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TESTIMONI DI GEOVA: STIRPE DI ABELE O STIRPE DI CAINO?

Ultimo Aggiornamento: 25/12/2009 18:50
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Innanzitutto, sia chiaro che parlo dei testimoni di Geova solo perchè ho militato per 20 anni in questa comunità religiosa (dal 1972 al 1992), in modo operante e attivo, dedicando tantissima energia.

Preciso, che non sono stato allontanato o cacciato dai tdG per qualche reato.

Il fatto che, ad un certo punto della mia vita, ho restituito il "biglietto" di entrata e sono uscito dal "film della Torre di Guardia", è perchè nel mio personale percorso di libera scelta ha prevalso una direzione diversa.

Sono trascorsi quasi 18 anni da quei giorni, comunque, drammatici.

Non è stato semplice decidere di smettere di credere in qualcosa che non rientrava più nel significato del mio cammino spirituale.

Da allora, ho avuto diverse reazioni emotive e razionali; emotive per il trattamento discriminatorio con chi prima era parte della tua "famiglia", chiamandolo "fratello" o "sorella"; razionali per tutte le informazioni che ho avuto modo di raccogliere, a testimonianza di "clamorose contraddizioni" che mi avevano profondamente amareggiato.

C'è un'altra considerazione da fare, una considerazione che ho maturato in seguito, e cioè, l'aspetto psicologico e umano di chi esce da una esperienza così totalitaria, perchè controlla l'intera esistenza di una persona.

Purtroppo, l'aspetto che riguarda lo stato interiore di una persona, che ha trascorso molto tempo in un organizzazione religiosa fortemente condizionante, è considerato in modo superficiale, sia da chi si trova "protagonista", sia da chi cerca di aiutarlo senza dargli l'aiuto di cui ha veramente bisogno.

Non rinnego nulla del mio passato, anzi, devo dire che grazie ai testimoni di Geova ho avuto modo di accostarmi allo studio di un libro che è in "cima" alla mia biblioteca, la Bibbia.

Grazie ai testimoni di Geova ho imparato un metodo organizzativo vincente, ho conosciuto degli amici, pochi, che oggi, dopo 40 anni, sono ancora miei amici.

Tuttavia, questa esperienza, mi ha fatto "pagare" un "costo" che solo lavorando su me stesso ho potuto recuperare.

Ho capito, con il tempo, che il vero problema non è lo scoprire le varie perplessità dottrinali interpretate o le ingiustizie discriminatorie subite, ma bensì la persona nel suo travaglio psicologico, che vive una situazione drammatica di smarrimento e di indebolimento della personalità.

I testimoni di Geova, in Italia, sono circa 270 mila e coloro che ne hanno fatto parte sono altrettanti, se non di più.

La mancanza di dialogo, tra le parti, crea discussioni e monologhi a distanza, a volte di forte contrasto.

Tutto questo non giova certamente a creare un clima di equilibri, soprattutto, considerando che l'insegnamento del Cristo è privo di frontiere, di schieramenti, di calcoli matematici, di teologia solo per studiosi cattedratici.

L'insegnamento del Cristo è un insegnamento universale, privo di nazionalità, di orientamenti sessuali.

Il Cristianesimo insegnato da Cristo è semplice, con parabole che possono comprendere anche i bambini, parabole cosmiche, che hanno attraversato i secoli, intatte nel loro messaggio per l'umanità.


Il punto fondamentale è che il Cristianesimo è una cultura adatta per i deboli, per le persone che si sanno mettere in discussione e che vivono una conflittualità personale.

Più sei debole, più il Cristianesimo è adatto a te.

Cristo stesso dice che è venuto, in particolare, per i "malati" non per quelli che "stanno bene".

Questo tipo di comprensione di vera applicazione "samaritana", non esiste nell'insegnamento dei vertici dei testimoni di Geova, anzi, i tdG riflettono un trattamento da "appestati" a coloro che fanno scelte diverse.

Caino e Abele erano fratelli. Caino diede inizio ad una interminabile serie di delitti e di follie fratricide, un odio ancora presente nelle azioni e nella vita di persone che giudicano senza averne diritto e autorità, che danno più importanza alla giustizia che alla misericordia.

TESTIMONI DI GEOVA: STIRPE DI ABELE O STIRPE DI CAINO?

L’invito è quello che, per costruire un mondo nuovo fondato sull’amore, sul rispetto, sulla pace e sulla libertà, è necessario il dialogo e non la discordia.

Pino Lupo
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Mi trovo d'accordo con Pino e, vorrei aggiungere un mio pensiero.

Dove non c'e' dialogo non c'e' confronto!

Dove non c'è dialogo non c'è crescita, non c'è comunicazione.

Dove non c'è comunicazione, c'è indifferenza, apatia.

Niente emozioni, niente compassione, niente cuore, niente solidarietà.

Chi ha queste caratteristiche, fa parte della stirpe di Caino. Diceva Salvatore Quasimodo "Sei ancora tu, uomo del mio tempo, quello della pietra e della fionda.....".

Purtroppo, la stirpe di Abele, continua ad essere "bastonata" e stende la mano verso il soccorritore per avere aiuto e sostegno del male subito.

Ancora oggi, la Torre di Guardia, usa il pugno di ferro con chi voleva solo un confronto ed un dialogo onesto.

Chi fa questo, forse, ha qualcosa da difendere o tutelare: adepti o "bottino"?

La risposta la danno quelle migliaia di persone cui è stato negato il loro sacrosanto diritto di libero arbitrio nel momento in cui hanno deciso di prendere un'altra strada.

E' un invito alla riflessione il mio.

Spero che le mie argomentazioni possano far sviluppare una maggior comprensione di problematiche che trascendono i confini del gruppo particolare.

Coinvolgono persone di tutte le religioni o credi, perchè i diritti umani sono valori universali ed il dialogo ed il confronto possono aiutare a dare legittima cittadinanza in ogni dove a questi diritti.

Marinica

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[Modificato da MARINICA 20/12/2009 17:58]



"Un giorno senza sorriso è un giorno perso" C. Chaplin
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22/12/2009 10:53
 
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Mi accodo anch'io....
Mi accodo anch'io....
Con il tempo, ho capito molte cose e mi trovo d'accordo su ciò che dite, carissimi Pino e Marinica....

Seppur è vero che ho avuto spesso da controbattere con loro sul piano dottrinale, oggi ho capito che è un loro diritto credere persino alle mucche che volano se questo fa loro piacere.

Diverso è il discorso sociale. L'ostracismo religioso, che è spesso fonte e promotore di guerre sanguinarie, andrebbe rivisto proprio alla luce di Colui che pongono come Maestro, sebbene non ne seguano correttamente e completamente le orme.

Purtroppo, non sono gli unici! Dici bene Marinica... CHIUNQUE impedisce i dialoghi, i confronti, LUCCHETTANDO e aprendo abusivamente a suo piacimento le discussioni, cantandosela e suonandosela TUTTO da solo, non mostra ne apertura di mente, ne correttezza. Le stesse cose che però replica e condanna a coloro che critica apertamente nel suo bunker.

Predica bene ma razzola male? Chi è intelligente, tragga da se le sue conclusioni.

Aggiungo solo questo... il tempo, come dice una scrittura, dovrebbe produrre maestri.

Quando invece si ha ancora bisogno di latte, ecco che si chiude la mente, il cuore, gli occhi, a qualsiasi verità, per quanto eclatante questa possa essere.

Dispiace che alle soglie del terzo millenio ci sia ancora così tanta stupidità e limitazione mentale, ma... così va il mondo.

Grazie cari amici per le vostre riflessioni... non passeranno di certo inosservate!


Tante buone cose carissimi... Shalom.
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22/12/2009 22:11
 
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E' una soluzione battersi per cambiare il sistema economico?

E' una soluzione combattere, con azioni legali, le istituzioni religiose o politiche?

E' una soluzione proporre nuove leggi per ridurre le violazioni dei diritti umani?

Molte persone preferiscono gettarsi in queste lotte, per evitare una lotta più dolorosa.

Chi ha vissuto molti anni all'interno di una comunità religiosa, credendo che fosse depositaria dell'unica verità, dopo esserne uscito, vive in preda di emozioni forti.

l'ex "adepto", vuole recuperare il tempo perduto, vuole manifestare una incontenibile personalità repressa, così si cimenta in lotte titaniche, tentando, prima di tutto, di "smascherare" il più possibile la religione di cui hanno fatto parte. Alcuni, invece, si "tuffano" a capofitto in "nuove esperienze", provando tutto quello che veniva esasperato come "proibito".

Pochi, si rendono conto, che è un'altra la strada da percorrere, prima di ogni cosa. Si deve, si può lavorare su stessi, affrontandosi ed interrogandosi, per combattere i conflitti interiori.

Ecco la lotta di cui parlavo nell'introduzione di questa mia riflessione.

Dopo un percorso fatto di condizionamenti "disumanizzanti", per chi ha emozioni, predisposizioni naturali, inclinazioni mentali, proiezioni sui propri talenti, è importante dedicarsi a se stessi, per "rinascere" e cambiare, lasciando il passato come vissuto, recuperando le cose buone e vantaggiose.

Se noi cambiamo, tutto cambierà di conseguenza.

In pratica, quello che voglio dire è che dobbiamo fermarci il tempo sufficiente per guarire da uno stato d'animo.

Sembra incredibile, ma vivendo una vita fatta di regole, di condizionamenti negativi, dove ci è stato detto come dovevamo essere, dove ci è stato insegnato cosa è giusto cosa è sbagliato, dove il giudizio era sempre in agguato, dove la condanna era aspra, dove il senso di colpa era una costante della nostra vita, ad un certo punto, tutto questo ci porta, inevitabilmente, alla perdita della stima di noi stessi.

Ecco di cosa siamo stati privati: l'autostima.

Era un continuo assalto di messaggi invasivi.

Hai fatto rapporto di "campo"?

Quante riviste hai dato questo mese?

Perchè non fai il "pioniere"?

Hai studiato e sottolineato la Torre di Guardia?

Nel "mondo" c'è una influenza nefasta.

Solo noi saremo salvati!

Se non ti allinei con le "direttive" rischi di cadere nella "trappola del malvagio".

Se leggi "certi libri" puoi diventare un pericolo per te stesso e per la comunità.

Se cadi nella debolezza del "peccato" diventerai una minaccia ed un trasgressore e, quindi, potrai essere espulso dal "gruppo", diventando un "nuovo trofeo" per Satana il diavolo.

Sarai bollato come "apostata", perderai ogni amicizia e privilegio di essere salvato.

La Torre di Guardia, parla dei "fuoriusciti" come di "insetti", persone cattive, stupidi, pazzi, malvagi, peccatori, instabili.

Chi è Caino, chi è Abele?

Pino Lupo

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22/12/2009 23:01
 
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IN TUTTO QUESTO CONTESTO, LA DOMANDA D'OBBLICO E' UNA E UNA SOLA

LE RELIGIONI, TUTTE, SON CAPACI DI FAR AUTOCRITICA ?

NEL CASO SPECIFICO (3D) IL BIBLIOTECARIO HA LASCIATO UNA BANDIERA PER ABBRACCIARNE UN'ALTRA PER CRITICARE UNA SOLA RELIGIONE.

SE NON CONSENTE DI ESAMINARE QUESTE CRITICHE ALLA LUCE DEL CONFRONTO CON ALTREOTTANTA,CRETINERIE (FORSE PEGGIORI DELLA WTS), E' INDUBBIO CHE CODESTO BIBLIOTECARIO SEGUE SOLO I SUOI NUOVI INTERESSI DI BOTTEGA.(DA ANZIANO / A GRISSINO).

ERGO....




VECIO ADAGIO:
"A lavare la testa all'asino, si perde il tempo, l'acqua ed il sapone!"

Vuol dire che difficilmente si riesce a far cambiare opinione ad un ASINO TESTARDO.




CHI E' PIU' TESTARDO DI LUI ?


ALTRI ASINI
[Modificato da ®@ffstef@n 22/12/2009 23:08]
25/12/2009 18:50
 
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Re:
parliamonepino, 22/12/2009 22.11:

E' una soluzione battersi per cambiare il sistema economico?

E' una soluzione combattere, con azioni legali, le istituzioni religiose o politiche?

E' una soluzione proporre nuove leggi per ridurre le violazioni dei diritti umani?

Molte persone preferiscono gettarsi in queste lotte, per evitare una lotta più dolorosa.

Chi ha vissuto molti anni all'interno di una comunità religiosa, credendo che fosse depositaria dell'unica verità, dopo esserne uscito, vive in preda di emozioni forti.

l'ex "adepto", vuole recuperare il tempo perduto, vuole manifestare una incontenibile personalità repressa, così si cimenta in lotte titaniche, tentando, prima di tutto, di "smascherare" il più possibile la religione di cui hanno fatto parte. Alcuni, invece, si "tuffano" a capofitto in "nuove esperienze", provando tutto quello che veniva esasperato come "proibito".

Pochi, si rendono conto, che è un'altra la strada da percorrere, prima di ogni cosa. Si deve, si può lavorare su stessi, affrontandosi ed interrogandosi, per combattere i conflitti interiori.

Ecco la lotta di cui parlavo nell'introduzione di questa mia riflessione.

Dopo un percorso fatto di condizionamenti "disumanizzanti", per chi ha emozioni, predisposizioni naturali, inclinazioni mentali, proiezioni sui propri talenti, è importante dedicarsi a se stessi, per "rinascere" e cambiare, lasciando il passato come vissuto, recuperando le cose buone e vantaggiose.

Se noi cambiamo, tutto cambierà di conseguenza.

In pratica, quello che voglio dire è che dobbiamo fermarci il tempo sufficiente per guarire da uno stato d'animo.

Sembra incredibile, ma vivendo una vita fatta di regole, di condizionamenti negativi, dove ci è stato detto come dovevamo essere, dove ci è stato insegnato cosa è giusto cosa è sbagliato, dove il giudizio era sempre in agguato, dove la condanna era aspra, dove il senso di colpa era una costante della nostra vita, ad un certo punto, tutto questo ci porta, inevitabilmente, alla perdita della stima di noi stessi.

Ecco di cosa siamo stati privati: l'autostima.

Era un continuo assalto di messaggi invasivi.

Hai fatto rapporto di "campo"?

Quante riviste hai dato questo mese?

Perchè non fai il "pioniere"?

Hai studiato e sottolineato la Torre di Guardia?

Nel "mondo" c'è una influenza nefasta.

Solo noi saremo salvati!

Se non ti allinei con le "direttive" rischi di cadere nella "trappola del malvagio".

Se leggi "certi libri" puoi diventare un pericolo per te stesso e per la comunità.

Se cadi nella debolezza del "peccato" diventerai una minaccia ed un trasgressore e, quindi, potrai essere espulso dal "gruppo", diventando un "nuovo trofeo" per Satana il diavolo.

Sarai bollato come "apostata", perderai ogni amicizia e privilegio di essere salvato.

La Torre di Guardia, parla dei "fuoriusciti" come di "insetti", persone cattive, stupidi, pazzi, malvagi, peccatori, instabili.

Chi è Caino, chi è Abele?

Pino Lupo

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Carissimo Pino,

come non concordare con la Tua impeccabile riflessione?

Mi hai fatto ricordare l'avventura della piccola ape che, incautamente allontanatasi dal gruppo, si infilò all'interno di un velivolo Alitalia ed in poche ore si trovò in un altro mondo, un'altra dimensione, con un diverso clima ed una nuova vita dinanzi a sè.
Allora, finalmente, si accorse che fino a quel momento, era semplicemente sopravissuta all'interno di una nicchia non conoscendo altro che la piccola "scatola" che l'aveva ospitata.
E' solo uscendo, prendendo il volo, liberandosi e librandosi che è possibile, voltandosi indietro, realizzare la "Verità".

In effetti mi accorgo di non aver perso alcun amico, perchè in realtà non ne avevo.

Oggi sono certo di avere amici, pochi certo, ma veri amici, che mi ameranno e stimeranno anche quando, su un argomento religioso, politico o sportivo, non la penserò come loro.

Un abbraccio di cuore a Te e Marinica.

Lillo
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