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I TESTIMONI DI GEOVA E LA GENTILEZZA

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2010 15:57
22/08/2010 14:16
 
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w 15 GIUGNO 2010 16-22 AGOSTO PAGINA 20
Stamattina sono andato in una sala del regno della Liguria dei testimoni di Geova con mia madre.

L'articolo di studio trattato è stato quello indicato in oggetto.

Ad adunanza iniziata, senza che ne fosse fatta richiesta, un anziano, notando che fra le mani avevo solo una bibbia (tra l'altro la Riveduta di Mons. Luzzi alla quale sono affezionato) mi ha fornito, omaggiandomi anche d'un sorriso, la torre di guardia in trattazione , nonchè un libretto dei cantici.

Molte sorelle hanno avvicinato mia madre, salutandola come di consueto con baci ed abbracci.

Una di esse le ha dato due baci, sussurrandole "uno per te, uno per tuo figlio"!


Non ho potuto fare a meno di gradire e di constatare che la gentilezza è presente tra i testimoni di Geova "classici".

Lo studio era imperniato sul tema: "la gentilezza nel parlare favorisce buoni rapporti".

Mi ha colpito, nel paragrafo sette, la scrittura di Matteo 5:22, che valorizza un importante passaggio del sermone del monte di Gesù:

"Comunque, io vi dico che chiunque continua ad essere adirato verso il suo fratello dovrà rendere conto al tribunale; ma chiunque si rivolge al suo fratello con un’indicibile parola di disprezzo dovrà rendere conto al Tribunale Supremo; mentre chi dice: ‘Spregevole stolto!’ sarà soggetto alla Geenna ardente".

Un anziano, nel suo commento, ha applicato la scrittura, affermando che il "fratello" è il proprio simile a prescindere dalla confessione d'appartenenza, in quanto tutti figli d'Adamo, e che non è amorevole nè cristiano rivolgersi con espressioni di disprezzo nei confronti del prossimo, a prescindere.

Non ho potuto fare a meno di andare con la mente alle diatribe tra i testimoni di Geova internettiani e coloro che non fanno più parte di tale organizzazione, i quali, comunque, in entrambe le sponde, conoscono perfettamente il significato e l'applicazione di tale pensiero del Cristo.

Perchè quindi nel virtuale, da una parte e dall'altra, vengono pronunciate espressioni altamente offensive, sprezzanti, sullo stesso piano de "spregevole stolto?".

Potrebbe essere un "nick" che proteggendo l'anonimato non consente l'identificazione nè offre la possibilità d'essere rintracciati?

Ma ciò non equivarrebbe all'investire un pedone e poi fuggire ad alta velocità?

Entrambe le "fazioni" non sono forse ben consapevoli che "le telecamere" che li monitorizzano sono ben più in alto delle nuvole?

perchè quindi...?


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[Modificato da parliamonepino 22/08/2010 14:57]
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Caro Lillo,

Approvo in pieno il tuo scritto.

Riconosco, in questa tua descrizione, una immagine più veritiera sul comportamento dei testimoni di Geova, più veritiera rispetto a quanto si legge in alcuni Forum di discussione, dove viene fatto, in modo sistematico, un tiro al "bersaglio" verso questa comunità.

Non per niente, ho ricevuto e ricevo, in privato, email di persone preoccupate sullo stile di vita dei testimoni di Geova, pensando che si tratti di persone "diverse" da quelle che sono in realtà, facendosi una opinione brutta.

Infatti, dopo anni che studio il fenomeno comunicativo di internet, sono sempre più certo che avviene una forma di dicotomia emotiva, cioè, il pensiero si divide in due parti e manifesta un lato negativo e persino violento come reazione ad una esperienza passata.
Nella vita reale, le stesse persone che leggiamo su internet, hanno un atteggiamento, a volte, completamente opposto, o mascherato e gestito in modo meno "aggressivo".

Sembra, quindi, che lo spazio virtuale amplifichi i disagi interiori, facendo venire a galla uno spirito remoto di sfogo rabbioso.

Ecco perchè, le persone più "aggressive", di solito, hanno un nickname che cela la loro identità.

Per cui, i Forum, spesso sono teatro di scontri inutili e maleducati tra le parti avversarie. Poi, ci sono Forum di "nicchia" o di appartenenza, "abitati" solo da chi la pensa allo stesso modo, senza possibilità che qualcuno possa confrontarsi, per cimentarsi con civiltà, in argomenti di comune interesse.

La realtà della vita quotidiana rispecchia meglio quello che riguarda l'atteggiamento gentile ed educato che contraddistingue i testimoni di Geova.

Nel virtuale, considerando l'opportunità di non "apparire", si assiste a spiacevoli scontri e a commenti di sgradevole inciviltà.

Insisto nel dire che la "piazza telematica" potrebbe essere un valido strumento di confronto e di dialogo se vengono rispettati i canoni del buon senso e della buona educazione.

Pino

[SM=g1380307] [SM=x1061956] [SM=x1061958] [SM=x1061970]





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