Allora, non ci siamo capiti
. Ti chiedo scusa, anche se vorrei fare delle precisazioni.
Questo è un forum di trincea, non è un "fortino" o una "cassaforte".
Qui tutti possono accedere ed esprimere la loro opinione.
Ho una mia opinione sul "potere". Ho una opinione diversa sul modo di gestire un forum, un modo di operare "non tradizionale".
La comunicazione è un interscambio di significati fra persone, non sempre riesce in questi luoghi. Per questo credo molto nel dialogo, nel confronto, e, se è necessario, nello "scontro", rispettando le regole della civiltà e del buon senso.
Con vera simpatia
Pino Lupo
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Amico Pino, compagno di trincea,seguo con simpatia i tuoi post, dei quali non ho nulla da eccepire.
Non ho mai trovato necessario rispondere poichè le tue idee in genere sono le mie e una conversazione tra interlocutori concordi avrebbe ben poco interesse.
Pur militando in file opposte (io ateo, tu credente), considero la battaglia che conduci anche mia.
La tua lotta trascende le divisioni di credo.
La tua è speranza, desiderio,idealità.
Apprezzo, dunque, il profondo senso di rispetto che traspare nei tuoi post.
Solo una persona che ha subito feroci prevaricazioni possiede una si grande nobiltà d'animo, alta al punto da potersi permettere la difesa del più forte.
E questo ti fa onore.
Mi ricorda il povero padre mio, che, nonostante il marchio di Dachau tatuato sul braccio, mai ebbe parole di odio nei confronti dei nazisti.
Considerava l'uomo prescindendone l'ideologia, rispettava l'umanità e la caducità delle cose.
Profondamente cattolico, accettò le mie scelte, in antitesi rispetto alle sue.
"Segui il tuo cammino, ripeteva, purchè sia diritto".
Non capiva, mio padre, che l'incedere può essere diritto, ma la strada naturalmente tortuosa.
E si addormentò nella fede dei suoi Padri, cercando, con lo sguardo il crocefisso. Poche parole, mostrando il numero sul braccio e ripetendo “Non è questo il cammino”.
Piansi, mio caro Pino. Piansi un Padre che mi abbandonava per sempre, lasciandomi in dono l’unica cosa che portava nel cuore, la mitezza d’animo.
La stessa dolce mitezza che ritrovo in te, amico mio.
Però io non sono mite. Non riesco a porgere l’altra guancia.
Amo la verità, la sola ed unica ad essere rivoluzionaria.
Rifiuto il filosofare,la maschera delle pulsioni, il tricerarsi dietro un'indubbia intelligenza.
Odio la cultura dell'ipocrisia che ricerca nella stessa impossibili virtù.
Un abbraccio.
Jules.