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DIRITTI UMANI E RELIGIONI

Ultimo Aggiornamento: 18/09/2007 23:38
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10/09/2007 14:33
 
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Il campo di applicabilità dei diritti umani è vastissimo.
Solo da qualche decennio si sta elevando dappertutto nel mondo un coro di voci a difesa dei diritti umani fondamentali.
Sembrava a molti, e sembra a molti di più oggi, che le religioni dovessero essere in testa nella difesa dei diritti umani fondamentali.
Si sono invece amaramente accorti che sono, nel loro insieme, la forza più rappresentativa e tenace nella violazione e repressione dei diritti umani.
Per molti questo dato è sconcertante e sorprendente ed in tanti si chiedono: L'iddio di queste religioni è contrario al rispetto dei diritti umani fondamentali?

Assistiamo alla violazione dei diritti umani di preti, teologi, suore, pastori, insegnanti religiosi ed in genere di una marea di normalissimi credenti, chiamati a rispondere oltre che alle leggi degli stati sovrani anche alle leggi interne di comunità che attivano veri e propri processi nei loro confronti con interferenze e consenguenti limitazioni delle libertà fondamentali che attengono alla sfera del singolo essere umano ed ai suoi diritti fondamentali.

Perchè alcuni diritti sono stati definiti FONDAMENTALI?

Quali sono i diritti violati dalla massa delle religioni?

Hanno diritto le religioni a violare i diritti dei singoli?

Sono in grado i singoli a fronteggiare la sfida che arriva da chi impunemente lede i propri diritti?

La società civile è preparata a farsi carico della difesa dei diritti dei singoli cittadini, oppure ne accentua la violazione?

Secondo voi quali sono le motivazioni a cui le religioni ricorrono per giustificare la violazione dei diritti dei propri credenti?

A me è capitato di scrivere per qualche tempo in un forum in difesa dei diritti delle donne, onde scongiurare la violenza, in un forum dedito ad affermare i diritti dei bisessuali ed infine in un forum religioso di tendenza in difesa dei propri supposti diritti.
Dopo un pò e dopo aver cercato di mettere il dito sulla piaga, nonostante la mia delicatezza, sono stato redarguito pesantemente dal gestore del forum in difesa delle donne per aver accennato all'enventualità di una parte di responsabilità addebitabili alle normative vigenti in casa cattolica.
Da due forum di discussione bisessuale ed omosessuale sono stato addirittura bannato, senza aver fatto un minimo di violenza verbale a nessuno di essi.
Da due forum religiosi di tendenza sono stato invitato ad andare a spigolare in altri campi. E' bastato in tutti questi casi l'aver toccato le corde della violazione dei diritti umani ed immediatamente è salito il sangue alla testa di queste persone. [SM=x1061928]
In altri forum mi è parso che gli addetti alla difesa dei diritti umani pretendano la botte piena e la moglie ubriaca... cosa che è, ovviamente, impossibile.

Quali potrebbero essere le vostre opinioni?


Saluti

Pyccolo



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10/09/2007 16:37
 
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Re x Pyccolo
Uhummm....quello che dici è molto vero; mi ci vorrà un pò di tempo per risponderti!!!! Non è semplice [SM=x1061927] [SM=x1061927] devo pensarci.

omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



O=============O===========O

Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


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10/09/2007 17:01
 
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Credo che, quando Gesù Cristo disse: "Il più grande deve servire il minore", espresse con questa frase il più alto concetto di rispetto verso i Diritti Umani del Singolo.

"Il più grande deve servire il minore" e, come tutte le "frasi" di Gesù, si tratta di una frase universale, cosmica, che attraversa i secoli per arrivare all'uomo come una traccia da seguire.

Il sole, che è più grande, serve la terra che è minore!
Il genitore che è più grande serve il figlio che è minore.
Nella natura, quindi, è questa la legge che prevale, in armonia con quanto detto dal Maestro.

Nella società di oggi, il più grande viene servito dal minore!

Per cui, i Diritti Umani del Singolo si scontrano contro il potere prepotente del più grande.

C'è la cultura del più forte, del più grande, del potere che deve, a tutti i costi, dominare.
La politica domina, non è al servizio.
La religione domina, non è al servizio.
Questa società insegna che tutti coloro che hanno un potere, quindi sono maggiori, devono abusare del minore.

Saluti







[Modificato da parliamonepino 10/09/2007 17:02]



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10/09/2007 19:47
 
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[SM=x1061967]


Credo che, quando Gesù Cristo disse: "Il più grande deve servire il minore", espresse con questa frase il più alto concetto di rispetto verso i Diritti Umani del Singolo.

"Il più grande deve servire il minore" e, come tutte le "frasi" di Gesù, si tratta di una frase universale, cosmica, che attraversa i secoli per arrivare all'uomo come una traccia da seguire.

Il sole, che è più grande, serve la terra che è minore!
Il genitore che è più grande serve il figlio che è minore.
Nella natura, quindi, è questa la legge che prevale, in armonia con quanto detto dal Maestro.

Nella società di oggi, il più grande viene servito dal minore!

Per cui, i Diritti Umani del Singolo si scontrano contro il potere prepotente del più grande.

C'è la cultura del più forte, del più grande, del potere che deve, a tutti i costi, dominare.
La politica domina, non è al servizio.
La religione domina, non è al servizio.
Questa società insegna che tutti coloro che hanno un potere, quindi sono maggiori, devono abusare del minore.

Saluti



[SM=x1061967]

Queste parole sagge e moderate, questa piccola quanto significativa esposizione di come dovrebbe venire esercitato il vero amore illumina le pagine oscure di questo Forum.
Non solo, ma credo che offrano più che la solita risposta a persone che esercitano potere nelle organizzazioni religiose determinando sofferenze ed isolamento, paura e sconforto.
Sarebbe sufficiente non fraintendere le parole di Gesù, servire anzichè pretendere l' obbedienza, amare anzichè esigere di essere amati, comprendere anzichè costringere, essere di aiuto alla crescita anzichè punire.
Se coloro che si ritengono ai vertici comprendessero che il loro "potere" deriva dalla base della piramide, essi dovrebbero, almeno, averne tenera cura.
Se il maestro fosse al servizio dell' allievo per condurlo alla sua realizzazione e non al suo annientamento, ecco, questo si definirebbe amore cristiano.
Se questi rigidi e contratti operatori della Parola di Dio, lasciassero che essa esercitasse la sua reale Potenza, le parole Potere, Comando, Giudice, Dottrina, Disposizione, Comitato....
non avrebbero senso alcuno.
Poichè laddove regna amore, il potere è menzogna.
Se questi monolitici legislatori non ci costrigessero a difenderci, non sarebbe necessaria alcuna lotta per rivendicare i giusti diritti.
Poichè l' ingiustizia non sarebbe perpetrata ai danni di alcuno.
Ma la cosa che più turba l' anima di coloro che hanno coscienza, o fede, o senso di giustizia, è che essi parlino in nome di Dio.
Quando basterebbe leggere il Vangelo, con il cuore aperto e ricettivo, per rendersi conto che Dio è amore e pace, gioia, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di se.
E se, talvolta, a noi che abbiamo sofferto ingiustizie e mutilazioni morali e spirituali, questi frutti sfuggono, dobbiamo rammentarli con coraggio.
Senza scordare che amare è anche custodire i deboli, ed evitare che vengano sacrificati in nome di un Dio che non è, in alcun modo, ad immagine di colui che viene loro inculcato per preservare un potere terreno.
Verrà tempo di pace.
Purtroppo non è ancora questo.
Noi possiamo amministrare la giustizia terrena...
Quella divina non è affare di nostra competenza.

Grazie Pino, un po' di calore che non sia quello del fuoco della battaglia...


[SM=x1061958]



Marina
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11/09/2007 00:31
 
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Re:
nikitha, 10/09/2007 19.47] [SM=x1061967]


Noi possiamo amministrare la giustizia terrena...
Quella divina non è affare di nostra competenza.

[SM=x1061958]




Son solito distinguere fra RELIGIONE e RELIGIOSITA'.
In apparenza simili, di fatto distanti miglia.

La RELIGIOSITA' è un sentimento che investe la singola persona e ne domina la vita, come il sentimento dell'amore, dell'egoismo o dell'altruismo.
Con essa l'individuo entra in rapporto con la sua stessa visione della vita, le sue aspirazioni, le sue aspettative, con la sua interpretazione di questo sentimento.
E' egli stesso a percepire e gestire questa sua libera facoltà.
Anche i sentimenti di miscredenza, di agnosticismo, di laicità rappresentano una forma propria di religiosità, quant'anche ed ingiustamente attaccata e criticata
da buona parte dei sostenitori del precedente tipo di religiosità , quest'ultima quasi sempre alterata, condizionata, non libera. Tenterò poi di spiegare perchè.

La RELIGIONE non è più un sentimento, come la religiosità e l'amore.
La religione è altro. Cosa?
Dal dizionario etimologico:

"RELIGIO religione = QUOD RELIGAT che lega"
Religione è mettere insieme, come "rilegare", che ha la stessa radice e si riferisce al legare insieme le pagine di un libro.
Religione è perciò l'equivalente di associazione, di comunità.
Non è come la religiosità fine a se stessa , ma è il contenitore delle religiosità che hanno interessi e finalità similari e comuni.
Per come la conosciamo noi è non solo associazione, come spesso si vorrebbe far credere, ma è una forma di potere, che legifera (interpretazione dai testi sacri), giudica, condanna e procede esecutivamente, repressivamente.
Nella religione le singole religiosità finiscono per venir inevitabilmente inglobate e controllate, assoggettate e dominate dalla gerarchia.
Si può anche dire che non sia così, ma di fatto chiunque osserva razionalmente le religioni riscontra che è purtroppo così.

Torniamo quindi al richiamo evangelico che recita (Luca 22-25/26 CEI):

"I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. 26 Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve."

Risulta evidente qui che, a rigor di logica, il Cristo contrappone ad un qualunque sistema di potere vigente la libera disponibilità di ciascuno verso l'altro ed il meno esperto, il più piccolo, esattamente come avverebbe in una famiglia, dove il fratello più grande è disponibile per le esigenze del più piccolo, accogliendone paure, incertezze, bisogno d'amore. Usa il termine "governa" non nel senso politico che intendiamo oggi, ma nel senso del governo di una casa, da cui "governante", che è colei o colui che attende ai bisogni ed alla cura della casa.
Non è lì a dettar leggi, a giudicare, a condannare, a punire, a cacciare di casa, a discriminare, ad emarginare, come farebbe un gruppo di potere, ma è lì per collaborare e cooperare alle necessità reciproche.

Difatti "PER VOI NON SIA COSI'"


Fu così che, da associazioni di libero scambio di doni e di premure reciproche - vedi la comunità di Gerusalemme in atti)- gradualmente divennero forme di potere, prima blande, poi sempre più marcate e repressive, con la scusa di preservare l'ortodossia della fede.

Le esigenze di potere e di organizzaione suggerirono, a parer mio (non è dimostrabile, come non è dimostrabile il contrario...ma è deducibile), la necesità di manipolare i testi, di aggiungere, omettere o interpolare.
Fu così che, sempre a parer mio, ma anche di studiosi affermati nel campo, fu trovato il modo di inserire un qualche fondamento che giustificasse il potere sui credenti, il loro giudizio, la loro condanna, la loro espulsione ed emarginazione. Contrariamente alle indicazioni del Maestro ci troviamo dinanzi a strane espressioni, che hanno il sapore delle aggiunte, come quel passo che stabilisce il primato petrino "Pietro tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa...qualunque cosa scioglierete sarà sciolta, qualunque cosa legherete sarà legata nei cieli...etc. (ho citato a senso)", come dire che il Maestro concedesse loro ampia facoltà d'azione e libertà di fare e disfare senza interferenza alcuna.
Poi ci troviamo difronte, nelle lettere paoline e giovannee, a veri e propri provvedimenti espulsivi, anche se, a rigor di logica, quei passi non hanno la chierezza che si intenderebbe attribuire loro.

MI sapete spiegare le ragioni delle evidenti contraddizioni fra i messaggi evangelici di tenersi alla larga dal potere e gli inviti, pressanti, a procedere ad eseguire provvedimenti disciplinari di espulsione nei confronti dei credenti peccatori e dissidenti?
Bel dilemma.

Non e' tutto, ma penso che possa bastare per questa sera.
Dite anche la vostra, ovviamente.
A me queste cose mi hanno ispirato il commento di Marina, che distingue fra affari religiosi e secolari.

Saluti [SM=x1061919]

Pyccolo








































[Modificato da pyccolo 11/09/2007 08:26]
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11/09/2007 12:38
 
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questo thread merita veramente una riflesione..

dammi un pò di tempo per rispondere, sono troppo incasinata in questi giorni [SM=g27993]






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
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11/09/2007 14:18
 
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Che dire?
Condivido la tua analisi, e dirò di più, a costo di farmi dei nemici, [SM=x1061912]
sono arrivata alla conclusione che nella istituzione religione cattolica sia rimasto ben poco del messaggio originale di Gesù, soppiantato dai vaneggiamenti di Paolo di Tarso e di quelli che come lui volevano solo sottomettere la gente.

[SM=x1061919]


La Madre Badessa [SM=x1061911]



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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11/09/2007 23:04
 
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Diritti umani fondamentali e potere religioso non potranno mai andare a braccetto, a meno che le religioni non rinuncino al proprio potere, che esse dicono di esercitare nel nome di Cristo e quindi di Dio.

Il simpatico sig.r Delemme così scrive in un post:

"Se consideri... crudeltà una norma a tutela dell'integrità degli altri adepti, allora dovremmo trovare una giustificazione ad alcuni consigli degli apostoli e di Cristo sull'argomento medesimo."

La norma in questione consiste nelle scomunica e nel verdetto di condanna ed emarginazione che la seguirà.
E' detto che tale norma si rende necessaria "a tutela dell'integrità degli altri adepti" e che trova "una giustificazione ad alcuni consigli degli apostoli e di Cristo sull'argomento medesimo".

Escludendo per ora le lettere apostoliche, sulle quali potremo soffermarci successivamente, chiederei a chi attribuisce al Cristo un siffatto "consiglio" - ricordando all'uopo che "consiglio" non è giudizio e condanna - dove troverebbe scritto nelle pagine evangeliche
un invito così contradditorio rispetto al citato passo di Luca 22.25/26:

"I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. 26 Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve."

Se in una comunità c'è chi è in grado di tutelare gli altri applicando una norma che induce tutti all'obbligo dell'osservanza o, per contro, alla complicità con il processato, allora tutti dovrebbero rendersi conto che vige ed opera un centro di potere, in grando di sanzionare.
Non mi pare di ravvedere nel modello di Luca 22 l'invito ad esercitare un certo potere a tutela "dell'integrità" dei beneficiari. Non mi pare che Cristo abbia delegato una forza di repressione a tutela dei suoi discepoli per preservarne l'integrità. La domanda ovvia è: Ma questi suoi discepoli non sanno reggere da soli la sfida d'essere integri?
Hanno bisogno di guardiani della fede?

Poichè il modello di potere non regge la contraddizione con il citato passo evangelico,
ecco che i paladini della fede non sono guardiani, ma fratelli maggiori al servizio dei più piccoli...non governano come i re, ma agiscono da "benefattori" dei loro fratelli.

Difatti gli ecclesiastici non dicono di esercitare il potere, ma di governare sulla cosa di Dio; non dicono che comminano pene e sanzionano, ma dicono che disciplinano per il bene del credente che ha sbagliato, per indurlo al ravvedimento.

Però, chiedo, dov'è suggerita questa prassi nei vangeli?

C'era una prassi presso gli ebrei, che consisteva nel portare dinanzi agli anziani del popolo, presso le porte, un accusato...ma non è scritto che poi tale norma sarebbe stata riprodotta anche con il cristianesimo, nè è scritt che avese gli stessi risvolti.

Tuttavia qualche secolo dopo una procedura del genere si diffonde ad iniziare da svariate sette e setticole cristiane del secondo secolo, per poi arrivare ad incidere, tempo dopo, sulla vita monastica, ad esempio, fra i frati benedettini. Date uno sguardo e poi giudicate voi stessi se non seguono le linee guida seguite anche oggi nelle prassi religiose delle comunità cristiane.




XXIII - La scomunica per le colpe

1. Se qualche fratello si dimostrerà ribelle o disobbediente o superbo o mormoratore, o assumerà un atteggiamento di ostilità e di disprezzo nei confronti di qualche punto della santa Regola o degli ordini dei superiori,
2. questi lo rimproverino una prima e una seconda volta in segreto, secondo il precetto del Signore.
3. Se non si migliorerà, venga ripreso pubblicamente di fronte a tutti.
4. Ma nel caso che anche questo provvedimento si dimostri inefficace, sia scomunicato, purché sia in grado di valutare la portata di una tale punizione.
5. Se invece difetta di una sufficiente sensibilità, sia sottoposto al castigo corporale.

XXIV - La misura della scomunica

1. La scomunica e, in genere, la punizione disciplinare dev'essere proporzionata alla gravità della colpa
2. e ciò è di competenza dell'abate.
3. Però il monaco che avrà commesso mancanze meno gravi sia escluso dalla mensa comune.
4. Il trattamento inflitto a chi viene escluso dalla mensa è il seguente: in coro non intoni salmo, né antifona, né reciti lezioni fino a quando non avrà riparato alle sue mancanze;
5. mangi da solo dopo la comunità,
6. sicché se, per esempio, i monaci pranzano all'ora di Sesta, egli mangi a Nona; se pranzano a Nona, egli a Vespro,
7. fino a quando avrà ottenuto il perdono con una conveniente riparazione.

XXV - Le colpe più gravi

1. Il monaco colpevole di mancanze più gravi sia invece sospeso oltre che dalla mensa anche dal coro.
2. Nessuno lo avvicini per fargli compagnia o parlare di qualsiasi cosa.
3. Attenda da solo al lavoro che gli sarà assegnato e rimanga nel lutto della penitenza, consapevole della terribile sentenza dell'apostolo che dice:
4. "Costui è stato consegnato alla morte della carne, perché la sua anima sia salva nel giorno del Signore".
5. Prenda il suo cibo da solo nella quantità e nell'ora che l'abate giudicherà più conveniente per lui;
6. non sia benedetto da chi lo incontra e non si benedica neppure il cibo che gli viene dato.

XXVI - Rapporti dei confratelli con gli scomunicati

1. Se qualche monaco oserà avvicinare in qualche modo un fratello scomunicato, o parlare con lui, o inviargli un messaggio, senza l'autorizzazione dell'abate,
2. incorra nella medesima punizione.

XXVII - La sollecitudine dell'abate per gli scomunicati


1. L'abate deve prendersi cura dei colpevoli con la massima sollecitudine, perché "non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati".
2. Perciò deve agire come un medico sapiente, inviando in qualità di amici fidati dei monaci anziani e prudenti
3. che quasi inavvertitamente confortino il fratello vacillante e lo spingano a un'umile riparazione, incoraggiandolo perché "non sia sommerso da eccessiva tristezza",
4. in altre parole "gli usi maggiore carità", come dice l'Apostolo "e tutti preghino per lui".
5. Bisogna che l'abate sia molto vigilante e si impegni premurosamente con tutta l'accortezza e la diligenza di cui è capace per non perdere nessuna delle pecorelle a lui affidate.
6. Sia pienamente cosciente di essersi assunto il compito di curare anime inferme e non di dover esercitare il dominio sulle sane
7. e consideri con timore il severo oracolo del profeta per bocca del quale il Signore dice: "Ciò che vedevate pingue lo prendevate; ciò invece che era debole lo gettavate via".
8. Imiti piuttosto la misericordia del buon Pastore che, lasciate sui monti le novantanove pecore, andò alla ricerca dell'unica che si era smarrita
9. ed ebbe tanta compassione della sua debolezza che si degnò di caricarsela sulle sue sacre spalle e riportarla così all'ovile.

XXVIII - La procedura nei confronti degli ostinati

1. Se un monaco, già ripreso più volte per una qualsiasi colpa, non si correggerà neppure dopo la scomunica, si ricorra a una punizione ancor più severa e cioè al castigo corporale.
2. Ma se neppure così si emenderà o - non sia mai! - montato in superbia pretenderà persino di difendere il suo operato, l'abate si regoli come un medico provetto,
3. ossia, dopo aver usato i linimenti e gli unguenti delle esortazioni, i medicamenti delle Scritture divine e, infine, la cauterizzazione della scomunica e le piaghe delle verghe,
4. vedendo che la sua opera non serve a nulla, si affidi al rimedio più efficace e cioè alla preghiera sua e di tutta la comunità
5. per ottenere dal Signore che tutto può la salvezza del fratello.
6. Se, però, nemmeno questo tentativo servirà a guarirlo, l'abate, metta mano al ferro del chirurgo, secondo quanto dice l'apostolo: "Togliete di mezzo a voi quel malvagio"
7. e ancora: "Se l'infedele vuole andarsene, vada pure",
8. perché una pecora infetta non debba contagiare tutto il gregge.



Pare evidente che, un pò aggiungendo ed un pò togliendo, fondamentalmente la scomunica è rimasta, fatta eccezione oggi per il castigo corporale, più o meno questa.
Vogliamo dire allora dove andiamo a scovare nelle pagine evangeliche
questa normativa ?

Pyccolo





[Modificato da pyccolo 12/09/2007 09:27]
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x Pyccolo
Hai posta in ffz!!!!

omega [SM=x1061912] [SM=x1061912]



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Condivido la tua analisi, e dirò di più, a costo di farmi dei nemici,
sono arrivata alla conclusione che nella istituzione religione cattolica sia rimasto ben poco del messaggio originale di Gesù, soppiantato dai vaneggiamenti di Paolo di Tarso e di quelli che come lui volevano solo sottomettere la gente.



Cara Kelly,
tu hai colto nel segno.
Sono in perfetto accordo con la tua riflessione.


[SM=x1061918]

Pyccolo,


Vogliamo dire allora dove andiamo a scovare nelle pagine evangeliche
questa normativa ?



Quanta verità.....
Che aggiungere?
Solo di leggere le parole di Gesù con estrema attenzione.
Non vi è una domanda che non trovi risposta.
L' essenza della religiosità, della giustizia, della comprensione, della saggezza, della lungimiranza, dell' evoluzione e della crescita spirituale, morale, psicologica....
Questi gioielli che, da secoli, ogni religione, ogni stato, ogni potere, ha tentato di trafugare, sono ancora lì.... alla portata di tutti noi.
Ma ognuna di queste sfolgoranti gemme ha il suo ladro, il suo operatore cieco alla loro luce, il suo detrattore o colui che ne fa strumento di dominio.
Sono tutti destinati a fallire.
Come hanno fallito, nei secoli, quelli prima di loro.
Gesù non è una religione e mai lo sarà.
Lui è l' essenza della parte migliore dell' essere umano di cui tutti potremmo disporre.
Lui è la meraviglia di cui noi tutti saremmo dotati.
Solo che ci dessimo il permesso di splendere, di amare, di smettere di dominare o di legiferare, o di arrogarci diritti non nostri, o di convincerci della nostra superiorità.
Sarebbe sufficiente comprendere che " l' unico momento in cui dovremmo guardare una persona dall' alto in basso, è quello in cui la stiamo aiutando ad alzarsi".


[SM=x1061918]





Marina
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Re:
nikitha, 12/09/2007 15.47:

[SM=x1061917]



Condivido la tua analisi, e dirò di più, a costo di farmi dei nemici,
sono arrivata alla conclusione che nella istituzione religione cattolica sia rimasto ben poco del messaggio originale di Gesù, soppiantato dai vaneggiamenti di Paolo di Tarso e di quelli che come lui volevano solo sottomettere la gente.



Cara Kelly,
tu hai colto nel segno.
Sono in perfetto accordo con la tua riflessione.


[SM=x1061918]







Cara Marina,
già due argomenti su cui ci troviamo daccordo [SM=x1061929]

La cosa comincia a diventare interessante...

Ciao [SM=x1061918]

Kelly





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Diritti umani fondamentali e potere religioso non potranno mai andare a braccetto, a meno che le religioni non rinuncino al proprio potere, che esse dicono di esercitare nel nome di Cristo e quindi di Dio.




Pienamente d'accordo!

il diritto di Libertà, di uguaglianza, di dignità, di solidarietà..
tutto viene violato, calpestato, offeso e umiliato!

Dio non ha mai voluto questo









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12/09/2007 17:23
 
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x Marina e Kelly

ecco cosa significa il confronto

2 donne, 2 pensieri religiosi diversi

questa è una lezione per chi cerca di volere ad ogni costo avere ragione del proprio credere!


a voi..! [SM=x1061915]




[Modificato da @nounou@ 12/09/2007 17:24]






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Re: x Marina e Kelly
@nounou@, 12/09/2007 17.23:


ecco cosa significa il confronto

2 donne, 2 pensieri religiosi diversi

questa è una lezione per chi cerca di volere ad ogni costo avere ragione del proprio credere!


a voi..! [SM=x1061915]







Ahoooo e io?????
[SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061911]

Scherzi a parte sto scrivendo un post.


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]





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Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

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Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


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13/09/2007 08:37
 
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RE : per pyccolo e per tutti


Vado a risponderti un po’ in ordine sparso. Scusami per questo.


Perché alcuni diritti sono stati definiti FONDAMENTALI ?

Sono a mio avviso definiti tali perché insopprimibili e connaturati all’essere dell’uomo e senza i quali questi non più chiamarsi persona.


Hanno diritto le religioni a violare i diritti dei singoli?

NO,perché cancellano quello che la società civile ha loro conferito per essere chiamate persone.
Se poi per fede uno si ci assoggetta,in un certo senso sono fatti suoi.
Resta inteso che la persona in questione da questo assoggettamento può uscirne quando vuole perché le garanzie sono al di fuori di lui.

Sono in grado i singoli a fronteggiare la sfida che arriva da chi impunemente lede i propri diritti?

E’ molto problematico perché c’è un rapporto di forze troppo sbilanciato. Uno Stato o un magistero contro un singolo o pochi è una cosa impari!!! La conclusione è ovvia.

La società civile è preparata a farsi carico della difesa dei diritti dei singoli cittadini oppure ne accentua la violazione?

Beh! Parliamo dell’Italia ovviamente.
La risposta è NO. E’ così elevata l’ingerenza nella politica del potere religioso che i politici sono molto limitati in tutti i campi.
Questo è un nostro vergognoso primato!!
Non tocco il fattore etico perché ci sarebbe da ….. [SM=x1061981]
L’etica laica è molto superiore a quella clericale!!!
Penso che il più grande delitto che una chiesa o qualsivoglia organizzazione religiosa possa fare è quello di uniformare il pensiero dell’uomo a quello della sua classe dirigente!
Faccio mia la frase del famoso filosofo Immanuel Kant che dice: “ Non c’è nulla di più terribile del fatto che le azioni di un uomo debbano essere sottoposte alla volontà di un altro.”.

Forse la tua domanda più importante è questa:
L’ Iddio di queste religioni è contrario al rispetto dei diritti umani fondamentali?.

Dio NO,non potrebbe!!!!
Ti racconto una cosa accadutami qualche anno fa.
Parlando con un prete gli dissi cosa sapeva dirmi di Dio,in termini reali,concreti; egli oltre a specificarmi che era dottore in teologia mi disse:
“In Dio vi è un’unica natura,vi sono due processioni,vi sono tre persone,quattro relazioni e cinque nozioni.” Cosa avete capito?? Ebbene ,questa è la teologia dogmatica cattolica.
E’ chiaro che una chiesa che identifica Dio con queste preposizioni non può rispettare l’uomo,ed infatti non lo rispetta!!

La esatta definizione di Dio è quella che ci dice l’apostolo Giovanni nella sua 1° lettera cap.4:8 dove lo stesso ci dice che Dio non è processione,né relazione,né nozione.
Dio è AMORE.
Amore,questa molla che regge l’umanità!!!!
Allora se Dio è Amore come non potrebbe non rispettarci? Come potrebbe non amarci?.
L’amore annulla qualsiasi discriminazione e qualsiasi pregiudizio.
Assodato questo ecco io adesso posso dire che è l’Uomo che su questa entità spirituale ha costruito la sua Chiesa,la sua Organizzazione e questa non è il vessillo di Dio,ma il vessillo del proprio IO.
E’ questo il vero problema!!!

Il problema dei forum che hai citato non è che la copia del discorso fatto fino ad ora..
Basta sostituire la parola “chiesa” con la parola “forum” e il gioco è fatto!!!
Non devi toccare quello che IO penso, non puoi andare contro i MIEI ideali, i MIEI principi, le MIE sensazioni.
Solo in un continuo confronto invece si può riuscire a capirci qualcosa!.
Certo , per farlo bisogna essere uomini veramente LIBERI.

Accetta,caro pyccolo,da un uomo libero ad un uomo libero un caro affettuoso saluto. [SM=x1061919]

omega [SM=x1061914] [SM=x1061914] [SM=x1061914]



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13/09/2007 13:31
 
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Omega
col il tuo ultimo intervento ne meriti anche due [SM=x1061915] [SM=x1061915]



Dio è AMORE.






Nounou
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13/09/2007 15:23
 
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[SM=x1061917]

Cara Kelly,

non sai quanto queste tue semplici parole mi abbiano dato gioia.
Da quando scrivo in questo Forum, ho sempre avuto molti più contatti con uomini che con donne.
Ultimamente sentivo veramente il bisogno di poter condividere sentimenti, emozioni o conoscenza con qualcuno dell' altra metà del cielo : la mia....
Questo incontro, avvalorato anche dalle parole di Nounou,


[SM=x1061917]


x Marina e Kelly

ecco cosa significa il confronto

2 donne, 2 pensieri religiosi diversi

questa è una lezione per chi cerca di volere ad ogni costo avere ragione del proprio credere!



[SM=x1061916]

è, per me, un po' come il coronamento di un mio sogno.

Ora che le porte si sono aperte lascio, immensamente volentieri, tutto lo spazio disponibile perchè questo avvicinamento possa approfondirsi e crescere liberamente.

Con vera stima per due donne con i fiocchi!!!!


[SM=x1061970]



Marina
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13/09/2007 22:57
 
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Re: RE : per pyccolo e per tutti




Perché alcuni diritti sono stati definiti FONDAMENTALI ?

Sono a mio avviso definiti tali perché insopprimibili e connaturati all’essere dell’uomo e senza i quali questi non più chiamarsi persona.



Difatti, caro Omega, la soppressione anche di uno solo di questi diritti rende l'uomo condizionato e controllato. Questo stato di cose non si avverte, nemmeno se si è laureati. L'università e la laurea non tutelano dal condizionamento e dal controllo sulla propria esistenza.


Hanno diritto le religioni a violare i diritti dei singoli?

NO,perché cancellano quello che la società civile ha loro conferito per essere chiamate persone.




Non solo per questa ragione, ma anche per il fatto che le religioni, essendo enti ed avendo solo personalità giuridica, non essendo mai di fatto nati di donna, NON SONO PERSONE FISICHE E NON POSSONO GODERE DEI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI, I QUALI DIRITTI SONO, COME HAI DETTO, ESCLUSIVAMENTE CONNATURATI ALL'ESSERE UMANO.
Non hanno nessuno diritto, perciò, a privare i credenti dei loro diritti, nè di ipotecarli. Chi lo fa o abusa o è in combutta con il potere vigente.


Sono in grado i singoli a fronteggiare la sfida che arriva da chi impunemente lede i propri diritti?

E’ molto problematico perché c’è un rapporto di forze troppo sbilanciato. Uno Stato o un magistero contro un singolo o pochi è una cosa impari!!! La conclusione è ovvia
.



Verissimo, c'è però da dire che quando una piccola palla di neve in cima ad un'alta montagna comincia a rotolare in basso, man mano che scende trascina con sè neve fino all'inverosimile.


Faccio mia la frase del famoso filosofo Immanuel Kant che dice: “ Non c’è nulla di più terribile del fatto che le azioni di un uomo debbano essere sottoposte alla volontà di un altro.”.




Molto significative e vere questo stupendo pensiero.


L’ Iddio di queste religioni è contrario al rispetto dei diritti umani fondamentali?.

Dio NO,non potrebbe!!!!

Dio è AMORE.
Amore,questa molla che regge l’umanità!!!!
Allora se Dio è Amore come non potrebbe non rispettarci? Come potrebbe non amarci?.
L’amore annulla qualsiasi discriminazione e qualsiasi pregiudizio
.




Eppure alcuni dicono che Dio è anche giustizia e condanna. Nessuno ha però ancora riferito da che parte dei vangeli si estrarrebbe l'idea di un Dio che conferisca all'uomo potere su altri uomini, fino al punto di autorizzarlo a processare e condannare il suo simile.

FORZA CREDENTI NELL'AUTORITARISMO RELIGIOSO! convinceteci che Dio autorizza l'uomo a punire l'uomo.


Accetta,caro pyccolo,da un uomo libero ad un uomo libero un caro affettuoso saluto. [SM=x1061919]

omega



Grazie, tuttavia la libertà, al presente, può essere solo quella che possiamo ravvisare interiormente.

Con simpatia

Pyccolo

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13/09/2007 23:17
 
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re x pyccolo

...........Grazie, tuttavia la libertà, al presente, può essere solo quella che possiamo ravvisare interiormente.

---------------------------

Senza alcun dubbio!!!! [SM=x1061914]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



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14/09/2007 01:18
 
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Una mia piccola riflessione personale che posso fare e' questa:

secondo me,dal mio punto di vista personale,la battaglia per la difesa dei diritti umani unisce gli individui a discapito delle religioni,sembra strano o insolito,ma e' cosi,infatti,condivido molti pensieri in merito ad un tale argomento con molte persone di questo Forum appartenenti a diverse confessioni.

Mi e' stato possibile avere una forte condivisione con molte persone
(tranne una ... [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912] )
in merito alla difesa dei diritti umani a discapito delle differenze.

Il discorso che verte sulla difesa dei diritti umani riesce ad unire persone di diversa razza,colore,cultura,sviluppa dialogo e scambio di vedute,una mentalita' aperta al pluralismo a scanso di ogni pretesa monopolistica sulla verita' assoluta e a scanso della schiavizzazione delle coscienze e delle menti degli individui.
Il discorso dei diritti umani da' fastidio a certe religioni organizzate perche' sminuisce il loro potere,la loro sfera di influenza nel momento stesso in cui le persone iniziano a dissentire,a esercitare liberamente il loro pensiero,i loro diritti,i loro bisogni,i loro dubbi,nel momento in cui per l'appunto iniziano ad esercitare e/o rivendicare i loro diritti.

Paolo
[Modificato da pcerini 14/09/2007 01:27]
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