parliamonepino, 18/08/2010 13.39:
L'uomo è diventato un "Dio-protesi", vive di soddisfazioni confidenziali pensando di aver compreso la causa di tutte le sue frustrazioni.
C'è una continua sofferenza che minaccia l'individuo da più parti:
il destino inesorabile della morte
il combattimento continuo con questo mondo spietato che infierisce con tutta la sua forza distruttiva contro ogni "forma di umanità"
le conflittualità con altri uomini
impossibilità nel riuscire a soddisfare le nostre necessità.
Qui sta la rabbia dell'uomo per respingere i dispiaceri, alcuni si isolano, altri si scagliano contro tutto ciò che tenta di assoggettare la loro personalità, altri vogliono risolvere da soli tutti i problemi del mondo, altri trovano una spiegazione a tutto.
Sicuramente c'è molta rassegnazione.
Negli anni 60/70 c'ero anch'io tra quelli che volevano cambiare il mondo e ce l'abbiamo fatta, l'abbiamo peggiorato.
Panem et circenses offrivano gli Imperatori ma noi oggi, nè l'uno, nè l'altro.
Semmai le fauci dei leoni, sempre aperte.