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Una pessima figura di Delemme

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2011 00:41
05/04/2011 20:00
 
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Mare magnum n. 4


 

Promozione della visione non-patologica dell'omosessualità

  

Negli ultimi trent'anni, una serie di associazioni europee ed americane attive nel campo della salute mentale e delle scienze mediche e sociali hanno ribadito, attraverso dichiarazioni o statuti, la connotazione non patologica dell'orientamento omosessuale e sono nate organizzazioni psicologiche dedicate a promuovere una visione affermativa dell'omosessualità.

Nel 1985 all'interno della maggiore associazione psicologia mondale, l'Associazione Psicologica Americana, è stata creata una divisione (la divisione 44) dedicata allo studio psicologico delle tematiche gay e lesbiche che adesso conta quasi 2000 iscritti.

Nel 1990 una organizzazione analoga è sorta in Europa (European Association of Lesbian, Gay and Bisexual Psychology) con numerosi iscritti in particolare in Germania e in Olanda mentre nel 1998 la British Psychological Society ha deciso di fondare una sezione dedicata alla psicologia gay e lesbica.


Come abbiamo visto, nel corso di tutto il ventesimo secolo, la concezione patologica dell'omosessualità si è articolata attraverso studi, teorie, speculazioni di ogni tipo. Le spiegazioni di tipo patologico sono diventate - e sono tuttora - oltre che parte del sapere accademico, parte del discorso popolare e quotidiano. In figura sono descritti gli assunti principali del modello patologico che è stato progressivamente soppiantato dal modello affermativo.


MODELLO  PATOLOGICOMODELLO AFFERMATIVO
I modelli e i costrutti teorici di riferimento si ispirano alla psicologia clinica e patologicaI modelli e i costrutti teorici di riferimento si ispirano alla psicologia sociale e alla psicologia dell’età evolutiva
L’eterosessualità è superiore e normativaL’omosessualità e l’eterosessualità hanno uno status equivalente
L’omosessualità è patologica e anormaleL’omosessualità è una variante dello sviluppo psicosessuale e non è associata in sé a disturbi psicopatologici
L’omosessualità è una disabilità o un difetto personaleL’omosessualità rappresenta una capacità nell’espressione erotica ed emotiva dell’individuo
L’omosessualità indica una tipologia individuale, un tratto intrinsecoL’omosessualità è un'entità eterogenea: le persone omosessuali sono tra loro diverse quanto le persone eterosessuali
La fonte dei problemi risiede negli stessi omosessualiLa fonte dei problemi risiede prevalentemente nell'interazione (e interiorizzazione) con l'ambiente sociale
L’obiettivo del trattamento psicoterapeutico è trovare le cause dell’omosessualità con lo scopo di eliminare la malattia e scoraggiare l'identità  o le relazioni omosessuali

L’obiettivo del trattamento è assistere gay e  lesbiche a comprendere e ad integrare l’orientamento sessuale come parte di sé, a sviluppare una positiva immagine di sé attraverso strategie adattive e di confronto

Confronto fra i modelli patologico ed affermativo

Ispirandosi ai costrutti espressi dalla psicologia clinica e dalla psicopatologia, il modello patologico interpreta l'omosessualità come una perversione e un arresto dello sviluppo psicosessuale. La visione sottostante dell'omosessualità rimanda ad una condizione considerata "intrinseca" e la stessa parola "omosessualità" è utilizzata per descrivere una tipologia di persona con caratteristiche predeterminate.

I terapeuti indicavano nell’omosessualità stessa la causa dei problemi dell’individuo; il tentativo era perciò quello di modificare l'orientamento omosessuale attraverso un'analisi eziologica delle dinamiche pre-edipiche secondo la terapia psicoanalitica o, seguendo la terapia comportamentale, attraverso un terapia di decondizionamento.


Il modello affermativo ha invece ribaltato lo status tra esiti dello sviluppo psicosessuale: non esiste un orientamento sessuale subalterno e uno normativo, uno naturale e l'altro innaturale, ma varianti e soluzioni diversificate, percorsi e orientamenti alternativi.

Le ricerche di Bell e Weinberg (1975) hanno dimostrato che gli uomini gay e le donne lesbiche, come individui, coppie e comunità, non mostrano più bassi livelli di adattamento psicologico e quindi non è possibile parlare di "una omosessualità", di una unica tipologia di omosessuale, visto che la popolazione gay e lesbica raccoglie un insieme assai eterogeneo di persone che variano nell'età, nella classe sociale, nell'orientamento politico, negli stili di vita.

La persona omosessuale condivide l'eventualità degli stessi disturbi mentali di una persona eterosessuale; inoltre, in seguito agli effetti del clima di riprovazione sociale, l'individuo può maturare alcune problematiche di carattere psicologico.

La psicoterapia con gay e lesbiche si pone quindi l'obiettivo di integrare le varie componenti della sessualità e di facilitare l'acquisizione di strumenti per fronteggiare meglio il pregiudizio esterno.
 
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