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Una pessima figura di Delemme

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2011 00:41
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28/03/2011 18:47
 
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“n merito alle argomentazioni di Polymetis, a cui risponderò in un altro post, "che ha una notevole capacità di argomentare e di documentare ogni obiezione che gli viene mossa", ho delle perplessità.
Polymetis, secondo me, non ama argomentare ma disquisire sui termini per spostare l’attenzione su cose futili ed irrilevanti. “



Non c’è nulla di futile nel disquisire sui termine, “nomina sunt consequentia rerum”…
Disquisire sui termini aiuta a capire perché l’avversario spesso non ha capito nulla di quel che credono i cattolici, o usa una logica estranea alle intenzioni dell’agiografo, proprio perché interpreta solo sulla base di accezioni dei termini italiani che non hanno alcuna corrispondenza in greco.


“Quando si additano le alte sfere della gerarchia cattolica, papa in prima fila, il Polymetis non documenta, disquisisce sui termini e in particola”



Ma mi sembra ovvio. Se si accusa la Chiesa di qualcosa, prima occorre sapere cos’è la Chiesa, per sapere se si sta accusando davvero lei. I TDG solitamente non parlano di crimini dell’alta gerarchia, o del papa, ma di crimini della Chiesa, sicché giustamente gli chiedo cosa intendano con Chiesa, per vedere se ne hanno una definizione corretta, e sapere se davvero le azioni di cui essi parlano siano imputabili alla Chiesa.


“È più interessato al significato della parola Chiesa che a quello di cui la chiesa (ed è normale che col termine chiesa ci riferiamo a coloro che la formano) è accusata. “



Ma certo, perché nel momento in cui io stabilisco che non è la Chiesa responsabile di quello di cui tu l’accusi, non mi interessa più dire che il fatto con cui la si accusa è falso, perché ho già bloccato l’argomentazione mostrando che non ne è colpevole la Chiesa. Come dire che per scagionare un imputato dall’accusa di un omicidio non mi serve negare che l’omicidio sia avvenuto, mi basta mostrare che il mio cliente non ha commesso quel fatto, che è stato perpetrato da altri. Allo stesso modo, non mi serve a nulla mettersi a sindacare sulla verità o la falsità delle accuse a singoli prelati, mi basta spiegare che la Chiesa non coincide coi singoli suoi componenti, esattamente come la Lombardia non coincide con uno dei suoi abitanti, o il governo non coincide con uno dei suoi ministri. L’incapacità di stabilire di chi sia la responsabilità penale, che è personale, è un vostro errore logico, che non mi stancherò mai di mettere in luce.


“ In quest’ultimo caso, non documenta un bel nulla, fa semplicemente melina. Alla fine ci espone il suo pensiero: “le azioni del papa e la gerarchia non hanno nulla a che vedere con la Chiesa infallibile”.
Se queste sono le risposte documentate, io sarò i prossimo papa.”



E’ documenta la via attraverso cui si arriva a questa conclusione, e pare che nessuno abbia saputo replicare nulla al riguardo, ergo, non si vede come della facile ironia potrebbe smentire le mie conclusioni.


“In un’altra occasione afferma che non capiamo nulla perché quando leggiamo la Bibbia pensiamo in italiano mentre la Bibbia è stata scritta in lingue diverse. Questa è una RISPOSTA DOCUMENTATA?”



Ma certo, chiunque abbia una formazione scientifica sa che per uno studio profondo di un testo occorre approcciarsi ai testi originali perché le traduzioni sono sempre inadeguate. E poi, di volta in volta, ho documentato perché lo sono. Non è che mi sono limitato a dire che non capite nulla della Bibbia, ho anche spiegato perché, e qual è il busillis semantico che vi sfuggiva.


“È una delle tante pedanterie che non portano a nulla. È normale che chi ha tradotto (termine spesso contestato) la Bibbia nelle lingue moderne ha tradotto secondo il significato degli agiografi, in primis i traduttori cattolici. “



Ma non è per nulla ovvio, anzi, è falso, e il fatto che voi lo affermiate significa che non avete mai tradotto da una lingua antica. Ogni traduzione è sempre inadeguata, la prima cosa che ti insegnano al liceo classico è che il concetto stesso di traduzione è impossibile. “Tradurre è tradire”, è il motto dei grecisti. Non esiste mai un termine italiano che abbia lo stesso campo semantico del termine greco, né è possibile riprodurre in italiano alcune ambiguità della sintassi greca, sicché ogni volta il tradurre sceglie come rendere sulla base di un’approssimazione, che sempre un approssimazione resta.


“Cosa ci propone Polymetis, di parlare il greco del popolo, e rispondere al telefono secondo la Koinè per farci capire da lui?”



Vi propongo di smetterla di impicciarvi con questioni che richiedono una formazione antichistica. Se volete voluto imparare il greco, semplicemente astenetevi dai dibattiti fuori dalla vostra portata. Così come solo i medici esercitano la medicina, perché sono gli unici ad avere le capacità del farlo, similmente se si tratta di come tradurre un testo greco o sul significato di una singola parola dibattuta è ovvio che solo chi conosce la lingua e la letteratura scritta in quell’idioma può metter becco nel discorso. Il sapere non è democratico, è elitario, ma non un’elite del sangue, bensì solo l’élite di chi ha faticato per acquisirlo con anni ed anni di università su questi campi.


“È più semplice dire che contesta i termini ACCETTATI DA TUTTA LA COMUNITÀ INTELLETTUALE solo perché non RISPETTA la morale della Bibbia.”



Ma quali termini accettati da tutti la comunità intellettuale? Non scambi la sua ignoranza sul dibattito tra i lessicologi greci per la verità. Se vuole discutere delle infinite valenze dei termini arsenokoites e malakos, posso dargli ampia bibliografia.


“Molti termini sono presenti nella Bibbia e nello specifico nelle lettere paoline (ma a Polymetis non piace Paolo perché omofobo, anche se per me assume la personalità di rispetto che dovrebbe avere un pastore cristiano): "Fornicatori, uomini che giacciono con maschi; adulteri, uomini tenuti per scopi non naturali, uomini che giacciono con uomini; vergognosi appetiti sessuali, femmine che hanno mutato il loro uso naturale in uno contro natura; maschi che hanno lasciato l’uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi ecc.". “



Su ciascuno di questi termini, mi sono ampiamente profuso, mostrando caso per caso perché non abbiate capito niente, ma ovviamente le vostre risposte latitano, mentre le mie sono tutte qui in questa discussione. Voi continuate pure a pensare in italiano e a non capire nulla, non è un mio problema.


“ Non è lui che, ad alta voce, afferma che i testimoni di Geova non sanno cos’è la critica testuale? C’è almeno un termine, secondo la parlata di duemila anni fa, che comprenda l’atto omosessuale senza ripeterci che la parola omosessualità era sconosciuta? “



No, non esiste un termine per definire l’atto omosessuale, perché non si sapeva che l’omosessualità esistesse. Esistono termini per definire rapporti erotici di uomini con uomini, ma questo non implica che si tratti di rapporti omosessuali, il rapporto omosessuale infatti è un rapporto tra persone dello stesso sesso omosessuali, mentre un rapporto tra persone dello stesso sesso può essere anche fatto da degli eterosessuali, per svariati motivi, come la ritualità pagana. In greco antico non esiste un termine per indicare l’atto omosessuale, semmai esiste un termine per indicare l’atto erotico tra due uomini, o meglio, per indicare la penetrazione anale come caratteristica del rapporto tra due uomini (ma non necessariamente, arsenokoitia è attestato in greco anche per indicare il rapporto anale tra uomo e donna, ed dunque è usata la stessa parola che San Paolo usa in Corinti, unicamente perché essa non parla dell’orientamento sessuale dell’individuo, ma della penetrazione anale implicata in quell’atto.) Tuttavia tale penetrazione anale non è vista come commessa da un omosessuale, che San Paolo non sapeva cosa fosse, bensì da un uomo normalmente attratto dalle altre donne, e dunque essa è contro natura perché, non essendoci nel Sitz in Leben paolino l’idea di un uomo attratto dallo stesso sesso, allora ogni uomo è scontatamente attratto dalle donne e diventa contro natura l’atto omoerotico (proprio perché si ignora che discenda da una inclinazione interiore dell’individuo).


Lui afferma che c’era l’orientamento (altra balordaggine per negare una pratica comune). “





Veramente ho scritto il contrario, cioè che non si sapeva dell’esistenza dell’orientamento sessuale, e dunque non si sapeva che l’atto omoerotico fosse omosessuale.


“Nell'altro post analizzerò i termini greci che ho scritto sopra. “



Prima di farlo dovresti imparare l’alfabeto greco… E dovresti impararlo perché allorché ti appresterai a fare dei copia&incolla che non capisci neppure, t’avrà già sommerso con le scansioni di letteratura specialistica di ben altro livello, e ovviamente non starò lì a traslitterasti le citazioni greche fatte da questi studiosi, ergo se hai voluto la bicicletta impara a pedalare.


“Le mie “accuse” vertono su questo, il non voler accettare che l’omosessualità è contro natura”



Ma non esiste niente contro natura a questo mondo. Il fatto che una cosa avvenga, implica ipso facto che sia secondo natura. La plastica e la bomba atomica sono naturali come le margherite dei prati, perché se sono state create implica che esse rispettano le leggi naturali come le margherite.
Quanto al contro natura nel senso paolino, il para physin ha tutt’altro senso, perché “natura” nel lessico greco di Paolo include anche le costumanze sociali, sicché si può etichettare come para physin anche semplicemente ciò che per noi è solo una convenzione sociale, come i capelli lunghi o meno degli uomini.


E chi la pratica non può considerarsi cristiano.”



Del parere sulla Bibbia di un’analfabeta delle lingue antiche non me ne importa un fico secco. E' pratica degli antichisti discutere e vagliare criticamente il parere dei nostri colleghi, coscienti come siamo che nessuno è infallibile, figurarsi dunque che cosa dovrei mai fare con le opinioni di chi ciancia di greco senza alcuna formazione classica. Ovviamente non si potrà che prendere a cannonate e frantumare.


Ad maiora



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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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