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24/08/2010 09:09 | |
Le delusioni, le amarezze della vita, possono dare origine alla depressione.
Molte persone che in passato hanno occupato posti di rilievo nella società, con il tempo, non essendo preparati allo scorrere degli anni, alle malattie, alla solitudine, all'abbandono, alla piatta quotidianità, cominciano a lasciarsi andare verso l'orizzonte sconosciuto, ma piacevole, della depressione.
Quando la depressione si impossessa della mente di uomini che hanno vissuto un glorioso passato, il recupero di queste persone diventa difficile, quasi impossibile.
Una delle persone che, ultimamente, hanno attirato la mia attenzione è stato Francesco Cossiga, un uomo straordinario, dotato di una cultura vastissima che sapeva gestire in modo geniale, accompagnata da una ironia affilatissima.
Di solito, in questa categoria di uomini, la depressione è altalenante, per cui, a momenti di grande risveglio e ridenti entusiasmi, poi finiscono in spaventosi burroni oscuri, in profondissimi silenzi.
Cossiga era in possesso di una memoria fenomenale, tra l'altro una caratteristica della radice sarda, tipica degli isolani.
In una delle ultime interviste, paragonava con amara ironia, la politica moderna, fatta di personaggi miseri, privi di etica, volgari, senza significato istituzionale, con la politica dei suoi "tempi", dove in Parlamento era seduto insieme a La Malfa, De Gasperi, Fanfani, Togliatti, Berlinguer, Moro, Pertini, uomini di statura ben al di sopra degli attuali Ministri.
E' probabile, che un uomo come Cossiga, assistendo allo scempio commesso da questi nuovi protagonisti della politica, alla loro pochezza intellettuale, colto da una immensa delusione, abbia perfino rifiutato i funerali di Stato.
L'ultima reazione o contestazione, più pesante di un macigno, uomini come Cossiga, l'hanno manifestata con un assoluto silenzio.
Il male di vivere chiude i contatti con l'esterno, ci si lascia andare fin quando s'impone la morte psicologica, poi il silenzio eterno.
E' veramente difficile aiutare queste persone.
Ieri, dai miei genitori, sono stato circa due ore. Parlavo con mia madre, mentre mio padre ci ascoltava in silenzio dal letto. Se rivolgevo una domanda a mio padre, mi rispondeva con un piccolo cenno del volto. Prima di andare via, mio padre mi chiamò. Si era seduto nel letto, si fece aiutare per vestirsi ed alzarsi. Prese il bastone e mi disse: "accompagnami al Circolo, dagli amici!". Lo accompagnai e, uscendo faticosamente dalla macchina, si girò dicendomi: "grazie!".
Pino
[Modificato da parliamonepino 24/08/2010 09:10] __________________________________________________
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