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Ultimo Aggiornamento: 17/01/2008 21:27
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14/01/2008 11:17
 
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salve a tutti!ho gia'raccontato parte della mia storia nel sito infotdgeova,non so se devo rifarlo anche qui,il che non sarebbe un problema anzi.spiego brevemente la mia situazione attuale:mi sono dimessa da socio aderente dai tdg con la classica lettera stampata dal sito di achille in aprile 2007;a seguito di questa lettera non ho avuto risposta dai tdg ne' per iscritto ne' sono venuti di persona a chiedermene il motivo,quindi io stavo tranquilla che l'annuncio delle dimissioni come da me richiesto non era stato fatto.era da 8 anni che non frequentavo e per me la questione si era chiusa cosi,e a quanto pareva anche per loro.ora per una serie di vicissitudini familiari,suocera tdg che si informa tramite anziano della sua cong.telefonicamente dagli anziani della mia ex cong.,vengo a sapere che l'annuncio era stato fatto eccome,a mia insaputa pero'.dato che nella lettera li invitavo e diffidavo formalmente a non fare annunci o allusioni alla mia persona che altrimenti avrei denunciato la loro condotta illecita alle competenti autorita' e li avrei perseguiti legalmente,vorrei sapere da voi in pratica quali sono i passi da fare per andare avanti in questo senso.cioe' devo andare dai carabinieri a fare denuncia?qualcuno l'ha gia'fatto?bisogna prima farsi seguire da un avvocato o intanto posso partire con la denuncia?
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Re:
tattoo73, 14/01/2008 11.17:



salve a tutti!ho gia'raccontato parte della mia storia nel sito infotdgeova,non so se devo rifarlo anche qui,il che non sarebbe un problema anzi.spiego brevemente la mia situazione attuale:mi sono dimessa da socio aderente dai tdg con la classica lettera stampata dal sito di achille in aprile 2007;

cioe' devo andare dai carabinieri a fare denuncia?qualcuno l'ha gia'fatto?bisogna prima farsi seguire da un avvocato o intanto posso partire con la denuncia?



Hanno fatto l'annuncio che tu non sei più TDG!

La tua diffida è ininfluente: L'annuncio è un atto dovuto nei confronti degli altri associati che hanno il diritto di sapere chi è e chi non è più socio aderente.

Comunque non è un fatto riguardante la sfera del diritto e del codice penale, e carabinieri e polizia non c'entrano per nulla.

Alla prossima.




[Modificato da libero1978 14/01/2008 19:27]



Contadino, scarpe grosse, cervello fino.
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Ciao Tattoo, tu sei la benvenuta!!!

[SM=x1061959]
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grazie per il benvenuto,!ma allora mi spiegate che senso a scrivere nella lettera di dimissione che li diffidiamo a fare l'annuncio e che se lo fanno noi ci rivolgeremo alle competenti autorita'se poi non possiamo farlo perche' e' un loro diritto fare questo annuncio?ci facciamo prendere in giro e basta,da loro poi come se non ce ne avessero fatte gia'abbastanza!tanto vale non scriverlo proprio allora nella lettera che li diffidiamo e denunciamo la loro condotta illecita se poi non lo facciamo.a me non torna!qualcuno mi puo'illuminare?altrimenti non facciamo scrivere nelle prossime lettere che se fanno l'annuncio li "perseguiremo legalmente per i fatti costituenti reato previsi dal codice penale nonche' dalla legge speciale 205/93recante"misure urgenti in materia di discriminazione religiosa"."e'reato o non e' reato?io non ci capisco piu'niente.io ho inviato e firmato quella lettera convinta di quello che c'era scritto,ma se ora mi dite che loro possono fare quello che vogliono impunemente mi chiedo il senso di aver firmato una diffida se poi non vale niente,vi pare?
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14/01/2008 22:22
 
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Innanzitutto benvenuta.

Personalmente credo che dovresti trasferire questi post in altra sezione.

Non credo che la legge sulla discriminazione religiosa riguardi il tuo caso.

Comunque è già in atto nella fattispecie una vertenza civile di cui si aspettano gli esiti.

Saluti.
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Re:
tattoo73, 14/01/2008 22.07:

grazie per il benvenuto,!ma allora mi spiegate che senso a scrivere nella lettera di dimissione che li diffidiamo a fare l'annuncio e che se lo fanno noi ci rivolgeremo alle competenti autorita'se poi non possiamo farlo perche' e' un loro diritto fare questo annuncio?ci facciamo prendere in giro e basta,da loro poi come se non ce ne avessero fatte gia'abbastanza!tanto vale non scriverlo proprio allora nella lettera che li diffidiamo e denunciamo la loro condotta illecita se poi non lo facciamo.a me non torna!qualcuno mi puo'illuminare?altrimenti non facciamo scrivere nelle prossime lettere che se fanno l'annuncio li "perseguiremo legalmente per i fatti costituenti reato previsi dal codice penale nonche' dalla legge speciale 205/93recante"misure urgenti in materia di discriminazione religiosa"."e'reato o non e' reato?io non ci capisco piu'niente.io ho inviato e firmato quella lettera convinta di quello che c'era scritto,ma se ora mi dite che loro possono fare quello che vogliono impunemente mi chiedo il senso di aver firmato una diffida se poi non vale niente,vi pare?




Cara Tatoo73,
BENVENUTA!!!

Riporto una cosa che ho scritto un po' di tempo fa!
Spero ti sia utile.





“LA SOFFERENZA INDUCE A RIFLETTERE”
Bernard Gui (frate Domenicano inquisitore e torturatore 1261-1332)

La sofferenza, la tortura non inducono a riflettere, ma generano paura e terrore.
Questo tipo di sofferenza inflitta a chi è considerato nemico di Cristo, apostata, è applicata con l’intenzione di portare al pentimento una persona.
Di fronte alla frase cosmica di Cristo, che straccia ogni pregiudizio, “Voi siete tutti fratelli”, tutto viene livellato.
Con una tale affermazione, universale ed autorevole, Gesù Cristo, annulla le differenze.
Si cancellano gli sguardi inquisitori, non ci sono più colpe, trionfa il perdono, tutti sono degni di vivere il pensiero e le scelte in assoluta libertà.
E’ la sofferenza di Cristo, l’unto di Dio, che dovrebbe indurci a riflettere.
Gesù Cristo era il figlio dell’uomo, il figlio di Dio, era un uomo, è in assoluto il secondo protagonista dell’universo.
Non riesco a pensare a Gesù come un inquisitore, un torturatore, un appartenente a qualche corrente di pensiero, un “moderatore”, ignorava la censura, rispondeva alle accuse o con il silenzio o con le domande o con le affermazioni.
La Bibbia è un libro anticensura, riporta tutto dei suoi “personaggi”, vittorie, sconfitte, miserie e vergogne.
Si parla di uomini “immensi”, come Mosè, Elia, Abramo, Sansone, Salomone, Davide, Giovanni il Battista, Paolo, Pietro, e nessuno fu risparmiato, quando si parlò delle loro debolezze.
Nella bibbia giganteggia la misericordia di Dio nei confronti di questi uomini, nessuno fu ferito nella dignità e nell’onore.
Un’espressione del re Davide riconosce “il rispetto di Dio per l’uomo”, che disse: “Preferisco cadere nelle mani di Dio che nelle mani degli uomini. Perché nelle mani di Dio posso trovare un po’ di misericordia, ma nelle mani degli uomini non c’è nessuna misericordia”. - Primo Cronache 21: 13 –
In Dio troviamo la certezza della misericordia, ma negli uomini non abbiamo questa certezza.
Nel mondo religioso ci sono le manifestazioni di odio più estremo, purtroppo!
C’è un esercito di persone cui sono negati i diritti che Gesù insegnò a rispettare.
Ho un amico, fra i miei amici più cari, che si trova in una situazione, a mio avviso, terribile ed incresciosa.
Si chiama Vito Pucci, è un avvocato, felicemente sposato, con due meravigliosi figli.
Pucci si trova in una circostanza che pochi riescono a comprenderne la portata, alcuni vedono questo caso con sospetto e pregiudizio.
Circa 3 anni fa, Vito Pucci, è stato espulso dai testimoni di Geova, senza possibilità di appello.
Questo stato di cose che si è venuto a creare, comune a migliaia di famiglie in Italia, è doloroso per chi lo vive.
In pratica ti trovi in una condizione di disagio sia con l’esterno che con l’interno, con le persone che fino a ieri erano perfettamente allineate con te.
Nel caso di Vito Pucci tutto questo è da moltiplicare per mille e forse non basta.
Il motivo è che Vito Pucci è insorto, con tutte le forze che ha nell’animo, contro la decisione unilaterale di “scomunica”.
Vito Pucci ha capito, ed io con lui, che è assolutamente necessario rivoltarsi contro qualsiasi discriminazione.
Non si può accettare passivamente la violazione dei diritti universali dell’uomo, nessuno può permettersi di trasgredire i valori della libertà di opinione e di pensiero, non esistono distinzioni nel sacrificio universale di Cristo per tutti gli uomini della terra.
Ecco perché c’è un insolito accanimento, su tutti i fronti, contro un uomo che non vive da clandestino, ha scelto di manifestarsi non rimanendo nell'anonimato.
In questi mesi, di contatto con molti foristi e con molte persone che ruotano in questo clima di scambi di vedute, alcuni hanno detto:
“Dove credete di andare”?
“Sarete ‘massacrati’ dalla potente organizzazione americana della WTS”.
“Siete degli illusi”.
“Non crederete davvero di vincere una causa contro la WTS”?
“Ritiratevi finché siete in tempo”!
“Chi ve lo fa fare”?
“E’ impossibile il dialogo con la WTS”.
“Siete ridicoli”.
“state compromettendo gli affetti famigliari, il lavoro e la vostra vita”.
Parlo per me e sono certo che anche l’amico Pucci e tanti altri sono d’accordo:
“Non posso smettere di essere uomo e di lasciare che qualcuno calpesti il mio diritto di esprimere le mie opinioni, facendomi sentire un “rinnegato” o un “apostata”.
Voglio che persone come Vito Pucci, Gabriele Traggiai, Luigi Fallacara e tanti altri non debbano vivere da “esclusi” per aver dichiarato apertamente delle posizioni diverse dal “gruppo”.
Voglio rispetto per la frase di Gesù: “Siete tutti fratelli”.
Voglio che si prenda atto che sta per accadere qualcosa che investirà in modo clamoroso gli organi di informazione pubblica, attraverso delle dichiarazioni aperte alle autorità Istituzionali e alla Chiesa Cattolica.
Non si possono usare versetti della Bibbia per affermare che è volontà di Dio trattare in modo discriminatorio e infamante il nostro fratello.
Non ci è stata data questa autorità.
Il comando universale di Dio è l’amore verso il prossimo e noi dobbiamo essere animati da questo eccelso sentimento che deve sopravvivere a tutto.
Dio è amore!
Usare la scomunica come una disciplina per aiutare una persona è sbagliato, non è sbagliata la disciplina, è sbagliato il metodo, non è cristiano.
Non si “ammazza” una persona per poi dire: “Si tratta di disciplina”!
La codardia, l’indifferenza, la rassegnazione, sono atteggiamenti che mortificano l’uomo.
La riflessione, la presa di posizione, l’identificazione personale, la dignità e l’onore dovrebbero essere la nostra firma cristiana per la realizzazione della nostra persona.
Ottenere il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo non sarà facile perché non c’è uomo o idea che diventi realizzabile, che non abbia incontrato prima una forte resistenza!
Dobbiamo, quindi, vincere la forte resistenza.
La resistenza esterna ed interna, quella vocina che ci dice di mollare, che ci dice che è troppo faticoso, che ci sussurra e c’intona la ritirata.
In altre parole dobbiamo diventare persone che meritano rispetto.
Come?
Innanzitutto dobbiamo avere una meta, un obiettivo chiaro, una rotta da seguire, qualcosa per cui valga la pena di lottare, qualcosa che desideriamo ardentemente e quando ne parliamo ci prende lo stomaco, ci brucia le viscere, qualcosa che dica a quella vocina dentro di noi “io posso e voglio ottenere rispetto per la mie opinioni”.
Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, nelle nostre capacità, nella forza morale, dobbiamo emanare energia ed entusiasmo.
Dobbiamo camminare a testa alta e con gli occhi che brillano.
Dobbiamo, dunque, avere fede in noi stessi, nei diritti fondamentali dell’uomo, nella realizzazione della nostra identità.
La fede muove le montagne ed è così, la fede costringe le cose ad accadere, senza di essa non esisterebbe niente di grande e neppure niente di piccolo.
La fede è quella forza invincibile che costringe i nostri obiettivi a divenire una realtà.
La fede ci da il coraggio di essere soli, di essere criticati, la fede ci da la forza di perseverare quando è difficile, ci da la capacità di prevalere, ci da la capacità di dire:
“Ora io sono una persona libera e nessuno a questo mondo riuscirà a smuovermi o ad imprigionarmi”!
Gli ostacoli che incontriamo, ogni giorno, cercheranno di fermarci.
Dimostriamo con le azioni che non siamo di quelli che tornano indietro.
Se siete fra quelli che hanno preso la decisione di far rispettare la propria identità,

freeforumzone.leonardo.it/viewforum.aspx?f=84889

vi darà il sostegno di cui avete bisogno.

Un bacio a tutti

TRATTO DA: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6114541...





[Modificato da parliamonepino 15/01/2008 23:04]



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Sia chiaro, il mio dissenso verso le violazioni dei Diritti Umani, non è rivolto nello specifico verso i testimoni di Geova o i cattolici o altre denominazioni religiose ma verso gli uomini che sostengono posizioni di condanna riservata a Dio e non all'uomo.

Chi giudica e condanna, non riesce ad amare.

Saluti
Pino



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grazie mille per queste risposte!se mi dite dove devo postare e come fare ve ne sarei grata non sono molto ferrata con il computer..

per pino:condivido in pieno il tuo post!e' per tutti questi motivi che te hai citato che non tollero essere presa in giro..
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Buongiorno a tutti!Mi chiedevo,non e' possibile avere la risposta da parte di un avvocato a queste mie domande,ad esempio Vito Pucci o chi per lui?
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Re:
tattoo73, 14/01/2008 22.07:

grazie per il benvenuto,!ma allora mi spiegate che senso a scrivere nella lettera di dimissione che li diffidiamo a fare l'annuncio e che se lo fanno noi ci rivolgeremo alle competenti autorita'se poi non possiamo farlo perche' e' un loro diritto fare questo annuncio?ci facciamo prendere in giro e basta,da loro poi come se non ce ne avessero fatte gia'abbastanza!

Chi ti prende in giro è chi fornisce quel tipo di lettera sapendo che non serve a niente e che non ha nessun valore legale.
Se hai espresso la volontà di dimetterti, non capisco perchè ti lamenti dell'annuncio. Ti sei dimessa? Come fa la comunità a sapere di questa tua scelta?
Cosa c'entra la discriminazione religiosa con una scelta TUA PERSONALE? Non pensi che sei troppo ipercritica e a tutti i costi cerchi una ragione che non esiste?


tanto vale non scriverlo proprio allora nella lettera che li diffidiamo e denunciamo la loro condotta illecita se poi non lo facciamo.

Chiedi a quell'intellettuale che ha scritto il fac-simile della lettera

,ma se ora mi dite che loro possono fare quello che vogliono

Non fanno quello che vogliono. Fanno quello che TU HAI SCELTO e VOLUTO CHE FACESSERO. Hanno eseguito le tue ultime volontà.

impunemente mi chiedo il senso di aver firmato una diffida se poi non vale niente,vi pare?

Impunemente? Ma sai quello che scrivi?

Spero di esserti stata d'aiuto.

Filippo Delemme





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Cara Tatoo73,

innanzitutto benvenuta su Soccorso. Spirituale. Hai tutta la mia solidarietà e comprensione su quanto accaduto; anch'io sono rimasto scioccato quando su tutti i dimissionari ai sensi dell'articolo 5 è stato fatto quell'infausto annuncio discriminatorio (infatti sappiamo che quell'annuncio non serve solo a dire che tizio non è più Tdg ma serve anche come segnale per indicare a tutti i fratelli presenti che tizio deve essere evitato), visto che l'avvocato Vito Pucci aveva rassegnato le sue dimissioni da socio aderente e nessuno si era sognato di fare un quaalsivoglia nnuncio sul suio conto ma veniva considerato un Tdg a tutti gli effetti anche dopo. Mai avrei pensato a un'inversione di rotta da parte della Betel.

Tu dici:


ma allora mi spiegate che senso a scrivere nella lettera di dimissione che li diffidiamo a fare l'annuncio e che se lo fanno noi ci rivolgeremo alle competenti autorita'se poi non possiamo farlo



Questo non è assolutamente vero! Anzi, è già stata aperta una causa al riguardo nella giurisdizione di Bari dal nostro fratello in Cristo Luigi Fallacara. In tale causa si dibatterà se appunto dimettersi da un ente giuridico equivale a dissociarsi dalla Chiesa che l'ente giuridico stesso rappresenta. Fallacara si è rivolto alla magistratura affinchè venga fatta luce e chiarezza su questa questione una volta per tutte. Il punto è che adesso (sottolineo adesso perchè prima non era così, vedi il caso di Vito Pucci) per la Betel consegnare una lettera di dimissioni vuol dire non voler far più parte della Chiesa dei Tdg, mentre per chi si dimette così non è. Ovviamente c'è un contradditorio sulla concezione stessa delle dimissioni e sugli effetti da essa prodotti. Ci si è rivolti alla magistratura per risolvere questo contradditorio. Solo che la prima udienza è stata tenuta il 20 di dicembre e la causa è amncora in corso di svolgimento. Al termine di essa potremmo sapere se sono valide le tesi attuali della Betel (diverse da quelle precedenti, rivedi ancora il caso di Vito Pucci) o quelle portate avanti dai dimissionari.


e'reato o non e' reato?io non ci capisco piu'niente.



Per la congregazione è lecito, per i dimissionari invece no. E' del tutto ovvio che tu sia confusa, dopotutto la cosa si sta dibattendo di fronte ai tribuinali proprio adesso (nella causa di Lugi Fallacara, il primo dimissionario ad aver sporto denuncia per l'annuncio fattolgi dal podio). Abbi solo un po' di pazienza e osserva gli sviluppi del dibattimento processuale fino alla sentenza.

PS: la posizione attuale (sottolineo attuale, dopo il cambiamento di rotta dovuto all'emorraggia copiosa di dimissioni) della Betel è la stessa di Delemme, ossia che dimettersi dall'ente giuridico e dissociarsi siano la stessa cosa. Ovviamente noi dimissionari pensiamo diversamente e sarà la magistratura a questo punto a stabilire quale delle due controparti abbia ragione.

Comunque non pensare che si dorma eh? Chi ha sporto denuncia e s'è messo un avvocato per queste cose c'è già. E' solo che la cosa richiede tempo. D'altronde sappiamo tutti che l'iter della magistratura è piuttosto lunghetto.
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 15/01/2008 15:09]



La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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Cara tatoo,


per pino:condivido in pieno il tuo post!e' per tutti questi motivi che te hai citato che non tollero essere presa in giro..



ascolta fa la brava dai. Non è che ti stanno prendendo in giro. E' che la Betel è convinta che dimettersi dall'ente giuridico equivale a dissociarsi e in virtù di tale convinzione si è coerentemente mossa. Che poi abbia ragione è tutto da vedere nella causa di Bari ma sul fatto che ti si voglia prendere in giro, scusami, ma temo che tu stia un tantino esagerando. So che è dovuto al fatto di non sapere che la cosa, giuridicamente parlando, si sta ancora risolvendo nella aule dei tribunali e quindi è ancora da stabilire se dimettersi equivale a dissociarsi o meno, perciò ti capisco. Ma non pensare mai così su due piedi che qualcuno ti voglia giocare brutti scherzi. Molto spesso si tratta soltanto di fraintendimenti fatti in buona fede e non di abusi voluti fatti con cattiveria.

Ciao e buona partecipazione.
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 15/01/2008 16:12]



La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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Re:
tattoo73, 15/01/2008 10.45:

Buongiorno a tutti!Mi chiedevo,non e' possibile avere la risposta da parte di un avvocato a queste mie domande,ad esempio Vito Pucci o chi per lui?



Ciao Tatoo,

Mi ha telefonato poco fa l'avvocato Pucci per dirmi che ha letto la tua richiesta.

Oggi è molto impegnato per il suo lavoro ma tra stasera e domani risponderà alle tue domande.

Un po' di pazienza.

Saluti
Pino Lupo









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Grazie mille a tutti!E' encomiabile come vi siete presi a cuore la mia questione senza nemmeno conoscermi!Sia io che mio marito lo apprezziamo tantissimo e ve ne siamo grati.Aspetto charimenti da Vito Pucci,soprattutto per saper come fare per un eventuale denuncia e in quali sedi.Un abbraccio caloroso a tutti.
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Cara tatto73,

Su questo forum non la pensiamo tutti allo stesso modo.

Alcuni foristi, me compreso che non sono TDG, pensano che dimettersi da socio da una società che è parte integrante in qualità di organo interno dell'organizzazione di Geova e che è l'unica società rappresentativa di tale organizzazione spirituale davanti allo stato,
significa automaticamente dissociarsi legalmente dai TDG.

Dimissioni da socio = dissociazione anche dal punto di vista lessicale.

Perciò il mio parere è che dissociandosi dai TDG tu non sia più TDG e che l'annuncio sia sia stato fatto in armonia con la tua volontà dissociativa.

Ma come vedi non tutti la pensiamo allo stesso modo e nemmeno tra gli avvocati c'è accordo.

Non resta che seguire su queste pagine l'andamento della causa in corso di cui ti è stato accennato.

Alla prossima.



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Salve!Il punto su cui dibatto io comunque non e' tanto se essere considerata ancora tdg o meno dopo l'annuncio,ma il fatto che e' stato fatto questo annuncio dopo che io nella lettera li invitavo espressamente a non farlo e ai sensi di legge!1-mi dovevano perlomeno avvertire,2-con il battesimo io posso si aver accettato di divenire socio aderente ma non ho autorizzato nessuno a fare un annuncio su di me se mi dimettevo, anzi li ho diffidati dal farlo.Io, se voglio far parte di questo stato, e non essere perseuita legalmente, devo fare secondo quanto lo stato prevede e non come mi pare.Deve valere lo stesso per loro,comandino sulla loro vita non su quella degli altri!
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Re:
tattoo73, 16/01/2008 14.05:

Salve!Il punto su cui dibatto io comunque non e' tanto se essere considerata ancora tdg o meno dopo l'annuncio,ma il fatto che e' stato fatto questo annuncio dopo che io nella lettera li invitavo espressamente a non farlo e ai sensi di legge!1-mi dovevano perlomeno avvertire,2-con il battesimo io posso si aver accettato di divenire socio aderente ma non ho autorizzato nessuno a fare un annuncio su di me se mi dimettevo, anzi li ho diffidati dal farlo.Io, se voglio far parte di questo stato, e non essere perseuita legalmente, devo fare secondo quanto lo stato prevede e non come mi pare.Deve valere lo stesso per loro,comandino sulla loro vita non su quella degli altri!




Queste sono solo considerazioni senza senso e speculative. E' come se io volessi fare causa alla telecom per il semplice fatto che non mi ha inserito nell'elenco telefonico dopo aver disdetto il contratto telefonico.
Quando ero abbonato, il mio nome risultava nella guida telefonica. Ora che ho fatto la disdetta, non pubblicando il mio nome, hanno detto a tutti, che non sono utente telecom.
Ma io non volevo farlo sapere.
La gente quando mi incontra per strada mi dice: "Ho cercato sull'elenco telefonico e non ti ho trovato più. Come mai?

Filippo Delemme



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Re:
tattoo73, 16/01/2008 14.05]Salve!Il punto su cui dibatto io comunque non e' tanto se essere considerata ancora tdg o meno dopo l'annuncio,ma il fatto che e' stato fatto questo annuncio dopo che io nella lettera li invitavo espressamente a non farlo e ai sensi di legge!

E quale sarebbe l'articolo di legge?

1-mi dovevano perlomeno avvertire,2-con il battesimo io posso si aver accettato di divenire socio aderente ma non ho autorizzato nessuno a fare un annuncio su di me se mi dimettevo, anzi li ho diffidati dal farlo.Io, se voglio far parte di questo stato, e non essere perseuita legalmente, devo fare secondo quanto lo stato prevede

E cosa prevede lo Stato?

e non come mi pare.

Se c'è stato l'abuso, si deve dimostrare. Con i fatti e non con le semplici parole prese a prestito.

Deve valere lo stesso per loro,comandino sulla loro vita non su quella degli altri!

Che parole grosse! Se ti sei dimessa, dovevi sapere a cosa andavi incontro. Cosa hanno annunciato, che ........ .......non è più testimone di Geova? Hanno sbagliato? Vuol dire che la prossima volta si dirà: ..... ..... si è dimessa dagli enti legali e pertanto, essendo gli enti legali parte integrante della Confessione, non è più associata alla nostra Confessione.

Così va meglio?

Filippo Delemme






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Non capisco perche' ti scaldi tanto.Su una cosa poi che non ti riguarda nemmeno.Sbagliero'senz'altro io a prendermela cosi ma non vedo dov'e' il problema per te.Un saluto, a presto.Se c'e' una cosa che odio,in generale,nella mia vita e' litigare..
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Ciao Tatoo e benvenuta.

Vedi L'avv. Dalemme è così agitato perchè voleva che il mandato per difendere la CCTDG fosse affidato a lui.
Ma il reparto legale deve aver letto i suoi post ed ha deciso di affidarsi a tre avvocatoni cattolico-atei...il che non è ancora stato digerito dal nostro.
[SM=x1061946]

Non preoccuparti delle sue arroganti valutazioni.
La causa è appena iniziata e sarà seguita da altre del genere.
E prima della Corte Europea di Strasburgo ci sono diverse tappe.

Marco Piccioni
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