Ernesto Buonaiuti, il "buco nero" della SCOMUNICA
Dall'archivio
Corriere della Sera
La stanza di Montanelli
"Caro Montanelli, Mio padre, che da poco mi ha lasciato, e che era un cattolico molto piu' fervente e osservante di me (ci vuole poco), mi parlava spesso di un sacerdote, Ernesto Buonaiuti, dicendomi che
la sua scomunica era l' unico "punto nero" della Chiesa.
Io faccio il medico, e non ho assolutamente tempo da dedicare a questo argomento. Potrebbe lei dirmene qualcosa o consigliarmi qualche pubblicazione su cui possa informarsi un profano come me? Io lo sento come un dovere verso mio padre... Igor Benarrivo, Roma Caro Benarrivo, Proprio in questi giorni e' uscito dai torchi dell' Editrice Rizzoli un conciso ma sostanzioso saggio di Giulio Andreotti, "
I quattro del Gesu' . Storia di un' eresia", proprio su questo argomento.
Lo legga (costa anche poco: 24 mila lire), e in poche ore ne sapra' quanto basta per fare contento suo padre. Cio' che posso anticiparle io che non sono teologo, ma che ho conosciuto, sia pure in maniera non approfondita, Don Ernesto - come tutti i suoi amici continuavano a chiamare Buonaiuti anche dopo la scomunica -, posso fornirle soltanto qualche dato biografico. Buonaiuti, che era stato ordinato prete al principio del secolo, insegnava Storia del Cristianesimo all' Universita' statale di Roma e dirigeva la "Rivista delle Scienze teologiche" quando, subito dopo la prima guerra mondiale, cominciarono a cadere su di lui
i primi fulmini del Sant' Uffizio dominato, come sempre, dai Gesuiti.
Il "modernismo", come si chiamava la sua scuola di pensiero, dalla quale uscivano uomini dell' altezza di Arturo Carlo Jemolo, venne considerato eresia e il suo ispiratore scomunicato.
Gravemente malato, Don Ernesto chiese di essere riammesso nella Chiesa, e la Chiesa gli pose come condizione la rinunzia alla cattedra universitaria. Buonaiuti la respinse.
Ma quella cattedra divento' un argomento di mercato quando fra lo Stato, caduto nelle mani di Mussolini, e la Chiesa cominciarono le trattative che dovevano condurre al famoso Concordato del ' 29. Uno dei punti in discussione era
un articolo (non ricordo se il 5 o il 15) che impegnava lo Stato a non assumere per nessun pubblico servizio un sacerdote espulso dalla Chiesa per apostasia.
Il colpo era mirato specificamente contro Buonaiuti, il che dimostra che la Chiesa lo considerava non un pruno, ma una trave nell' occhio. Giovanni Gentile cerco' di difenderlo inducendo l' Universita' , visto che non poteva mantenerlo in cattedra, a conservargli qualche incarico amministrativo che gli assicurasse il pane. Ma quando sopravvenne l' ordine del giuramento di fedelta' al regime, lui lo respinse come aveva respinto la rinunzia volontaria alla cattedra.
E fu, per lui e la sua mamma, la fame, lenitagli solo da alcuni giornali che accettavano di pubblicare, ma con altra firma, qualche suo articolo di storia religiosa. Io lo ricordo appunto in quel periodo:
era un uomo smarrito che, nonostante la scomunica, non dismise mai le sue vesti talari.
E - dicevano i suoi amici - trascorreva gran parte delle sue giornate a girare intorno alle chiese del cui rimpianto non guari' mai. Mori' subito dopo la fine della guerra. E anch' io credo - come suo padre - che la sua mancata riconsacrazione sia per la Chiesa un "buco nero", tanto piu' inesplicabile quanto piu' essa si sta dimostrando disponibile al perdono di tante altre "eresie".
In cosa consistesse quella del "modernismo", non lo so. Posso soltanto dire che ho avuto come professore di Filosofia al Liceo di Rieti
un ex - sacerdote che, per aver fraternizzato e dato ospitalita' , dopo la scomunica, a Buonaiuti, ne segui' la sorte.
Questo professore, che si chiamava Olinto Marella, era un santo, e infatti e' in corso, per lui, un processo di beatificazione. Perche' si continua a tenere sotto scomunica il ricordo e il nome di Buonaiuti? Pur nella sua cristiana mitezza, l' uomo - e' vero - era indocile e ostinato. Ma, perdio, una Chiesa che ha riconsacrato un Giordano Bruno, non riconsacra un Ernesto Buonaiuti? + la domanda che, pur senza esplicitamente formularla, mi pare che si ponga anche Andreotti.*"
(il grassetto è mio)
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E' sempre semplice radiazione da un ente giuridico LA SCOMUNICA?
O E' POTERE RELIGIOSO A VITA SUI CREDENTI?
Pyccolo
Cosa succedeva a metà del secolo scorso, ovvero poco più di 65 anni fa:
E' scritto:
Mediante un avviso sacro, nel 1949, in diverse parti d'Italia il decreto del Sant'Uffizio venne reso pubblico attraverso la stampa e l'affissione di manifesti, che presentavano i punti salienti della scomunica. Un pratico esempio di questi manifesti è il seguente:
(notate il tipo di avviso: che è sacro
)
" Avviso Sacro.
Fa peccato grave e non può essere assolto.
1) Chi è iscritto al Partito Comunista.
2) Chi ne fa propaganda in qualsiasi modo.
3) Chi vota per esso e per i suoi candidati.
4) Chi scrive, legge e diffonde la stampa comunista.
5) Chi rimane nelle organizzazioni comuniste: Camera del Lavoro, Federterra, CGIL, UDI, API, ecc… È, inoltre, scomunicato e apostata: Chi, iscritto al Partito Comunista, ne accetta la dottrina atea e anticristiana; chi la difende e chi la diffonde. Queste sanzioni sono estese anche a quei partiti che fanno causa comune con il comunismo."
[Modificato da pyccolo 10/09/2008 10:36]