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"Cause" e Causa della Depressione

Ultimo Aggiornamento: 24/08/2010 14:43
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06/10/2009 15:49
 
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Leggasi prima, questo toccante racconto :  DISAGIO DI VIVERE



 

"Cause" e Causa della Depressione

di Luciano Gianazza


Compaiono sempre più resoconti sulla depressione, i media ci “informano” che i casi sono sempre più in aumento, e che occorre porvi rimedio. Il rimedio suggerito di solito è quello di rivolgersi allo psicologo o allo psichiatra che poi prescriverà psicofarmaci. 


 
Ma quali sono le cause della depressione?

La “scienza ufficiale” sforna continuamente teorie, c'è molto materiale oggi sulle cause della depressione e può essere utile conoscere qualcosa riguardo a ciò che ci viene detto, per comprendere che non sono reali cause di depressione. 
 

Innanzitutto dicono che la depressione può essere ereditaria e estendono il concetto di depressione al disturbo bipolare (depressione maniacale).
Hanno fatto studi su famiglie con più generazioni (!) di disturbo bipolare (BPD) e hanno rilevato che coloro che sviluppano la malattia hanno delle differenze nei loro geni rispetto a chi non sviluppa la BPD. Dicono però, tanto per mettere le mani avanti, che alcune persone con i geni della BPD non sviluppano la malattia. Altri fattori, come lo stress a casa, al lavoro, a scuola, sono altrettanto importanti.
 

La cosiddetta depressione maggiore sembra un affare di famiglia (ereditario), ma si può anche sviluppare in persone che non hanno alcuna storia familiare di depressione. In entrambi i casi la depressione maggiore è spesso associata a cambiamenti nelle strutture del cervello o delle funzioni cerebrale. E qui hanno trovato l'alibi per utilizzare farmaci per curarla, come per l'ADHD, affermando che nei bambini affetti da quest'ultima “malattia” si è notato un restringimento del cervello, il che legittima l'uso di farmaci, in particolare del metilfenildato 

Aggiungono che le persone che hanno scarsa autostima, che sono sempre pessimiste, o che sono facilmente sopraffatte dallo stress, sono anche soggetti alla depressione.

Cambiamenti fisici nel corpo possono anche provocare problemi di salute mentale come la depressione. La ricerca dimostra che, l'ictus, gli attacchi cardiaci, il cancro, il morbo di Parkinson, disturbi ormonali e possono causare depressione. (E ti credo!) 
 

La depressione può portare ad essere apatici e poco disposti a prendersi cura dei propri bisogni fisici. Un forte stress che derivi da una grave perdita, un rapporto difficile, dei problemi finanziari, possono fare insorgere uno stato di depressione.
Una combinazione di fattori genetici, psicologici, e fattori ambientali sono spesso coinvolti nella insorgenza della depressione. 
 

Facendo una zuppa di fattori eterogenei, alcuni veri ed altri solo apparentemente veri ma privi di fondamento, la scienza ufficiale può facilmente dare delle spiegazioni plausibili e che possono sembrare corrette e quindi giustificare l'uso di farmaci per curare la depressione. 

 Depressione nelle Donne  

Ci sarebbero degli studi che dimostrano che le donne che soffrono di depressione sono il doppio degli uomini. Le cause attribuite a questa supposta maggiore percentuale di depressione tra le donne sono fattori ormonali, cambiamenti del ciclo mestruale, la gravidanza, l'aborto spontaneo, il periodo post parto, la pre-menopausa e la menopausa. Le donne possono anche avere un unico fattore di stress come la responsabilità sia sul posto di lavoro che come casalinghe, come genitore single,
la cura dei bambini e di genitori anziani. 
  

E' degno di nota il fatto che il congresso degli Stati Uniti sta cercando a più riprese di far approvare il “Mother Act” una legge che se approvata obbligherà le donne in gravidanza ad assumere antidepressivi per prevenire la depressione post parto, drogando così anche il bambino ancora prima di nascere. Se verrà approvata, arriverà poi in Europa, e i ministri della salute dei vari paesi la riproporranno in automatico.  

Questo è quanto afferma la scienza ufficiale: Molte donne sono particolarmente vulnerabili alla depressione dopo la nascita di un bambino. I cambiamenti ormonali e fisici, così come l'aggiunta della responsabilità di una nuova vita, possono essere i fattori che portano alla depressione post parto. Alcuni periodi di tristezza sono comuni nelle nuove madri, ma un intero episodio depressivo non è normale e il sostegno emotivo di amici e della famiglia, accompagnato da adeguato trattamento e assistenza sanitaria , sono importanti per contribuire a far recuperare alla madre il benessere fisico e mentale e la sua capacità di prendersi cura e di godersi il suo
bambino. 
 

Depressione negli Uomini  

Gli uomini hanno meno probabilità di soffrire di depressione rispetto alle donne, ma sono comunque milioni gli uomini colpiti dalla depressione. Gli uomini non ammettono facilmente di essere depressi. Sono di più le donne che tentano il suicidio, ma in realtà sono di più gli uomini a commetterlo.  

La depressione può anche influenzare la salute fisica negli uomini, in modo diverso che nelle donne. Uno studio ha dimostrato che gli uomini hanno un alto tasso di mortalità per cardiopatie coronariche a seguito di un periodo di depressione. Negli uomini la depressione può essere mascherata da alcool o droghe o da troppe ore di lavoro. Piuttosto che sentirsi senza speranze e indifesi, gli uomini possono sentirsi irritabili, incolleriti, e scoraggiati.  

Anche se un uomo si rende conto di essere depresso, può essere meno disposto di una donna a chiedere aiuto.  

Per concludere, i consigli dalla regia sono: Sul posto di lavoro, degli assistenti professionisti dipendenti o dei programmi di salute mentale di assistenza potrebbero aiutare gli uomini a capire e accettare la depressione come un disturbo di salute mentale, che necessita di trattamento 

Depressione negli Anziani  

Non è normale per gli anziani a sentirsi depressi. La maggior parte delle persone più anziane si sentono soddisfatti della loro vita. La depressione negli anziani a volte è liquidata come parte del normale invecchiamento, causando inutili sofferenze per la famiglia e per i singoli. Gli anziani depressi di solito raccontano al loro medico i loro sintomi fisici, e possono essere riluttanti a parlare delle loro emozioni.  

Alcuni sintomi della depressione negli anziani possono essere effetti collaterali dei farmaci che stanno prendendo per un problema fisico, (finalmente un po' di verità) o possono essere causati da una malattia. Se la diagnosi è depressione, il trattamento con i farmaci e la psicoterapia può aiutare la persona depressa a ritornare a una vita felice e più soddisfacente. (Una delle solite contraddizioni della scienza ortodossa: prima dice che i farmaci possono indurre depressione e poi dice che va curata con i farmaci).  

Depressione e bambini  

Un bambino depresso può fingere di essere malato, rifiutarsi di andare a scuola, aggrapparsi ad un genitore, o preoccuparsi del fatto che i genitori possono morire.
I bambini più grandi possono tenere il broncio a lungo, avere guai a scuola, essere negativi, brontoloni, e sentirsi incompresi. Dato che i normali comportamenti infantili variano da uno stadio all'altro, può essere difficile stabilire se un bambino sta solo passando attraverso una "fase" temporanea o soffre di depressione..
Si dovrebbe sospettare che sia depressione se un insegnante vi dice "il suo bambino non sembra essere se stesso". Si dovrebbe programmare una visita dal pediatra per escludere la presenza di sintomi fisici. Il medico probabilmente suggerirà che il bambino deve essere valutato da uno psicologo o da uno psichiatra.
Il trattamento può comprendere la psicoterapia o i farmaci

Farmaci antidepressivi  

Ci sono diversi tipi di farmaci antidepressivi utilizzati per il trattamento di disturbi depressivi. Questi includono i farmaci più recenti, gli inibitori selettivi del “reuptake” della serotonina (SSRI), i triciclici, i vecchi inibitori della monoamino-ossidasi (IMAO). Gli SSRI - e altri più recenti farmaci che influenzano i neurotrasmettitori come la dopamina e la noradrenalina - generalmente hanno meno effetti collaterali rispetto ai triciclici.

Di solito il medico proverà una varietà di antidepressivi prima di trovare il farmaco o la combinazione di farmaci più efficaci per la persona depressa. 
 

La "Depressione Maggiore" è il tipo di depressione che probabilmente beneficerà maggiormente di un trattamento con farmaci. Si tratta di una condizione che dura circa 2 settimane o più. La depressione maggiore interferisce con la capacità di una persona di svolgere compiti quotidiani e di godere di attività, che in precedenza le procuravano piacere. La depressione può essere causata da un certo numero di fattori, ma il cervello funziona in modo diverso in persone che sono depresse. La depressione può essere ereditaria, e sembra che i geni siano coinvolti. Anche l'ambiente e l'istruzione e giocano un ruolo. Episodi di depressione possono essere attivati da stress, da difficoltà nella vita, effetti collaterali dei farmaci o da astinenza da essi, o anche da infezioni che possono influenzare il cervello.  

Le persone depresse possono sembrare tristi, o "giù di tono", e non essere in grado di godere delle loro normali attività. Talvolta le persone depresse riportano di sentirsi "insensibili" o senza emozioni piuttosto che tristi Possono non avere appetito e perdere peso (anche se è possibile che alcune persone, quando depresse, mangino di più e aumentino di peso).

Possono dormire troppo o troppo poco, hanno difficoltà ad andare a dormire, hanno un sonno inquieto, o si svegliano molto presto al mattino. Possono sentirsi colpevoli, inutili, o senza speranza. Alcune persone depresse mancano di energia, mentre altre si sentono irritate e agitate. Possono pensare di uccidersi e possono anche tentare il suicidio. Persone in grave depressione possono delirare, avere false idee fisse di essere indegni, peccatori, malati terminali. La depressione è sentita maggiormente in determinate ore della giornata. 
 

Non hai bisogno di avere tutti questi sintomi per essere depresso. La depressione può essere lieve o grave, e può verificarsi con altri disturbi come il cancro, le malattie cardiache, ictus, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e il diabete.  

I farmaci antidepressivi che sono utilizzati per gravi depressioni possono anche aiutare alcune persone con una depressione più lieve. Gli antidepressivi non sono stimolanti. Agiscono riducendo gradualmente i sintomi della depressione e aiutano le persone depresse a sentirsi come prima che diventassero depresse. (Asserzioni prive di fondamento 

Il tuo medico sceglierà un antidepressivo sulla base dei tuoi particolari sintomi. Si può notare il miglioramento nelle prime due settimane, ma di solito il farmaco deve essere assunto regolarmente per almeno 6-8 settimane prima che il pieno effetto terapeutico si verifichi. Se vi è poca o nessuna variazione dei sintomi dopo 6 o 8 settimane, si può passare a un farmaco diverso o si può aggiungere un secondo farmaco. Non c'è modo di sapere in anticipo quali saranno i farmaci efficaci, per cui potrebbe essere necessario provare prima uno e poi l'altro. Gli antidepressivi di solito vanno presi per almeno da 6 a 12 mesi. Quando il paziente ed il medico sentono che l'assunzione del farmaco può essere interrotta, si dovrebbe discutere sul modo migliore di scalare gradualmente le medicine. L'assunzione dei farmaci non deve mai essere interrotta senza comunicarlo al medico. Per coloro che hanno avuto diversi attacchi di depressione, il trattamento a lungo termine con i farmaci è il più efficace mezzo per prevenire ulteriori ricadute.  

Fonte:
Informazioni dal
National Institute of Mental Health  

Questo è quanto ci dice la scienza ufficiale,
e leggendo con un punto di vista meccanicistico potrebbe sembrare sensato.
 

 La scienza studia l'essere umano senza considerare l'aspetto spirituale e non può quindi averne una visione completa e non può risolvere problemi di cui la causa si trova nella sfera spirituale

La causa della depressione di fatto si trova in quella sfera.  

La depressione è un male che nasce dal decadimento spirituale che è tipico di questa era e di questa società non più solo occidentale ma ormai globale.  

Le relazioni sociali sono cambiate, gli obbiettivi sono cambiati, il materialismo prevale su tutti gli aspetti della vita.

I principi etici sono scomparsi e molte persone sono convinte di essere dei meri corpi di carne senz'anima mentre molte altre solo credono di essere spirituali senza però averne l'effettiva esperienza e questo non le differenza molto dalle prime. 
 

L'uomo ha perso la fiducia nei confronti del suo prossimo si è chiuso in se stesso per difendersi, perché non essendoci più valori etici, la probabilità di venire danneggiato da un proprio simile non è così remota come sarebbe in una società fondata su tali principi.

Tale chiusura impedisce di comunicare direttamente da essere a essere e le relazioni umane sono regolate da diffidenza e da atteggiamenti estremamente difensivi.

Si comunica con i propri famigliari, un po' meno con i propri amici, ma già con una maggiore cautela e quasi nulla con gli estranei perché si potrebbe rimanere scottati. 
 

Quando facciamo un acquisto, i contratti sono pieni di clausole, da leggere attentamente prima di firmare, per non essere fregati perché il venditore può averci raccontato una storia diversa da quella scritta nel contratto.  

Nelle trasmissioni televisive “a difesa del consumatore” c'è sempre il conduttore che ci spiega come leggere le etichette dei prodotti venduti al supermercato, perché le aziende produttrici fanno la pubblicità ingannevole per venderci latta per oro.  

Gli uomini politici ci stordiscono con discorsi pieni di promesse che non manterranno, e sappiamo già che se saliranno i bianchi oppure i neri, la nostra vita non cambierà.
Le storie di ministri che vendono macchinari ospedalieri facendosi pagare “provvigioni” su conti esteri ci danno conferma che il loro interesse non era certo quello di preservare la nostra salute, ma di riempire le loro tasche con i nostri soldi. 
 

Si possono trovare centinaia di ragioni per cui non ci si debba fidare l'uno dell'altro e di fatto non ci si fida più e il risultato è una progressiva chiusura in se stessi 

E' il mandare in disuso i principi etici che ci ha portati a questo stato di cose in cui il lato materiale della vita conta di più di quello spirituale.

Quando non si provano più gioie spirituali, e molti pensano che nemmeno esistano, si ricercano solo gioie che possono derivare dal fruire degli oggetti materiali, ma questi hanno una fine, e quando finiscono le gioie che ci procuravano finiscono con essi.
Non che non si debba goderne, anzi è auspicabile, ma non farne il fondamento della tua felicità. 
 


Ogni uomo, che ne sia consapevole o meno, è alla ricerca della gioia che deriva dal realizzare il vero sé e quando lo ha dimenticato pensa di ottenere quella gioia conseguendo obbiettivi materiali o sensazioni meramente fisiche senza mai raggiungerla, rimanendo continuamente frustrato, ricercando continuamente qualcos'altro.  

Quando si è riuniti a una festa, a un matrimonio, in discoteca con gli amici, a un pranzo in famiglia con i parenti, può sembrare che non sia così, perché si ride, si sorride, si scherza. Ma le stesse persone quando le rivedi in metropolitana, alla stazione, o in fila in autostrada, mentre tornano a casa dal lavoro, non sono più così allegre.  

Hanno musi lunghi o espressioni tristi. Osserva e vedrai che è così, quasi tutti in una grande metropoli, un po' di meno in provincia.   

La tendenza a chiudersi in se stessi porta inevitabilmente alla solitudine spirituale.
Si è soli in mezzo a tanta gente. E si può essere soli anche in un rapporto di coppia, si è insieme solo nello spazio fisico ma non spiritualmente. Non si rivelano al proprio compagno o compagna di vita i propri pensieri ed emozioni. Per molti il tradimento è una prassi. Molti vorrebbero che dopo aver fatto “l'amore” il proprio partner scomparisse. Questo è vero per molte coppie. 
 

Il vivere in una società in cui i valori e i principi etici stanno scomparendo, in cui aberrazioni e perversioni vengono fatte passare per diversità, in cui i politici vogliono regolarizzare la prostituzione per tassare le “prestazioni”, il rinnegare o dimenticare la propria natura spirituale sono reali cause di depressione.

Anche buona parte di quanto sostiene la scienza ufficiale, come le malattie gravi, ecc, possono farla scaturire, ma la causa fondamentale è il vuoto spirituale che caratterizza questa era. 
 

La soluzione senza effetti collaterali è reintrodurre nella propria vita i valori spirituali, etici e morali e impegnarsi al proprio miglioramento spirituale.

Gli antidepressivi lasciali sullo scaffale
del farmacista.
 



Per approfondire questa prima parte, Guardasi questi video : http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8835699
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Argomento molto attuale, dove c'è molto da discutere e da puntualizzare.

Domani, spero di poter cominciare a scrivere qualcosa su questo tema.

Pino
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Buongiorno a tutti,

non credo sia leale sostenere che gli antidepressivi vadano lasciati sullo scaffale del farmacista. E non é neppure vero che solo il vuoto spirituale conduce alla depressione. Sicuramente chi conduce una vita ricca di soddifazioni "sane", eticamente irreprensibile e con una buona autostima é meno soggetto a cadere in questo stato di apatia. Il che non significa essere completamente "al riparo". C'é anche da dire che spesso le "depressioni" non vengono riconosciute come tali e allora si ricercano infinite cause organiche a questo malessere psichico. E' un argomento attuale, si, drammaticamente attuale.

Buona domenica! Gioia e felicità sempre.



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Re:
joy59, 11/10/2009 9.24:

Buongiorno a tutti,

non credo sia leale sostenere che gli antidepressivi vadano lasciati sullo scaffale del farmacista. E non é neppure vero che solo il vuoto spirituale conduce alla depressione. Sicuramente chi conduce una vita ricca di soddifazioni "sane", eticamente irreprensibile e con una buona autostima é meno soggetto a cadere in questo stato di apatia. Il che non significa essere completamente "al riparo". C'é anche da dire che spesso le "depressioni" non vengono riconosciute come tali e allora si ricercano infinite cause organiche a questo malessere psichico. E' un argomento attuale, si, drammaticamente attuale.

Buona domenica! Gioia e felicità sempre.



Sono d'accordo con quanto detto da joy59!

La depressione è legata al cambiamento d'umore che si manifesta in diversi modi comportamentali.

La depressione è una patologia che non sempre viene riconosciuta o identificata. Il più delle volte, la depressione, viene scoperta solo dopo molto tempo, quando la persona che viene colpita da questa malattia interiore, ha delle manifestazioni dell'umore molto gravi ed evidenti.

Mi ricordo di un mio amico che sprofondò in questa discesa verso il tormento "infernale". Aveva gli occhi sbarrati, privi di sonno, ed era come se fosse andato a vivere in un altro mondo, si era "assentato".

Un giorno gli chiesi:
"Saro, dove ti trovi, in questo momento?".
"Il tuo è uno stato di sofferenza, o di riflessione?"
"Pensi di ritornare da dove ti trovi?".

Lo tempestai di domande. ad alcune mi rispondeva, ad altre no.

Il suo silenzio, quasi totale, durò due anni. Ogni tanto si limitava a scrivere alcuni pensieri in un diario che conservo da 4 anni.

Poi, un giorno, mi telefonò e mi disse: "Sono tornato!".

Cercammo di parlare di questo periodo della sua vita, ma non fu semplice. Mi diceva che si trattava di un male oscuro e misterioso, che ad un certo punto ti "cattura" e scorre dentro di te.

Era un male molto simile ad un attore, che all'epoca, aveva lo stesso problema, Vittorio Gassman.

Però, come dicevo, la depressione, si manifesta in tanti altri modi, legati all'umore ed a segnali comportamentali.

La depressione, in alcuni soggetti, può essere talmente acuta che diventa paranoia, chiodo fisso, mania di persecuzione e sprofondare in varie forme di schizofrenia, per cui, il disturbo mentale diventa grave. Pertanto, certi disagi mentali, che possono essere passeggeri e, quindi gestibili anche a livello personale, altri disagi hanno bisogno di professionisti della psicologia, altri ancora necessitano di cure psichiatriche.

Alcuni farmaci possono accompagnare una terapia che cura la depressione, offrendo dei benefici nell'aiutare la persona affetta da questo male, controllando meglio le sue emozioni.

Ho un amico, che è "ospite" in un Istituto non lontano da casa mia, si chiama Tiziano, che, purtroppo, ha bisogno di farmaci, in quanto soffre di disturbi mentali che, spesso, lo fanno diventare violento ed aggressivo. Io non sono molto d'accordo, sull'uso dei farmaci, ma dopo aver assistito ad un certo "comportamento", ho abbassato la testa e mi sono reso conto di come certi mali oscuri possano, nel tempo, diventare pericolosi.

Finisco qui, per il momento, perchè l'argomento è vasto.

Vorrei parlare, in seguito, della differenza del sentirsi depressi o dell'essere depressi.

Pino Lupo
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11/10/2009 15:17
 
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Re:
joy59, 11/10/2009 9.24:

Buongiorno a tutti,

non credo sia leale sostenere che gli antidepressivi vadano lasciati sullo scaffale del farmacista.



Senza dubbio gli antedepressivi possono aiutare e alleviare tale disturbo, ma come per tutti i medicinali abbisgnerebbe, verificarne pro e contro. (pian piano andremo ad illustrarli in questa stessa discussione, tramite resoconti trovati in rete).

joy59, 11/10/2009 9.24:


E non é neppure vero che solo il vuoto spirituale conduce alla depressione. Sicuramente chi conduce una vita ricca di soddifazioni "sane", eticamente irreprensibile e con una buona autostima é meno soggetto a cadere in questo stato di apatia. Il che non significa essere completamente "al riparo".



Probabilmente andrebbe sottolineato che questo vuoto spirituale, non è sinonimo di religiosità, tuttaltro, questa andrebbe inquadrata in un contesto comportamentale, etico e morale che questa società ci propina.

joy59, 11/10/2009 9.24:


C'é anche da dire che spesso le "depressioni" non vengono riconosciute come tali e allora si ricercano infinite cause organiche a questo malessere psichico. E' un argomento attuale, si, drammaticamente attuale.



E' mia ferma opinione che si verifica l'esatto contrario.
Infatti, oggi i medici,(fortunatamente non tutti), visto il loro "preistorico" grado di preparazione, in assenza di indicazioni utili, o se ne lavano le mani (indicandoti un altrettanto "preistorico" specialista oppure sentenziano che si è depressi, ma........

COS'E' VERAMENTE LA DEPRESSIONE ?


joy59, 11/10/2009 9.24:


Buona domenica! Gioia e felicità sempre.



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11/10/2009 15:36
 
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ESISTE UN ABUSO DI ANTIDEPRESSIVI?

Recentemente è un susseguirsi di
allarmi da parte degli enti di controllo dei farmaci, sia in Europa come negli Stati Uniti, sugli effetti collaterali delle “pillole della felicità”.

In Gran Bretagna molti
medici hanno messo in discussione l'efficacia tout court degli psicofarmaci. Sono per primi i medici a sollevare il problema della sicurezza di farmaci psicotropi e dei loro effetti collaterali, diversi studi, di varia provenienza, hanno dimostrato che il loro uso aumenta i gesti autolesionistici, ideazioni suicidarie e tentati suicidi.

L'avvertenza aveva dapprima riguardato solo i farmaci più recenti, i cosiddetti SSRI e SNRI ma poi è stato esteso a tutti gli antidepressivi, visto che per nessun farmaco, secondo l'ente regolatore statunitense, si poteva escludere la possibilità di questo effetto, per non parlare di tutti gli altri effetti collaterali che vengono
segnalati ormai quasi quotidianamente sulle riviste scientifiche, su donne incinte e anziani.

Le pubblicazioni di questi studi, i numerosi avvisi e l'obbligo di segnalare nelle confezioni, con grande evidenza (il cosiddetto black box warning) il possibile aumento del rischio di suicidio nei giovanissimi, hanno causato negli Stati Uniti, un crollo delle prescrizioni di antidepressivi a bambini e adolescenti, secondo i dati disponibili, nel primo trimestre 2004 il numero di prescrizioni è sceso del 23% rispetto all'ultimo trimestre del 2003.

Sono cifre significative, se si pensa che a partire dal 2000 si era avuto un aumento del 77%. A 17 milioni di studenti nel mondo sono stati diagnosticati “disturbi mentali” e i trattamenti prescritti sono stimolanti simili alla
cocaina o potenti antidepressivi.

La scientificità delle attività psichiatriche è messa in discussione dagli stessi risultati, che a quanto pare non sono paragonabili alla propaganda psichiatrica.
Va ricordato che le diagnosi per disturbi mentali derivano dal Dsm (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), un manuale la cui creazione è criticata dagli stessi psichiatri per la scientificità su cui è basato, Ron Leifer, psichiatra di New York ha detto in merito ad esso: “Un’arrogante trappola…Pretendere che sia una testimonianza scientifica è un danno per la cultura…”.

Ovviamente, le persone possono incontrare e, a volte incontrano veramente delle difficoltà a livello mentale e hanno bisogno di aiuto, tuttavia i professori Herb Kutchins e Stuart A. Kirk, autori del libro Making Us Crazy dichiararono che: “In genere il pubblico può ricavare da un manuale diagnostico psichiatrico una rassicurazione fittizia del fatto che le difficoltà e i turbamenti della vita e del vivere possano essere spiegati con un’etichetta psichiatrica e risolti con una pillola. Certamente, ci sono un sacco di problemi e una miriade di cose particolari con cui lottiamo ogni giorno….per risolverle. Ma la vita potrebbe essere diversa?

La bibbia psichiatrica ci ha classificato come pazzi, la verità è che siamo semplicemente “umani”.
 

http://italiasalute.leonardo.it/

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Certo, prima di assumere degli psicofarmaci va sempre valutato il pro e il contro - come per tutti i medicinali - e vanno prescritti dallo psichiatra. I propositi suicidi in un giovane depresso, sono spesso già presenti(e in % più elevata di quella che può dare il farmaco) già prima che assuma un antidepressivo. Ed è assolutamente necessario sorvegliare attentamente la persona durante la cura. Cosa che in molti casi si tralascia di fare. Solitamente agli antidepressivi, che restituiscono la capacità all'azione prima ancora di aver alzato il tono dell'umore, vengono affiancati dei sedativi, in modo scongiurare il più possibile azioni drammatiche. Insieme alla terapia farmacologica é necessario intraprendere una terapia psicoterapica per raggiungere effetti a lungo e lunghissimo termine.

Ci sarà sempre qualcuno a favore e qualcuno contrario in tutte le cose. Questo campo non fa eccezione.

Credo che più che di religiosità ci sia bisogno di atteggiamenti religiosi nelle persone. Ribellarsi alle regole che ci propina questa società, é uno dei passi inevitabili - per come la posso vedere io - per salvare la propria anima. Ma non per tutti é facile trovare il coraggio di cantare fuori dal coro. E' questo é umanamente comprensibile.

Non so se é giusto avere ferme opinioni senza nessun dubbio, specialmente quando si tratta di tematiche delicate e non sondabili con certezza matematica.

E' molto più semplice per un medico, e probabilmente meno costoso, curare un mal di stomaco come gastrite dovuta alla vita frenetica o al cambiamento di stagione, piuttosto che come sintomo di un disagio psichico. Che non significa che ogni mal di stomaco rappresenta un disagio psichico.

Che cos'é la depressione?

Guardare negli occhi tuo figlio e non provare nulla...
[Modificato da joy59 11/10/2009 17:44]



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Re:
Gli antidepressivi sono fondamentali per questa brutta malattia, che haimè conosco molto bene da vicino.
Ma insieme a questi è necessario, come scrive giustamente Joy,sorvegliare il paziente,se necessario, in fase acuta, ricoverarlo per un certo periodo nei cosi detti "repartini" degli ospedali, e studiare il giusto dosaggio del farmaco.
Nel frattempo instaurare un rapporto continuo con varie sedute per cercare insieme la causa.
Infine, insieme agli antidepressivi vanno somministrati farmaci per l'umore...insomma
la depressione è dura da combattere,ed anche se si riesce ad uscirne, ricaderci è un attimo.

buon pomeriggio












Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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Comprendere la depressione

 

Per comprendere la persona depressa occorre identificarsi con essa, ascoltarne i pensieri e osservare gli effetti delle sue azioni.
Non si nasce depressi, almeno per ora.


Il bambino sano è gioioso, scopre l'ambiente e le persone che lo circondano, “conquista territorio” crescendo. Quando apprende a camminare corre felice nel suo spazio in cui vi sono oggetti e persone. All'inizio i genitori e i suoi giochi sono inclusi nel suo spazio, spazio che si estende man mano che amplia le sue relazioni con altre persone come fratelli, amici e conoscenti.


Lo spazio, nel senso ampio del termine, ha a che fare con la depressione.
La diminuzione di spazio e raggio di azione e di aree di responsabilità puo causare depressione quando l'organismo non risponde adeguatamente alle emergenze che si presentato.


Consideriamo un padre di famiglia che ha un lavoro soddisfacente che gli fornisce i mezzi per sostenere la sua famiglia.


A un certo punto perde il lavoro. Non consideriamo qui le ragioni per non sconfinare in altri temi.
Può risolvere la situazione trovando un altro lavoro o mettendo in piedi un'attività in proprio che ripristina o addirittura migliora la condizione precedente e tutto si risolve.


Nel caso invece che non trovi il lavoro e non abbia mezzi finanziari, le cose degenerano, sorgono discussioni con la moglie per le difficoltà economiche che insorgono, susseguita da una separazione e divorzio.

Lo spazio affettivo di questa persona si è ridotto drasticamente, la sua capacità di influenzare l'ambiente si è ridotta, non ha mezzi né credibilità.


Se è in buona salute, pieno di energia, può reagire, ma se il corpo è sostenuto con una alimentazione scadente come quella onnivora, universalmente seguita nel mondo occidentale, e se la sua volontà è già minata da precedenti fallimenti, allora possiamo dire che è un candidato per la depressione.

La depressione ha a che fare con la perdita di spazio, possedimenti, affetti e fallimenti, o il non raggiungimento di uno scopo. Dopo una serie di tali eventi la depressione può arrivare.


Continuando con l'esempio, il padre di famiglia ora separato, lo spazio in cui si svolgono le sue attività è ridotto, vivendo da solo deve affrontare nuove realtà e modi di vivere.

L'appartamento è ora più piccolo, il silenzio è solido e esasperante.
Dopo aver lavato i panni in lavatrice deve ora stirarli e non è abituato, deve cucinare e non è abituato, deve pulire e non è abituato. Molti già sono in grado di svolgere questi compiti, ma consideriamo casi come questo che comunque sono la maggioranza, in quanto la persona impegnata completamente nell'attività professionale in genere delega queste necessità.


Nel tentativo di occuparsi della biancheria e lottando con il ferro da stiro possono ritornare in mente le camice ben stirate dalla moglie, i cassetti in ordine, la casa pulita. I bambini che correvano incontro al loro papà quando tornava dal lavoro.

Rimpianti su quanto si ha perduto riaffiorano alla mente e gli occhi si bagnano di lacrime.


Se la situazione rende difficile trovare una nuova occupazione la possibilità di ritornare in una condizione di stabilità economica diventa sempre più remota. I sogni vengono accantonati e ci si preoccupa della mera sopravvivenza. Non ci sono più mete da raggiungere e il futuro è una cortina di nebbia. Il desiderio di darsi da fare in direzione di obbiettivi da raggiungere è scomparso.
Si perde la voglia di fare qualsiasi cosa.


Il disordine regna, non si ha voglia di pulire l'appartamento, lo si fa al meglio possibile prima di ricevere qualcuno, si stira l'essenziale, si mangiano cose veloci da preparare, scatole di tonno e pizze surgelate.


Lavare i piatti sembra un'impresa insormontabile, non si ha voglia di alzarsi dalla sedia e si aspetta che arrivi la pubblicità per andare in bagno per non perdere un solo fotogramma del film che si sta guardando.
Si ha perso gia così tanto…

Ci si aspetta che venga annullata la cena a cui si è stati invitati, si perde gradualmente l'interesse per tutto. Non si ha voglia di uscire, e quando si esce per fare la spesa o per pagare una bolletta o per fare un lavoro saltuario se si è disoccupati, non si vede l'ora di tornare a casa. Una volta a casa, girato il pomello del chiavistello della porta si ha un senso di sollievo e sicurezza, di libertà dai fastidi.


Le telefonate dei funzionari della banca che chiedono come intendi saldare i debiti sono un tormento, la vista della cassetta delle lettere mette ansietà.
Si sta alzati di notte a navigare su internet, si dorme fino a mezzogiorno o si va a lavorare rimbambiti.


Questa appena raccontata potrebbe essere la storia di qualcuno, magari del tuo vicino di casa.


Le persone hanno un senso di dignità e di rispetto per gli altri e spesso nascondono la loro depressione dietro a un cordiale sorriso, ma la depressione possiamo riscontrarla in altre diverse situazioni.

  
 

Un adolescente che non trova il modo di esprimere le sue naturali inclinazioni, chi ha subito la rottura di un rapporto e dei sogni che si voleva realizzare insieme, un bambino che dopo aver passato la domenica giocando con il suo papà si trova privato della sua presenza per altri sei giorni possono incorrere nella depressione.


Le persone depresse, se si rivolgono allo psicologo o allo psichiatra, si ritrovano con la scatola degli psicofarmaci sul comodino.

Quello che succede prendendoli è che il livello di coscienza si abbassa fino al punto in cui non si percepiscono più le emozioni dolorose, ma anche la capacità di esprimere le proprie emozioni positive viene drasticamente ridotta. Si ha una vita “piatta” senza pena nè gioia, quasi vegetativa dal punto di vista emozionale, che non ci esime dal peggiorare, sia emotivamente che fisicamente. Non è nemmeno detto che la persona sotto “cura” migliori le sue abitudini, solo non soffre più per la sua condizione indesiderata.


Il modo corretto di curare la depressione non è certo quello di prendere una pillola che ci renda estranei a quanto proviamo.


Bisogna essere disposti ad affrontare la causa del proprio dolore. Se si ha perso il lavoro si deve cercarne uno qualunque mentre si studia il modo migliore di applicare quello che sappiamo fare meglio. Se la moglie o il marito hanno deciso di continuare la loro vita con un'altra persona si deve accettare che la perdita è irrevocabile e vivere dignitosamente da soli mentre si dirigono le proprie attenzioni altrove per instaurare un nuovo rapporto.
Se si sta vivendo con una persona non come si vorrebbe, o si aggiusta la situazione o si deve prendere il coraggio di terminarla.

Se non sappiamo che ci stiamo a fare in questo mondo, dobbiamo scoprirlo. Per quanto possa sembrare strano, anche questo può essere motivo di depressione.


Di solito le persone depresse sono così svogliate in tutto che mangerebbero scatole di tonno o pizze pronte a vita, pur di non preparasi da mangiare.

Particolare attenzione deve essere prestata perché venga adottato un modo sano di alimentarsi, altrimenti la mancanza di energia rende difficile uscire da uno stato di depressione.


Si può uscire dalla depressione da soli, ma per molti può essere necessario un aiuto. Questo aiuto va cercato nelle terapie alternative, nell'alimentazione naturale e nella riabilitazione dei valori spirituali.


La depressione è l'espressione di un essere spirituale infelice.


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11/10/2009 18:48
 
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La tv trasmette solo cattive notizie, la crisi avanza, i soldi non bastano mai e il lavoro stressa: mente e corpo non possono fare altro che lanciare il loro grido d`allarme. E così sono sempre di più le persone che soffono di ansia, che nei casi più gravi può trasformarsi in attacchi di panico o depressione.

Ecco dieci consigli per far tornare la calma e rinfrancare lo spirito.
 
 

1.       Canta che ti passa. Quando lo stress si fa insostenibile, "il nostro corpo lancia l'allarme con ansia, attacchi di panico, sudorazione, battito cardiaco accelerato senza un apparente motivo", spiega la psicologa Linda Blair. È noto che fare sport è utile per scaricare le tensioni perché consente il rilascio di endorfine, una sorta di antidepressivo naturale. Lo stesso effetto può essere ottenuto con un corso di danza, ma anche semplicemente cantando a squarciagola.
 

2.       Un "Fido" psicologo. Non importa preferire l'indipendenza felina o la compagnia di un cane: può bastare una carezza per risollevare lo spirito perché "avere un animale domestico - spiega Harper, psicologo della University of East London - offre la possibilità di focalizzarsi sugli altri piuttosto che su noi stessi, in modo da dare (e ricevere) cura e affetto".
 

3.       Superare la prova del cuoco. Antonella Clerici non c'entra nulla: "Siamo quello che mangiamo, in tutti i sensi - dice Phillip Hodson, della British Association of Counselling and Psychotherapy -. Il cibo è il piacere fisico più duraturo nella nostra vita". Scegliere una ricetta, selezionare gli ingredienti, cucinare con cura un pasto "è segno di indipendenza e maturità, perché fornire a sé stessi il nutrimento significa anche essere capaci di darsi armonia ed equilibrio".
 

4.       Parlate allo specchio. Specchio, specchio delle mie brame... "Può essere utile parlare ad alta voce davanti alla vostra immagine riflessa - continua Linda Blair -. Complimentatevi con voi stessi, incoraggiatevi. È utile perché vi farà identificare con il suono della vostra voce e soffermare sulla vostra immagine. E se vi viene da ridere, tanto meglio: si rilasciano endorfine".
 

5.       Un raggio di sole. Chi non si sente meglio in una giornata di sole? Anche d'inverno è importante cercare di accalappiare qualsiasi raggio di sole disponibile. Una "dose" di luce è un irrinunciabile fattore di buonumore.
 

6.       Giardinaggio anti-stress. Il giardinaggio è ritenuto un ottimo hobby per curare la depressione. "Questo perché - continua lo psicologo David Harper - aiuta a focalizzarsi su qualcosa che ha bisogno di cura e attenzione. Inoltre si è a contatto con la natura, e vedere crescere piante e fiori può farci sentire attivamente parte si essa".
 

7.       Aiutare gli altri aiuta. Al lavoro spendete le vostre ore e guadagnate i vostri soldi. Aiutare gli altri, però, non ha prezzo: "L'aumento del tempo dedicato al lavoro - continua Harper - spesso allontana dalla comunità. C'è la necessità di ricreare le piccole comunità locali: aiutare il prossimo e conoscere chi ci è vicino è fondamentale anche per il nostro spirito".
 

8.        Intimità, un elemento imprescindibile... Non importa se con gli amici, con i familiari o con il proprio partner: la parola d'ordine è "intimità". Ricercate la loro compagnia è importante perché "avere rapporti significativi incide profondamente sul senso di benessere - spiega Blair -. Ognuno è diverso e ha esigenze differenti, ma nessuno può fare a meno dei legami con gli altri".
 

9.       Hobbyterapia. "In questa società - spiega Phillip Hodson - se non abbiamo interessi, specie quando non si lavora più, è difficile sentirsi importanti o utili". Per questo coltivare le nostre passioni è importantissimo, a patto che l'hobby riesca realmente a distrarci da ansie e patemi quotidiani. 

10.     Elogio della lentezza. "Siamo sempre più abituati a soluzioni rapide e sempre più inclini alla logica del 'tutto e subito' - continua Blair -. Dobbiamo tornare a pensare che le cose più importanti, come i buoni rapporti umani, richiedono tempo e pazienza. E questo è ancor più vero in tempi difficili come questi". 


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[Modificato da ®@ffstef@n 11/10/2009 18:53]
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11/10/2009 18:55
 
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Se la terapia con i fiori di Bach o l'Iperico ti curano la depressione, va benissimo! E se alimentarti con prodotti rigorosamente biologici ti cura la depressione, va bene pure. E si riesce anche ad uscire da soli, dalla depressione, sicuramente. Ma il tempo che trascorri nei meandri della miseria umana puoi anche evitarlo con i farmaci ed adeguati supporti di terapie comportamentali.

L'ultima persona estremamente fragile che ho conosciuto, e che vedeva i farmaci come grave minacce alla sua salute fisica e psichica, si é buttatto da un ponte a 41 anni, dopo anni di grandissima sofferenza. Credeva ciecamente nel naturopata da cui si recava regolarmente e che gli suggeriva, tra altre cose, di usare farine alimentari particolari per riassettare il suo equilibrio psico-fisico....

Gli estremismi ci sono sia nella medicina ufficiale che in quella alternativa.

E mettere in pratica le 10 regole del buonumore serve sicuramente, ma non se hai una depressione endogena.
[Modificato da joy59 11/10/2009 18:59]



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11/10/2009 20:05
 
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Non sto certo contestando a priori la cura della depressione con psicofarmaci, ma sta di fatto, - al di la del 41enne "buttatosi dal ponte" - che anche la depressione endogena
«il depresso endogeno soffre, il depresso reattivo compatisce se stesso». ha alla sua base, l'inadattabilità ad un modello di vita
sano e salutare,nonchè mancanza di affetto e amore,
per cui, come sappiamo, oltre alle difficoltà di diagnosticare l'effettiva malattia, in moltissimi altri casi, si fa subito ricorso a questi psicofarmaci che purtroppo nella maggioranza dei casi, portano a tragedie ben più eclatanti.

LEGGI

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11/10/2009 20:23
 
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Vagus Nerve Stimulator (VNS)
Negli anni addietro 4-5. si era fatto un gran parlare anche di questa possibilità che in un primo momento sembrava l'antidoto definitivo
per la cura della depressione, (seppur pare che doveva curare ben altro).

Cmq.
da una prima analisi di ricerca in internet, pare che il colosso farmaceutico, non vedeva di buon occhio un "definitivo?" risultato e ad ora (fra approvazioni e bocciature) stiamo ancora aspettando esiti e riscontri.

(tutto tace e tacerà)

Vi riporto un link che trattaVa la questione:

www.partecipasalute.it/cms_2/node/587

n.b.

eppur, i pacemaker impiantati ogni anno per regolare il battito cardiaco si usano e funonziano o no ?
[Modificato da ®@ffstef@n 11/10/2009 20:34]
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11/10/2009 20:54
 
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Stop alla depressione: una pila ricarica l'umore

18 marzo 2009


ROMA - Ricaricare l'umore: questo l'effetto metaforico di una tecnica pensata per curare le forme gravi e farmaco-resistenti di depressione. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Affective Disorders, una stimolazione elettrica a basso voltaggio alimentata da una pila si determinano delle modificazioni funzionali cerebrali, persistenti anche dopo che la corrente è stata interrotta, senza che il soggetto percepisca alcuna sensazione. 

La ricerca, condotta dal Centro Clinico per la Neurostimolazione della Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena, è stata diretta da Alberto Priori dell'Università degli Studi di Milano e realizzata in collaborazione con l'equipe medica di Marco Bortolomasi della Clinica Villa Santa Chiara di Verona. La tecnica, descritta nel 1998 da Priori, e poi diffusa in tutto il mondo si chiama "Stimolazione transcranica con correnti dirette", tDCS e, secondo i ricercatori,  non c'è alcuna affinità con l'elettroshock.

Nel corso dello studio, la metodica è stata applicata a 14 soggetti - 13 donne e un uomo - di età compresa tra 37 e 67 anni, con applicazioni due volte al giorno per cinque giorni consecutivi. Il risultato è stato un marcato miglioramento dei sintomi che si è mantenuto per diverse settimane successivamente. Per ora la sperimentazione prosegue con altri 250 pazienti reclutati presso la struttura della
Clinica Villa Santa Chiara.

http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=25361

[Modificato da ®@ffstef@n 11/10/2009 20:56]
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LEGGI...
Beh, credo che prima di rispondere ad un quesito, uno si legga ciò di cui va a rispondere. Poveti evitare di evidenziarlo. Ma al di la di questo devo dire che non trascorro molto tempo davanti al PC e non ho il tempo e nemmeno il desiderio di incrementarne l'uso. Metto in pratica quello che si dice negli articoli sopra. Preferisco stare all'aria aperta, godere del sole insieme alle persone che mi sono care e agli animali.


Oltre tutto, i testi che posti riguardo alla depressione, mi sono familiari, sia dalla parte della medicina ufficiale che di quella alternativa. Sono 30 anni che mi confronto con il problema. Non con esperienze provenienti da Internet, bensì con quelle della vita reale, con le persone, abbracciando la loro e la mia sofferenza. Solo chi VIVE il disagio lo può comprendere a fondo, come in tutte le cose. E' vero, dietro un sorriso potrebbe nascondersi una depressione, ma è molto più probabile che l'arroganza sia l'espressione di una vita non vissuta pienamente, secondo la propria indole naturale, nel senso che descrivono gli articoli sopra, e che dietro questo atteggiamento si celi una profonda insoddisfazione.


Indubbiamente molti medici, poco coscienziosi, "liquidano" la persona afflitta da depressione sbrigativamente, prescrivendole un farmaco. Ma non é sempre così, per fortunae. Per es. uno psicologo non prescrive farmaci, come asserisce un articolo postato ed anche lo psichiatra, se non é strettamente necessario, evita di prescrivere subito un farmaco. Sono passati i tempi in cui lo psichiatra e lo psicologo diffidavano l'uno le teorie dell'altro, ora integrano le loro specialità per il bene del paziente.

I colossi farmaceutici gestiscono grandi interessi e non sempre agiscono in maniera leale. Ma se viviamo più a lungo e con meno sofferenze fisiche (ai tempi dei miei genitori il mal di denti lo dovevi sopportare) é anche grazie ai progressi in campo della medicina.

Auguro una buona giornata a tutti e BUONA VITA! [SM=g27985]




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Carisima joy59,

La depressione affligge molte persone e non sempre la causa di un tale problema è facilmente individuabile.

Molti specialisti del settore hanno tentato di schematizzare e di classificare la depressione attraverso studi ed indagini nel profondo mondo interiore dell'uomo.

Si parla di medicine e di cure risolutive, ma sono, il più delle volte, tentativi che non danno i risultati che ci aspettiamo.

Il disagio della depressione è legato quasi sempre ad un problema di cattiva comunicazione. E' nella comunicazione con i nostri simili che dovremmo concentrare le ricerche.

Purtroppo, la depressione, richiede tempo ed ascolto. Una volta ci si ascoltava di più, si dedicava più tempo, ai nostri figli, ai nostri genitori, ai nostri amici, a noi stessi. Oggi, sembra che il tempo ci abbia rubato la vita. Non abbiamo più tempo, la vita, con i suoi affanni, è una corsa verso il tempo.

I medici, cercano di risolvere più in fretta le patologie legate ai problemi psicologici, con psicofarmaci di nuova generazione, ma le migliori terapie sono legate alla comunicazione umana, dedicando molto tempo alle persone afflitte e cercando di instillare nuove energie nello spirito di queste anime ferite o solo bisognose d'amore e sensibilità.

Pino
[SM=g1380307]



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12/10/2009 08:48
 
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Pino:I medici, cercano di risolvere più in fretta le patologie legate ai problemi psicologici, con psicofarmaci di nuova generazione, ma le migliori terapie sono legate alla comunicazione umana, dedicando molto tempo alle persone afflitte e cercando di instillare nuove energie nello spirito di queste anime ferite o solo bisognose d'amore e sensibilità.


joy59:Se la terapia con i fiori di Bach o l'Iperico ti curano la depressione, va benissimo


Ci sono statistiche e studi in merito che hanno messo in evidenza il nesso con l'aspetto comunicativo e la terapia naturale?

[Modificato da pcerini 12/10/2009 08:49]
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Re:
pcerini, 12/10/2009 8.48:

Pino:I medici, cercano di risolvere più in fretta le patologie legate ai problemi psicologici, con psicofarmaci di nuova generazione, ma le migliori terapie sono legate alla comunicazione umana, dedicando molto tempo alle persone afflitte e cercando di instillare nuove energie nello spirito di queste anime ferite o solo bisognose d'amore e sensibilità.


joy59:Se la terapia con i fiori di Bach o l'Iperico ti curano la depressione, va benissimo


Ci sono statistiche e studi in merito che hanno messo in evidenza il nesso con l'aspetto comunicativo e la terapia naturale?




Più che statistiche, ci sono libri di psicologi che hanno dedicato una vita al problema legato ai profondi disagi interiori dell'uomo.

Questi medici/scrittori, hanno portato all'attenzione pubblica la loro esperienza diretta con le diverse patologie psicologiche e di come hanno cercato di affrontarle.







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12/10/2009 15:11
 
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Cure naturali contro la depressione

 

La depressione colpisce circa il 10 per cento della popolazione americana ed europea, e sale addirittura al 23 per cento fra i giovani e gli adolescenti. Secondo gli ultimi calcoli potrebbe addirittura superare le malattie cardiache come causa di morte entro il 2020 e già oggi è la principale causa delle assenze dal lavoro, con un costo complessivo di 51 miliardi sulla produttività di una nazione.

I dati del National Institute of Health americano indicano che un terzo delle donne è depresso, e la percentuale è in continuo aumento.

Un altro elemento messo in luce dagli studi è che le cure anti-depressive risultano efficaci solo per un terzo della popolazione. Molti esperti del campo concordano nel dire che i trattamenti con gli antidepressivi non bastano, e spesso sono necessarie altre forme terapeutiche come gruppi di ascolto e analisi.

Le cause della depressione sono molteplici, includono traumi personali, fattori genetici e effetti di farmaci o droghe sul cervello.

Una vita relazionale sana può tenere lontano gli effetti della depressione e lo stesso possono fare buone abitudini come la meditazione, lo yoga, e il passare un po' di tempo con un animale di compagnia.

Il fattore più importante nella cura della depressione è la ricerca delle radici del problema e per questo è sempre necessario rivolgersi a un esperto medico o psicoterapeuta.

Molte persone hanno continui e intermittenti episodi di depressione proprio perché non sono stati ben individuati ancora le origini profonde del trauma. Detto ciò, va anche detto che esistono degli alimenti che possono risultare un valido aiuto nei trattamenti anti-depressivi. Naturalmente neanche questi possono essere assunti alla leggera.

Qualsiasi cambiamento o aggiunta nella propria dieta va discussa col medico di base o con il terapeuta.


SEROTONINA e 5-HTP

Molti dei moderni farmaci antidepressivi si basano sull'obbiettivo di alzare i livelli di serotonina nel cervello.

La serotonina è un neurotrasmettitore responsabile del sonno, del flusso sanguigno, della fame, della libido e della risposta e dell'elaborazione del dolore. La serotonina si trova in grande quantità nel cervello e anche nelle cellule del sangue e nei tratti gastrointestinali.Una alternativa naturale alla prescrizione degli antidepressivi è il 5-Hydroxytryptophan, detto anche 5 HTP, disponibile nei negozi alimentari.

Questo agente è un precursore della serotonina e stimola la produzione di serotonina nel cervello. E' stato dimostrato che piccole dosi di 5-htp migliorano l'umore, riducono l'ansia, rendono più stabile il sonno e aiutano a curare le forme moderate di depressione.  Questo elemento si trova nel formaggio e nei gallinacei, ma soprattutto nei semi di una pianta africana chiamata Griffonia simplicifolia.


L'hiperico o il mosto di San Giovanni

Un'altra sostanza usata per i sintomi della depressione è il Mosto di San Giovanni, consciuto in omeopatia come hipericum.
Il mosto di san Giovanni è stato usato per secoli nei casi di nevralgia o di malattie mentali, e, come sedativo, nei casi di punture di insetti o di malaria. Anche Ippocrate lo cita come medicina. Nuovi studi hanno mostrato la sua efficacia nel trattare depressioni leggere. Uno studio del 1996 nota che "gli estratti di hipericum sono molto migliori del placebo danno effetti simili agli antidepressivi classici". Il mosto di San Giovanni si trova normalmente sul mercato e si consiglia come dosaggio 300 mg tre volte al dì.


LITIO

Il litio è conosciuto come cura delle depressioni bipolari, ma è molto valido, come minerale, per permettere al corpo di aumentare le funzioni cerebrali. e' oggi indicato anche come elemento di prevenzioni dell'Alzheimer, ed ha dimostrato di essere capace di bloccare molti dei canali che causano la demenza. E' un prodotto molto economico e non ha particolari controindicazioni, anche se è consigliabile prendere alcuni grassi acidi per eliminare qualsiasi effetto tossico. La dose consigliata è di 10-20 milligrammi al giorno.
 
La natura ci offre sempre dei cibi che ci possono aiutare, ma ricordiamo che la depressione è un problema serio. Consultate delle persone esperte, fate delle cure apposite e soprattutto non tenete tutto dentro di voi.


 http://it.healthnews.com











Articolo per approfondimento (per il testo integrale : http://guide.supereva.it/ )


l’iperico (Hypericum perforatum)
.

In Germania, dove è fornita dal servizio sanitario pubblico su prescrizione medica e milioni di persone la prendono, numerose sperimentazioni cliniche in doppio cieco effettuate dal 1996 ad oggi, hanno dimostrato un’efficacia equivalente a quella dell’imipramina ed in alcuni casi anche del prozac, con effetti collaterali molto minori. (Harrer et al.1999, Schrader 2000, Woelk 2000, Brenner et al. 2000 e numerosi altri).

Ancor più importanti però sono gli studi che hanno dimostrato la carenza, nelle persone che soffrono di depressione, di alcuni elementi nutritivi, ed in particolare delle vitamine del gruppo B, di cui il cervello ha bisogno per produrre i neurotrasmettitori.(Bukreev 1978; Carney et al. 1990; Carney 1995; Fujii et al. 1996; Masuda et al. 1998; Bottiglieri et al. 2000; Zhao et al. 2001).

Un’altra sostanza naturale della massima importanza è la SAMe
(S-adenosilmetionina), prodotta nel corpo dall’aminoacido essenziale metionina e dall’adenosintrifosfato, si trova in tutte le nostre cellule, dove svolge un ruolo importante quale precursore di numerose sostanze, tra cui la serotonina ed altri neurotrasmettitori. Ricercatori dell’ University of Alabama, Birmingham, hanno accertato che le persone depresse non producono abbastanza SAMe nei loro cervelli e numerosi studi hanno constatato l’efficacia del SAMe contro la depressione. (Bottiglieri et al. 1994, Di Rocco et al.2000). Tra l’altro, quando vi sono bassi livelli di SAMe, si riscontrano in genere livelli elevati di omocisteina, una sostanza di cui sono emersi negli ultimi anni numerosi effetti deleteri, tra i quali anche la depressione.


La sostanza naturale che tuttavia sembra avere il maggior effetto benefico contro la depressione, è costituita dai grassi omega 3, (EPA e DHA) contenuti nell’olio di pesce. Nel libro del dr. Andrew Stoll “The Omega-3 Connection” sono riportate pagine intere di studi che provano l’efficacia di questa sostanza (nei casi gravi occorrono almeno 2 gr. al giorno di EPA e DHA), contro la depressione, senza alcun effetto dannoso collaterale ma anzi con benefici anche in altri campi (contro l’infiammazione, per la fluidità del sangue e la circolazione ecc.); occorre fare attenzione solo se si stanno prendendo medicine con effetti anticoagulanti.
Inoltre in chi soffre di diabete è stato a volte riscontrato un aumento della glicemia.

Un ulteriore fattore negativo importante può essere costituito dalla mancanza di luce (è scientificamente provato l’effetto del clima sulla depressione). In alcune cliniche si trattano le depressioni gravi anche con delle lampade a luce solare intensa.
Tutti quanti trascorriamo gran parte del nostro tempo in edifici e macchine, in cui non siamo raggiunti dalla parte benefica della luce solare. Le lampade al neon sono particolarmente dannose, ma anche le lampadine normali non ci forniscono tutta la gamma dello spettro della luce solare. Sono in commercio delle lampadine che illuminano le case con una gamma più completa di raggi, che potrebbero essere consigliabili in particolare durante l’inverno.

Vi sarebbe ancora molto altro da dire su questa malattia, anche in merito agli squilibri ormonali (ad es. durante la menopausa, problemi di tiroide ecc.) che possono provocare la depressione; è pertanto indispensabile, nei casi in cui questo stato d’animo non passa, non perdersi di coraggio ed effettuare esami medici ed analisi cliniche approfondite per trovare il rimedio giusto e la serenità.



[Modificato da ®@ffstef@n 12/10/2009 15:37]
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Prefazione

Il dottor Giuseppe Dell'Acqua, già allievo di Franco Basaglia e direttore del Dipartimento di Salute mentale di Trieste, spiega che la cosa migliore è "ascoltare il paziente, stargli vicino. La cura farmacologica è l'extrema ratio di un lavoro complesso e delicato, che lo psichiatra deve saper fare prima come essere umano che come medico. L'efficacia degli psicofarmaci è nulla, senza un accurato lavoro di assistenza al paziente. Credo che sia questo il senso profondo della *ricerca effettuata in Gran Bretagna* e credo che, più della serotonina e dell'illusione del Placebo, siano le affinità emotive tra medico e paziente a poter guarire davvero una persona".



*ricerca effettuata in Gran Bretagna*


“il Prozac non serve per curare, è solo un placebo”.

A rinforzare questa provocazione, il risultato di uno studio inglese, il più vasto nel suo genere, che ha acquisito dalla Food&Drug Administration americana i dati delle sperimentazioni cliniche, finora mai pubblicati dalle case farmaceutiche, e li ha messi a raffronto con quelli già disponibili e relativi al consumo degli SSRI, così vengono definiti gli antidepressivi di terza generazione come il Prozac (terzo farmaco più venduto al mondo, che ha raggiunto il picco nel 2006 con circa 31 milioni di consumatori nel Regno Unito) .


La ricerca, coordinata dal professor Irving Kirsch del dipartimento di psicologia dell’Università inglese di Hull, si è concentrata, appunto, sugli «inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina» (SSRI).

Gli scienziati hanno riesaminato 47 sperimentazioni cliniche di sei sostanze, tra cui la fluoxetina (il cui nome commerciale è Prozac), la paroxetina (Seroxat) ma anche la venlafaxina (Efexor), che agisce in modo simile.

Risultato?


La differenza tra coloro che sono stati sottoposti a terapia con i suddetti farmaci e coloro che hanno assunto un placebo non è poi così grande, il significato di questa tesi, dunque, è facilmente intuibile: i depressi possono guarire anche senza ausilio di sostanze chimiche; per i casi di depressione, dunque, è meglio tentare prima la psicoterapia tradizionale, il cognitivismo/comportamentismo o l’esercizio fisico.

Per questo motivo in Inghilterra verranno preparati nei prossimi tre anni 3.600 specialisti perché i pazienti possano usufruire delle
“terapie della parola” .

Ancora una sconfitta per le case farmaceutiche, ma l’invito è quello di procedere a piccoli passi e ben vengano approfondimenti mirati a confermare o stravolgere le tesi di Kirsch e della sua squadra.



N.B.

Gli scienziati sconsigliano comunque ai pazienti in cura di smettere di prendere gli antidepressivi senza consultare il medico. Ma intanto Tim Kendall, vicedirettore del dipartimento di ricerca del Royal College of Psychiatrists, si dice convinto che lo studio renderà d’ora in poi i medici «molto più cauti nel prescrivere gli antidepressivi».

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