Claudio Cava, 31/07/2008 14.38:
Questo e' solo un cumulo di deliri.
Negazione della realta' vera e propria.
Credo ormai che tu rappresenti uno dei casi di quella psicosi chiesastica di cui si parla nell' altro post.
Ti sei costruito una realta' solo tua.
Qualsiasi dialogo costruttivo e razionale e' pertanto impossibile.
Sembri uno di quei nordcoreani che in seguito all' oscurantismo dei loro padroni credono che il Giappone abbia vinto la IIa Guerra mondiale e che insieme alla Corea del Nord domini il mondo.
Quelli almeno sono scusati, non hanno modo di acquisire informazioni vere.
Tu no, non sei scusato.
Sei addirittura pericoloso.
Ciao
Claudio
Caro Claudio,
Come ti ho detto credo che i vostri argomenti, malgrado vi sforziate di spacciarli come tali, non siano assolutamente dalla parte della ragione.
Io non discuto il fatto che tu possa avere una tua personale visione della storia della Chiesa...
Da qui a spacciarla per qualcosa di oggettivo ma, ancor di più, per qualcosa di RAGIONEVOLE ce ne passa.
Ce ne passa per i motivi che ti ho spiegato sopra.
Li chiami deliri e cerchi di affiancar loro anche quella parolona che è "psicosi".
Nulla di straordinario nè di strano...
E' una reazione alquanto prevedibile.
La fede stessa non può che essere considerata una forma di psicosi da parte di chi non crede.
Non tanto il credere in Dio...quanto il credere innanzitutto che Gesù Cristo, un uomo, sia Dio.
E, in secondo luogo ma parimenti "pazzoide", il credere che illumini e guidi il mondo alla Verità tutta intera attraverso la sua Chiesa fatta di peccatori.
Capisco la tua posizione...sinceramente.
Ma dal mio punto di vista non posso che sostenere ciò in cui credo e delineare una visione del mondo che a me pare molto chiara e lucida.
Posso sicuramente essere considerato pericoloso...soprattutto perchè il mio Maestro, Gesù Cristo, lo è stato.
L'uomo più pericoloso che ha mai calpestato il suolo terrestre.
Segno di contraddizione, motivo di scandalo, pietra d'inciampo che fa sfracellare sulle rocce...
Una pericolosità indicibile.
Per non parlare del modo in cui ha dimostrato il suo amore...
Non con una lettera d'amore indirizzata ad ogni uomo...non con una serenata...non l'ha nemmeno imposto.
Il modo più efficace per mostrare il proprio amore ad un'altra persona non è attraverso i gesti d'affetto...
Siamo fatti un po' strani noi...
Per noi il modo più efficace per dimostrarci che siamo amati è vedere chi ci ama soffrire e morire per noi.
E' proprio questo lo scandalo della croce.
Dio Onnipotente che sceglie di mostrarci quanto ci ama attraverso il dolore e la morte.
Famosi teologi affermano che anche per una goccia di sangue e la puntura di una spina Gesù ci avrebbe potuto meritare la salvezza eterna...
Ma Dio ha scelto di morire in croce per dimostrarci quanto ci ama.
Di fronte all'odio e all'indifferenza lui si è donato amandoci fino alla fine.
E' questo il messaggio PERICOLOSO che portano quelli come me...
Quel messaggio di cui il vostro amico Nietzsche si è accorto subito.
Quell'amore che va oltre e che porta l'Immensità a farsi piccola e a donarsi tutta per amore.
Lo so che a te piace vedere le cose come una specie di immenso Risiko...
Ma come ti ho già detto è scritturale il fatto che nel progetto di Dio la Chiesa sia sempre un piccolo gregge...
Quel piccolo gregge è quello di quei fedeli che non fanno parte di quelli ai quali stavi accennando te.
Ciao!
Mauri
PS: Jon, alla fine dei tempi Dio userà Misericordia su chi vorrà usare Misericordia...
Non facciamo l'errore anticristiano di presentare Dio al contrario di ciò che è.
Una delle più conosciute rappresentazioni di Dio nella tradizione popolare ebraica è quella secondo la quale Dio siede su due troni, che corrispondono a due attributi diversi, quella della Giustizia (e del giudizio) e quello molto forte della Misericordia(rachamìm). Il trono del Giudizio richiede la punizione dell'uomo per le sue colpe, sapendo che questo è per il suo bene e per quello degli altri, ma quello della Compassione invita Dio alla Misericordia, alla grazia,e al perdono per le fragili creature umane che egli ama come figli.
Diceva Rabbì Yehudà in nome di Rav: "Dodici ore ci sono nel giorno;nelle prime tre il Santo,benedetto sia,si dedica alla Torah;nella seconde tre giudica tutto il mondo e quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e siede su quello della Misericordia...." (b'Avodà zarà 3b).
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)