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I catto-talibani di destra e sinistra stanno preparando una legge contro tutti noi.

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2009 12:50
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12/02/2009 12:48
 
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12/02/09 - Testamento biologico, i catto-talibani di destra e sinistra stanno preparando una legge contro tutti noi.

12/2/09 - Per E., che ci ha mostrato quanto è debole il governo più forte del secolo Dopo il minuto di silenzio opportunamente chiamato dal Presidente del Senato e dopo la bagarre e la bava alla bocca di Quagliarello e di Gasparri si riparte dal progetto di legge sulle “dichiarazioni anticipate di volontà” preparato da Guido Calabrò (Pdl).

Il testo esclude del tutto il diritto della persona di rifiutare in anticipo i trattamenti sanitari che egli giudica in contrasto con la propria concezione di dignità anche sapendo che portano alla morte.

E’ il quarto comma dell’art. 1 che dice “la vita è inviolabile e indisponibile” e nel primo comma dell’art. 6 dove leggiamo “le dichiarazioni anticipate di trattamento non sono obbligatorie né vincolanti”. E ancora nel comma sesto dell’art. 5 si ribadisce che “alimentazione e idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze e non possono formare oggetto di Dichiarazione Anticipata di Trattamento”. E se ancora non bastasse le modalità per fare queste – sostanzialmente inutili – dichiarazioni di volontà sono particolarmente macchinose. Ci si deve recare da un notaio insieme ad un medico e depositare le nostre decisioni. Per aggiungere assurdità ad assurdità, il notaio deve registrare questi nostri voleri gratuitamente mentre del “costo del medico” nulla si dice. Forse si sottintende che per farlo arrivare fino allo studio notarile è comunque prezzolato.

In sostanza oltre che un atto inutile e non vincolante che non si capisce perché uno dovrebbe sottoscrivere (se non appunto per dare qualche soldo ad un medico) la proposta Calabrò umilia fortemente la persona che, almeno fino ad oggi, con la maggiore età è libera di manifestare le proprie volontà e di prendere importanti decisioni (fare figli, comprarsi casa, curarsi, partire, cambiare colore dei capelli…)

A questo punto possiamo solo contare su un ravvedimento di Berlusconi che, se crede, può con un solo gesto fermare i suoi
maggiordomi.


Come è noto l’uomo pende dai sondaggi, per cui dovrebbe scoprire che la società italiana, pur tra molte contraddizioni, è più avanti dello schema clericale in cui, forse per ansia di prestazione, ha cercato di imbrigliarla. Ed è più che probabile che l’estemporanea sintonia con B16 si riveli un abbraccio mortale. Scarsa fiducia di ravvedimento invece nutriamo per quei socialisti convertiti al berlusconismo e diventati i capofila del pensiero reazionario, per i quali neanche Nunzia smacchiavip o l’acqua di Lourdes basterebbe a ripulire dall’orrore di essersi detti socialisti macchiando l’onore di quanti lo sono.


Tiziana Ficacci
, www.nogod.it



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12/02/2009 12:50
 
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Sempre più Partitus Dei. I catto-talibani del PD scacciano il cattolico laico Ignazio Marino e lo sostistuiscono con Dorina Bianchi, una delle più agguerrite sostenitrici della Legge 40 sulla fecondazione clericalmente assistita. La deriva clericale del PD-Partitus Dei è ormai clamorosa e irreversibile.
http://www.nogod.it/

 Il retroscena. Il chirurgo lascia l'incarico di capogruppo in commissione
Lo sostituisce l'ex teodem Dorina Bianchi che condivide il testo del Pdl

Democratici, scoppia il caso Marino
"Ora rischia la linea sul fine-vita"

Chiaromonte: è una scelta intempestiva. I radicali: sparti-zione di ruoli
Lo scienziato: "Il lavoro fatto finora sarà portato avanti, garante è la Finocchiaro"
di CARMELO LOPAPA 

Ignazio Marino

ROMA - Il Pd sostituisce in corsa il suo "caposquadra" nella commissione Sanità del Senato che sta accelerando verso l'approvazione della legge sul testamento biologico. Il luminare dei trapianti Ignazio Marino va a presiedere la commissione di inchiesta sul Servizio sanitario e deve lasciare il testimone (di capogruppo in quell'organismo) a Dorina Bianchi. Entrambi cattolici, quest'ultima ex Udc, fino a qualche tempo fa militante teodem e ora vicina a Beppe Fioroni. La decisione matura in seno al partito, viene messa ai voti e passa. Questione di "riequilibrio interno", ma giunge all'indomani della battaglia portata avanti sul caso Eluana da Marino e soprattutto a ridosso del voto sul fine vita. E tra i laici del Partito democratico scoppia una mezza rivolta.

Semplice avvicendamento tecnico, spiegano dal Pd. Marino a ottobre aveva presentato le dimissioni da capogruppo in commissione perché era stato eletto presidente di un altro organismo, quello di inchiesta sul Sistema sanitario. Atto dovuto pro forma, che infatti era rimasto nel cassetto della Finocchiaro negli ultimi tre mesi.
Il professore porta avanti il suo ddl sul testamento, poi la battaglia per lo stop all'alimentazione di Eluana. Finché ieri non viene deciso il cambio della guardia.

Il timore espresso dai più critici è che possa subire adesso contraccolpi la linea che il Pd ha portato avanti sul testamento biologico.

Tanto più che la senatrice Bianchi non fa mistero di condividere (salvo alcuni dettagli) il ddl Calabrò della maggioranza e che tanti, dall'opposizione, giudicano restrittivo. E a lei, alla senatrice, spetterà il compito di presentare la relazione di minoranza in commissione.

 
"È un testo migliorabile, soprattutto per alcuni profili quali il ricorso al notaio, ma in linea di massima condivido l'impostazione" spiegava ancora ieri la Bianchi prima di entrare in aula. Lunedì scorso, insieme al collega di gruppo Claudio Gustavino,
aveva votato in commissione il ddl del governo Berlusconi che prevedeva la ripresa dell'alimentazione per Eluana.

La riunione dei senatori Pd che ha formalizzato la decisione si è tenuta in mattinata. Presenti i soli componenti della commissione e Albertina Soliani a rappresentare la capogruppo Finocchiaro. Dibattito, voto, alla fine prevale la linea dettata dai vertici. Decidono di non infrangere l'unanimità e dire sì all'avvicendamento anche le due più critiche, Franca Chiaromonte e la radicale Donatella Poretti, ma non senza far sentire le loro ragioni.

Fiorenza Bassoli invece ha preferito non partecipare affatto alla riunione. "Sarebbe stato opportuno avere come capogruppo una figura dialogante - racconta -
Invece la Bianchi, a mio parere, non rientra in quella configurazione. Per questo ho espresso i miei dubbi e non ho partecipato. Non intendo drammatizzare, ma spero che tutto questo non renda più difficile il nostro lavoro in commissione, dove abbiamo sempre avuto una posizione laica e aperta".

Franca Chiaromonte, senatrice di lungo corso, lo ha detto davanti ai suoi e lo ripete:
decisione "inopportuna, intempestiva, Marino aveva ancora un ruolo da svolgere in quella commissione, la sua competenza è utilissima, come ha dimostrato finora, e lo sarebbe stata ancor più adesso".
Ma la più agguerrita è la Poretti: "Mediaticamente e politicamente la notizia è che
il Pd sfiducia Marino. Se non fosse stato così, la decisione sarebbe stata rinviata. Si è atteso tanto, tre mesi, si potevano attendere altre due settimane, giusto l'approvazione del testamento biologico". E invece? "Invece hanno il problema di riequilibrare gli incarichi interni tra ex Ds e Margherita, sono prevalse le ragioni della spartizione: mi dicono lei sia molto vicina a Fioroni, fatti suoi. Noi denunciamo tutta l'inopportunità politica della sostituzione in questo momento. Ho dei dubbi sulla linea che il Pd farà propria, adesso".

Invece la Soliani ha garantito che proprio la linea non cambierà, qualunque sia il capogruppo, che non bisogna "farne un dramma". D'altronde il Pd è atteso alla prova del voto a breve, nel giro di un paio di settimane in commissione. Ignazio Marino si tiene lontano dalle polemiche. "Non ci sono commenti da fare. È un avvicendamento tecnico necessario perché sono presidente di una commissione di inchiesta - taglia corto - Sono convinto che il lavoro portato avanti finora sul testamento biologico proseguirà. E ne ho personale assicurazione anche dal presidente Finocchiaro".

In commissione è ripreso ieri l'esame del testo della maggioranza, tappe forzate per inviarlo in aula entro fine mese. Ma ieri l'ex magistrato del Pdl, Roberto Centaro, non ha lesinato rilievi di natura giuridica sul ddl. Da martedì il confronto entrerà nel vivo.

(
12 febbraio 2009)


http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/testamento-bio/testamento-bio/testamento-bio.html

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