Ieri sera sono stata in un locale, una pizzeria all' aperto, con mio marito e mia figlia minorenne.
Nel bel mezzo della serata, senza che la cosa fosse stata segnalata da qualche manifesto fuori dal locale, sono comparse tra il pubblico tre ballerine nere : stivali da sobborgo urbano, alti una quindicina di centimetri, piume colorate in testa ma, tra queste ultime e le scarpe, c' era poco più di un perizoma.
Dopo tutta una vita di dedizione alla causa femminile, dopo le battaglie e le sudate conquiste, mi sono ritrovata ai primordi della storia femminista.
Non certo che non conosca la triste realtà dell' esibizionismo come arma di conquista, o della seduzione spinta all' eccesso, come corsia preferenziale.
Ma nella mia assurda ingenuità, non ritenevo possibile la convivenza tra bimbi e bimbe di pochissimi anni, dei quali il locale era gremito, e questo spettacolo ai limiti, se non oltre, della decenza.
Ad un tratto, guardandomi intorno, ho riconosciuto il peggio degli uomini.
Quello che, senza tanti complimenti, fa cadere le mandibole e alzare lo scettro del comando.
Accanto a me, donne e ragazze che sorridevano imbarazzate, guardando i loro uomini e tacendo, per non mostrare il loro disappunto, per non apparire sciocche o gelose.
O, comunque, a disagio.
Non eravamo in un locale notturno.
Nessuno aveva scelto questo spettacolo.
Mi sono sentita offesa, umiliata.
Io, che ho avuto la grande fortuna, perchè solo di fortuna si tratta, di essere sempre stata una donna corteggiata, alla quale la natura aveva offerto un pass per il mondo degli uomini, io che sono stata una (sufficientemente) bella ragazza e poi una bella donna, io, che conosco a menadito la potenza dell' estetica femminile, mi sono vergognata come un verme davanti a quei sederi che si dimenavano sulle facce dei nostri uomini, dei nostri piccoli.
Ho pensato alle donne meno fortunate, a quelle che hanno potuto usare solo la loro dolcezza, o il loro cervello, per farsi strada, con fatiche immensamente più grandi della mia, e, sicuramente inimmaginabili per le bellissime che popolano, come stuoini scendiletto degli uomini, il mondo dello spettacolo, della politica, della finanza, della elitè della società.
Le ho viste lì, accanto ai loro uomini, conquistati senza la potente arma della seduzione, e ho visto i loro sguardi, mentre sentivano di essere state umiliate.
Da altre donne.
E ho pensato, ancora, che finchè noi donne faremo dei nostri sederi delle armi per prevaricare le nostre sorelle, non potremo, in nessun caso, attribuire l' intera responsabilità del nostro stato sociale, ancora involuto, agli uomini.
Poichè nessuno usa ciò che non si lascia usare.
E nessuno rispetta ciò che non chiede di essere rispettato.
Forse, dopo anni di rivendicazioni, avremmo dovuto far capire alle nostre figlie, ma anche ai nostri figli, perchè è di loro che oggi si tratta, che i culi son fantastici, certo, le tette, sono meraviglise, sicuramente, ma hanno un grande nemico naturale : la forza di gravità.
E mentre loro , inesorabilmente, vanno verso il basso , il pensiero si innalza, vola verso la consapevolezza e la saggezza, oltre la scienza e la materia.
In luoghi dove ogni essere umano bello o brutto, giovane o vecchio, uomo o donna, potrebbe, finalmente, mostrare ciò che realmente è : un progetto fantastico, e non solo nella sua unicità, ma nella sua dinamica di gruppo, nella sua sete di conoscenza, di giustizia e di amore.
Un posto dove chi ha "culo",non è l' unico essere che può fare strada.
E dove la materia grigia, riempie molto di più di una quarta di reggiseno.
PS:
Sono consapevole che se Omegabible leggerà questo intervento sarà come far giocare una paperella in uno stagno!
Ti prego Omega!
Pensa alla pressione!!!
Marina