Fin da quando ero bambino mi ricordo, quando giocavo con i miei amichetti nella strada privata sotto casa a macchinine, avevo una ferrari ed una porsche in scala 1:28, e sognavo che diventassero in scala 1:1, da grande.
Questo mio sogno era talmente chiaro nella mia mente, talmente forte nella mia mente, che dimenticavo tutte quelle cose che mio papà, mia mamma, e mia nonna, mi insegnavano.
Ero un bambino, certamente, ma quei pensieri attanagliavano quasi giornalmente, come un'ossessione, la mia giovane mente.
Il desiderio di salire su una ferrari ed una porsche era talmente forte, talmente grande, che veramente dimenticavo di fare le cose più normali che un bambino di quell'età, potesse avere da fare.
Ero arrivato persino a
far pagare i biglietti ai miei genitori e ai miei fratelli più grandi, e li costringevo a vedermi fare spettacoli, mentre proiettavo i miei filmini dei cartoni animati,(neanche poi tanto belli) e mio fratellino più piccolo di me, lo costringevo a farmi da spalla.
Guai se mi diceva che non lo avrebbe fatto! Lo avrei picchiato!
Che mostro che ero!
Mentre giocavo con gli altri bambini, vedevo che molti di loro avevano altri tipi di macchinine, molto meno vistose delle mie 2.
Si parla del 1971-1975, quando una macchina delle più potenti e possibili che potesse essere acquistata dalla maggior parte delle persone che lavoravano nel mondo reale, poteva essere un'alfa o una 1500 della Fiat.
Gli altri bambini, venivano in strada con macchinine più piccole delle mie, e li consideravo dei falliti, perchè non avevano le macchinine uguali alle mie.
Li consideravo "inferiori".
Piano piano, però, quel sentimento di superiorità, mentre crescevo, mentre giocavo insieme a loro, conoscendoli meglio, mi divertivo sempre di meno, loro diventavano sempre più miei amici, sempre più intimi, e gradualmente gli volevo sempre più bene.
Non mi piaceva più provare questo senso di superiorità che prima sentivo, mi dava fastidio, grandemente fastidio.
Mi dava fastidio il fatto che anche loro non potessero avere la ferrari e la porsche.
Dopo un pò, un bel giorno, chiesi a mia nonna di comprarmi una 500 in scala più piccola.
Fu un'ottima idea!
Mia nonna, cosa che fece prontamente, mi diede l'opportunità e scesi subito in strada, non più però con la ferrari e la porsche, ma con la mia nuova macchinina.
Mi divertii molto di più in quel giorno, che in tutti i mesi che avevo portato con me le mie super-macchinine, perchè mi sentii uguale a loro................ per la prima volta.
Da quel giorno, mi chiesi sempre come mai ci potesse essere una così grande differenza fra i ricchi e i poveri, e del perchè debba esistere una simile situazione, fra il mondo dei grandi.
E' sempre stata questa mia fissa mentale, che mi avrebbe accompagnato e spinto a studiare talmente tanto, fino a trovare quelle soluzioni che oggi, saranno alla portata di tutti, e che con estrema determinazione, fermezza, assessione, voglio portare alla luce, costasse quel che costasse.
Voglio che tutti i bambini, in tutto il mondo, possano giocare con le ferrari e le porsche, senza rinunciare ad un sogno che possa farli sentire inferiori ad altri bambini, per non farli più soffrire.
Perchè in fondo, era bello giocare con una ferrari, piuttosto che con una 500.
Crescendo, però, nella mia vita, le macchinine hanno lasciato il posto, al cibo, ad una casa, ad una famiglia.
Quanto più importante ho trovato, crescendo, il significato che hanno queste cose materiali che sono, per molti oggi, estremamente necessarie per una dignitosa sopravvivenza, e che gli sono completamente negati dal sistema che ci circonda.
Quanti morti, che esso produce.
Quanti bambini che muoiono.
Quanta sofferenza.
Quanta povertà.
Che tristezza.
Crescendo, è cresciuto pure la determinazione di voler vedere cresciuto anche lo stesso sentimento che ho provato molti anni fa, da bambino.
La felicità di quel senso di uguaglianza, che solo facendo un passo indietro, mi era stato possibile sentire nel mio cuore.
Un vero caldo, un vero senso di soddisfazione, una vera felicità.
E' questo nella realtà, quello che mi avrebbe spinto ed essere impegnato con tutte le mie forze, rendendomi a volte, così antipatico, così presuntuoso, così sicuro di me, così ambiguo e superficialmente considerato uno che fa tutto questo per interesse personale, davanti agli altri.
Così, molti pensano, che io sia.
A tutti quelli che pensano così, gli dico.............vi sbagliate!
Vorrei che tutti avessero provato quello che si prova vedendo un bambino che muore per denutrizione, (ma non guardando delle immagini fredde che normalmente vengono riportate dalla televisione)
Vorrei che tutti, avendo provato quello che si prova a cedergli anche una briciola del nostro panino, per lui significa....... la vita.
Vorrei che tutti provassero il sentimento che si prova, quando ci togliamo anche solo che una briciola, dal nostro "grasso e grosso panino", senza giustificarci pensando che dovremmo invece dargli tutto il nostro panino, per fare qualcosa, mentre in effetti a lui non serve, lui non potrebbe mangiarlo, perchè incapace di masticarlo dopo tanta fame e dopo avere uno stomaco dove dargli una briciola significherebbe per lui, ingoiare un intero "mattone".
Quanto vorrei che si capisse, che per noi fare un passo indietro, per quanto piccolo esso possa essere, potrebbe salvare una vita, senza che ci costasse poi molto.
Quanto vale di più, la felicità di un bambino, di una macchinina più bella e costosa?
Facciamo tutti un passo indietro, per farne molti in avanti.
Conviene a tutti!