non c'è due senza tre, dopo la completa assoluzione di Domenico GRASSI e dopo il completo scagionamento di Marco PICCIONI, anche Filippo PAPPALARDI ritornerà presto in libertà.

Questo è più di un augurio, questa è una vera e propria "promessa di aiuto più personalizzato ed efficace" nel nome di Geova e di Emo/Marco Piccioni liberi!.





******


"SAREBBE ORA CHE ALLAH, DIO E GEOVA SI METTANO INTORNO A UN TAVOLO A PARLARE". "BRAVO, E DOVE?" - Francesco Tullio ALTAN, L'espresso 11 Ottobre 2001, pagina 7.

Risposta/proposta di Vito Pucci/Ednaservice: "OK!, Continuiamo a confrontarci civilmente su BISPENSIERO.IT", su: "APOCALISSE.NET ", su: "AGAPE - INFOCATTOLICI.IT", su: "ANIME LIBERE.NET", su: "INFOTDGEOVA LIBERAMENTE", su: "SOCCORSO SPIRITUALE.ORG", su: "COORDINAMENTO FUORIUSCITI TESTIMONI DI GEOVA" e, coraggio, avanti c'è posto, su: ... . D’accordo?.

******



“TESTIMONI CONTRO GEOVA” (Panorama 25/2/1990, pagina 79)

E loro, gli accusati cosa dicono? Che è tutta una montatura, naturalmente.

Accusa Paolo PICCIOLI, responsabile romano: "E’ una sporca storia di soldi".

"Con 175 mila evangelizzatori attivi e altrettanti simpatizzanti, rappresentiamo una minaccia economica reale nel momento in cui siamo chiamati a decidere a quale culto destinare l’8 per mille dell’Irperf.

I soldi destinati a noi sono tutti soldi in meno al Vaticano.

Tutto qui il problema".

Tutto qui? La magistratura indaga.
(Panorama 25/2/1990, pagina 79)






“IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE (finalizzato alla espulsione di un singolo fedele dall’Ente giuridico CCTG, ndr) SI SVOLGE IN VIA RISERVATA: IL CHE, SE TUTELA (?!?) LA DIGNITA’ DELLA PERSONA INQUISITA, NON NE GARANTISCE IL PIENO ESERCIZIO DEL DIRITTO DI DIFESA, LEGATO ANCHE ALLA PUBBLICITA’ DEL PROCESSO ED AL CONTROLLO CHE COSI’ PUO’ SVOLGERE L’OPINIONE PUBBLICA NON SOLO CONFESSIONALE. …

QUESTE LIMITAZIONI AL DIRITTO DI DIFESA APPAIONO GIUSTIFICATE NELLA MISURA IN CUI … NON OFFENDANO LA DIGNITA’ DELLA PERSONA UMANA”. –
Nicola Colaianni, “La libertà religiosa nella elaborazione confessionale dei Testimoni di Geova”, Rubbettino Editore 2002, 674-675.



******


"NEL 2008 GLI ANGELI BRICCONI DI ROMA/BROOKLYN E TIONE DI TRENTO SI COMPORTERANNO ANCORA DA TALEBANI CATTO-GEOVISTI?"
www.infotdgeova.it/pucci.htm
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4595362
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6115945



"COMITATI GIUDIZIARI SPECIALI CCT/WTS = TERRORISMO ALLO STATO PURO!"





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[Modificato da Vito.Pucci 04/03/2008 09:26]
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Delitto o incidente?


Io mi aspetto solo una cosa, dal modo con cui sono state condotte le indagini per ritrovare questi 2 angeli, gestite malamente, mi auguro che le autorità siano in grado, almeno quello, di fare luce sulle responsabilità del padre, sempre se ci siano, non voglio accusare nessuno, ma ci sono ad ogni modo parecchie discordanze da parte di questo padre.






Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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Re: Delitto o incidente?
@nounou@, 04.03.2008 14:33:



Io mi aspetto solo una cosa, dal modo con cui sono state condotte le indagini per ritrovare questi 2 angeli, gestite malamente, mi auguro che le autorità siano in grado, almeno quello, di fare luce sulle responsabilità del padre, sempre se ci siano, non voglio accusare nessuno, ma ci sono ad ogni modo parecchie discordanze da parte di questo padre.



Se e' vero che il padre la sera della scomparsa ando' in caserma a denunciarla e disse di cercare proprio li' dove in effetti erano, taglia la testa al toro.

E' la prova della sua innocenza.

Doveva per forza mettere in preventivo che fosse stato lui, sapendolo, sarebbero stati ancora vivi e quindi cio' avrebbe segnato la sua fine.

NON avrebbe detto niente.

Un po' di logica fa sempre bene.



Ciao
Claudio






“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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Re: Re: Delitto o incidente?
Claudio Cava, 04.03.2008 14:51:



Se e' vero che il padre la sera della scomparsa ando' in caserma a denunciarla e disse di cercare proprio li' dove in effetti erano, taglia la testa al toro.

E' la prova della sua innocenza.

Doveva per forza mettere in preventivo che fosse stato lui, sapendolo, sarebbero stati ancora vivi e quindi cio' avrebbe segnato la sua fine.

NON avrebbe detto niente.

Un po' di logica fa sempre bene.



Ciao
Claudio






Comunque sia, sempre ammesso che sia vero (risultera' pure da qualche parte o da qualche testimonianza) gli avessero dato retta, almeno uno DI SICURO sarebbe ancora vivo.

E si saprebbe la verita'.

Ciao
Claudio






“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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Re: Re: Delitto o incidente?
Claudio Cava, 04/03/2008 14.51:



Se e' vero che il padre la sera della scomparsa ando' in caserma a denunciarla e disse di cercare proprio li' dove in effetti erano, taglia la testa al toro.

E' la prova della sua innocenza.

Doveva per forza mettere in preventivo che fosse stato lui, sapendolo, sarebbero stati ancora vivi e quindi cio' avrebbe segnato la sua fine.

NON avrebbe detto niente.

Un po' di logica fa sempre bene.



CiaoClaudio







[SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]


Non spetta a noi assolvere o condannare, ma spetta la certezza e, perciò, la consapevolezza d'essere amministrati da una giustizia giusta, non da una giustizia che fonda le proprie conclusioni sui sospetti, sugli indizi, altrimenti siamo al medioevo dei roghi e delle streghe, al medioevo degli ecclesiastici alla Torquemada, al medioevo del terrore e dell'orrore e della distruzione della dignità umana.

Per com'è impostata tua osservazione è solida. [SM=g28002]

Ciao Claudio!

Pyccolo



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Pm: Pappalardi può uccidere ancora
"Resti dentro per non inquinare prove"


Filippo Pappalardi può inquinare le prove e reiterare il reato di omicidio: anche per questi motivi la procura di Bari ha dato al gip parere contrario all'istanza di scarcerazione presentata dalla difesa dell'indagato, in carcere dal 27 novembre 2007 con l'accusa di aver ucciso i due figli, Ciccio e Tore. Il procuratore Emilio Marzano e il sostituto Antonino Lupo hanno invece depennato l'ipotesi di una fuga in caso di uscita dal carcere.

I magistrati inquirenti non cambiano la loro linea d'accusa nei confronti di Pappalardi: "Nell'ambito di questo non rimosso quadro accusatorio, è doveroso ribadire e richiamare le considerazioni svolte dalle ordinanze giudiziali (il provvedimento di arresto del gip e l'ordinanza del Riesame che l'ha successivamente confermato, ndr) in tema di permanenza delle esigenze cautelari, strettamente collegate alla gravità delle imputazioni ed ai comportamenti concreti dell'indagato" ritenuti pericolosi.

Già al momento dell'arresto l'accusa di duplice omicidio pluriaggravato a carico del papà di Ciccio e Tore era basata "su un corposo corredo probatorio ed indiziario, nonostante a quel tempo non fossero stati ancora rinvenuti i corpi dei due poveri bambini 'scomparsi'". Lo scrivono nel parere contrario espresso al gip sull'istanza di scarcerazione dell'indagato,il procuratore Emilio Marzano e il sostituto Antonino Lupo.

Secondo gli inquirenti, le accuse della procura, poi fatte proprie dal gip e dal tribunale del Riesame, continuano a non essere scalfite dal ritrovamento dei cadaveri. Secondo i pm l'assenza dei corpi dei due fratellini, secondo la difesa del Pappalardi, prima veniva utilizzata come tesi per rendere nullo l'impianto accusatori (l'assenza appunto del corpo del reato). Ora invece "paradossalmente - scrivono i magistrati - vengono interpretati dall'istante (il difensore di Pappalardi, ndr) in senso del tutto opposto".

L'avvocato chiede i filmati alla Procura
Intanto l'avvocato del padre dei fratellini ha presentato un'istanza per ottenere dalla Procura il filmato registrato la sera del 5 giugno 2006 dalle telecamere esterne della filiale di Banca Meridiana di via Canale D'Alonso. Il legale ritiene infatti probabile che le telecamere abbiano ripreso Pappalardi la sera della scomparsa dei figli, mentre faceva la spola in auto tra la sua abitazione e i luoghi nei quali sostiene di aver cercato i figli.


www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo403493.shtml









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Gli indizi non sono prove.

I sospetti non sono prove.

Le ipotesi non sono prove.

Le supposizioni non sono prove.

Le contraddizioni verbali non sono prove.

La giustizia italiana è malata.

E' una giustizia che da più peso alle emozioni che alla logica dei fatti.

Filippo Pappalardi potrà anche avere delle responsabilità come anche la ex moglie Rosa Carlucci, potrà anche essere ignorante e antipatico ma da qui ad essere l'assassino dei propri figli mi sembra troppo.

Se è colpevole va provato con fatti schiaccianti e inequivocaboli.

Se ci sono dei dubbi, delle incertezze, allora, Filippo Pappalardi, non è colpevole di niente o è colpevole quanto lo può essere chiunque.

A volte mi chiedo se viviamo nello stesso mondo di 20/30 anni fa!
Questo mondo vive di disperazione e di tragedia.

Due bambini sono morti in modo atroce!
Fino a prova contraria, si è trattato di un clamoroso incidente, di una disgrazia.
Rimangono due genitori straziati da un mondo che li vuole colpevoli e innocenti, da un mondo che vuole vivere la loro vita, da un mondo che non sa mettere la parola fine alla scomparsa di due bambini che ormai, da 20 mesi hanno cessato di vivere mentre il "mondo" li cercava altrove.









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..ma da qui ad essere l'assassino dei propri figli mi sembra troppo.



perchè ti sembra troppo..? la cronaca è piena di fatti del genere, genitori che chissà per cosa o per come mettono fine alla vita dei propri figli..
ripeto, io non voglio colpevolizzare nessuno, e mi auguro che le autorità facciano il loro lavoro al meglio, ma un padre che viene a sapere che i propri figli non sono rientrati a casa quella sera, non torna al lavoro come se niente fosse al mattino dopo..!

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Re:
@nounou@, 04/03/2008 19.54:


..ma da qui ad essere l'assassino dei propri figli mi sembra troppo.



perchè ti sembra troppo..? la cronaca è piena di fatti del genere, genitori che chissà per cosa o per come mettono fine alla vita dei propri figli..
ripeto, io non voglio colpevolizzare nessuno, e mi auguro che le autorità facciano il loro lavoro al meglio, ma un padre che viene a sapere che i propri figli non sono rientrati a casa quella sera, non torna al lavoro come se niente fosse al mattino dopo..!
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Proprio per questo non è stato lui.

Se era colpevole, sarebbe stato il primo a dare l'allarme per non fare insospettire la polizia.

Ripeto, non si tiene in carcere una persona di cui ci sono solo indizi.

Non si può dire di questa persona:

Pm: Pappalardi può uccidere ancora
"Resti dentro per non inquinare prove"



Chi dovrebbe uccidere?

Su quali basi, si fanno queste affermazioni?

Quali prove dovrebbe inquinare?

Sono veramente perplesso!






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Comitato promotore pro-scarcerazione Filippo Pappardi
Appello per la liberazione



mercoledì 5 marzo 2008


Riteniamo, in via astratta, che nessun padre possa gettare i suoi figli, vivi, nella profonda cavità di un pozzo in pieno centro cittadino.
E, però, se tanto possa essere accaduto, riteniamo che i sostenitori di questa tesi debbano dare valide, logiche, puntuali e stringenti motivazioni e prove.
Allo stato, non ci risulta che il quadro probatorio consenta una ragionevole certezza, in ordine alla penale responsabilità del Pappalardi circa la morte dei suoi figli.
Chiediamo, pertanto, per un senso di umana solidarietà e di rispetto del principio della presunzione di innocenza, che Filippo Pappalardi POSSA ESSERE RIMESSO IN LIBERTA' per poter piangere la morte dei suoi figli.

Comitato promotore pro-scarcerazione Filippo Pappardi


www.gravinaonline.it/gravina/informa/3338.html







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05/03/2008 18:55
 
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Se era colpevole, sarebbe stato il primo a dare l'allarme per non fare insospettire la polizia



Lo stesso dicasi se quest'uomo fosse innocente, avrebbe dovuto allarmare immediatamente le forze dell'ordine..
a me pare invece che questi 2 angeli siano stati abbandonati a se stessi dalla famiglia, occupata a "litigarseli", ancora prima di finire in quel maledetto pozzo!






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Re:
@nounou@, 05/03/2008 18.55:


Se era colpevole, sarebbe stato il primo a dare l'allarme per non fare insospettire la polizia



Lo stesso dicasi se quest'uomo fosse innocente, avrebbe dovuto allarmare immediatamente le forze dell'ordine..
a me pare invece che questi 2 angeli siano stati abbandonati a se stessi dalla famiglia, occupata a "litigarseli", ancora prima di finire in quel maledetto pozzo!



Che i genitori abbiano delle responsabilità non significa che sono degli assassini.

Non dimentichiamoci che un bambino, Michele, è caduto accidentalmente in quel pozzo.

Lo stesso vale per Ciccio e Tore.

Dove sono le prove per un imputazione di omicidio?









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05/03/2008 22:26
 
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Re:
@nounou@, 05/03/2008 18.55:


Se era colpevole, sarebbe stato il primo a dare l'allarme per non fare insospettire la polizia



Lo stesso dicasi se quest'uomo fosse innocente, avrebbe dovuto allarmare immediatamente le forze dell'ordine..
a me pare invece che questi 2 angeli siano stati abbandonati a se stessi dalla famiglia, occupata a "litigarseli", ancora prima di finire in quel maledetto pozzo!





Ho ascoltato oggi un'intervista ad un amico del Pappalardi, con il quale questo sfortunato padre si era confidato. Ha detto, l'amico del Pappallardi, che costui appariva tranquillo perchè era convinto che i figli si fossero recati dalla madre a Santeramo e lì si nascondessero.

Mi pare una logica alquanto stringente.

Pyccolo


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"I GIUDICI CHE ACCUSANO INGIUSTAMENTE FILIPPO PAPPALARDI SONO IN DIFFICOLTA' E CHIEDONO AIUTO AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA"


Postato da: Gazzetta del Mezzogiorno il 5/3/2008
www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=196246&IDCate...

Ciccio e Tore - Csm s'attiva a tutela pm Bari

Il Consiglio superiore della magistratura, su sollecitazione del Procuratore della Repubblica di Bari, ha deciso di aprire una pratica a tutela dei magistrati che indagano sulla morte dei fratellini di Gravina


ROMA - Dopo la nota presentata dal Procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, che ha chiesto un intervento “a difesa dell’indipendente esercizio della giurisdizione” per le indagini sulla morte dei due fratellini di Gravina, il Csm ha deciso di aprire una pratica a tutela.
Il fascicolo, informa un comunicato di Palazzo dei marescialli, è stato assegnato per competenza alla Prima Commissione.



Domani Pappalardi dal Gip Giulia Romanazzi

Secondo il suo avvocato, Angela Aliani, è stato lo stesso Filippo Pappalardi (in carcere per l'omicidio dei figli, Ciccio e Tore) a chiedere al giudice di essere ascoltato prima che decida sulla sua scarcerazione


BARI - Filippo Pappalardi sarà ascoltato domani (cioè oggi, giovedì 6/3/08, ndr) dal gip del tribunale di Bari Giulia Romanazzi, lo stesso giudice che dovrà decidere entro venerdì prossimo sulla richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore dell’indagato, Angela Aliani.

L’audizione si terrà a Bari intorno a mezzogiorno.

Secondo quanto si è appreso dall’avvocato Aliani, è stato lo stesso Pappalardi a chiedere al gip di essere ascoltato.





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Re:
Bari | 6 marzo 2008



Pappalardi in lacrime ribadisce la sua innocenza

Dopo circa tre ore si è concluso l'interrogatorio di Filippo Pappalardi, che ha chiesto di essere ascoltato dal Gip del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi, prima che lo stesso giudice decida l'istanza di scarcerazione presentata dal suo legale.

Il padre dei fratellini di Gravina durante l'interrogatorio è scoppiato a piangere, ha ribadito con forza la propria innocenza e ha detto che pensa continuamente alla ''terribile fine'' dei suoi figli, Salvatore e Francesco.

A Pappalardi sarebbero state contestate alcune dichiarazioni fornite nei mesi scorsi e ritenute in qualche modo divergenti rispetto a quelle rilasciate oggi. Il padre di Ciccio e Tore è in carcere dal novembre scorso con l'accusa di duplice omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela e occultamento di cadavere.


www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=79327





[Modificato da parliamonepino 06/03/2008 16:14]



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06/03/2008 16:17
 
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GRAVINA: LA SORELLA DI PAPPALARDI, CI AVETE DISTRUTTO

"Ci avete distrutto 20 mesi di vita, mio fratello e' un uomo onesto" e' l'invettiva lanciata ai giornalisti dalla sorella di Filippo Pappalardi atteso a Palazzo di giustizia per essere interrogato dal gip Giulia Romanazzi che dovra' decidere sulla sua scarcerazione. A sua volta il padre di Filippo Pappalardi ha detto, sempre rivolto ai giornalisti, "avete scritto tante falsita', adesso basta, abbiate rispetto per i bambini".
Intanto, mentre si attende l'arrivo di Pappalardi,trasferito nella notte dal carcere di Velletri, a Palazzo di Giustizia sono gia' entrati il gip, il sostituto procuratore Antonino Lupo che conduce l'inchiesta e l'avvocato difensore di Pappalardi, Angela Aliani.(AGI) - Bari, 6 mar. -


www.agi.it/news/notizie/200803061148-cro-rt11045-art.html






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06/03/2008 17:48
 
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"EMILIO MARZANO E ANTONINO LUPO, MAGISTRATI DELLA PROCURA DI BARI, HANNO DISTRUTTO FILIPPO PAPPALARDI, UN UOMO ONESTO"



Postato da: La Gazzetta del Mezzogiorno.it il 6/3/2008
www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.asp?IDNotizia=196307&IDCate...

BARI – E' durato circa tre ore l'interrogatorio, davanti al Gip del Tribunale di Bari Giulia Romanazzi, di Filippo Pappalardi accusato dell’omicidio dei due figli, Francesco e Salvatore, scomparsi da Gravina il 5 giugno 2006 e ritrovati ormai privi di vita il 25 febbraio scorso.

Secondo indiscrezioni filtrate nei corridoi di Palazzo di Giustizia, Pappalardi avrebbe risposto a domande dei magistrati su dichiarazioni rese a varbale precedentemente.

Filippo Pappalardi, secondo quanto trapelato, è apparso molto provato in volto e avrebbe tradito in aula momenti di commozione.

L’interrogatorio, a cui è stato presente il Pm, Antonino Lupo, è stato richiesto dal difensore, Angela Aliani, esercitando un diritto della difesa.

Intanto, in una sala d’attesa del Palazzo di Giustizia di Bari, i parenti dell’indagato sono in attesa e avrebbero detto, secondo quanto trapelato: «Ci salva solo la fede».

I parenti erano lì già prima dell'arrivo del loro congiunto e, in quei frangenti, la sorella ha detto ai cronisti: «Ci avete distrutto 20 mesi di vita. Mio fratello è una persona onesta».

Assieme a lei c'era anche il padre di Filippo Pappalardi che ha accusato i giornalisti: «Avete scritto tante falsità, non solo abbiamo la morte nel cuore per questi bambini, ma pure voi».

E poi ha aggiunto: «Mio figlio è un brav'uomo».





Postato su: Corriere.it il 6/3/2008
www.corriere.it/cronache/08_marzo_06/gravina_pappalardi_interrogato_gip_a412f2b4-eb78-11dc-b37c-0003ba99c6...


BARI - «Magari li avessi trovati quella sera a piazza Notardomenico, ma io non ero là».

Ha esordito così Filippo Pappalardi davanti al gip che gli chiedeva cosa avesse fatto la sera della scomparsa dei suoi figli.

Per il padre di Francesco e Salvatore, i due bambini scomparsi nel 2006 e ritrovati morti in una cisterna a Gravina di Puglia, è arrivato il momento della verità.

L'uomo, in carcere con l'accusa di essere il responsabile della morte dei due bambini e dell'occultamento dei loro cadaveri, è stato interrogato per quasi tre ore dal gip del tribunale di Bari, Giulia Romanazzi.

Pappalardi ha giurato di non essere un assassino, ha ribadito la propria estraneità ai fatti, ha detto di aver cercato sempre, la sera del 5 giugno 2006, i figli e ha assicurato di non averli mai incontrati.

Il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere della sua eventuale scarcerazione, dopo che il ritrovamento dei corpicini ha fatto riemergere l'ipotesi che alla base della vicenda ci sia soltanto una tragica fatalità.

«Magari li avessi trovati. A quest’ora sarebbero stati ancora in vita», ha detto Pappalardi al gip prima di lasciarsi andare a un pianto liberatorio.

L'INTERROGATORIO

Nell'aula L della sezione gip erano presenti, oltre all'indagato e al giudice, il legale di Pappalardi, Angela Aliani, e il pm inquirente Antonino Lupo.

Pappalardi è entrato nel palazzo di giustizia di Bari senza manette ed è apparso fisicamente molto provato: ha il volto stanco e scavato.

Al secondo piano del palazzo, dove si tiene l'interrogatorio, è vietato l'ingresso ai giornalisti.

Davanti al Tribunale c'è anche la convivente di Pappalardi, Maria Ricupero, che in un'accorata apparizione in tv aveva protestato l'innocenza del compagno, chiedendone la liberazione.





Postato da: Repubblica.it il 6/3/2008
www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/gravina-2/pappalardi-gip/pappalardi-...


Le parole di Pappalardi.

Il papà di Ciccio e Tore ha giurato di non essere un assassino, ha ribadito la propria estraneità ai fatti, ha detto di aver cercato sempre, la sera del 5 giugno 2006, i suoi figli, e ha assicurato di non averli mai incontrati.

Più volte si è commosso e ha pianto: dall'interrogatorio dunque non sono emersi fatti nuovi rispetto alle precedenti versioni.

In alcuni passaggi, all'uomo - chiuso nel carcere di Velletri dallo scorso novembre - sono state contestate presunte incongruenze, rispetto alle dichiarazioni rese nel corso delle indagini.

L'avvocato: "Un uomo provato".

"Filippo Pappalardi è addolorato, affranto e molto provato. E' anche invecchiato".

Così il difensore ha descritto il suo assistito.

"Durante l'interrogatorio non c'è stata tensione - ha proseguito il legale - ma quando non ce la faceva più, l'emozione ha preso il sopravvento".

La decisione del gip.

Il magistrato, Giulia Romanazzi, deve decidere sulla richiesta di scarcerazione presentata dall'avvocato Angelia Aliani, difensore di Pappalardi.

Accusato di omicidio volontario - aggravato dai vincoli di parentela - e di occultamento di cadaveri.

Il pm Antonino Lupo e il procuratore capo Emilio Marzano hanno dato parere negativo perché, a loro dire, esiste il pericolo della reiterazione del reato e di inquinamento delle prove.

Gli esami sui corpi.

E' stata intanto esclusa la presenza di segni di violenza sui corpi dei due bambini.

L'autopsia eseguita ieri sui corpi dei fratellini dai medici legali incaricati dalla procura e da quello della difesa, ha confermato che tutte le fratture sono compatibili con l'incidente.

Fonti vicine all'indagine continuano a ripetere che Ciccio e Tore quasi certamente sono precipitati accidentalmente nella cisterna della vecchia masseria in cui sono stati trovati.





Postato da: Quotidiano.net il 6/3/2008
qn.quotidiano.net/2008/03/06/70080-pappalardi_lacrime_davan...


"L'APPELLO DELL'AVV. GIUSEPPE CASAREALE, COORDINATORE DEL COMITATO PRO FILIPPO PAPPALARDI: LIBERATELO!"

Un appello alla scarcerazione di Filippo Pappalardi, il padre dei due fratellini detenuto da novembre con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadaveri, accompagnato dalle firme di un certo numero di cittadini di Gravina in Puglia, verrà consegnato, probabilmente domani, al gip del Tribunale di Bari Giulia Romanazzi salvo che che quest'ultima non dovesse decidere di scarcerarlo oggi dopo l'audizione dell'indagato prevista stamane.

A riferirlo è il promotore di un comitato che si è formato nella cittadina pugliese, l'avvocato penalista Giuseppe CASAREALE.

"Riteniamo, in via astratta - è scritto nell'appello - che nessun padre possa gettare i suoi figli, vivi, nella profonda cavità di un pozzo in pieno centro cittadino.

E, però, se tanto possa essere accaduto, riteniamo che i sostenitori di questa tesi debbano dare valide, logiche, puntuali e stringenti motivazioni e prove".

"Allo stato, non ci risulta che il quadro probatorio consenta una ragionevole certezza - continua l'appello - in ordine alla responsabilità penale del Pappalardi circa la morte dei suoi figli.

Chiediamo, pertanto, per un senso di umana solidarietà e di rispetto del principio della presunzione di innocenza, che Filippo Pappalardi possa essere rimesso in libertà per poter piangere la morte dei suoi figli".

Domani è previsto il termine (non perentorio ma ordinatorio) entro il quale il gip Romanazzi dovrà decidere sulla richiesta di scarcerazione presentata dal legale di Pappalardi, l'avvocato Angela Aliani.

L'avvocato Casareale, che peraltro abita di fronte all'edificio abbandonato di via Giovanni Consolazione a Gravina, dove, sotto un edificio abbandonato, si trova la cisterna nella quale sono stati scoperti i corpi dei due fratellini a circa 20 mesi dalla scomparsa, preannuncia iniziative e proposte, come una sottoscrizione volontaria, sul riuso di quella struttura.

"Quel terreno è di proprietà privata - dice - qualcuno ha proposto che lì si realizzi un parco. Io penso che la soluzione migliore sia un centro polifunzionale per l'infanzia".




[Modificato da Vito.Pucci 06/03/2008 19:46]
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«Quel ragazzino ti ha visto»
I magistrati incalzano Pappalardi

DAL NOSTRO INVIATO
BARI — «No che non ci sono andato in quella casa, signor giudice». Filippo Pappalardi si accalora. Giura che non ha mai messo piede nella casa delle cento stanze. «Io quella sera ho girato tutta Gravina per cercare i miei figli ma non sono andato lì dentro, né quella sera né mai». Quando ho visto che i ragazzi non tornavano ho aspettato un po' e sono uscito a cercarli». «Quanti giri ha fatto alla ricerca dei due bambini?», chiede il pubblico ministero Antonino Lupo. «Uno», risponde lui d'impeto. «E allora perché ci ha sempre detto di aver girato il paese per almeno due volte?».

L'avvocato Angela Aliani racconta dell'interrogatorio del suo assistito e dice che è caduto in «piccole contraddizioni perché Filippo è un uomo distrutto, stanco e provato dalla morte dei suoi figli ». Quando il pm vuole sapere se nella casa delle cento stanze un tempo suo padre ci teneva le pecore, lui si spazientisce: «Ma quali pecore e pecore, per favore non diciamo fesserie». «A che ora è uscito per cercare i bambini? ». Un'altra risposta di getto: «Alle 21.45», un orario che nel corso di due anni di intercettazioni e interrogatori ha ballato più volte fra le 21.30 e un'ora successiva. Stavolta, invece, nessuna incertezza. Ma il punto sul quale più hanno insistito i magistrati è quello di sempre: l'ultimo avvistamento dei bambini, alle 21.30 nella piazza delle quattro fontane. Li vede in auto assieme al padre il ragazzino che oggi è supertestimone dell'accusa e che finora è stato ritenuto «molto attendibile». «Il testimone è preciso: lei era in macchina, Ciccio dietro di lei, Tore dietro alla sua sorellastra».

«Magari, signor giudice, li avessi davvero trovati in quella piazza quella sera. Avesse voluto il signore… Se davvero fossero stati con me, sulla mia macchina, a quest'ora non sarebbero morti. La verità è che io la sera del 5 giugno non ci sono nemmeno potuto arrivare in quel punto perché c'erano le transenne, stavano girando un film e avevano chiuso tutto, perciò non potevo essere lì e non è vero che erano con me sulla macchina».

Il pubblico ministero lo incalza, non gli crede. Chiede spiegazioni su una frase che ancora una volta riguarda il supertestimone. Dice la procura: il 7 luglio 2006 alle 6.25 del mattino l'uomo sta andando in auto da solo verso il tribunale di Bari per essere interrogato proprio sui suoi spostamenti la sera del 5 giugno. Si lascia scappare una frase: «In mezzo all'arco stava… proprio il figlio di quello, quella sera…». E ancora, piangendo: «Ragazzi lasciatemi perdere». «Non è quello che ho detto, avete sbagliato a capire», si è difeso ieri Pappalardi. «In quella frase parlavo di un giornalista, il suo nome può essere scambiato con l'arco (l'arco è vicino alla piazza delle quattro fontane ed è il punto dell'incontro con il supertestimone, ndr) e anche quando dicevo di lasciarmi stare, lo dicevo ai giornalisti».

Il suo «nemico» d'inchiesta, il ragazzino testimone, settimana prossima sarà risentito davanti alla difesa di Pappalardi. La procura è sicura che confermerà ogni punto: «È una roccia, non si è mai contraddetto, ha sostento anche un confronto a testa alta». Lui è impossibile da avvicinare, protettissimo da famiglia e amici. Chi li conosce dice che non è paura. Perché la «roccia» ripete che «io non ho paura di dire la verità».

Giusi Fasano
07 marzo 2008 - Corriere della sera






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"FILIPPO PAPPALARDI: OGGI SARAI SCARCERATO! - FIACCOLATA NOTTURNA A GRAVINA"


Pubblicato su: La Gazzetta del Mezzogiorno.it il 9/3/2008
www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.asp?IDNotizia=196614&IDCat...


Varie centinaia i sostenitori dell'innocenza di Filippo Pappalardi, il padre dei fratellini Ciccio e Tore, i cui cadaveri sono stati trovati in una cisterna di un palazzo abbandonato 20 mesi dopo la loro scomparsa.

L'uomo è in custodia cautelare in carcere da oltre tre mesi.

Fu arrestato in base all'ipotesi che li avesse uccisi lui.

In base al ritrovamento dei corpi ed ai primi risultati medico-legali, al giudice per le indagini preliminari Tribunale è stata ora chiesta la sua scarcerazione e la decisione è attesa per lunedì 10 marzo.

GRAVINA IN PUGLIA (Bari) – Fiaccole al vento, il miglior auspicio per propiziare la scarcerazione di Filippo Pappalardi.

Tanti gravinesi innocentisti, in silenzio, sfilano nella tarda serata di domenica per le strade del centro di Gravina in Puglia alla vigilia dell’attesa decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari.

Lunedì Giulia Romanazzi – ma non è escluso che il responso possa ancora slittare – dovrebbe emettere il verdetto: favorevole o contrario alla scarcerazione dell’uomo, in carcere da tre mesi e mezzo con l’accusa di aver sequestrato e ucciso i figli Francesco e Salvatore, e di averne nascosto i cadaveri.

Trovati casualmente in fondo a un pozzo i corpi, a 20 mesi dalla scomparsa (5 giugno 2006), dopo la caduta accidentale nella stessa cisterna di un altro bambino, rimasto ferito, vacilla ora il già debole teorema indiziario dell’accusa.

La tesi del padre-padrone assassino e occultatore di cadaveri, poco convincente perché basata su incerte testimonianze e intercettazioni ambientali, ma nessuna “prova provata”, ha avuto un primo contraccolpo con il ritrovamento dei corpi.

E si sta sbriciolando dopo il risultato delle prime perizie fatte su quei resti.

Gli innocentisti tendono a escludere qualsiasi responsabilità di Filippo Pappalardi nella morte dei figli, e sono confortati dai dati.

È stato infatti accertato come la caduta di Ciccio e Tore sia stata occasionale, e che non ci sono tracce di violenza sui loro corpi.

Quanto basta per rimettere in libertà l’autotrasportatore, afferma l’avvocato difensore, Angela Aliani.

La Procura della Repubblica di Bari la pensa in maniera diametralmente opposta e ha espresso parere sfavorevole all’istanza di scarcerazione.

I Pm – il capo dell’ufficio, Emilio Marzano, e Antonino Lupo – ritengono che Pappalardi abbia comunque avuto un ruolo nella «precipitazione» dei figli nel pozzo maledetto, dove sono morti dopo una lunga agonia, e che abbia raccontato una lunga serie di bugie giungendo anche a depistare le indagini.

Contro di lui – è scritto in un passo della memoria consegnata al giudice – c'è «un macigno accusatorio rispetto al quale il ritrovamento delle povere salme, invece di rappresentare la smentita dell’accusa, vale allo stato degli attuali accertamenti a confermarla».

L'ultima carta la difesa se l’è giocata tre giorni fa, chiedendo e ottenendo al giudice Romanazzi l’interrogatorio dell’uomo.

Pappalardi, apparso invecchiato, affranto e provato dai 100 giorni di detenzione, ha giurato di non aver ucciso i figli e più volte ha interrotto, tra le lacrime, il racconto della sua innocenza.

Sul tavolo del giudice, da venerdì scorso, c'è anche una petizione corredata da un migliaio di firme che chiede la scarcerazione «di un padre che soffre per la morte dei suoi figli».

Ad alimentare la tensione degli ultimi giorni c'è stato anche l’allontanamento di cronisti e telecineoperatori dal palazzo di giustizia barese disposto prima dal capo della Procura o poi da quello dei giudici per le indagini preliminari.

L’ho fatto solo per ragioni di «ordine pubblico», ha commentato ieri il presidente dei “gip”, Giovanni Leonardi, cercando di svelenire un clima divenuto estremamente infuocato, e dove anche la “piazza” vuole dire la sua.





Pubblicato su: Gravinaonline.it il 7/3/2008
www.gravinaonline.it/gravina/informa/3355.html


"RACCOLTE MILLE FIRME PER LA SCARCERAZIONE DI FILIPPO PAPPALARDI"

Il Comitato pro-scarcerazione Filippo Pappalardi ha depositato presso la cancelleria della Procura di Bari circa 1000 firme.

Con le adesioni raccolte in soli due giorni il comitato ha richiesto l’immediata messa in libertà del papà dei due fratellini ritrovati morti in fondo ad una cisterna il 25 Febbraio a Gravina in Puglia.

Il gruppo promotore dell’iniziativa, nell’appello lanciato due giorni fa alla popolazione dichiarava che: “in via astratta, che nessun padre possa gettare i suoi figli, vivi, nella profonda cavità di un pozzo in pieno centro cittadino.

E, però, se tanto possa essere accaduto, riteniamo che i sostenitori di questa tesi debbano dare valide, logiche, puntuali e stringenti motivazioni e prove.Allo stato, non ci risulta che il quadro probatorio consenta una ragionevole certezza, in ordine alla penale responsabilità del Pappalardi circa la morte dei suoi figli”.

Pertanto il comitato richiedeva per “un senso di umana solidarietà e di rispetto del principio della presunzione di innocenza” che Filippo Pappalardi potesse esser messo in libertà.

La decisione di scarcerazione da parte del giudice per le indagini preliminari si attende nella giornata di Lunedì.




[Modificato da Vito.Pucci 10/03/2008 07:56]
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