| | | | Post: 19 Post: 19 | Registrato il: 18/11/2008 | Città: MILANO | Età: 44 | Sesso: Femminile | Utente Junior | | OFFLINE |
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31/12/2008 11:52 | |
Aveva 24 anni e gli occhiali per un problema di vista che l’aveva resa, all’età di tre anni, quasi completamente cieca.
Faceva la centralinista al Tribunale dei Minori di Torino, si era innamorata di un ragazzo conosciuto alla scuola per ciechi, Daniele Costamagna.
Di Letizia Teglia si parla ormai da tredici lunghi anni al passato.
Ma ancora nessuno è riuscito a capire cosa le sia successo il pomeriggio del 30 agosto 1995.
Quella di Letizia, è la storia di una ragazza apparentemente felice a pochi giorni dalle vacanze estive con i genitori a Rimini.
E’ il 30 di agosto, e come tutti i giorni, Letizia esce di casa presto, dicendo alla madre di non aspettarla perché aveva un appuntamento e sarebbe rientrata più tardi rispetto al solito.
Era uscita dall'ufficio intorno alle dodici, aveva un appuntamento alle due di pomeriggio all'ospedale di Rivoli per una visita.
Letizia, era una ragazza cha sapeva convivere con il suo handicap: andava al lavoro da sola, usciva con gli amici, andava a cavallo, faceva escursioni in montagna, era anche iscritta al Club Alpino Italiano di Torino.
Prima di scomparire, Letizia frequentava Daniele Costamagna, un ragazzo non vedente, al quale era molto legata.
Andavano a mangiare la pizza da soli, lei andava a prendere lui sul posto di lavoro e, quando tardava, Letizia Teglia aveva l’abitudine di telefonare immediatamente ai genitori.
Secondo il racconto della ginecologa, Letizia era arrivata in ospedale verso le 15,05 e doveva attendere più di un’ora.
Ma aveva fretta di andare via, perché diceva che alle 18,30 l’aspettavano a casa i genitori.
In seguito a qualche sollecito, la dottoressa aveva visitato la giovane riferendo che ella era andata via molto serena, intorno alle 17-17,30.
Un vicino di casa aveva dichiarato di averla vista a una fermata dell’ autobus sulla strada dell’aeroporto, poco lontana da Borgaro, intorno alle 18,30, a 4-5 fermate da casa.
Poi più nulla, di Letizia si perde ogni traccia.
La dottoressa Gabriella Viglione, magistrato delegato all’indagine, è rimasto molto colpito dall' ostinazione della madre, e si è preso
l'impegno di non lasciare nulla di intentato.
Indaga sull' ipotesi di un omicidio senza movente.
Su un passaggio in macchina che Letizia Teglia aveva accettato da un carabiniere che carabiniere in realtà non era.
Un' indagine che si muove nell' ambiente dei non vedenti e fra le ultime persone che la ragazza aveva conosciuto.
La signora Angela Vortici, oltre ad essere la madre di Letizia, è la presidente dell’associazione “Penelope Piemonte” che sostiene ogni giorno i familiari delle persone scomparse;
ella è consapevole che sarà molto difficile arrivare alla verità: «Ma è importante fare ancora un tentativo. Voglio riabbracciare mia figlia, almeno ditemi dove è stata sepolta».
Si susseguono per anni indagini e interrogatori, ma la svolta sembra arrivare solo nel 2007.
Dopo dodici anni, una vecchia cassetta marca TDK Novanta minuti di nastro registrato dove sull´etichetta c´è scritto:
«Ascolta subito, ascolta Emanuele».
Il segreto di Letizia Teglia è rimasto per 12 anni ordinato nel suo comò, in cameretta, come una lettera mai spedita.
Così arriva il colpo di scena.
Quando tutti, tranne i familiari, si erano rassegnati al silenzio. Invece parla la vittima.
Il destinatario di quella specie di Sos - mai spedito, mai ricevuto - è un uomo che si chiama Vittorio Emanuele Sia.
Oggi ha 38 anni.
È stato il primo amore di Letizia Teglia: «Ci siamo conosciuti al corso da centralinisti telefonici - racconta - la nostra relazione è durata tre anni, dal 1986 al 1989. Lei vedeva meno di me, io la prendevo per mano e stavamo bene. Abbiamo fatto qualche piccolo viaggio fino a Bardonecchia e Finale Ligure. Ricordo che lei usava le cassette registrate, quindi la voce, un po´ come antidoto al buio. Mi chiedeva di registrarle parole d´amore».
La loro storia era finita da tempo.
Ma Letizia Teglia aveva deciso di confidare a lui le sue paure. Proprio così, dodici anni dopo, una voce come antidoto al buio.
Di più: in quel nastro racconta qualcosa che forse potrà svelare il suo mistero.
Letizia Teglia aveva 24 anni quando è scomparsa: «Una ragazza bellissima, solare, allegra - racconta la madre - voleva esserci e non si lamentava, anzi, diceva: "Non conta vedere, conta essere intelligenti"».
Tesi di Laurea del Dott. Paolo Reggi
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