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L'esercito dei bambini senza famiglia

Ultimo Aggiornamento: 22/10/2008 11:19
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20/10/2008 11:03
 
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La Chiesa: bisogna riaprire gli orfanotrofi. Sempre più difficili le adozioni di minori italiani
GIACOMO GALEAZZI
INVIATO A POMPEI (NAPOLI)

Oggi in Italia gli orfanotrofi ancora attivi sono solo nove.

La campagna della Chiesa per riaprire gli orfanotrofi e contro la legge 149 parte dal santuario di Pompei, culla dei centri di accoglienza per l'infanzia abbandonata ed epicentro ieri della «mobilitazione mariana» per la visita di Benedetto XVI. Nel mirino la legge 149 del 2001. La Chiesa è preoccupata per i 46 mila bambini (di cui 34 mila italiani) che secondo l’Istat sono senza una famiglia, spesso vagano sulle strade, vittime dell’accattonaggio, della povertà estrema, del lavoro nero, della droga.

La legge fu varata per combattere l’abbandono dei minori disponendo la chiusura degli istituti entro il 31 dicembre 2006 e il ricorso all’affidamento a una famiglia o, qualora non fosse possibile, all’inserimento in una comunità d’accoglienza di tipo familiare.

Bambini abbandonati dai genitori per svariate, a volte indecifrabili, ragioni. Bambini allontanati dal tribunale da famiglie problematiche.

Eppure era stato fatto un accordo con le Regioni per fissare le tipologie di strutture che devono accogliere i minori che escono dagli istituti e non trovano famiglie affidatarie.

Le Regioni avrebbero dovuto fornire i dati al governo ma non è stato fatto. Inoltre la legge prevede che le nuove strutture debbano fare una relazione, ogni sei mesi, alla procura presso il Tribunale per i minori, il quale può a sua volta ordinare ispezioni per verificare l’attuazione della legge. Sulla carta la legge voleva privilegiare l’affido rispetto all’inserimento in strutture di tipo familiare. Ma l’affido non è mai decollato.

Attualmente, circa 26 mila bambini senza una famiglia sono divisi a metà tra comunità e affido.

Altri ventimila, devono badare a loro stessi. Tanto più che gli italiani per l’86% non ritengono «abbandonati» i minori ospitati in istituti, nonostante il fenomeno coinvolga in Italia circa decine di migliaia di bambini e ragazzi.

Intanto l’assistenza di un bambino in istituto costa allo Stato più del doppio dell’accoglienza in famiglia tramite l’affido, mentre le adozioni nazionali sono sempre più difficili. Di fronte a questo quadro, secondo il j’accuse ecclesiale, le istituzioni sono assenti, quando non addirittura d’ostacolo, e anche la scuola si dimostra impreparata ad affrontare il problema.

Lo Stato in media per un bambino in assistenza (in istituto) investe 10.695 euro all’anno a fronte dei 5.200 investi per singolo minore in affidamento. Ma la spesa pubblica su questo fronte varia significativamente da regione a regione: in Lombardia, ad esempio, si spendono in media oltre 15mila euro all’anno per un bambino in istituto e 3.457 euro per un bambino in affido, nel Lazio in media per un bambino assistito nel comune di Roma occorrono 18 mila euro l’anno, mentre l’affido richiede 3.098 euro.

Nel frattempo cala il numero di procedimenti inviati ai tribunali minorili per dichiarare «adottabile» un bambino.

Dai 3.200 procedimenti avviati nel 1995 si arriva ai 2694 del 2002, mentre le dichiarazioni di adottabilità sono passate da circa 1.500 nel 1997 a 1.080 del 2002.
Nel 2003 dell’intera popolazione in centri socio-assistenziali stimata intorno ai 20 mila minori (dati Istat) solo 869 erano bambini o adolescenti adottabili, pari al 4,3% del totale, e 342 con l’iter di adottabilità non ancora concluso.

Nel corso dell’anno sono stati accolti nelle strutture 8.855 minori, mentre ne sono usciti 9.833: di questi, solo il 4,2% (415) è stato adottato.
Un’emergenza stigmatizzata anche dall’Aibi, l’associazione Amici dei bambini, sotto l’egida dell’Unione Europea.
fonte La Stampa


ecco come lo Stato si prende cura dei minori!
non occorre riaprire gli orfanotrofi, ma agevolare le famiglie che desiderano adottare un bambino!







Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


20/10/2008 11:19
 
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In Brasile il problema di bambini senza genitori o di bambini abbandonati e' molto grosso
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Re:
pcerini, 20/10/2008 11.19:

In Brasile il problema di bambini senza genitori o di bambini abbandonati e' molto grosso




eh lo so Paolo,"I ninos de la calle" sono una dura realtà, quando mio padre, che vive nel Minias Gerais mi raccontava le storie di questi bimbi, non ci volevo credere. [SM=g28000]






Nounou
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22/10/2008 11:17
 
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Re:
pcerini, 20/10/2008 11.19:

In Brasile il problema di bambini senza genitori o di bambini abbandonati e' molto grosso



Io so che avvolte le forze dell'ordine del brasile ,usano le armi molto facilmente verso questi bambini , "è vero???"



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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22/10/2008 11:19
 
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Ma poi e possibile che sia solo la chiesa ad impegnarsi contro il governo a favore dei bambini ," gli altri che si sentono più bravi dov'è sono??"



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