un@ltrame, 15/03/2009 16.31]è un processo assolutamente frequente il passaggio attraverso a una fase bulica dopo una anoressica.
Per appunto.
dai DCA si può guarire e prima si affrontano meglio è.
Poichè non si tratta di malattia, ma di disagio, non se ne può parlare in termini di guarigione, ma di cambiamento di rotta, o, per dirla con parole tue, di distrazione che non sia solo momentanea, ma duratura.
... purtroppo fanno paura, ai genitori, che si sentono colpevoli,
Così rischiando di cadere vittime di forme di disagio similari.
L'umore, buono o cattivo che sia, è contagioso e, se perdura, come per l'anoressia o la bulimia, può condurre ad un percorso da cui sarà sempre più difficile uscirne con le sole proprie forze.
E' invece il momento di far sentire il proprio calore alle vittime del disagio, ma senza sentirsi in colpa se il risultato non si facesse sentire.
ai medici, che non sono sempre aggiornati, alle strutture ospedaliere: un paziente dca è un lungodegente (alti costi-basso indice di successo) e ha una malattia di cui si vede solo il sintomo.
Non è che i medici non siano aggiornati ... è che gli aggiornamenti sono spesso lungi dall'essere risolutivi, come - per fare un paragone - per gli aggiornamenti sul cancro o sul parkinson.
Se fosse solo questione di preparazione ed aggiornamento avremmo risolto tutti i problemi connessi a quei disagi.
Il vero problema è che, spesso, la psicanalisi è ancora lontana dal comprendere come si originano certe sofferenze, così da esterpirparle sul nascere.
Il problema ancor più grosso è quasi sempre l'indisponibilità del paziente a collaborare, perchè è convinto della sua verità e, quella verità, non è disposta a metterla in discussione.
La convinzione di un'anoressica è, esattamente, potente come la convinzione di verità delle persone religiose.
Nessun religioso fermo nelle sue credenze sente la necessità d'essere aiutato a distrarsi dalle sue convinzioni.
Finisce così, per l'anoressico, come per qualunque altra credenza e superstizione, che le convinzioni inducono l'essere umano ad essere il peggior nemico di se stesso.
L'uscita dal problema è possibile, sì, con l'aiuto di personale competente, ma solo nella misura in cui il paziente intravvede l'urgenza di uscire da quel tunnel e lascia che altri mettano in dubbio le sue convinzione ... diversamente è molto dura, praticamente quasi quasi impossibile.
alcuni centri ci sono, a bologna si fa un lavoro enorme per questi pazienti. e non certo io, che provo solo a distrarli un po'
Distarli non è cosa da poco, e fai bene a farlo, anche perchè è possibile inserire argomenti di riflessione che, per chi ha il disagio, possono rappresentare un appiglio per abbandonare la propria credenza.
Pyccolo