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17/01/2010 12:56 | |
13 gennaio 2010 [Sotto attacco del PdL Lenher su Libero: "Perchè la Polverivi tace e non smentisce"?]
Sul giornale di Feltri: [...] le cifre sul tesseramento gonfiato dell’Ugl, svelate da Europa nei giorni scorsi, un primo effetto nel palazzo l’hanno avuto. Non tanto fra le fila del Pd, che ancora tace sull’argomento, quanto all’interno della stessa maggioranza che sostiene Renata Polverini nella corsa alla regione.
Ieri sul Giornale di Feltri campeggiava un intervento di Giancarlo Lehner dall’efficace titolo: «Quei numeri Ugl che la Polverini tace».
Il deputato pidiellino si mostra scandalizzato per «l’omertà» della sindacalista, esortandola a «raccontare per filo e per segno come stanno veramente le cose». Altrimenti sarebbe ipotizzabile anche «un passo indietro» della candidata della destra.
Sibillina la risposta di Feltri: «I numeri sono davvero impressionanti e sarebbe utile ne fosse data una spiegazione».
13 gennaio 2009 [Perchè la confederazione internazionale non li ha voluti]
La bocciatura per le tessere gonfiate e per il collateralismo con l’estrema destra.
Polverini e l’Ugl timbrati: inadatti al mercato estero Non solo a Roma ma anche a Bruxelles sapevano da tempo della “soluzione dieci per cento”, il sistema tramite cui Renata Polverini riesce a gonfiare di dieci volte il numero degli iscritti all’Ugl.
Lo dimostra il fatto che due anni fa la Confederazione sindacale internazionale, organismo che raccoglie 311 sindacati di 155 paesi diversi, bocciò senza appello la richiesta del sindacato di via Margutta di entrare a farne parte per raggiungere Cgil, Cisl e Uil, le sigle italiane tuttora affiliate.
Una bocciatura dovuta alla mancanza di trasparenza nel numero degli iscritti e alla mancata comunicazione di dati dettagliati sulle tessere. Insomma, quel meccanismo che ha fatto la fortuna dell’Ugl in Italia, l’ha poi privata della consacrazione a livello internazionale.
Le tessere gonfiate, però, non sono l’unico motivo del gran rifiuto brussellese. Secondo Luigi Angeletti, leader della Uil, a pesare nella decisione della Csi sarebbero state anche «serie motivazioni politiche».
Ovvero il fatto che l’Ugl è diretta discendente della Cisnal, organizzazione legata a doppio filo al vecchio Msi e quindi priva dell’autonomia politica richiesta dal sindacato internazionale ai suoi membri. (...semplifichiamo? non li hanno voluti perchè imbroglioni e perchè fascisti. O no?)
13 gennaio 2010 [Obbediscono tutti a Velardi?]
[...] La notizia è che... non c’è notizia. Tranne Libero, in minima parte il Giornale (per motivi di competition interna) e il sito Dagospia, nessun quotidiano e nessun politico ritiene finora interessante andare a verificare i records della Polverini sindacalista.
Soprattutto, niente sulla stampa di sinistra e centrosinistra, neanche una parola dai partiti. Emma Bonino ha deciso per ora di non attaccare l’avversaria, e va bene. Così il suo partito le sta dietro, nonostante decenni di lotte contro il malcostume sindacale. Anche Idv e Pd le stanno dietro (però ieri Bersani ci ha detto: «Basta gonfiare i meriti di questa Polverini », e vivaddio). E i giornali? Tutti zitti al Fatto, che pure parla e straparla sempre; zitti all’Unità, zitti al Riformista, zitti al manifesto, un titolo domenica su Repubblica per citare Europa. Stampa e Corriere neanche a parlarne, dal Messaggero di Caltagirone che vuoi aspettarti [...]
13 gennaio 2010 [Polverini: qualcosa comincia a cambiare sulla stampa]
- La nostra inchiesta sulla sindacalista dell'Ugl viene ripresa dagli altri giornali e cambia la campagna elettorale nel Lazio.
Qui a Europa cominciavamo a preoccuparci.
Le nostre inchieste sulle tessere gonfiate dell'Ugl di Renata Polverini, fino ad oggi, non erano state riprese dalla stampa italiana, tranne rare eccezioni. Poi, questa mattina, il quadro è cambiato.
Gli articoli di Gianni Del Vecchio sono stati citati da Repubblica, Giornale, Fatto, Corriere della Sera e Riformista (questi ultimi due senza nominare la nostra testata).
Merito forse anche di Dagospia, che ieri sera ha dedicato allo scoop del nostro quotidiano una bella apertura. Partiamo dalla pagina 13 di Repubblica («Tra tessere fasulle e caso Fondi la Polverini finisce sotto tiro»), giornale che ci aveva citati già domenica scorsa: «Adesso il gioco si fa duro. Ed ecco che la candidata presidente perde il suo sorriso. Questa faccenda poco esaltante che riguarda il suo sindacato va avanti da giorni [...] Delle polemiche sul «tesseramento gonfiato» parla a pagina 13 anche il Corriere della Sera («Pd con la Bonino nel Lazio. Ma in Puglia è ancora nel caos»), sebbene non citi la nostra testata, mentre Luca Telese, a pagina 8 de il Fatto («Le due Polverini: la giacca rossa e le camicie nere»), scrive della «campagna di Europa» e dei «dati raccolti da Gianni Del Vecchio», secondo cui «i due milioni di iscritti dichiarati dalla segretaria uscente sarebbero addirittura maggiorati del 90%».
Parla della polemica anche il Riformista a pagina 8 (senza citarci, in «La metamorfosi dell'ex missina Ugl e il futuro incerto del dopo Polverini»), mentre il Giornale, infine, a pagina 10 («Toh, ora la sinistra si è accorta che la Polverini è donna di destra»), racconta come Renata Polverini per molti, inclusa l'Unità, «fino a giovedì scorso era quasi una “compagna” da difendere dalla “ferocia dei giornali berlusconiani”», e ora qualcosa è cambiato: «L’apripista – sostiene il giornale di Vittorio Feltri – è stato il quotidiano Europa». [Modificato da ®@ffstef@n 17/01/2010 12:57] |