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A nove anni si suicida per una nota

Ultimo Aggiornamento: 13/06/2009 15:14
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www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200906articoli/44564gi...

Dramma nell'interland milanese:
il bambino si è impiccato in casa.
Lo zio: «Era deriso dai compagni»
MILANO
Si è suicidato con il laccio della tuta dopo aver ricevuto una nota scolastica perchè era disattento durante la lezione. Si chiamava Andrea e aveva solo 9 anni il bambino che ieri si è tolto la vita a Trucazzano d’Adda, comune in provincia di Milano.

Secondo le prime informazioni il bambino, che frequentava la scuola elementare, è tornato a casa e ha mostrato alla madre la nota scolastica, ricevuta perchè disattento. Poi il bambino si è chiuso in camera, dove è rimasto per alcune ore, mentre la madre si sarebbe allontanata dall’appartamento che si trova lungo la strada provinciale Rivoltana. Il piccolo ha preso il laccio di una tuta e decidendo di suicidarsi. A scoprire il corpo senza vita è stata la madre, una volta rientrata in casa. La donna ha tentato di rianimarlo, ha chiamato il 118 ma ogni tentativo è stato inutile: il piccolo era morto sul colpo. La donna è ancora sotto choc e non sa ricostruire ai militari intervenuti sul posto quanto accaduto ieri sera, intorno alle 19. In casa non c’era il padre del piccolo, un operaio, che ora assiste la moglie ricoverata per un malore.

È quella del suicidio l’ipotesi prevalente sulla morte. Al momento, infatti, ai carabinieri e agli inquirenti non risultano altre possibili spiegazioni della tragedia. Nuovi elementi potranno forse essere acquisiti dopo aver sentito i compagni di scuola di Andrea e aver riascoltato i genitori che al momento sono straziati dal dolore e poco in grado di ricostruire la vicenda in tutti i più piccoli dettagli. Non ha trovato riscontri ufficiali, invece, l’ipotesi di un gioco finito male avanzata in ambienti scolastici. «Non escluderei - ha detto il sindaco, Vittorio Sartirana, che a lungo ha confortato i genitori - che il bambino avesse in mente una qualche forma di gioco. Nel senso che forse nel momento in cui ha deciso di compiere quel gesto non si rendeva ben conto della differenza tra la realtà e la finzione». È probabile quindi che l’ipotesi di un gioco sia in qualche modo il disperato tentativo di dare una ragione a una tragedia che lascia sbigottito un intero paese.

Anche se potrebbe non essere stata solo la nota a scatenare l’imprevedibile reazione di Andrea. Secondo lo zio, infatti «quella non era la prima nota e lui le prendeva sempre per colpa degli altri, che lo prendevano continuamente in giro». «Non so, forse perchè era magro, con gli occhiali, forse perchè era timido, però era continuamente bersagliato da scherzi da parte dei suoi compagni - dice lo zio Donato C., 33 anni -, il problema è che gli altri erano più furbi e le maestre beccavano sempre lui». Il fratello della mamma ha confermato che quella di ieri, nell’ultimo giorno di scuola, non era certo la sua prima nota. «Non è attento e non segue la lezione», vi sarebbe scritto sull’appunto portato a casa sul diario del piccolo Andrea. «Lo avevano preso in giro come al solito - dice tra le lacrime lo zio -. Per questo si era distratto e quando la maestra lo ha rimproverato, lui, che si sentiva nel giusto, ha sbuffato alzando gli occhi al cielo. E così è arrivata la nota. Beh, forse nell’ultimo giorno di scuola potevano esser clementi».

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Sento parlare molto spesso che i ragazzi si suicidono per una bocciatura o per tante altre cose ,secondo me ci vorrebbe un ora di psicologia nelle scuole , cioè come l'ora di religione ci vorrebbe anche un ora di un dottore di psicologia ,che aiuta i nostri ragazzi seguendoli durante l'anno scolastico per evitare traggedie simili si potrebbe far inserire una legge simile nei diritti umani dei minori.
[Modificato da Jon Konneri 12/06/2009 22:17]



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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Il male oscuro del disagio interiore ha raggiunto come patologia anche i bambini che non si capisce più quanti anni hanno!

Le domande da fare sono molte, ma solo chi si occuperà di questo caso nei dettagli, potrà approfondire e cercare di comprendere cosa può aver potuto innescare in una mente così giovane la miccia della "fine", quando era solo all'inizio della vita.

Pino

[SM=x1061925]



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13/06/2009 01:59
 
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OGGI SI TRASCURANO I VERI VALORI DELLA VITA
E SI DA PIU' IMPORTANZA ALLA COSE SUPERFLUE CHE HAI PROPRI FIGLI.

NON AGGIUNGO ALTRO POICHE'
LA MIA OPINIONE SULL'ARTICOLO,
(COSI' COME RIPORTATO), CONDANNEREBBE A PRIORI LA MADRE GLI ZII LA SCUOLA E TUTTA QUESTA SPORCA SOCIETA' CHE CI CIRCONDA E CHE CI VUOLE COSI' COME...... QUESTO POVERO RAGAZZO. [SM=x1061974]
[Modificato da ®@ffstef@n 13/06/2009 02:02]
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Re:
®@ffstef@n, 13/06/2009 1.59:

OGGI SI TRASCURANO I VERI VALORI DELLA VITA
E SI DA PIU' IMPORTANZA ALLA COSE SUPERFLUE CHE HAI PROPRI FIGLI.

NON AGGIUNGO ALTRO POICHE'
LA MIA OPINIONE SULL'ARTICOLO,
(COSI' COME RIPORTATO), CONDANNEREBBE A PRIORI LA MADRE GLI ZII LA SCUOLA E TUTTA QUESTA SPORCA SOCIETA' CHE CI CIRCONDA E CHE CI VUOLE COSI' COME...... QUESTO POVERO RAGAZZO. [SM=x1061974]




In parte hai ragione Raffaele, ma nessuno può sapere cosa passa per la testa di un bambino, a volte non ci si aspettano reazioni del genere.

povero angelo [SM=g27998]






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


13/06/2009 15:14
 
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Re:
Jon Konneri, 12/06/2009 22.16:

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200906articoli/44564girata.asp

Dramma nell'interland milanese:
il bambino si è impiccato in casa.
Lo zio: «Era deriso dai compagni»
MILANO
Si è suicidato con il laccio della tuta dopo aver ricevuto una nota scolastica perchè era disattento durante la lezione. Si chiamava Andrea e aveva solo 9 anni il bambino che ieri si è tolto la vita a Trucazzano d’Adda, comune in provincia di Milano.

Secondo le prime informazioni il bambino, che frequentava la scuola elementare, è tornato a casa e ha mostrato alla madre la nota scolastica, ricevuta perchè disattento. Poi il bambino si è chiuso in camera, dove è rimasto per alcune ore, mentre la madre si sarebbe allontanata dall’appartamento che si trova lungo la strada provinciale Rivoltana. Il piccolo ha preso il laccio di una tuta e decidendo di suicidarsi. A scoprire il corpo senza vita è stata la madre, una volta rientrata in casa. La donna ha tentato di rianimarlo, ha chiamato il 118 ma ogni tentativo è stato inutile: il piccolo era morto sul colpo. La donna è ancora sotto choc e non sa ricostruire ai militari intervenuti sul posto quanto accaduto ieri sera, intorno alle 19. In casa non c’era il padre del piccolo, un operaio, che ora assiste la moglie ricoverata per un malore.

È quella del suicidio l’ipotesi prevalente sulla morte. Al momento, infatti, ai carabinieri e agli inquirenti non risultano altre possibili spiegazioni della tragedia. Nuovi elementi potranno forse essere acquisiti dopo aver sentito i compagni di scuola di Andrea e aver riascoltato i genitori che al momento sono straziati dal dolore e poco in grado di ricostruire la vicenda in tutti i più piccoli dettagli. Non ha trovato riscontri ufficiali, invece, l’ipotesi di un gioco finito male avanzata in ambienti scolastici. «Non escluderei - ha detto il sindaco, Vittorio Sartirana, che a lungo ha confortato i genitori - che il bambino avesse in mente una qualche forma di gioco. Nel senso che forse nel momento in cui ha deciso di compiere quel gesto non si rendeva ben conto della differenza tra la realtà e la finzione». È probabile quindi che l’ipotesi di un gioco sia in qualche modo il disperato tentativo di dare una ragione a una tragedia che lascia sbigottito un intero paese.

Anche se potrebbe non essere stata solo la nota a scatenare l’imprevedibile reazione di Andrea. Secondo lo zio, infatti «quella non era la prima nota e lui le prendeva sempre per colpa degli altri, che lo prendevano continuamente in giro». «Non so, forse perchè era magro, con gli occhiali, forse perchè era timido, però era continuamente bersagliato da scherzi da parte dei suoi compagni - dice lo zio Donato C., 33 anni -, il problema è che gli altri erano più furbi e le maestre beccavano sempre lui». Il fratello della mamma ha confermato che quella di ieri, nell’ultimo giorno di scuola, non era certo la sua prima nota. «Non è attento e non segue la lezione», vi sarebbe scritto sull’appunto portato a casa sul diario del piccolo Andrea. «Lo avevano preso in giro come al solito - dice tra le lacrime lo zio -. Per questo si era distratto e quando la maestra lo ha rimproverato, lui, che si sentiva nel giusto, ha sbuffato alzando gli occhi al cielo. E così è arrivata la nota. Beh, forse nell’ultimo giorno di scuola potevano esser clementi».

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Sento parlare molto spesso che i ragazzi si suicidono per una bocciatura o per tante altre cose ,secondo me ci vorrebbe un ora di psicologia nelle scuole , cioè come l'ora di religione ci vorrebbe anche un ora di un dottore di psicologia ,che aiuta i nostri ragazzi seguendoli durante l'anno scolastico per evitare traggedie simili si potrebbe far inserire una legge simile nei diritti umani dei minori.





Trovo sconvolgente il fatto che i genitori non abbiano visto i segnali o non siano stati in grado di risconoscerli, di un disagio tipico dei nostri giorni.

Ai miei tempi poco cibo, merenda con pane bagnato e zucchero, materiale didattico fornito dal Patronato, ma una madre onnipresente, che ci riempiva di abbracci, carezze e schiaffoni se non studiavamo, ma eravamo forti, determinati, bambini felici.

Oggi la fragilità di molti giovani mi fa soffrire e mi spaventa, perchè ho dei nipoti, sono nonno e mi rendo conto che tutti gli schemi del passato sono saltati, perchè la famiglia è cambiata e di conseguenza anche la società lo è.

Non credo che nuove leggi risolvano il problema, soprattutto quando non si riesce a farle applicare e rispettare.

Credo invece che il perno sia sempre la casa, la famiglia, che dovrebbe riuscire a dare stabilità, sicurezza, e tanto tanto amore.

Ma, ciò nonstante, credo ancora che le variabili siano infinite.


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