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C.I.E. violenza sulle donne

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2010 10:25
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La polizia stupra, la guardia di finanza non è da meno...


Pubblichiamo, così com'è, una notizia ansa di ieri sera.
Aggiungiamo soltanto che da anni e anni si sa dei ricatti sessuali con cui vengono vessate le prostitute - donne e trans - dai tutori dell'ordine e da militari di varie specie sotto la minaccia di strappare il loro permesso di soggiorno - se ce l'hanno - o di arrestarle - se ne sono sprovviste.
Per quanto tempo ancora cercheranno di farci credere che il moltiplicarsi degli uomini in divisa nelle strade sia sinonimo, per le donne, di sicurezza?


Abusi su prostitute: arrestati tre finanzieri


Ordinanza per un quarto gia' in carcere, indagini da giugno
25 marzo, 21:30

MILANO - Tre 'baschi verdi' sono finiti in carcere questa mattina a Milano con l'accusa di aver abusato di prostitute durante i controlli di routine contro l'immigrazione clandestina.
Sono gli sviluppi di un'inchiesta della procura milanese che già lo scorso giugno aveva portato agli arresti altri due finanzieri, uno dei quali oggi si è visto recapitare un nuovo provvedimento a San Vittore, dove ancora è rinchiuso. Le quattro ordinanze di custodia cautelare, firmate dal gip Chiara Valori, sono state consegnate ai loro colleghi dagli stessi militari del Nucleo di Polizia Tributaria. Nell'indagine, condotte dai pm Cristina Roveda e Marco Ghezzi, si ipotizzano i reati di violenza sessuale di gruppo (quando a commetterla è più di una persona), concussione e peculato. Gli episodi contestati a vario titolo, da quanto è filtrato, sono tre: due commessi a Garbagnate, nell'hinterland, tra l'ottobre 2008 e il giugno successivo e il terzo avvenuto a Milano nel maggio dell'anno scorso.
Secondo la ricostruzione accusatoria i tre finanzieri del Gruppo Pronto Impiego, durante il servizio e con l'auto di servizio, abusando della condizioni di inferiorità delle vittime, le avrebbero costrette a rapporti sessuali. I quattro 'baschi verdi' si sono difesi sostenendo che di non aver mai usato violenza nei confronti delle lucciole. Tra gli elementi raccolti dai pm ci sarebbero, oltre alle denunce di una o più prostitute, alcune testimonianze e gli esiti positivi degli accertamenti tecnico-scientifici su alcune delle 18 macchine in dotazione alla caserma del Gruppo Pronto Impiego e poste sotto sequestro. Accertamenti effettuati lo scorso 9 marzo da un consulente biologo nominato dai pm e alla presenza di alcuni esperti per gli indagati. Le analisi hanno puntato a verificare se sulle auto fossero rimaste tracce biologiche, ematiche e altro, per appurare se ci fosse stato o meno un rapporto sessuale. Gli interrogatori delle persone arrestate dovrebbero cominciare già domani. L'inchiesta è nata in seguito alla denuncia di una prostituta romena che lo scorso giugno aveva raccontato alla polizia di essere stata vittima di abusi sessuali da due agenti della Guardia di Finanza (uno avrebbe fatto da 'palo', mentre l'altro consumava un rapporto orale) che stavano svolgendo un controllo di routine in via Gallarate, nei pressi del cimitero Maggiore. Una decina di giorni dopo i primi due arresti. Uno dei finanzieri, però, alcuni mesi fa, è stato rimesso in libertà in quanto le sue spiegazioni sarebbero state ritenute credibili, mentre l'altro oggi in carcere ha ricevuto un nuovo provvedimento cautelare e altri tre colleghi sono stati arrestati.
(Ansa)


La libertà d'informazione non vale per Joy
d
cc | 26 Marzo, 2010 03:31

La sera del 25 marzo, a Bologna, in occasione della "democratica" puntata di Anno Zero di Santoro, palinsesto della libertà di espressione&informazione italiana, alcune compagne sono entrate nel Palazzetto dello Sport dove aveva luogo la diretta, per fare INFORMAZIONE sulla situazione di Joy, sulle deportazioni e sulla qualità (di merda) della vita nei Cie. Avrebbero aperto uno striscione con scritto "Fermiamo le deportazioni" e distribuito in sala un volantino
che raccontava la storia di Joy - dal tentato stupro nel Cie alla situazione attuale, che la vede minacciata tanto dallo Stato italiano quanto dagli sfruttatori. Magari sarebbero anche riuscite a leggere quel comunicato, dato che alla libertà d'informazione la serata era dedicata...
Fuori, altre compagne erano pronte ad amplificare l'intervento con altre azioni informative.
Nel momento in cui le compagne stavano per srotolare lo striscione all'interno, sono state violentemente bloccate e spintonate da una ventina di uomini del servizio d'ordine che, dopo aver strappato dalle loro mani lo
striscione, ha prontamente chiamato la Digos.
Le compagne sono state, così, tutte identificate e sbattute fuori dal Palazzetto.
L'azione è continuata con un volantinaggio all'esterno, finché non hanno deciso di andare a riprendere lo striscione che, dopo qualche determinata quanto ironica insistenza, è stato riconquistato.
Contemporaneamente, dentro e fuori quel santuario della FINTA libertà di informazione, un poppppolo di stolti e stolte, contento di udire vere parole di libertà di informazione, rideva alle battute vetero-sessiste ed omofobe di Luttazzi.

In Italia sul sesso si ride, ma di stupro non si può parlare, soprattutto se è commesso dalle forze dell'ordine, con la complicità di chi si preoccupa solo di difendere il suo piccolo patrimonio di proprietà e tranquillità.

La libertà di informazione santoriana censura. La polizia ringrazia. Noi siamo sempre più inferocite e determinate.

Ancora minacce per Joy
dcc | 24 Marzo, 2010 11:35

La sera del 18 marzo – appena scampato il rischio di venire deportata con un volo Frontex – Joy ha ricevuto minacce telefoniche da parte dei suoi sfruttatori, che hanno anche mandato qualcuno a casa di sua madre in Nigeria. La madre, fortunatamente, non c'era.
Ricordiamo che costoro hanno già ucciso tre familiari di Joy – il padre, un fratello e la sorella – per costringerla a tornare sulla strada.

Ostaggio dello stato italiano e dell'ambasciata nigeriana che ne ha autorizzato l'espulsione, Joy non deve essere rimpatriata, perché questo costituirebbe per lei un pericolo gravissimo!

Non fermiamo la lotta solidale al fianco di Joy e di tutte le donne rinchiuse nel lager per migranti. Moltiplichiamo le iniziative di informazione.

Qui potete scaricare la versione aggiornata del volantino da distribuire.

Attentamente seguite dalla questura...
dcc | 24 Marzo, 2010 10:01

Le mobilitazioni per Joy in diverse città hanno sortito un ulteriore effetto.
Ieri, infatti, la questura di Milano si è dovuta pronunciare emettendo il comunicato stampa che riportiamo qui sotto – naturalmente sostituendo il cognome di Joy con (***) e ricordando, invece, il nome dell'ispettore capo che ha cercato di violentarla: Vittorio Addesso.

La vicenda giudiziaria che vede interessato un Ispettore di Polizia, promossa dalla cittadina nigeriana (***) Joy, è attentamente seguita dall'Amministrazione, nonché dall'Autorità Giudiziaria milanese, da sempre informata sui fatti.
E' doveroso comunque rappresentare che, nei confronti della cittadina straniera, a seguito della medesima vicenda, è pendente un procedimento penale per calunnia, promosso direttamente in sede dibattimentale.
Questura di Milano

Sottolineiamo che anche le compagne che da mesi esprimono a Joy la loro solidarietà fattiva sono attentamente (e molestamente) seguite da funzionari della digos...

Continuiamo la lotta con Joy, contro i Cie e contro tutte le deportazioni!

"Se mai sarai liberata, ci rivedremo e te la farò pagare"
dcc | 22 Marzo, 2010 22:04



Cie di via Corelli, Milano. Nel reparto delle trans una reclusa che questa settimana non sta facendo lo sciopero della fame riceve il pasto dalla Croce Rossa e si accorge che il cibo è scaduto. Richiama il funzionario che gliel’ha dato, protesta, ma non c’è niente da fare. La minestra è quella, quelli sono gli standard di Croce Rossa e Sodexo e nessun reclamo è ammesso. Ne nasce un litigio, i toni si accendono, e il crocerossino se la prende con la reclusa: vuol farla uscire dalla gabbia, chissà perché lontano dalle telecamere, ma le sue compagne di sezione la difendono e non se la lasciano portare via. Così la minaccia: «se mai sarai liberata, ci rivedremo e te la farò pagare». Lei chiama la polizia, e chiede di poterlo denunciare: gli agenti le rispondono che lei non ha documenti, che non è nessuno, e che quindi non può certo sporger denuncia.
Tutto torna, nel Cie di via Corelli, dove quando non sono i crocerossini a dover coprire le porcherie della polizia, è la polizia a coprire i crocerossini, e tutti insieme coprono gli affari della Sodexo.
Ascolta il racconto trasmesso da Radio Blackout
(da Macerie)

E Vittorio Addesso disse a Joy "Sto scherzando..."
dcc | 21 Marzo, 2010 18:31

In questa intervista, a cura di Ambra Murè, Joy racconta del tentativo di stupro da parte di Vittorio Addesso, delle botte che ne seguirono, della sua storia di vittima di tratta e della sua voglia di libertà.

Leggi l'articolo di Ambra Murè.

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"C'è il mio nome nella lista?"
dcc | 21 Marzo, 2010 18:21

Due agenti di polizia, una donna e un uomo, fermano un'immigrata per controllarne i documenti. La donna cerca di scappare perché ne è sprovvista, ma loro la bloccano, la ammanettano e la rinchiudono nel Cie. Dalla gabbia la donna chiede ossessivamente a due guardie, senza ricevere risposta ma solo sguardi cinici, "C'è il mio nome nella lista? C'è il mio nome nella lista?". La lista è quella delle donne che quel giorno verranno espulse dall'Italia con un volo Frontex. La donna ha il terrore di essere rimandata nel suo paese, dove la aspetta un destino di morte.

Questa l'iniziativa a sorpresa preannunciata nel blog: una simulazione che ieri alcune di noi con compagne e compagni del centro sociale Désir di Feltre (BL) ha fatto nel centro del paese, attirando l'attenzione di chi passava di là.
Alla simulazione sono seguiti interventi e volantinaggi sulla vicenda di Joy e sulla realtà dei Cie e delle deportazioni.

L'idea di questa simulazione ci è venuta da una frase di Joy. La mattina in cui l'avrebbero dovuta "rimpatriare", infatti, dopo ore di angosciosa attesa che hanno ricordato a molte di noi i famigerati "braccetti della morte" delle carceri statunitensi, Joy ha chiamato emozionatissima ripetendo più volte "Il mio nome non è nella lista!". Quella frase ci ha immediatamente catapultate dai "braccetti della morte" ai lager nazisti. Proprio qualche ora prima ci aveva detto "Hanno cominciato a portare via le donne...".

Crediamo non ci sia altro da aggiungere... ma molto da fare per fermare questo orrore!

Presidio a Palermo per Joy e le "quattro ribelli di Corelli"
dcc | 21 Marzo, 2010 11:09



Domenica 21 marzo, sit in per Joy e le “quattro ribelli di Corelli”, a difesa delle vittime di “tratta”, contro Cie e deportazioni.

Appuntamento alle ore 16.30 in Via Cavour davanti alla Feltrinelli.




Iniziative per Joy - Aggiornamenti sullo sciopero della fame in Corelli
dcc | 20 Marzo, 2010 10:14



Oggi a Bologna e Cuneo, iniziative informative sulla vicenda di Joy.
In un'altra città è prevista un'iniziativa a sorpresa, ma di questo vi parleremo nei prossimi giorni...

E intanto prosegue lo sciopero della fame nel lager di Corelli:
* Reparto maschile: 12 persone sono in sciopero anche se ci sono evidenti segnali di debolezza fisica dopo 15 giorni di astinenza. Intanto due rumeni sono stati espulsi e si registrano sei nuovi arrivi..
Il reparto è ora al completo e i compagni confidano sulla freschezza dei nuovi arrivati per ravvivare la lotta
* Reparto femminile*: Sappiamo per certo che, con i nuovi arrivi di ieri, da oggi sono diventate 10 le prigioniere in sciopero
Inoltre è giunta notizia che due di loro (in sciopero della fame) sono state rilasciate negli ultimi 5 giorni (una era incinta, l'altra, a causa dello sciopero, è stata portata in infermeria e quindi liberata)
* Reparto trans*: Anche tra le trans prosegue la protesta. Undici di loro hanno rifiutato il cibo. Tra quelle che, costrette dalle cure ormonali o retro-virali, devono per forza nutrirsi, si segnalano diverse proteste con gli addetti della CRI per la scarsissima qualità del cibo somministrato.
Un caso fra i tanti che ci è stato raccontato è davvero emblematico: una di loro è nel CIE per aver denunciato agli sbirri il suo pappone; la risposta degli sbirri è stato un suo prelevamento immediato e altrettanto immediato trasferimento in Corelli
(Aggiornamento a cura del comitato antirazzista milanese)

La lotta con Joy contro Cie e deportazioni non deve fermarsi!
dcc | 19 Marzo, 2010 12:31



Quello di ieri è stato un parziale successo: l'intreccio tra fattori di tipo giuridico e le mobilitazioni solidali hanno fatto sì che Joy, Hellen e Florence non venissero deportate. Ma ciò non toglie che ieri 25 uomini e donne provenienti dalla Nigeria siano stati/e rimpatriati da Ponte Galeria con il charter organizzato da Frontex, mettendo gravemente in pericolo le loro vite e che quindi rimanga necessario fare di tutto per fermare le deportazioni.
D'altra parte ricordiamo che Joy è comunque stata riconosciuta dall'ambasciata nigeriana e questo significa, senza mezzi termini, che è un ostaggio dello Stato italiano e finché non sarà fuori dal Cie la sua vita rimane nelle mani dei suoi guardiani e del ministero dell'interno, che sicuramente tenteranno di tutto per deportarla e chiuderle la bocca una volta per tutte.
L'invito è dunque quello di moltiplicare in tutti i territori le iniziative che facciano conoscere la storia di Joy e che parlino della realtà dei Cie, delle violenze che vi avvengono e delle deportazioni.

Abbiamo preparato un volantino aggiornato sulla storia di Joy che potete scaricare da qui e diffondere in tutti gli angoli di questo paese vergognosamente razzista e connivente, governato da uno stato di polizia.

Segnaliamo anche l'iniziativa che si terrà oggi a Firenze contro il progetto di costruzione di un nuovo lager per migranti in una delle poche regioni che ancora non ne avevano.

L'ambasciata della Nigeria e la banalità del male
dcc | 18 Marzo, 2010 16:13

E' importante continuare le pressioni sull'ambasciata della Nigeria dopo il presidio che si è svolto lì sotto questa mattina.
L'ambasciatore e gli altri funzionari devono sapere che l'attenzione nei loro confronti come complici delle deportazioni è forte e non circoscrivibile alla sola città di Roma. La loro complicità sta nel riconoscimento, dietro congruo corrispettivo economico, di nigeriane/i senza documenti rinchiusi nei Cie. Così l'ambasciata di Nigeria autorizza l'espulsione di donne e uomini senza tener conto del loro passato e del pericolo di vita in cui incorrono sempre e comunque ritornando al loro paese d'origine.
Chi non può essere fisicamente a Roma può mandare telegrammi o telefonare:
Ambasciata di Nigeria
Via Orazio 14, Roma
Tel. 06 683931

Presidi in corso a Roma e Torino contro le deportazioni
dcc | 18 Marzo, 2010 12:20

A Roma le compagne sono sotto l'ambasciata nigeriana.

A Torino compagni/e sono sotto la sede della Croce Rossa. Ricordiamo che Massimo Chiodini, responsabile della Croce Rossa nel lager di Corelli, ha testimoniato contro Joy ed Hellen e a favore di Addesso.

Qualche ora fa nel Cie di Ponte Galeria hanno cominicato a portare via donne e uomini per deportarle/i con un volo Frontex in Nigeria, ma ci risulta che Joy, Hellen e Florence siano ancora nelle loro celle.

Tutti gli aggiornamenti su radio onda rossa e radio black out

FERMIAMO TUTTE LE DEPORTAZIONI!



La deportazione di Joy è prevista per domani!
dcc | 17 Marzo, 2010 13:23

Abbiamo appena saputo da Joy che un funzionario dell'ambasciata è andato poco fa nel Cie di Ponte Galeria per identificarla.

Domani è previsto un volo che deporterà lei e altre/i nigeriane/i.

Fermiamo la macchina delle espulsioni!

Ambasciata nigeriana - Roma - via Orazio 14

Tel. 06 683931 - Fax. 06/6832528 - nigerian.rome@iol.it - www.nigerian.it

La polizia stupra... La questura deporta!!
dcc | 17 Marzo, 2010 09:51

Anche a Milano iniziativa per Joy:
mercoledì 17/3/2010 ore 18, volantinaggio in piazzale cadorna davanti alla stazione nord

Il silenzio e l'inedia sono complicità, agire non significa pulirsi la coscienza ma rompere l'isolamento...

LA POLIZIA STUPRA... LA QUESTURA DEPORTA!!

Luglio 2009: Joy, una ragazza nigeriana rinchiusa nel centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano, subisce un tentativo di stupro da parte dell'ispettore capo di polizia Vittorio Addesso.
La sua determinazione e quella della sua compagna di stanza, Hellen, riescono ad allontanare l'uomo.
(Continua)

La polizia deporta chi la denuncia per stupro
dcc | 16 Marzo, 2010 21:17

Per impedire la deportazione di Joy lanciamo un presidio mercoledi 17 alle ore 17 sotto le Due Torri a Bologna.

Per ascoltare l'intervista a Joy:

www.radiocane.info/images/mp3/joy2.mp3

fonte: noinonsiamocomplici.noblogs.org/



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