Concordo sul fatto che i testimoni di Geova non hanno la presunzione di voler "insegnare" alla scienza medica come muoversi nel loro campo nè la posizione circa il sangue scaturisce da scelte medico/scientifiche perchè di natura religiosa.
E' però incontestabile che è stata proprio questa ferma presa di posizione ad accelerare ricerche e studi approfonditi ed i testimoni di Geova sono stati, in tal senso, pionieri e contemporaneamente cavie volontarie in questo processo evolutivo contribuendo, anche se indirettamente, al raggiungimento degli odierni traguardi.
Chi ha operato per lunghi anni ai vertici o comunque in ruoli direttivi in questa Organizzazione e successivamente fuoriesce può decidere di considerare le conoscenze maturate come oscuri retroscena o come le normali prassi di gestione.
C'è quindi chi decide di attivarsi in una "battaglia" ad oltranza nei confronti della precedente confessione, chi, invece, ne resta indifferente e imposta nuovi contatti costruendo nuove amicizie e c'è poi chi acquista la piena consapevolezza di aver ereditato, da tale militanza un arricchimento interiore, con un bagaglio di conoscenza e formazione incancellabili.
Ogni esperienza che facciamo incide la nostra persona, è fisiologico, Spesso è' solo una questione di atteggiamento nei confronti di tali esperienze.
C'è chi si deprime ed implode, chi invece reagisce con rabbia e diventa aggressivo, chi si lascia con indifferenza scivolare le cose e chi,invece, ritiene l'esperienza positiva, costruttiva, ritenendo di aver imparato qualcosa, quasi fosse stato temprato da tale esperienza.