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La pedofilia si perdona, l’aborto no. Parola della Chiesa

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2010 08:28
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05/04/2010 20:08
 
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mi scuso con Raffaele se l'ha già postata.
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Monsignor Gianfranco Girotti è il reggente della Penitenzieria Apostolica, l’organo che da secoli, secondo i dettami del Vaticano, “elargisce grazie, assoluzioni, dispense, commutazioni, sanzioni e condonazioni. E, inoltre, esamina e risolve i casi di coscienza che le vengono proposti”.

In questi giorni difficili per la Chiesa di Roma, pesantemente coinvolta in casi di pedofilia spesso coperti dalla curia stessa, la Penitenzieria ha riunito circa 600 sacerdoti per tenere un “corso di aggiornamento” a proposito delle confessioni e delle penitenze; impossibile, quindi, non parlare anche dei recenti casi che stanno minando alle basi la credibilità della Chiesa.

“I peccati sono sempre gli stessi, – ha spiegato monsignor Girotti in un’intervista concessa a “Il Messaggero” – semmai possiamo parlare di nuove forme di peccato. Aspetti che prima non esistevano e che ora fanno parte della coscienza collettiva. [...] Un penitente che si è macchiato di un delitto simile (pedofilia, ndr), se è pentito sinceramente, lo si assolve. E’ chiaro che dinnanzi a casi di persone consacrate soggette a disordini morali costanti e gravi (sottolineo, costanti e gravi) il confessore dopo aver, senza successo messo in atto tutti i tentativi per ottenere l’assoluzione consiglierà di abbandonare la vita ecclesiastica“.

Parole illuminanti e assolutamente credibili, se rilette alla luce dei particolari emersi a proposito dell’atteggiamento dei piani alti delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti dei prelati responsabili di abusi e violenze su minori; per Girotti, infatti, non esiste neppure la remota possibilità che un uomo di Chiesa si senta in dovere di denunciare un “collega” pedofilo alle autorità giudiziarie dello Stato.
“Il confessore non solo non può imporgli l’autodenuncia, ma non può nemmeno recarsi da un magistrato per denunciarlo. Romperebbe il sigillo sacramentale. Una cosa gravissima. Se lo facesse il confessore incorrerebbe nella scomunica ipso facto, immediata”.

Ma se un qualsiasi prelato può assolvere un fedele o un uomo di Chiesa responsabile di violenze su minori indifesi, lo stesso non può fare con una donna che ha abortito, a meno che non riceva “una dispensa speciale” dal vescovo.
“L’aborto viene considerato un peccato riservato, – spiega ancora Girotti – diciamo speciale. Nel caso specifico è chiaro che la Chiesa vuole tutelare al massimo la vita della persona più debole, più fragile, e cosa c’è di più inerme di una vita che è in divenire e non è ancora nata?”.
Forse, più fragile di un embrione, c’è la vita di un bimbo indifeso, una vita turbata e violentata per sempre dall’agire di uomini che liberano così le loro frustrazioni, ricevendo poi l’assoluzione della Chiesa.

Il
pensiero della Chiesa è ormai chiaro: la pedofilia si perdona, l’aborto no. La Repubblica democratica italiana pensa l’opposto, l’aborto è un diritto, entro determinati limiti, della donna; la pedofilia è un abominio contro vite indifese.
Le problematiche che ne conseguono sono enormi, soprattutto per un Paese da sempre succube del pensiero Vaticano; e, per uscirne, servirebbe una lucida riflessione, non certo l’invio contro i magistrati che indagano di ispettori ministeriali che tanto somigliano a pattuglie di una resuscitata Santa Inquisizione.

Mattia Nesti
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i bambini abusati non sono deboli? fragili? una donna che abortisce non può pentirsi?

LA PEDOFILIA NON VA PERDONATA!!MAI!






Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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05/04/2010 23:47
 
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La Chiesa è una Istituzione religiosa millenaria, con profonde radici.

Scardinare secoli di storia è una impresa che richiede una forza estremamente potente, forse con una azione congiunta fra Nazioni.

Il potere della Chiesa non vacilla di certo, anche se le accuse che hanno investito questo colosso mondiale sono determinate da reati spaventosi commessi da funzionari solenni della Chiesa.

I legami commerciali e politici della Chiesa la tengono ancorata saldamente sul "trono" del comando.

Personalmente, conosco dei preti che sono galantuomini. Della Chiesa come Istituzione non m'importa nulla.

Nel caso, in qualche modo, avessi avuto a che fare con qualche rappresentante della Chiesa, colpevole di abuso su bambini, applicherei una "giustizia" personale.






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06/04/2010 00:37
 
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Fonte:
Bologna,
prete pedofilo promosso dalla Curia


vignetta pedofilia
Mentre il Papa si straccia le vesti per il dolore che gli deriva dai numerosi casi di pedofilia nel clero di tutto il mondo (forse non ne era a conoscenza, sua santità?), mentre Aldo Busi viene cacciato dalla Rai per aver affermato “Se anche il Papa si scaglia contro gli omosessuali, forse è quello che ormai è risaputo… l’omofobo è un omosessuale represso. Queste persone sono un danno per la società”, la Curia di Bologna pensa bene  di dare una promozione a don Andrea Agostini, il prete pedofilo condannato in primo grado a 6 anni e 10 mesi per molestie sessuali sulle bambine dell’asilo cattolico da lui diretto. Il prete è stato trasferito presso il Santuario della Beata Vergine di San Luca e promosso a un nuovo incarico, come denuncia la Rete laica di Bologna per bocca del suo portavoce, Maurizio Sacconi.

Don Andrea Agostini, dopo un processo-farsa interno al Curia che lo ha evidentemente assolto benché sia stato condannato dalla giustizia civile italiana, è stato promosso: continua ad essere un prete, continua a ricevere uno stipendio, continua ad essere a contatto con bambini e bambine, tutti quelli in visita al santuario tanto amato dai bolognesi”, dichiara Sacconi, che continua: “Più volte abbiamo chiesto alla Curia e ai suoi vertici, al Cardinale Caffarra e a Monsignor Vecchi, di rispondere alle domande di trasparenza poste dalla cittadinanza e dalle famiglie delle vittime. Risultato: nessuna risposta.

Non si può rimanere inermi di fronte al muro di silenzio, omertà e complicità della Chiesa bolognese;per queste ragioni oggi diffondiamo la notizia del luogo in cui è stato trasferito don Agostini. E così faremo ancora per ogni informazione che raccoglieremo e verificheremo
”.

Questo, quindi, è il ‘nuovo’ metodo con cui la Chiesa cercherebbe di arginare l’ignominia della pedofilia nel clero?

Ci sembra di capire che, a parte le dichiarazioni d’ufficio del Papa, costretto a prendere posizione dal dilagare degli scandali, nulla sia cambiato. Come ha recentemente dichiarato
monsignor Girotti, reggente della Penitenzieria Vaticana, riguardo al reato di pedofilia, “Un penitente che si è macchiato di un delitto simile, se è pentito sinceramente, lo si assolve. È chiaro che dinnanzi a casi di persone consacrate soggette a disordini morali costanti e gravi – e sottolineo, costanti e gravi – il confessore, dopo aver senza successo messo in atto tutti i tentativi per ottenere l’assoluzione, consiglierà di abbandonare la vita ecclesiastica”.


Ne deduciamo, quindi, che don Andrea Agostini è sinceramente pentito.
Se poi, nel santuario di San Luca, dovesse reiterare più e più volte le sue perversioni, allora, forse, la Curia gli consiglierà fraternamente di abbandonare il sacerdozio. Poco male se nel frattempo qualche altra bambina dovrà subire le sue immonde ‘attenzioni’…


Cecilia M. Calamani - Cronache laiche


PINOOOOOOOOOO 

IO POSSEGGO SEMPRE LA PIALLA A SPESSORE,
MI VERREBBE VOGLIA DI INFILARCI
uno di questi preti

N.B.
Quando ci sono io, lui non c'è
saluti da ®@ffstef@n

[Modificato da _Rossini_ 06/04/2010 00:41]
08/04/2010 15:09
 
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Re:
Ho seguito con disgusto in una trasmissione televisiva le giustificazioni di un sacerdote pedofilo messo "all'angolo" dalle Jene il quale, con vergognosa leggerezza, difendendeva la propria immorale condotta come si trattasse di un furtarello di caramelle e che, aldilà delle fasulle affermazioni di pentimento era soprattutto interessato a che si evitasse lo scandalo. "che ci posso fare" ha concluso "mi confesserò con un altro sacerdote!" Non ha mai parlato di dimissioni nè di confessione all'autorità giudiziaria nè ha fatto accenni ad eventuali forme di riparazione dei danni causati.
Che dire....
E osano anche definirlo semplicemente "chiacchiericcio!?!"


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per tutta la Chiesa
Se il Signore usò fuoco e zolfo sulle empie città di Sodoma e Gomorra esi fece una frusta (con la quale non andò in un bordello, ma in un bel tempio) e scacciò i cambiamonete dal luogo sacro; ebbene questa volta metterà egli stesso delle macine da mulino al collo di coloro che scandalizzano i suoi piccoli! [SM=x1061974]

 In Proverbi la Parola di Dio ci dice: "Chi copre le sue tragressioni (come ha fatto questa vergognosa chiesa) non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona, otterrà misericordia" (Prv. 28:13).

Queste parole sono rivolte in modo speciale alla Chiesa intera! 
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Re: Re:
Kalos52, 08/04/2010 15.09:

Ho seguito con disgusto in una trasmissione televisiva le giustificazioni di un sacerdote pedofilo messo "all'angolo" dalle Jene il quale, con vergognosa leggerezza, difendendeva la propria immorale condotta come si trattasse di un furtarello di caramelle e che, aldilà delle fasulle affermazioni di pentimento era soprattutto interessato a che si evitasse lo scandalo. "che ci posso fare" ha concluso "mi confesserò con un altro sacerdote!" Non ha mai parlato di dimissioni nè di confessione all'autorità giudiziaria nè ha fatto accenni ad eventuali forme di riparazione dei danni causati.
Che dire....
E osano anche definirlo semplicemente "chiacchiericcio!?!"






altro che chiachiericcio..questo il video

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Re: Re: Re:
@nounou@, 10/04/2010 18.51:




altro che chiachiericcio..questo il video

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Ho guardato e ascoltato il video.

L'inviato delle Iene è stato molto bravo ad evidenziare al sacerdote la gravità di quanto è successo.

Per il sacerdote che vive una situazione di identità omosessuale sembra tutto anestetizzato e, quindi, non riesce a comprendere di trovarsi in una posizione di "squalifica" come guida spirituale.

Il problema della "sfera sessuale" all'interno degli "ordinati" della Chiesa è di proporzioni gigantesche, perchè è un problema vecchio, secolare, ormai facente parte della cultura clericale.

Si tratta di un problema talmente radicato che, come giustamente osservava il cronista delle Iene, quel sacerdote e tutti i sacerdoti che vivono quella "situazione" dovrebbero farsi aiutare.

Credo, che le devianze sessuali nate dentro il sistema religioso cattolico siano frutto di una patogenesi, cioè, fanno parte di una serie di interpretazioni rovinose per chi dovrebbe rappresentare una comunità religiosa.

Non è un problema che si risolve con facilità, quello di cui si parla in tutti i canali informatici del mondo, che riguarda l'intera comunità cattolica.

"La vita non è un problema da risolvere. È un mistero da vivere."
Soren Kierkegaard








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11/04/2010 08:28
 
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Re: Re: Re: Re:
parliamonepino, 10/04/2010 22.12:




Ho guardato e ascoltato il video.

L'inviato delle Iene è stato molto bravo ad evidenziare al sacerdote la gravità di quanto è successo.

Per il sacerdote che vive una situazione di identità omosessuale sembra tutto anestetizzato e, quindi, non riesce a comprendere di trovarsi in una posizione di "squalifica" come guida spirituale.

Il problema della "sfera sessuale" all'interno degli "ordinati" della Chiesa è di proporzioni gigantesche, perchè è un problema vecchio, secolare, ormai facente parte della cultura clericale.

Si tratta di un problema talmente radicato che, come giustamente osservava il cronista delle Iene, quel sacerdote e tutti i sacerdoti che vivono quella "situazione" dovrebbero farsi aiutare.

Credo, che le devianze sessuali nate dentro il sistema religioso cattolico siano frutto di una patogenesi, cioè, fanno parte di una serie di interpretazioni rovinose per chi dovrebbe rappresentare una comunità religiosa.

Non è un problema che si risolve con facilità, quello di cui si parla in tutti i canali informatici del mondo, che riguarda l'intera comunità cattolica.

"La vita non è un problema da risolvere. È un mistero da vivere."
Soren Kierkegaard









"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire" mi ha sempre ripetuto mia madre: si può aiutare chi vuole ricevere tale aiuto, chi si rende conto d'averne bisogno, chi apre mente e cuore, chi è sufficientemente umile e modesto e forse ciò può valere per i singoli ministri ma una struttura millenaria che erge il suo principale rappresentante ad un ruolo di infallibilità e si ritiene essa stessa intoccabile e non giudicabile dovrebbe fare un drastico cambiamento di pensiero e quindi di direzione, cominciando forse dall'antiscritturale obbligo al celibato per i ministri. Non per nulla, le confessioni che consentono il matrimonio ai propri ministri sono quasi totalmente esenti dal problema della pedofilia.
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