Cari amici, sorelle, fratelli, difensori dei più deboli.
Ho riflettuto molto sulla mia "durezza",
a volte eccessiva, nel condannare le "cause" che contraddistinguono le reali situazioni, che si vengono a creare nei paesi in cui vige la situazione di povertà.
Provengo da una eredità familiare, molto sensibile a questo problema, quello della povertà!
Per questo molte volte, mi arrabbio come una furia, quando vedo le persone che, pur condividendo ed avendo capito le cause,
che si sono resi consapevoli di essere "indirettamente" i colpevoli di questi morti, che continuano a rimanere in silenzio senza operare, o peggio criticano, e mettendo il dubbio agli astanti, la sincerità d'intenti di chi si è impegnato,
con moltissimi sacrifici personali, in questo cammino
cognitivo e poi
operativo, allontanano i propri ascoltatori dalla fonte informativa stessa.
Mi arrabbio non più come una furia, ma come un "pazzo", quando vengo addirittura ostracizzato, nell'assolvimento di questo già difficilissimo compito, quello di smascherarne le cause, e portare le persone alla comprensione del perchè dell'esistenza della grave situazione creatasi, e (la parte più difficile) dover con tatto e strategia cognitiva, imbattersi nella difficilissima spiegazione della sua sostenibile soluzione, e sentirsi dopo tutta la fatica impiegata dire, che "non c'è nulla da comprendere".
Arrivo addirittura a piangere, quando sono solo.
Vorrei
ammazzare con le mie mani, quelli che "tirano su le spalle", quelli che fanno capire, con il loro modo di "comunicare", che le cose non si possono cambiare, perchè pensano erroneamente (ma li capisco), che solo Dio può farlo.
Ma stanno realmente così, le cose?
Molte volte penso, se continuerebbero a pensare allo stesso modo, se uno di questi bambini, fosse il loro "bambino", e se tirerebbero ugualmente su le loro "spalle", dopo aver capito profondamente
nel loro cuore, quali sono le VERE cause reali, e quindi anche chi sono i VERI colpevoli biologici (privati/banche), della morte del loro amato bambino, se continuerebbero ad essere così "superficiali".
Ho dei fortissimi ed ancorati dubbi, che continuerebbero a far guadagnare i colpevoli, e a farli arricchire con i loro "pagamenti" (FMI/BM-Banche) e con i loro "consumi" (WTO/GDO-Grande Distribuzione Organizzata).
Senso di colpa?
Il mio obiettivo non è quello di colpevolizzare qualcuno.
Il mio obiettivo non è quello di incentrare l'attenzione sulle colpe.
Il mio obiettivo è quello di far capire le soluzioni pratiche.
Vuole sembrare voler prendere il posto di "Qualcuno" di importante?
Sì, certo!
Il rischio è questo.
Ma posso farci qualcosa?
Verrà il giorno, che il sistema proposto, dimostrerà quello che dimostrerà di essere.
Senza nessuna presunzione.
Enrico Frassinetti
[Modificato da ALPHACLUB 15/06/2007 10.15]