Caro Amadeus,
Allora, vorrei premettere che non sono affatto d'accordo con l'atteggiamento di chi dice una cosa non vera per ottenere dei benefici che non gli spettano.
Perfetto! E’ l’unica cosa che io contesto infatti. Non il credo ma l’ipocrisia per ottenere dei vantaggi economici.
Premesso questo, vorrei fare alcune domande a voi e a chi ha aperto la discussione.
L'avvocato dice:«Un esperto avvocato di medicina in sede alla University College di Cork dice che i membri della fede dei Testimoni di Geova dovrebbero avere il diritto legale di rifutare trasfusioni di sangue se lo desiderano.
Siamo d'accordo tutti con questa affermazione? Credo di si.
Certo. Soltanto con una piccola precisazione: questo diritto dev’essere garantito alle sole persone adulte sopra i diciotto anni. Ai genitori Tdg di figli minorenni è giusto che in tal caso venga tolta la patria potestà, perché è sbagliato che un figlio debba subire per tutta la sua vita le conseguenze di una decisione presa dai genitori: mettiamo caso che un figlio da grande non voglia più essere Tdg e che a motivo del fatto che i genitori lo erano, quando in un’operazione chirurgica gli venne vietata un’emotrasfusione, perse un braccio, non avrà il diritto di essere arrabbiato per doversi portare per tutta la vita le conseguenze di una scelta che non è stata fatta da lui?
Per i minorenni quindi direi che è giusto che la patria potestà venga tolta. Quando poi il ragazzo sarà maggiorenne e deciderà lui, non i genitori, che non vuole una trasfusione allora se poi perderà il braccio, e poi un giorno si accorgesse che i Tdg non fanno per lui, allora non potrebbe recriminare niente a nessuno poiché la scelta è stata sua.
Altra frase incriminata:
"Non è proibito dalla loro fede ma è una questione di scelta dell’ individuo, dice. "
Noi tutti sappiamo che in realtà, se un tdg accetta una trasfusione, e non si pente, viene considerato "non tdg", cosa che comporta l'ostracismo perenne e assoluto.
Esatto! Quindi non c’è la libertà di scelta: è il credo a stabilire così e dunque un Tdg, se non vuole essere sanzionato deve adeguarvicisi.
Ma ciò che mi chiedo e chiedo anche a voi è: chi attua questo ostracismo? I tdg!
Chi ubbidisce alle disposizioni del comitato giudiziario? I tdg!
Chi fa si che la persona soffra l'isolamento? La stragrande maggioranza dei tdg!
Ma sei certo al cento per cento che lo facciano per convinzione? Chi ti dice che non lo facciano perché ci sono costretti, altrimenti rischierebbero di perdere le amicizie e gli affetti familiari? Il punto è che col fatto che se non si seguono le direttive del CD allora si viene ‘puniti’ non si può sapere chi lo faccia perché ci crede o chi lo fa perché forzato. E in una situazione del genere non sapremmo mai quanti fra i sei milioni di Tdg sono convinti di quello che fanno e quanti invece ci credono sul serio. E’ mia modesta opinione che se la decisione di salutare un ex venisse lasciata alla libera coscienza allora la stragrande maggioranza dei Tdg saluterebbe! E’ nell’indole umana mostrare rispetto e garbo agli altri, soprattutto se ci sono degli affetti.
Allora il punto è: ma questi tdg, sono obbligati ad accettare queste regole, o esercitano un loro diritto di salutare e mangiare con chi vogliono?
La mia risposta è che sono obbligati dall’impostazione del sistema. Altrimenti non ci sarebbero tanti fratelli che telefonano a Radio Maria piangendo per queste situazioni, né ci sarebbero alcuni che appendono manifesti per le strade comunali omettendo la propria identità per il timore di essere portati davanti ai comitati giudiziari.
L’obbligo non ci sarebbe se non ci fossero ripercussioni. In tal caso se un Tdg decidesse liberamente di non salutare un ex, nessuno potrebbe dirgli niente. Non sarebbe diverso da me che decido di non salutare il postino perché mi sta antipatico (è un esempio eh? il mio postino lo saluto sempre e mi sta pure simpatico). Obbligarlo a salutare sarebbe una violazione dei diritti fondamentali degli esseri umani.
Come facciamo noi a dimostrare che i tdg sono dei "burattini" col cervello lavato, incapaci di intendere e di volere, e considerare questo loro diritto di non salutare un ex tdg come un obbligo da parte della dirigenza e del CD che li priva delle loro libertà?
Col fatto che tutti e sei i milioni di Tdg, guarda caso la penano tutti allo stesso identico modo, e guarda caso ogni volta che il CD cambia opinione, simultaneamente, allo stesso tempo, cambiano decisione pure loro. Il fatto che poi non si salutino i propri familiari ex-Tdg, per la società laica e civile è un chiaro segno di qualcosa che non va: questo qualcosa si chiama ‘fondamentalismo’ e crea disastri, seppur in maniera decisamente molto più ridotta, dei kamikaze che in nome di Dio si fanno saltare uccidendo gli infedeli. Come puoi dimostrare che i kamikaze siano psicologicamente condizionati? Forse perché nella normalità nessuno desidererebbe uccidersi per uccidere altri?
Nella normalità un Tdg vorrebbe smettere di parlare con un suo parente? Questo è sintomatico di un ‘condizionamento’. Attenzione però, ‘condizionamento’ non vuol dire ‘lavaggio del cervello’. Che però si incorra nella dissonanza cognitiva è un fatto dimostrato da esperti.
Ma lo vuoi capire si o no, che sono i tdg ad ubbidire deliberatamente a ciò che dice lo Schiavo, e sono loro a far si che il disassociato sia emarginato ed ostracizzato?
Senza i tdg, il CD non esisterebbe.
Ho già detto che alcuni sono costretti a farlo anche
contro la loro volontà. Il CD è l’autorità decisionale dei Testimoni di Geova. E’ lui che decide: guarda caso, quando una volta l’obiezione di coscienza era considerata un compromesso con lo Stato, tutti i Tdg non svolgevano il servizio alternativo. Quando poi il CD disse che la cosa era lasciata alla libera coscienza del singolo, improvvisamente, più nessuno andava in carcere ma tutti facevano gli obiettori di coscienza.
E’ vero che il CD senza i Tdg non esisterebbe ma questo non vuol dire che siano i Tdg ad avere potere sul CD: è il contrario semmai.
Sono i tdg a considerare la Torre di Guardia come cibo spirituale,
perché gli è stato detto dal CD
a considerare ogni cambiamento di intendimento, come cibo spirituale a suo tempo.
Sempre perché gli è stato detto dal CD.
Per loro questo è un atto di fede, è una loro dottrina, un loro modo di essere.
Idem per i kamikaze. Farsi saltare in aria è un loro modo di essere. Dovremmo accettarlo quindi?
Come possiamo noi obbligare il tdg a considerare la sua religione una setta?
E no, vedo che continui a non capire. Non è la loro religione a essere una ‘setta’. E’ l’impostazione della religione che è di tipo ‘settario’. L’unica e sola cosa su cui i Tdg fuoriescono dal campo delle religioni e entrano nel settarismo è impedire di andartene senza ripercussioni. Se a me non sta bene la religione dei Tdg prendo e me ne vado ma senza essere sanzionato: così viene rispettata la mia libertà di credere. Questa è l’unica cosa su cui i Tdg devono cambiare: se fanno questo non sono una ‘setta’ ma una religione esattamente come le altre. Chi sta dentro sta dentro perché crede veramente e non perché ci è costretto. Questa è una vera religione!
Se nel nostro stato esiste libertà religiosa, dovremmo per forza accettare che i tdg non salutino chi è stato disassociato, considerandolo un esercizio della loro libertà di professare la loro fede.
Scusa ma, stai bene? Io lo accetto solo se lo fanno spontaneamente
senza essere disciplinati o sanzionati, ma se sento repliche a Radio Maria di fratelli che lamentano di non poter salutare loro parenti. Se vengo a sapere che fratelli hanno appeso manifesti per le strade comunali per denunciare l’emarginazione, omettendo le loro generalità affinché non abbiano ripercussioni, mi dispiace ma la libertà religiosa viene violata. Ciò che dici sarebbe giusto se e solo se il Tdg decidesse
senza pressioni di non voler salutare gli ex, ma siccome non è così allora la libertà individuale non è rispettata.
O forse, crediamo che in futuro si potrà arrivare ad obbligare un tdg a salutare un ex? Non credo questo avvenga mai!
Ma si potrà impedire alla dirigenza di rompere le scatole con le ripercussioni disciplinarie: chi decide di non salutare lo fa, chi decide di salutare lo fa similmente.
Io credo che se una persona, libera di credere in ciò che vuole, decide di considerare il CD come il canale fra Dio e gli uomini, debba essere libera di farlo.
Giustissimo, ma nella libertà. Senza pressioni da parte di potenziali comitati giudiziari. Altrimenti non è una sua vera libertà ma diventa una costrizione.
Se decide di andare in sala 3 volte la settimana, e a causa di questo essere riporgrammata e indotta a credere che il CD sia il canale, puà farlo, deve essere lasciata libera di crederlo.
Certamente. Ma sempre nella sua libertà scevra di
pressioni esterne.
Non credo che una vera evoluzione possa avvenire dall'alto, dalla dirigenza, ma dal basso, dai credenti.
Io penso che se in futuro ci sarà una rivoluzione all'interno della religione dei tdg, un'apertura, questa sarà una conseguenza del fatto che i credenti, piano piano, costringeranno la dirigenza a rivedere alcune loro posizioni.
Su questo sono d’accordo. Anche perché è la stessa cosa che è già accaduto nelle altre religioni, come quella cattolica. Col passare del tempo, posizioni rigide sono dovute essere modificate a motivo dello sviluppo storico della compagine dei fedeli. Il Vaticano si è dovuto adattare.
Ci vorranno anni, ma secondo me, è l'unica via realizzabile.
Il cambiamento, se ci sarà, avverrà solo dall'interno, non di certo dall'esterno, e tantomeno dagli sforzi che la CC stà facendo con le sue varie associazioni. Queste associazioni non fanno altro che peggiorare e incoraggiare il tdg a chiudersi all'interno della sua congregazione.
Certo che io e te vediamo proprio il mondo al contrario. Io invece, se non fosse per la CC, o meglio per i cattolici che con sforzo di adoperano per informare e dare altre alternative di fede come ad esempio fanno su infotdgeova, sarei ancora rinchiuso nel mio involucro; perciò direi che hanno fatto un buon lavoro, visto che oggi sono un pensatore libero.
Secondo me non si può generalizzare, cercando di capire quale possa essere l’aiuto più giusto per eccellenza in modo da aiutare un Tdg a non chiudersi. Le strade sono diverse e molteplici: ci sono alcuni che si sono chiusi a riccio leggendo le critiche cattoliche alla WTS, ma altri che invece hanno letto e le hanno condivise (voglio precisare che condividere le critiche mosse verso un credo non vuol dire essere in sintonia in tutto e per tutto verso chi critica ma essere d’accordo esclusivamente sulla critica in sé, nient’altro!). Secondo me già il fatto che il tasso di crescita della CCTG in Italia è dello 0% è indice dell’efficacia degli sforzi cattolici e non solo cattolici per informare. Ad ogni modo non si può essere dogmatici sul metodo migliore per aiutare un fratello a non chiudersi.
Comunque voglio mettere in rilievo che il mondo non è tutto cattolico o tutto Tdg; ci sono diverse risposte a cui una persona può giungere. L’unica cosa è che le venga garantita la libertà di scelta, cosa che purtroppo l’impostazione attuale del sistema Tdg disattende.
Alla prossima.
Modificato da Bicchiere mezzo pieno 20/03/2007 12.21
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico