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Il diritto di decidere da soli

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2009 13:05
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03/02/2009 12:32
 
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IL CASO ELUANA ENGLARO / IL COMMENTO
I riflettori si spengono, le grida si smorzano, le parole si placano e lasciano spazio al silenzio. Sarebbe questo il clima ideale per rispettare Eluana, giunta alla fine della sua sfortunata esistenza. Sarebbe l'atteggiamento corretto di un paese che rispetta il dramma di una famiglia e, soprattutto, rispetta le sentenze della magistratura.

Purtroppo, fa male ammetterlo, il rispetto delle regole come il rispetto delle persone, non è un valore che appartiene alla nostra società e alla nostra epoca. I riflettori si accenderanno fuori dalla clinica di Udine che ha accolto Eluana e le grida si faranno assordanti, coprendo rumorosamente le riflessioni pacate e intime che questa drammatica vicenda dovrebbe indurre in ognuno di noi.

I riflettori si accenderanno anche in Senato, dove da una settimana si discute della legge sul testamento biologico, una legge che sarebbe stata utile ad Eluana se, prima del suo incidente d'auto che l'ha ridotta in stato vegetativo, avesse avuto la possibilità di scrivere le sue volontà. Quella legge non c'era ed Eluana è entrata in un limbo da cui solo la magistratura, con giudizi ponderati e univoci, ha creato le condizioni per farla uscire.

Il dramma umano di Eluana può essere però di aiuto anche al Parlamento. Se, infatti, sarà approvata la legge proposta dal centrodestra, se una ragazza di vent'anni decidesse di lasciare un testamento biologico, potrebbe incorrere esattamente nella stessa situazione in cui è stata Eluana Englaro per oltre diciassette anni: nessuno potrebbe interrompere idratazione e nutrizione artificiali nemmeno se quella ragazza avesse scritto chiaramente, davanti a testimoni, di non volere tali terapie.

La volontà potrebbe non essere rispettata ed è facile immaginare fin d'ora che vi sarà un nuovo Beppino che si appellerà alla magistratura affinché sia rispettato il diritto alla libertà di cura, diritto sancito dalla Costituzione italiana, dalle convenzioni internazionali, dal codice di deontologia medica, dal catechismo della chiesa cattolica e, non ultimo dal buon senso e dalla carità cristiana.

Nessuno può essere sottoposto a una terapia contro la sua volontà: è questo il principio che dovrebbe guidare tutti noi, parlamentari compresi, indipendentemente dallo schieramento di appartenenza, nel chiederci che cosa vorremmo per noi stessi o per un nostro familiare se un giorno ci trovassimo nella situazione di Eluana. E' questa l'unica riflessione che dovremmo fare oggi.

La maggior parte degli italiani su questo punto ha le idee molto chiare, pensa che sulle scelte che riguardano la fine della loro vita vogliono decidere da soli, basta scorrere i messaggi delle settantamila persone che hanno già sottoscritto l'appello per la libertà di cura sul sito appello appellotestamentobiologico*. Mi auguro che in tanto frastuono inutile, queste voci in difesa del diritto e della libertà riescano a farsi sentire.

di IGNAZIO MARINO*
* senatore del Pd - fonte La Repubblica

*
appellotestamentobiologico

[Modificato da @nounou@ 03/02/2009 12:33]






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


03/02/2009 13:05
 
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Gia',e' triste a dirsi,ma la proposta sul TB praticamente renderebbe inalterate le situazioni di oggi,ossia,per esempio,se una persona firmasse un tale TB partorito dalla destra filo-cattolica,pur dichiarando che non vuole essere tenuto in vita negli ultimi giorni per non soffrire i dolori nel caso che i farmaci palliativi non avessero effetto,tenendo fede a tale proposta di legge,questa persona sarebbe costretta a soffrire atroci dolori negli ultimi giorni di vita a causa dell'indisponibilita' della propria vita e a causa dell'inefficacia dei farmaci palliativi,e questo non e' affatto irreale,visto che e' successo a mio padre.

Ergo,questa proposta filo-cattolica e' come se non cambiasse in alcun modo simili circostanze e se una tale proposta passasse nel giro di una giornata Eluana verrebbe tenuta in vita contro le sentenze e contro la stessa volonta' di Eluana.Conclusione:vivremmo in uno stato di convivenza con una sorta di teocrazia (visto che il principio della indisponibilita' della vita trova origine in una presunta volonta' divina secondo l'interpretazione che ne da' la Chiesa).
[Modificato da pcerini 03/02/2009 13:08]
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