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APPELLO PER IL DIRITTO ALLA LIBERTA' DI CURA

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2009 20:35
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16/01/2009 19:00
 
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Appello per il diritto alla libertà di cura

Rispettiamo l'Articolo 32 della Costituzione

Il Parlamento, con molti anni di ritardo e sull'onda emotiva legata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, si prepara a discutere e votare una legge sul testamento biologico.

Dopo quasi 15 anni di discussioni, chiediamo che il Parlamento approvi questo importantissimo provvedimento che riguarda la vita di ciascun cittadino. Il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, deve infatti tenere conto dell'orientamento generale degli italiani.

Rivendichiamo l'indipendenza dei cittadini nella scelta delle terapie, come scritto nella Costituzione.

Rivendichiamo tale diritto per tutte le persone, per coloro che possono parlare e decidere, e anche per chi ha perso l'integrità intellettiva e non può più comunicare, ma ha lasciato precise indicazioni sulle proprie volontà.

Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere.

Chiediamo una legge che dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi.

Chiediamo una legge che anche nel nostro Paese dia le giuste regole in questa materia, ma rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino.

Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie.

Vogliamo una legge di libertà, che confermi ciò che è indicato nella Costituzione.


Primi Firmatari

Ignazio Marino, chirurgo e senatore
Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio
Corrado Augias, scrittore
Bianca Berlinguer, giornalista
Alessandro Cecchi Paone, conduttore televisivo
Maurizio Costanzo, giornalista
Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL
Paolo Franchi, giornalista
Silvio Garattini, scienziato, farmacologo
Massimo Giannini, giornalista
Franzo Grande Stevens, avvocato
Marcello Lippi, Commissario tecnico della Nazionale italiana
Luciana Littizzetto, attrice e cabarettista
Alessandra Kustermann, medico, ginecologa
Miriam Mafai, giornalista e scrittrice
Vito Mancuso, teologo
Erminia Manfredi, regista
Simona Marchini, attrice e autrice
Rita Levi Montalcini, premio Nobel
Giuseppe Remuzzi, scienziato, immunologo
Stefano Rodotà, giurista
Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica
Umberto Veronesi, oncologo
Mina Welby, delegato municipale ai diritti civili
Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale


VOI COSA NE PENSATE?

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[Modificato da @nounou@ 17/01/2009 19:48]
16/01/2009 19:48
 
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Cara Ilaria,sono ormai quasi 4 anni che mi batto per il riconoscimento di una giusta legge sul testamento biologico,dopo che persi nel 2005 mio padre a causa di un cancro al polmone che lo lacero' fino all'ultimo,fu uno dei pochi casi (molto rari credo) in cui la terapia del dolore e i palliativi vari non funzionavano chissa' per quale strano motivo di incompatibilita' (ahime',sono andato la settimana scorsa dal dentista e l'anestetico fece poco effetto e porca miseria ho sentito certi dolori in certi momenti,chissa',forse una resistena ereditaria di qualche tipo da noi in famiglia), le sofferenze negli ultimi 5 giorni di vita aumentarono a dismisura, sudava, non gliela faceva piu', soffriva come un cane i sintomi da "fame d'aria".

Papa' ci chiedeva con tutti i suoi mezzi a disposizione di cercare un modo con i dottori per farla finita subito,senza esito ovviamente.

Dopo la morte di papa',iniziai ad informarmi sulle possibilita' e sui dibattiti etici (davvero penosi se penso a certe proposte che includevano l'indisponibiita' della vita),incontrai gli scritti del grande bioetico Maurizio Mori,scrisse una proposta detta "carta dell'autodeterminazione" e scrisse articoli in merito in cui guarda caso si mettevano in ballo proprio i sintomi da "fame d'aria" del cancro al polmone come caso limite di applicazione della sua proposta.

Poi mi sono imbattuto nel testo "Diritto di morire" di Umberto Veronesi,che mi ha dato lo stimolo di impegnarmi personalmente a fondo nella battaglia coinvolgendo persone,inviando proposte,aprendo dibattiti con alcuni medici e professionisti di settore,e ne ho anche discusso per lettera con qualche politico parlamentare (senza cavarne un ragno dal buco),i radicali sono stati quelli piu' disponibili a sostenere le lotte sul TB in base alla mia esperienza.

Oggi devo dire che il vaticano cerca a tutti i costi di influenzare le proposte legislative,infatti,la proposta della maggioranza,diversamente da quella del chirurgo Ignazio Marino (che e' di sinistra),contiene l'indicazione relativa all'indisponibilita' della vita,ossia,che comunque sia,non si ha il diritto di morire,di scegliere cme morire,uno puo' rifiutare una cura,ma ad ogni modo il medico non puo' per esempio mettere in pericolo di vita un paziente,e il paziente non puo' esprimere la sua scelta di morire,questa e' la conseguenza della cosiddetta "indisponibilita' della vita" di chiara influenza cattolica,sostenuta tra l'altro dalla maggioranza dei membri del CNB,ormai di chiara ispirazione cattolica.

Ecco,la proposta di Marini non contiene una tale disposizione,non ne parla affatto di indisponibilita' della vita,percio' accolgo con favore la sua proposta.

I cattolici,se lo vogliono,saranno sempre liberi di soffrire fino all'ultimo se lo vorranno, IO NO

Paolo

[Modificato da pcerini 16/01/2009 20:04]
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16/01/2009 21:46
 
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Possono sottoscrivere tutti?

Sottoscriverei immediatamente.

Maurizio.
[Modificato da husband70 16/01/2009 21:47]
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Ciao Ilaria
avevo inserito giorni fa un link sul testamento biologico, forse sfuggito ai più, e mi pare lo avesse messo anche Paolo.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8250387

la mia corrente di pensiero è la stessa di Paolo,perchè,come lui, ho vissuto un'esperienza simile con mia mamma, e non vorrei mai e poi mai che mia figlia possa avere la stessa esperienza.
Nessun accanimento terapeutico, voglio scegliere io della mia sorte.












Nounou
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Blaise Pascal


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Re:
husband70, 16/01/2009 21.46:

Possono sottoscrivere tutti?

Sottoscriverei immediatamente.

Maurizio.




Certo che puoi Maurizio, questo è il link

[SM=g1380262]

testamentobiologico.ilcannocchiale.it/

[SM=g1660863]






Nounou
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FIRMATO!!!!

Maria
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Re:
damaride, 17/01/2009 21.13:

FIRMATO!!!!

Maria



Quoto Maria.

Pyccolo


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18/01/2009 00:35
 
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Questo appello per il diritto alla libertà di cura lo vedo bene.

Mi sia concessa una osservazione: "Nel diritto alla libertà di cura" rientrano anche le trasfusioni di sangue?

Prego cortesemente interventi di persone senza pregiudizi.

Grazie.



https://www.testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it
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18/01/2009 00:43
 
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Re:
F.Delemme, 18/01/2009 0.35:


Questo appello per il diritto alla libertà di cura lo vedo bene.

Mi sia concessa una osservazione: "Nel diritto alla libertà di cura" rientrano anche le trasfusioni di sangue?

Prego cortesemente interventi di persone senza pregiudizi.

Grazie.




A parer mio certamente SI'!!!

Non rientra la discriminazione, antiumanitaria, con la quale si intende colpire chi fa una scelta diversa da quella che si aspettano i compagni di fede.

Si chiama diritto alla libertà religiosa di assenso o dissenso.

Pyccolo




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Re:
F.Delemme, 18.01.2009 00:35:


Questo appello per il diritto alla libertà di cura lo vedo bene.

Mi sia concessa una osservazione: "Nel diritto alla libertà di cura" rientrano anche le trasfusioni di sangue?

Prego cortesemente interventi di persone senza pregiudizi.

Grazie.




"Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alla terapie."

Frase presa dal sito dei promotori dell'iniziativa. Frase che, credo, risponda alla tua domanda.

Per quanto mi riguarda, non trovo per niente scandaloso che un adulto, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, per qualsivoglia ragione, rifiuti una trasfusione di sangue e forse muoia. Decisione sua e di conseguenza, legittima.

Che siano però i familiari, in caso di incoscienza e senza testamento bilogico, a deciderlo lo trovo altamente scorretto.

Si può essere credenti quanto si vuole ma, di fronte alla morte, é comprensibile che si possa cambiare idea e questa libertà é dovuta.

Ciao

Massimo



Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

" Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione,
e non mi importerà di chi ne fa le leggi" (Mayer Anselm Rothschild)


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Io sono d'accordo e ho firmato.

Alla prossima.



Contadino, scarpe grosse, cervello fino.
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RE

Non so cosa darei perchè il mio voto valesse per un milione!!!! [SM=g28002]


omega [SM=x1061914]



O=============O===========O

Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
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#36479 Torino - Giuseppe Lupo
Credo che i Diritti Umani del Singolo vadano sempre e comunque rispettati. la dignità di una persona è e deve essere inviolabile. Pino Lupo

1/18/2009 12:39:48 PM






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Re: Re:
Max Cava, 18/01/2009 1.09:




"Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alla terapie."

Frase presa dal sito dei promotori dell'iniziativa. Frase che, credo, risponda alla tua domanda.

Per quanto mi riguarda, non trovo per niente scandaloso che un adulto, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, per qualsivoglia ragione, rifiuti una trasfusione di sangue e forse muoia. Decisione sua e di conseguenza, legittima.

Che siano però i familiari, in caso di incoscienza e senza testamento bilogico, a deciderlo lo trovo altamente scorretto.

Si può essere credenti quanto si vuole ma, di fronte alla morte, é comprensibile che si possa cambiare idea e questa libertà é dovuta.

Ciao

Massimo




Quindi, quando leggiamo notizie del genere non possiamo fare altro che condividere la scelta del paziente:

-Trasfusione forzata, muore: medici condannati-

"C’è una dignità anche nel processo del morire" ed è la Costituzione a garantirlo. Una dignità che nessun medico, anche se spinto dalle migliori intenzioni di cura e salvezza del paziente, può dimenticare. C’è una dignità nel morire e c’è un diritto a rifiutare un tipo di cura pur volendo continuare a vivere. Se questo diritto viene negato, qualcuno ne deve rispondere perché si scongiuri il rischio "che nell’intervento terapeutico l’attenzione si sposti dalla cura della persona alla cura in quanto tale".

La sentenza del tribunale civile di Milano che condanna un ospedale e quattro medici a risarcire la vedova di un paziente per danni morali e biologici è di un mese fa. Un uomo si ammala di tumore, una neoplasia gastrica maligna. Viene ricoverato in un ospedale milanese, i medici gli spiegano che sarà necessaria una trasfusione: ma lui è ministro di culto dei Testimoni di Geova, la sua religione non consente le trasfusioni. Così si fa trasferire in un’altra struttura, sempre a Milano. Qui — come riassume il giudice Iole Fontanella — ha rassicurazioni che la sua volontà — messa anche per iscritto — verrà rispettata. Ma tutto precipita in pochi giorni: l’uomo sta molto male, serve una trasfusione a cui lui, i suoi familiari e i suoi amici si oppongono.

"I sanitari chiedono un consulto psichiatrico da cui non emerge alcuna alterazione mentale". L’ospedale allora si fa autorizzare dal magistrato e pratica al paziente un trattamento sanitario obbligatorio che segna l’epilogo drammatico della storia.

La polizia allontana i parenti e gli amici, l’uomo viene bloccato a letto e, mentre si dimena, grida che non vuole la trasfusione, prega i medici, gli vengono somministrate due sacche di sangue. Si sta per procedere con la terza ma il cuore dell’uomo cede. Un infarto.

La denuncia penale si risolve con una archiviazione perché non c’è reato. Ma il punto, nel processo civile, è un altro, e viene affrontato dal giudice anche e soprattutto alla luce della sentenza 21748 della Cassazione. La sentenza su Eluana. "Il collegio dei periti — scrive il giudice — che non ha avuto alcun dubbio nel riconoscere che la trasfusione era l’unica scelta praticabile, ha invece espresso sconcerto e imbarazzante perplessità di fronte a un comportamento dei sanitari così palesemente inadeguato e brutale", perché lo stress della trasfusione coatta "ha avuto senz’altro un ruolo concausale nel del decesso".

E ancora: "I sanitari hanno violato elementari precetti deontologici e del vivere civile. C’è una dignità anche nel processo del morire che al paziente è stata negata: tutto ciò non ha niente a che fare con i concetti di cura e di prestazione sanitaria salvavita". Per il giudice Fontanella l’errore dei medici non sta nell’aver valutato la trasfusione come unico modo per salvare la vita al loro paziente. Ma nell’aver imposto quella decisione senza pensare alla "proporzionalità e l’adeguatezza" dell’ azione rispetto al fine. (17 gennaio 2009)
[Modificato da F.Delemme 18/01/2009 15:31]



https://www.testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it
18/01/2009 15:38
 
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Caro Filippo,non so cosa risponderti,mi sono occupato sinora solo di quei dibattiti che riguardano particolari circostanze come per esempio gli stati vegetativi,condizioni in cui i palliativi hanno poco effetto (mio padre),ma riguardo al rifiuto di terapie per motivi religiosi non so in che modo il TB possa essere applicabile,dato che il TB in questi anni ha coinvolto i casi di cui ti dicevo,non so se francamente qualcuno abbia mai discusso della possibilita' di applicare il TB anche al rifiuto di terapie nonostante le condizioni del paziente non siano analoghi a quelle dei casi di cui sopra.

[Modificato da pcerini 18/01/2009 15:39]
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18/01/2009 17:07
 
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pcerini, 18/01/2009 15.38:

Caro Filippo,non so cosa risponderti,mi sono occupato sinora solo di quei dibattiti che riguardano particolari circostanze come per esempio gli stati vegetativi,condizioni in cui i palliativi hanno poco effetto (mio padre),ma riguardo al rifiuto di terapie per motivi religiosi non so in che modo il TB possa essere applicabile,dato che il TB in questi anni ha coinvolto i casi di cui ti dicevo,non so se francamente qualcuno abbia mai discusso della possibilita' di applicare il TB anche al rifiuto di terapie nonostante le condizioni del paziente non siano analoghi a quelle dei casi di cui sopra.




Nel caso specifico, il paziente era cosciente. Se volessimo essere obiettivi ed onesti, dovremmo chiederci quante di queste associazioni per la Difesa dei Diritti Umani del Singolo abbiano protestato e si siano interessati del caso.

Se la dignità del singolo è inviolabile, avrei gradito che le dottoresse presenti nel forum si interessassero a questo caso e non a casi pescati nel mucchio e dei quali si è detto di tutto e il contrario di tutto.
O non va difeso perché era un testimone di Geova?



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18/01/2009 17:26
 
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Re: Re:
F.Delemme, 18/01/2009 17.07:



Nel caso specifico, il paziente era cosciente. Se volessimo essere obiettivi ed onesti, dovremmo chiederci quante di queste associazioni per la Difesa dei Diritti Umani del Singolo abbiano protestato e si siano interessati del caso.

Se la dignità del singolo è inviolabile, avrei gradito che le dottoresse presenti nel forum si interessassero a questo caso e non a casi pescati nel mucchio e dei quali si è detto di tutto e il contrario di tutto.
O non va difeso perché era un testimone di Geova?



La volontà del paziente andava rispettata.
Sono molte le associazioni che lottano per il diritto di scelta della cura, di accettazione o di rifiuto di una cura.
Io penso che tu questo l'abbia compreso. Sembrerebbe che dapperttutto accadano situazioni di questo tipo, mentre che, pur essendo palesi violazioni dei diritti del paziente, almeno in Italia, sono rare.

E... quando invece, al posto dei medici, o del magistrato, che violano i diritti del paziente, pende sul capo del credente la spada di Damocle (scomunica) nel caso accettasse la trasfusione?
Questo l'hai messo in conto?
E' l'altra faccia della stessa medaglia, carissimo Delemme.

Pyccolo






[Modificato da pyccolo 18/01/2009 17:27]
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Quindi, quando leggiamo notizie del genere non possiamo fare altro che condividere la scelta del paziente:



Non ero a conoscenza del caso da te esposto, immaginavo però che la tua domanda avesse uno scopo.

Per quanto mi riguarda, ti ho già risposto ma mi ripeto volentirei.

La trasfusione, essendo il malato un adulto in grado di intendere e volere, non andava fatta. Il volere del paziente andava rispettato. Senza "se" e senza "ma".

Una domanda: se, dopo la trasfusione coatta, fosse sopravvissuto, partendo dal presupposto che avesse voluto, avrebbe potuto continuare la sua vita come anziano di congregazione?

Ciao

Massimo [SM=x1061913]




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Secondo me, c’è differenza tra una trasfusione coatta e il rifiuto di un trattamento in una condizione di non-vita.

Il testamento biologico è accettabile dal momento che io non voglio l’accanimento terapeutico in una condizione come quella di Welby o Eluana.

Il rifiuto alla trasfusione non è accettabile, se questa mi può salvare la vita.






Nounou
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Re:
@nounou@, 18.01.2009 19:54:



Il rifiuto alla trasfusione non è accettabile, se questa mi può salvare la vita.



Stai parlando a titolo personale o intendi che la trasfusione va fatta, se c'è in gioco la vita, sempre e comunque?

Massimo [SM=x1061913]





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