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La bibbia dice che le donne devono urlare quando vengono stuprate.

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2007 09:52
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[SM=x1061918]

Ti ringrazio per il tuo scritto, Pino.
Ho affrontato lungamente la problematica dei sensi di colpa, anche con persone preparate.
Quando l' ambiente familiare, culturale e religioso, penetrano in una personalità delicata e sensibile, si insinuano in profondità e la segnano quasi indelebilmente.
Proprio oggi, però, io affronterò me stessa, quì, su questo Forum, per me, e per tutte le altre donne che hanno subito violenza.
E inizierò con la parola : FINE.
Grazie amico mio.

[SM=x1061915]



Marina
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14/04/2007 20:02
 
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Re:

Scritto da: nikitha 14/04/2007 19.56
[SM=x1061918]

Ti ringrazio per il tuo scritto, Pino.
Ho affrontato lungamente la problematica dei sensi di colpa, anche con persone preparate.
Quando l' ambiente familiare, culturale e religioso, penetrano in una personalità delicata e sensibile, si insinuano in profondità e la segnano quasi indelebilmente.
Proprio oggi, però, io affronterò me stessa, quì, su questo Forum, per me, e per tutte le altre donne che hanno subito violenza.
E inizierò con la parola : FINE.
Grazie amico mio.

[SM=x1061915]



Bravissima, la parola FINE! è la soluzione psicologica per riuscire a mandare via, dal nostro incoscio, la bestia del senso di colpa.
Questa procedura si chiama: Psicoincisione, ed è una forma di autodeterminazione.
Un bacione
Pino



__________________________________________________
14/04/2007 21:38
 
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Era preferibile fosse stato soltanto un sogno
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14/04/2007 23:26
 
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[SM=x1061916]


Magari, anche solo un' incubo....

Ciao "salute a tutti", che piacere sentirti....

[SM=x1061918]



Marina
14/04/2007 23:36
 
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Capisco che hai alle spalle una famiglia fantastica
coltivala e vogliatevi bene. Ora e sempre.

Al di fuori troverai solo delusioni [SM=x1061918]
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15/04/2007 19:50
 
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Salute a tutti....
sai che ti voglio bene, come un amico.
Sono stata un po' dura con te, nella discussione sugli animali.
Semplice divergenza e anche volonta' di ribadire un mio personale concetto di amore e giustizia che comprenda ogni creatura.
Non me ne volere.
Anche le formiche, nel loro piccolo, si inc [SM=x1061929] .
Ormai, un po' mi conosci.
Grazie delle tue parole.
Le apprezzo infinitamente.


Love,

[SM=x1061915]



Marina
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27/04/2007 19:49
 
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Re: un ricordo incancellabile.


Wall.Kill,

tu stai affrontando un tema estremamente delicato, e doloroso.
E' passato molto tempo da quel giorno, e oggi, dopo anni, l' ho ricordato.
Faccio fatica anche solo ad accennarlo in questo Forum.
Ma non riesco ad esprimermi perche', in questo momento, ho il cuore ferito e le lacrime che non riesco a frenare.
Ero poco piu' che una ragazzina.
Non ho urlato.
Ho pensato solo a sopravvivere.
Non riesco, oggi, a dire neppure una parola in piu'.
Scusate, ma e' impossibile dimenticare.
Si puo' solo provare a non ricordare mai.
Ma non ci si riesce.
Forse parlarne puo' sciogliere il peso momentaneamente.
Ma esso ritorna, e ritorna ancora.
E non finisce mai.
Con affetto,

[SM=x1061974]

[Modificato da nikitha 12/04/2007 20.15]

[Modificato da nikitha 12/04/2007 20.38]



ti leggo solo ora carissima e non ci possono essere parole abbastanza confortanti. Posso solo mandarti tutto l'amore che ho dentro!
Questa è una cosa che mi ha sempre spaventata da quando sono bambina. Ho rischiato di subire violenza a 16 anni ma mi è andata bene...eppure dentro di me, da qualche parte sento questo dolore, come se cmq l'avessi subita, come ci fosse un ricordo nascosto nell'inconscio. Non riesco a sentire le notizie a tg, non riesco a vedere film dove ci sia questo tipo di violenza..ne ho il puro terrore..non vado in giro con i mezzi per questa paura..eppure non ricordo di aver subito nulla del genere.
MA...da una seduta di rebirthing..è venuto fuori che la violenza l'ho subita davvero ma il trauma è stato tale da non riuscire a ricordare molto..chi..cosa..quando..non sò e forse non lo saprò mai! ci sono dolori che a volte non vogliamo assolutamente che vengano fuori anche se l'unico rimedio x eliminarli, è proprio quello di ricordarli!! NOn sò se credete nella reincarnazione...ma a volte sono traumi che riguardano altre vite...ciò nonostante sono traumi che rimangono impressi nell'anima e lì resteranno a fare un gran dolore, fino a quando non li ricorderemo x lasciarli andare! ma il dolore..il dolore a volte è così grande....
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29/04/2007 17:07
 
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[SM=x1061915]


Mia cara,

grazie per le tue parole.
Quante cose si scoprono dopo che si rompe il silenzio....quante compagne di sofferenza!
Non importa se credo o non credo alla reincarnazione...
Ma credo fermamente che l' amore possa sanare molte ferite.
In questo senso, se mi permetti, ti sono vicina.
Perchè non c'è alcuno che soffra, che io non ami.
Un abbraccio di cuore,

[SM=x1061918]





Marina
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29/04/2007 18:40
 
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Re:

Scritto da: nikitha 29/04/2007 17.07
[SM=x1061915]


Mia cara,

grazie per le tue parole.
Quante cose si scoprono dopo che si rompe il silenzio....quante compagne di sofferenza!
Non importa se credo o non credo alla reincarnazione...
Ma credo fermamente che l' amore possa sanare molte ferite.
In questo senso, se mi permetti, ti sono vicina.
Perchè non c'è alcuno che soffra, che io non ami.
Un abbraccio di cuore,

[SM=x1061918]






Mi piacerebbe intervenire in questo thread, ma temo che potrei essere frainteso, data la delicatezza dell'argomento e la sofferenza che esso arreca.
Ci ho pensato a lungo, ma non saprei nemmeno da dove cominciare...trovo duro.
Sta di fatto che ciò che mi piacerebbe che avvenisse, per le donne che hanno subito, sarebbe la totale libertà da pensieri opprimenti del passato.

Per ora mi limito a leggervi ed a prendere atto del vs compresibilissimo stato d'animo.

Tanti cari saluti ed auguri per un futuro di serenità [SM=x1061969]

Pyccolo









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30/04/2007 10:29
 
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Mi piacerebbe intervenire in questo thread, ma temo che potrei essere frainteso, data la delicatezza dell'argomento e la sofferenza che esso arreca.



Grazie anche a te, Pyccolo, della tua delicatezza.
Sei ben accetto, naturalmente...
Sentiti libero, hai fatto sempre degli interventi molto interessanti.
Non credo che potresti urtare la sensibilità di qualcuno....


In amicizia,


[SM=x1061918]



Marina
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30/04/2007 19:56
 
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Re: Re:
sono d'accordo con nikita...sentiti liberissimo almeno nei miei confronti di dire quello che credi, siamo persone mature e stiamo trattando un argomento particolare che si può tranquillamente discure. Inoltre trovo interessante che intervenga un uomo.

bacioni

p.s. grazie nikita, sei stupenda
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04/05/2007 12:25
 
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Visto che sembra siate disposte a discuterne, proviamo a farlo senza la pretesa di giungere a risultati concreti, ma, piuttosto, come tentativo di mettere in luce alcune peculiarità di questa scandalosa ed inumana forma di violenza.

Suppongo che siate d'accordo con me che nel mondo si commettano violenze di ogni genere, in ogni dove.
Lo stupro, condannabilissimo, è una di esse e sono numerosissime le donne che ogni giorno, in qualche parte di questo mondo, lo subiscono. Sembra che non ci siano leggi atte a tutelare le donne da queste violenze, ma nemmeno leggi atte a tutelare ciascuno di noi dagli stupri della propria coscienza. Le lamentele e le sofferenze raccontate in questo ed altri forum sono la dimostrazione evidente degli "stupri" religiosi, ovvero veri e propri atti di violenza psicologica e veri attentati alla coscienza di chi ne è colpito.
A seguito di questi stupri si innesca nelle donne, ma anche in chi subisce religiosamente (non intendo fare paragoni), una notevole sofferenza ed un disagio psicologico non indifferente. Non in tutte le donne ovviamente, nel senso che ci sono donne che possono reagire diversamente a questo tipo di violenza, senza accusare necessariamente il disagio nel tempo.

IO porrei umilmente a voi una domanda:

E' la violenza in sè a produrre sofferenza e disagio psicologico (in questo caso non si spiega perchè un certo numero (piccolo per la verità) di donne superino l'impatto della violenza e continuino a vivere una vita normale), oppure è qualcosa che consegua la violenza, qualcosa che impegni la nostra struttura pensante ed avrebbe a che fare, più che con il dolore fisico, con il dolore psicologico?

Perchè, secondo voi, si innesca questo tipo di sofferenza, piuttosco che non innescarsi?
Quale parte di noi viene effettivamente attaccata, provocando quella lacerazione che poi innesca meccanismi di sofferenza?

Tanti cari saluti a voi tutte e tutti. [SM=x1061954]

Pyccolo








[Modificato da pyccolo 04/05/2007 12.28]

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04/05/2007 19:53
 
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Ciao Pyccolo,

tu poni una domanda molto complicata, dal punto di vista psicologico.
Mi riservo di risponderti con qualcosa di più consistente di una mera esposizione personale passibile di coinvolgimento emotivo.
Ci sono interi trattati che riguardano questa tematica.
Nel frattempo vorrei chiederti da quali fonti trai la considerazione che "certe donne continuano la vita come se niente fosse accaduto".
Poichè, ti assicuro che, un atteggiamento simile è solo una apparenza che nasconde profondissimi disagi.
Anche in letteratura psicologica.
Sei molto carino a porre un' "umile" domanda e voglio proporti un semplicissimo esempio che possa, almeno in parte, farti immedesimare in una situazione di stupro:

Un uomo, o un branco, ti sequestrano, ti umiliano, ti minacciano, ti costringono ad un rapporto orale con la violenza e, infine, ti sodomizzano.
Tu senti solo dolore fisico?
E, passata questa infiammazione con qualco topico locale, riprendi la tua esistenza, tranquillo e beato, come se nulla fosse accaduto?
Magari con l' HIV, visto che non puoi rimanere incinta, o qualche altra malattia a trasmissione sessuale....
Sentilo sulla tua pelle, come fosse realtà...e prova ad ascoltare cosa si spezza dentro.

A presto e grazie del tuo intervento che dimostra interesse e partecipazione.

[SM=x1061916] [SM=x1061918]


Salila..... questo è per te... [SM=x1061915]

[Modificato da nikitha 04/05/2007 20.02]




Marina
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04/05/2007 21:06
 
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Re:
Ciao Marina,

il fraintendimento, come intuivo, è iniziato da subito.
La violenza nn trova giustificazione alcuna. Su ciò non ci piove sopra. L'esempio che hai fatto è davvero disgustoso nella sua portata e nel suo inumano significato.
Ho sentito di esperienze ancor più deplorevoli e disgustanti.
Non sono qui a dire che, come se nulla fosse, una continui la sua esistenza (magari fosse)...ci mancherebbe... e se è questo che è stato percepito dal mio intervento allora me ne dispiace. Non era questo il messaggio che volevo trasmettere.

Quando una violenza del tipo da te descritta viene subita da un'innocente creatura, essa (la violenza) non diventa meno cruda e meno orrenda a secondo del punto di vista dal quale si guarda.
Qualunque sia l'angolo di osservazione il quadro della violenza subita resta immutato, fermo lì, in tutta la sua devastante portata, come le macerie di un terremoto.

Poichè nessuno ha evidentemente potuto far nulla per evitare tragedie come quella che tu descrivi, ci si trova subito dopo a dover affrontare il problema della vittima, che, oltre ad essere stata umiliata fisicamente e psicologicamente, è stata umiliata nelle sue prospettive di vita futura (su ciò si potrebbe ancora lavorare).

Ora che l'inevitabile è accaduto e non s'è potuto far nulla per scongiurarlo (o forse qualcosa si poteva fare, ma questo sarebbe un altro discorso) come porsi a fianco ed a sostegno della vittima?
Era da questo punto che intendevo partire.
La domanda da me posta nell'intervento precedente va vista in quest'ottica, pur tralasciando l'esperienza di qualche donna che ha avuto reazioni del tipo che poi hanno favorito la sua guarigione psicologica.
Non vorrei acuire questo fraintendimento, per cui, se ancora non avessi espresso con sufficienza le mie motivazioni, preferirei ritirarmi da questo discorso di sì tanta delicatezza.

Tanti saluti

Pyccolo












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07/05/2007 10:34
 
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l fraintendimento, come intuivo, è iniziato da subito.



Non ti preoccupare, Pyccolo,

la tua spiegazione ha perfettamente chiarito ogni domanda sulle motivazioni del tuo intervento.
Vorrei specificare che, l' esempio fatto non ha riferimenti personali, e non è ciò che è accaduto a me.
Ho provato a porre a me stessa la domanda che tu hai espresso.
Come avrei voluto che gli altri mi sostenessero?
Cosa avrei desiderato per ritrovare la mia integrità?
Quale atteggiamento dal' esterno mi avrebbe aiutato?
Non sono riuscita a trovare che una singola risposta: nulla.
Non subire violenza sarebbe stata l' unica cosa che avrebbe soddisfatto i miei bisogni.
Non scrivo, qui, nessun trattato psicologico.
Poichè trovo più efficace interrogare me stessa per risponderti in modo diretto e col cuore.
Credo che ci siano molti strumenti per superare questo tipo di trauma emotivo.
Per quanto riguarda me, ho fatto moltissimi percorsi, non solo per questo problema, naturalmente, ma per trovare una naturale crescita in ogni campo dell' esistenza.
Studi, corsi motivazionali, approfondimenti psicologici, terapie di sostegno e di sviluppo, gruppi di lavoro, attività socialmente utili.
Si convive con il trauma, si convive con il dolore, si convive con la paura.
Si torna a vivere in modo attivo e pieno anche dopo una violenza.
Ma siamo solo noi a sceglierlo, soltanto noi stessi possiamo uscire dal tunnel e decidere di rivedere la luce.
Per quanto gli altri, o chi ci vuole bene, possano fare per noi, non sarà mai la loro partecipazione a darci la spinta per riappropiarci dell' esistenza.
E, comunque, niente cancellerà ciò che è accaduto.
Se si ha a che fare con qualcuno che ha subito una simile esperienza, credo che si debba valutare il singolo vissuto, che è diverso per ciascuno.
Credo che si possa farci accompagnare nella comprensione, da una struttura competente, che ci aiuti a stare accanto alla persona ferita con rispetto, delicatezza, forza e integrità.
E aiutare questa persona a scegliere di " aiutarsi".




Marina
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07/05/2007 15:07
 
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Re:
Scritto da: nikitha 07/05/2007 10.34
---------------------------

> Vorrei specificare che, l' esempio fatto non ha
> riferimenti personali, e non è ciò che è accaduto
> a me.

Deo gratias...un bel sollievo...per un attimo hai infranto in me ogni speranza nella capacità dell'analisi del pensiero nel tentativo di sondare questo dramma e metterlo a nudo.

> Non subire violenza sarebbe stata l' unica cosa che avrebbe
> soddisfatto i miei bisogni.

[SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] Bhè...l'avevo capito...hai ragione sacrosanta.


> Ho provato a porre a me stessa la domanda che tu
> hai espresso.
> Non sono riuscita a trovare che una singola risposta: nulla.

In verità, gentile Marina, non avevo posto domande a cui rispondere, come se io fossi a conoscenza delle risposte e volessi interrogare la scolaresca.
Volevo semplicemente chiedere a ciascuna cosa avrebbe risposto a queste domande, bontà sua. L'intenzione era quella di tentare di sondare insieme la complessa problematica, per capire, se fosse stato possibile, anche solo un briciolo in più del complesso meccanismo che scatta dopo drammi di cotanta assurdità.

Ripropongo pertanto le domande, che non sono quelle del thread successivo alle quali tu hai detto di non avere risposte:

"E' la violenza in sè a produrre sofferenza e disagio psicologico , oppure è qualcosa che consegua la violenza, qualcosa che impegni la nostra struttura pensante ed avrebbe a che fare, più che con il dolore fisico, con il dolore psicologico?"
Perchè, secondo voi, si innesca questo tipo di sofferenza, piuttosco che non innescarsi?
Quale parte di noi viene effettivamente attaccata, provocando quella lacerazione che poi innesca meccanismi di sofferenza?"

Trovo importantissima questa tua riflessione che non ripeto, ma che mi limito a sottolineare in grassetto:

"Si torna a vivere in modo attivo e pieno anche dopo una violenza.
Ma siamo solo noi a sceglierlo, soltanto noi stessi possiamo uscire dal tunnel e decidere di rivedere
la luce.


> Per quanto gli altri, o chi ci vuole bene, possano
> fare per noi, non sarà mai la loro partecipazione
> a darci la spinta per riappropiarci dell' esistenza.

Qui sono meno d'accordo. Potrebbe essere che qualcuna trovi dai
suggerimenti altrui l'imput che poi contribuirà alla spinta per riappropriarsi della propria esistenza. Tu stessa dici d'aver ricavato aiuto da tutta una serie di cose.

> E aiutare questa persona a scegliere di " aiutarsi".

Verissimo, aiutare a scegliere di aiutarsi. Senza il contributo della propria volontà non è possibile nulla.
Altra piccola domanda:
Cos'è che sferra un attacco da KO alla volontà?


Tanti saluti ed auguri

Pyccolo

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09/05/2007 15:52
 
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"E' la violenza in sè a produrre sofferenza e disagio psicologico , oppure è qualcosa che consegua la violenza, qualcosa che impegni la nostra struttura pensante ed avrebbe a che fare, più che con il dolore fisico, con il dolore psicologico?"
Perchè, secondo voi, si innesca questo tipo di sofferenza, piuttosco che non innescarsi?
Quale parte di noi viene effettivamente attaccata, provocando quella lacerazione che poi innesca meccanismi di sofferenza?"



[SM=x1061948]

www.artemisiacentroantiviolenza.it/index.php?n=Artemisia.ComePossiamoSentirciDopoUnaViolenza...

[SM=g27992]

Ho voluto segnalare questa pagina perchè, pur essendo semplice,comincia a chiarire le reazioni psicoemotive generate dallo stupro.
Lo studio della psicologia di una violenza è estremamente complesso e, difficilmente sintetizzabile.
Le domande che tu poni sono molto profonde e indagatrici, e non possono essere liquidate con poche parole dettate da un' emozione o da una visione parziale dell' evento.
Parlare della propria esperienza, a questo punto, non è sufficiente, a mio avviso.
Tutto sommato ritengo che valga la pena di approfondire l' indagine con del materiale specifico.
[SM=g28004]
Tu che ne pensi?






Qui sono meno d'accordo. Potrebbe essere che qualcuna trovi dai
suggerimenti altrui l'imput che poi contribuirà alla spinta per riappropriarsi della propria esistenza. Tu stessa dici d'aver ricavato aiuto da tutta una serie di cose.



Certo....
Sono daccordo con te....sempre che la vittima comunichi a qualcuno la sua esperienza.
Personalmente l' ho serbata per me per anni....
Quindi, l' aiuto che ho trovato, è partito da una mia ricerca, non da un mio affidarmi ad altri.
Il rischio, in un fatto del genere è proprio che le emozioni negative scatenate dalla violenza (che possono essere di colpa o di vergogna ), non vengano, in alcun modo, esternate.
E inizino a costruire immagini sfalsate ed una visione di se e della vita in un' ottica deviata.
Questo, per iniziare a porsi la domanda che tu esponi alla fine del tuo post.


NON è CHE FAI DELLE DOMANDINE DA NULLA EH!!!!
[SM=x1061927]

[SM=x1061918]

[Modificato da nikitha 09/05/2007 15.57]




Marina
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09/05/2007 22:40
 
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Re:
Scritto da: nikitha 09/05/2007 15.52
---------------------------
www.artemisiacentroantiviolenza.it/index.php?n=Artemisia.ComeP...
> entirciDopoUnaViolenzaSessuale
>
> [SM=g27992]
>
> Ho voluto segnalare questa pagina perchè, pur essendo semplice,
> comincia a chiarire le reazioni psicoemotive generate
> dallo stupro.

Ho letto la pagina di presentazione, molto interessante per gli spunti che offre.


> Lo studio della psicologia di una violenza è est
> remamente complesso e, difficilmente sintetizzabile.

Difatti!
La violenza innesca meccanismi di ritorsione tali che non si sa mai dove si va a parare.


> Le domande che tu poni sono molto profonde e ind
> agatrici, e non possono essere liquidate con poche
> parole dettate da un' emozione o da una visione
> parziale dell' evento.

E' semplice far domande, Marina, molto più difficile offrire risposte soddisfacenti...è per tutti così.
Tu pensi che i traumi che derivano dalla violenza carnale siano così diversi da quelli che sono originati da altri tipi di violenza? Un uomo, ad esempio, che è ferito ed annullato nella sua dignità, umiliato e poi additato a vista etc., pensi che subisca un trauma più modesto?
O pensi che la sofferenza sia, non dico uguale, ma simile per entrambi i tipi di violenza?
Esiste, secondo te, un'origine del trauma che è comune ad ogni tipo di violenza subita?

> Parlare della propria esperienza, a questo punto,
> non è sufficiente, a mio avviso.

Io credo che ogni esperienza, compresa la propria (anch'io sono stato violentemente calpestato nel mia dignità, ferito allo stremo, senza più forza di reagire in certi momenti, in altri completamente smarrito in balia di me stesso), abbia qualcosa in comune, una comune sentire, una comune origine. Di diverso ci sono le reazioni: beato, io dico, chi reagisce con cognizione di causa e con sufficiente autonomia.


> Tutto sommato ritengo che valga la pena di approfondire
> l' indagine con del materiale specifico.
> [SM=g28004]
> Tu che ne pensi?

Certamente, anche se a volte l'indagine può originare disagio.

> Certo....
> Sono daccordo con te....sempre che la vittima comunichi a qualc
> uno la sua esperienza.

Vero...nessuno può essere costretto se non vuole o se non è disposto ad affrontare il dramma.

> Personalmente l' ho serbata per me per anni....
> Quindi, l' aiuto che ho trovato, è partito da una mia
> ricerca, non da un mio affidarmi ad altri.

Idem dico per me...è partito da una ricerca, non casuale per la verità, ma voluta e desiderata. Devo dire grazie anche e soprattutto ad internet, un mezzo davvero utile se usato bene.


> Il rischio, in un fatto del genere è proprio che
> le emozioni negative scatenate dalla violenza (che
> possono essere di colpa o di vergogna ), non vengano,
> in alcun modo, esternate.

Quel che dici è importante.
Tu dici che le emozioni negative possono manifestarsi con sensi di colpa o di vergogna.
Perchè sentirsi in colpa?
Perchè la vegogna?
Da cosa faresti derivare il sentirsi in colpa?
In colpa rispetto a chi o che cosa?
Vergona di chi o che cosa?
Perchè si pensa che sia stato offeso il senso del pudore?
A chi bisogna render conto per i sentimenti di colpa o per la sensazione di vergogna che si provano?
Insomma chi è l'offeso ipotetico, quest'estraneo dal qual ci sentiamo giudicati, sezionati, che, chiamato in causa da noi stessi, si mette anche lui ad aggravare una situazione già drammatica ed inaudita di per sè?


> E inizino a costruire immagini sfalsate ed una v
> isione di se e della vita in un' ottica deviata.

D'accordissimo...viaggiamo sulla stessa onda. Chi costruisce e come costruisce immagini falsate di sè e della vita in un'ottica deviata?
Perchè sono costruite queste immagini?
Che bisogno ce n'è?
E se appurassimo che quelle terribili immagini sfalsate e falsate
le abbiamo costruite noi, pensi che possano essere smontabili allo stesso modo con cui le abbiamo costruite?
Solo smontandole è possibile il ritorno ad una visione più realistica e concreta della vita.
Sarai d'accordo con me che come si costruisce un edificio mattone dopo mattone è possibile, allo stesso modo, andare a ritroso, smantellandolo mattone dopo mattone da quel legame che li tiene insieme. [SM=g28002]

Buona serata

Pyccolo






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Re:

Scritto da: pyccolo 04/05/2007 12.25

IO porrei umilmente a voi una domanda:

E' la violenza in sè a produrre sofferenza e disagio psicologico (in questo caso non si spiega perchè un certo numero (piccolo per la verità) di donne superino l'impatto della violenza e continuino a vivere una vita normale), oppure è qualcosa che consegua la violenza, qualcosa che impegni la nostra struttura pensante ed avrebbe a che fare, più che con il dolore fisico, con il dolore psicologico?

Perchè, secondo voi, si innesca questo tipo di sofferenza, piuttosco che non innescarsi?
Quale parte di noi viene effettivamente attaccata, provocando quella lacerazione che poi innesca meccanismi di sofferenza?

Tanti cari saluti a voi tutte e tutti. [SM=x1061954]

Pyccolo

[Modificato da pyccolo 04/05/2007 12.28]



l'uomo non è solo un animale ma è dotato di un'anima. Grazie ad entrambi l'uomo scopre l'amore e il rispetto; l'uomo ha il potere di scernere il bene dal male, l'uomo ha il potere del libero arbitrio. Noi abbiamo la facoltà di decidere e per tanto dobbiamo prenderci la responsabilità di delle ns azioni.
Ecco che se io compio del male e manco di amore e di rispetto verso un altro essere, inevitabilmente ne pagherò un giorno le conseguenze, ad esempio con la legge del karma. Quindi io credo che il dolore sia spirituale, l'anima viene offesa, deturpata nel modo peggiore. E' necessario che l'anima colpita da tanta negatività superi il dolore e ne tragga insegnamento...Lo sò sembra assurdo quel che sto dicendo e qualcuno si rivolterà dalla rabbia, ma ogni cosa che accade porta con sè un insegnamento pure dura che sia la "lezione".
Superare certi traumi pare assolutamente impossibile, ma si può fare. Forse alcune donne che superano bene la violenza, comprendono + velocemente quel qualcosa che le riguardava intimamente..dipende da così tanti fattori!
Per quanto riguarda me...ci vogliono vite e vite...per riuscire a d eliminare il dolore. Dimenticare non è possibile, ma è possibile eliminare il dolore psicologico che il danno ha causato dentro di noi.
In ogni caso, è una delle forme di violenza + subdole e maligne che possano esistere..e pensiamo alle violenze sui bambini!
In ogni caso io ho una visione della vita che a voi sembrerebbe piuttosto particolare...quindi ogni cosa ce accade ha un suo perchè e il concetto di bene e male è soggettivo. Abbiamo dato noi al bene il suo significato positivo e al male quello negativo. In realtà, dal mio punto di vista, sono due caratteristiche, due rapprensentazioni della stessa medaglia. Entrambe NECESSARIE per la ns crescita.

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14/05/2007 10:19
 
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In ogni caso io ho una visione della vita che a voi sembrerebbe piuttosto particolare



Che piacere risentirti!!!
La tua visione è molto vicina a quella che avevo anni fa, prima di intraprendere un' altra strada....quindi tranquilla....
Fa molto piacere sentire la tua opinione!

[SM=x1061915]



Marina
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