Scritto da: nikitha 09/05/2007 15.52
---------------------------
www.artemisiacentroantiviolenza.it/index.php?n=Artemisia.ComeP...
> entirciDopoUnaViolenzaSessuale
>
>
>
> Ho voluto segnalare questa pagina perchè, pur essendo semplice,
> comincia a chiarire le reazioni psicoemotive generate
> dallo stupro.
Ho letto la pagina di presentazione, molto interessante per gli spunti che offre.
> Lo studio della psicologia di una violenza è est
> remamente complesso e, difficilmente sintetizzabile.
Difatti!
La violenza innesca meccanismi di ritorsione tali che non si sa mai dove si va a parare.
> Le domande che tu poni sono molto profonde e ind
> agatrici, e non possono essere liquidate con poche
> parole dettate da un' emozione o da una visione
> parziale dell' evento.
E' semplice far domande, Marina, molto più difficile offrire risposte soddisfacenti...è per tutti così.
Tu pensi che i traumi che derivano dalla violenza carnale siano così diversi da quelli che sono originati da altri tipi di violenza? Un uomo, ad esempio, che è ferito ed annullato nella sua dignità, umiliato e poi additato a vista etc., pensi che subisca un trauma più modesto?
O pensi che la sofferenza sia, non dico uguale, ma simile per entrambi i tipi di violenza?
Esiste, secondo te, un'origine del trauma che è comune ad ogni tipo di violenza subita?
> Parlare della propria esperienza, a questo punto,
> non è sufficiente, a mio avviso.
Io credo che ogni esperienza, compresa la propria (anch'io sono stato violentemente calpestato nel mia dignità, ferito allo stremo, senza più forza di reagire in certi momenti, in altri completamente smarrito in balia di me stesso), abbia qualcosa in comune, una comune sentire, una comune origine. Di diverso ci sono le reazioni: beato, io dico, chi reagisce con cognizione di causa e con sufficiente autonomia.
> Tutto sommato ritengo che valga la pena di approfondire
> l' indagine con del materiale specifico.
>
> Tu che ne pensi?
Certamente, anche se a volte l'indagine può originare disagio.
> Certo....
> Sono daccordo con te....sempre che la vittima comunichi a qualc
> uno la sua esperienza.
Vero...nessuno può essere costretto se non vuole o se non è disposto ad affrontare il dramma.
> Personalmente l' ho serbata per me per anni....
> Quindi, l' aiuto che ho trovato, è partito da una mia
> ricerca, non da un mio affidarmi ad altri.
Idem dico per me...è partito da una ricerca, non casuale per la verità, ma voluta e desiderata. Devo dire grazie anche e soprattutto ad internet, un mezzo davvero utile se usato bene.
> Il rischio, in un fatto del genere è proprio che
> le emozioni negative scatenate dalla violenza (che
> possono essere di colpa o di vergogna ), non vengano,
> in alcun modo, esternate.
Quel che dici è importante.
Tu dici che le emozioni negative possono manifestarsi con sensi di colpa o di vergogna.
Perchè sentirsi in colpa?
Perchè la vegogna?
Da cosa faresti derivare il sentirsi in colpa?
In colpa rispetto a chi o che cosa?
Vergona di chi o che cosa?
Perchè si pensa che sia stato offeso il senso del pudore?
A chi bisogna render conto per i sentimenti di colpa o per la sensazione di vergogna che si provano?
Insomma chi è l'offeso ipotetico, quest'estraneo dal qual ci sentiamo giudicati, sezionati, che, chiamato in causa da noi stessi, si mette anche lui ad aggravare una situazione già drammatica ed inaudita di per sè?
> E inizino a costruire immagini sfalsate ed una v
> isione di se e della vita in un' ottica deviata.
D'accordissimo...viaggiamo sulla stessa onda. Chi costruisce e come costruisce immagini falsate di sè e della vita in un'ottica deviata?
Perchè sono costruite queste immagini?
Che bisogno ce n'è?
E se appurassimo che quelle terribili immagini sfalsate e falsate
le abbiamo costruite noi, pensi che possano essere smontabili allo stesso modo con cui le abbiamo costruite?
Solo smontandole è possibile il ritorno ad una visione più realistica e concreta della vita.
Sarai d'accordo con me che come si costruisce un edificio mattone dopo mattone è possibile, allo stesso modo, andare a ritroso, smantellandolo mattone dopo mattone da quel legame che li tiene insieme.
Buona serata
Pyccolo