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"Cause" e Causa della Depressione

Ultimo Aggiornamento: 24/08/2010 14:43
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12/11/2009 08:08
 
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IL MALE DI VIVERE

Robert Enke, il portiere della nazionale tedesca e dell'Hannover, un campione sportivo, conosciuto in tutto il mondo, ieri si è gettato sotto un treno che correva a 160 km orari.

Un uomo giovane, sano nel fisico, con una posizione di spicco nel mondo calcistico, decide di togliersi la vita. Dopo un normale allenamento mattutino, decide di non tornare più a casa. Gira, per alcune ore, con il suo potente fuoristrada, poi, poco prima delle 19,00, parcheggia l'autovettura, lascia i suoi effetti personali nel sedile e si dirige verso una ferrovia. Vede, da lontano, il treno che arriva a velocità sostenuta e prima che il macchinista si accorga di ciò che stava per accadere, si lancia sui binari.

Il male oscuro della depressione colpisce chiunque e, difficilmente, ci si accorge di quanto può essere grave questo pensiero nella mente di chi è accanto a noi. Spesso non sappiamo ascoltare o non ci rendiamo conto di quanto questo disagio interiore sia così doloroso da far commettere un gesto mostruoso per chi rimane e liberatorio per chi decide di "andarsene".






[Modificato da parliamonepino 12/11/2009 08:13]



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Le delusioni, le amarezze della vita, possono dare origine alla depressione.

Molte persone che in passato hanno occupato posti di rilievo nella società, con il tempo, non essendo preparati allo scorrere degli anni, alle malattie, alla solitudine, all'abbandono, alla piatta quotidianità, cominciano a lasciarsi andare verso l'orizzonte sconosciuto, ma piacevole, della depressione.

Quando la depressione si impossessa della mente di uomini che hanno vissuto un glorioso passato, il recupero di queste persone diventa difficile, quasi impossibile.

Una delle persone che, ultimamente, hanno attirato la mia attenzione è stato Francesco Cossiga, un uomo straordinario, dotato di una cultura vastissima che sapeva gestire in modo geniale, accompagnata da una ironia affilatissima.

Di solito, in questa categoria di uomini, la depressione è altalenante, per cui, a momenti di grande risveglio e ridenti entusiasmi, poi finiscono in spaventosi burroni oscuri, in profondissimi silenzi.

Cossiga era in possesso di una memoria fenomenale, tra l'altro una caratteristica della radice sarda, tipica degli isolani.

In una delle ultime interviste, paragonava con amara ironia, la politica moderna, fatta di personaggi miseri, privi di etica, volgari, senza significato istituzionale, con la politica dei suoi "tempi", dove in Parlamento era seduto insieme a La Malfa, De Gasperi, Fanfani, Togliatti, Berlinguer, Moro, Pertini, uomini di statura ben al di sopra degli attuali Ministri.

E' probabile, che un uomo come Cossiga, assistendo allo scempio commesso da questi nuovi protagonisti della politica, alla loro pochezza intellettuale, colto da una immensa delusione, abbia perfino rifiutato i funerali di Stato.

L'ultima reazione o contestazione, più pesante di un macigno, uomini come Cossiga, l'hanno manifestata con un assoluto silenzio.

Il male di vivere chiude i contatti con l'esterno, ci si lascia andare fin quando s'impone la morte psicologica, poi il silenzio eterno.

E' veramente difficile aiutare queste persone.

Ieri, dai miei genitori, sono stato circa due ore. Parlavo con mia madre, mentre mio padre ci ascoltava in silenzio dal letto. Se rivolgevo una domanda a mio padre, mi rispondeva con un piccolo cenno del volto. Prima di andare via, mio padre mi chiamò. Si era seduto nel letto, si fece aiutare per vestirsi ed alzarsi. Prese il bastone e mi disse: "accompagnami al Circolo, dagli amici!". Lo accompagnai e, uscendo faticosamente dalla macchina, si girò dicendomi: "grazie!".

Pino

[SM=x1061964] [SM=x1061969] [SM=g2093952] [SM=x1061958]



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[Modificato da parliamonepino 24/08/2010 09:10]



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24/08/2010 14:43
 
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Re:
parliamonepino, 24/08/2010 9.09:

Le delusioni, le amarezze della vita, possono dare origine alla depressione.

Molte persone che in passato hanno occupato posti di rilievo nella società, con il tempo, non essendo preparati allo scorrere degli anni, alle malattie, alla solitudine, all'abbandono, alla piatta quotidianità, cominciano a lasciarsi andare verso l'orizzonte sconosciuto, ma piacevole, della depressione.

Quando la depressione si impossessa della mente di uomini che hanno vissuto un glorioso passato, il recupero di queste persone diventa difficile, quasi impossibile.

Una delle persone che, ultimamente, hanno attirato la mia attenzione è stato Francesco Cossiga, un uomo straordinario, dotato di una cultura vastissima che sapeva gestire in modo geniale, accompagnata da una ironia affilatissima.

Di solito, in questa categoria di uomini, la depressione è altalenante, per cui, a momenti di grande risveglio e ridenti entusiasmi, poi finiscono in spaventosi burroni oscuri, in profondissimi silenzi.

Cossiga era in possesso di una memoria fenomenale, tra l'altro una caratteristica della radice sarda, tipica degli isolani.

In una delle ultime interviste, paragonava con amara ironia, la politica moderna, fatta di personaggi miseri, privi di etica, volgari, senza significato istituzionale, con la politica dei suoi "tempi", dove in Parlamento era seduto insieme a La Malfa, De Gasperi, Fanfani, Togliatti, Berlinguer, Moro, Pertini, uomini di statura ben al di sopra degli attuali Ministri.

E' probabile, che un uomo come Cossiga, assistendo allo scempio commesso da questi nuovi protagonisti della politica, alla loro pochezza intellettuale, colto da una immensa delusione, abbia perfino rifiutato i funerali di Stato.

L'ultima reazione o contestazione, più pesante di un macigno, uomini come Cossiga, l'hanno manifestata con un assoluto silenzio.

Il male di vivere chiude i contatti con l'esterno, ci si lascia andare fin quando s'impone la morte psicologica, poi il silenzio eterno.

E' veramente difficile aiutare queste persone.

Ieri, dai miei genitori, sono stato circa due ore. Parlavo con mia madre, mentre mio padre ci ascoltava in silenzio dal letto. Se rivolgevo una domanda a mio padre, mi rispondeva con un piccolo cenno del volto. Prima di andare via, mio padre mi chiamò. Si era seduto nel letto, si fece aiutare per vestirsi ed alzarsi. Prese il bastone e mi disse: "accompagnami al Circolo, dagli amici!". Lo accompagnai e, uscendo faticosamente dalla macchina, si girò dicendomi: "grazie!".

Pino

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Caro Pino,

rammento costantemente una frase che hai recentemente postato: "il vero amico ti chiede come stai...ed ascolta la risposta"!

Siamo invece circondati da insensibilità ed indifferenza ed a pochi interessiamo veramente come persone.

In treno, andando in Liguria, ho dato una mano, senza che mi fosse richiesto, ad alcune persone anziane che non riuscivano a sistemare il trolley sul ripiano superiore.

Mi hanno ringraziato calorosamente ed una di esse ha detto all'altra: "ma com'è gentile, sarà forse un testimone di Geova"?

in questi giorni ho ricevuto alcune email da "Margy", che tu conosci bene, che mi ringraziava affettuosamente per l'aiuto che le abbiamo dato nei suoi momenti difficili ed oggi, dopo circa due anni, è uscita completamente da un grave stato depressivo.

le è tornata la voglia di fare, ha fatto un viaggio di gruppo in Sardegna, esce tutte le mattine e conversa animatamente con le sue conoscenti.

E' una sensazione meravigliosa, caro Pino, osservare una persona che sembrava morta, tornare a vivere!

Sono quindi più che convinto che il prossimo può fare molto se riesce a staccarsi di dosso il catrame dell'inquinamento dell'egoismo e dell'egocentrismo e donare una parola in più ed un sorriso in più, comportamenti comunque che fanno bene ad entrambi.

Un abbraccio anche ai tuoi "vecchi".

Lillo
[SM=x1061918] [SM=x1061918] [SM=x1061918] [SM=x1061918] [SM=x1061918]
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