Innanzitutto, sia chiaro che parlo dei testimoni di Geova solo perchè ho militato per 20 anni in questa comunità religiosa (dal 1972 al 1992), in modo operante e attivo, dedicando tantissima energia.
Preciso, che non sono stato allontanato o cacciato dai tdG per qualche reato.
Il fatto che, ad un certo punto della mia vita, ho restituito il "biglietto" di entrata e sono uscito dal "film della Torre di Guardia", è perchè nel mio personale percorso di libera scelta ha prevalso una direzione diversa.
Sono trascorsi quasi 18 anni da quei giorni, comunque, drammatici.
Non è stato semplice decidere di smettere di credere in qualcosa che non rientrava più nel significato del mio cammino spirituale.
Da allora, ho avuto diverse reazioni emotive e razionali;
emotive per il trattamento discriminatorio con chi prima era parte della tua "famiglia", chiamandolo "fratello" o "sorella";
razionali per tutte le informazioni che ho avuto modo di raccogliere, a testimonianza di "clamorose contraddizioni" che mi avevano profondamente amareggiato.
C'è un'altra considerazione da fare, una considerazione che ho maturato in seguito, e cioè, l'aspetto psicologico e umano di chi esce da una esperienza così totalitaria, perchè controlla l'intera esistenza di una persona.
Purtroppo, l'aspetto che riguarda lo stato interiore di una persona, che ha trascorso molto tempo in un organizzazione religiosa fortemente condizionante, è considerato in modo superficiale, sia da chi si trova "protagonista", sia da chi cerca di aiutarlo senza dargli l'aiuto di cui ha veramente bisogno.
Non rinnego nulla del mio passato, anzi, devo dire che grazie ai testimoni di Geova ho avuto modo di accostarmi allo studio di un libro che è in "cima" alla mia biblioteca, la Bibbia.
Grazie ai testimoni di Geova ho imparato un metodo organizzativo vincente, ho conosciuto degli amici, pochi, che oggi, dopo 40 anni, sono ancora miei amici.
Tuttavia, questa esperienza, mi ha fatto "pagare" un "costo" che solo lavorando su me stesso ho potuto recuperare.
Ho capito, con il tempo, che il vero problema non è lo scoprire le varie perplessità dottrinali interpretate o le ingiustizie discriminatorie subite, ma bensì la persona nel suo travaglio psicologico, che vive una situazione drammatica di smarrimento e di indebolimento della personalità.
I testimoni di Geova, in Italia, sono circa 270 mila e coloro che ne hanno fatto parte sono altrettanti, se non di più.
La mancanza di dialogo, tra le parti, crea discussioni e monologhi a distanza, a volte di forte contrasto.
Tutto questo non giova certamente a creare un clima di equilibri, soprattutto, considerando che l'insegnamento del Cristo è privo di frontiere, di schieramenti, di calcoli matematici, di teologia solo per studiosi cattedratici.
L'insegnamento del Cristo è un insegnamento universale, privo di nazionalità, di orientamenti sessuali.
Il Cristianesimo insegnato da Cristo è semplice, con parabole che possono comprendere anche i bambini, parabole cosmiche, che hanno attraversato i secoli, intatte nel loro messaggio per l'umanità.
Il punto fondamentale è che il Cristianesimo è una cultura adatta per i deboli, per le persone che si sanno mettere in discussione e che vivono una conflittualità personale.
Più sei debole, più il Cristianesimo è adatto a te.
Cristo stesso dice che è venuto, in particolare, per i "malati" non per quelli che "stanno bene".
Questo tipo di comprensione di vera applicazione "samaritana", non esiste nell'insegnamento dei vertici dei testimoni di Geova, anzi, i tdG riflettono un trattamento da "appestati" a coloro che fanno scelte diverse.
Caino e Abele erano fratelli. Caino diede inizio ad una interminabile serie di delitti e di follie fratricide, un odio ancora presente nelle azioni e nella vita di persone che giudicano senza averne diritto e autorità, che danno più importanza alla giustizia che alla misericordia.
TESTIMONI DI GEOVA: STIRPE DI ABELE O STIRPE DI CAINO?
L’invito è quello che, per costruire un mondo nuovo fondato sull’amore, sul rispetto, sulla pace e sulla libertà, è necessario il dialogo e non la discordia.
Pino Lupo
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