Caro Vito,
Ti ringrazio di quello che mi dici, in realtà ti dico che è più facile calmarsi da dietro un monitor...faccia a faccia sono una persona abbastanza impulsiva e quindi ho ancora molto da lavorare in questo senso.
La vicenda che hai citato la conosco solo marginalmente, devo avere letto qualche reply di Marco...se non sbaglio...nella sezione dei TdG su Agape.
Se ti va di riprenderla un attimo sarò felice di darti il mio parere sulla questione.
Ti rispondo sull'8x1000.
E' una decisione statale, la "rapina" semmai, la fa lo Stato...quindi è inutile dare colpa alla Chiesa Cattolica come si fa di sovente.
Quel denaro è destinato dallo Stato a questi finanziamenti...ogni cittadino è libero di destinare il finanziamento a chi preferisce. Sinceramente non capisco quale sia il problema.
Per quale motivo la Chiesa Cattolica dovrebbe rinunciare a quella parte di denaro che lo Stato Italiano ha deciso di devolvere in percentuali proporzionali ai vari enti religiosi e non?
E' SACROSANTO che la Chiesa e gli altri enti religiosi e non attingano quanto più possibile a tali fonti...e lo Stato Italiano se compie tali decisioni è perchè ha i suoi tornaconti.
Di solito questi tornaconti non si vedono...la Chiesa Cattolica viene tacciata di stare in silenzio di fronte agli abusi sessuali come quelli descritti...ma sotto lavora perchè tali abusi vengano debellati.
Allo stesso modo, però questo i media non hanno vantaggi a metterlo in piazza, la Chiesa compie grandi opere caritatevoli...e non solo all'estero ma principalmente sul suolo italiano.
I nostri preti NON lavorano (giustamente) e quindi queste forme di sostentamento sono considerate letteralmente PROVVIDENZA DIVINA.
E credo che svariate altre comunità religiose e non le considerino allo stesso modo. Quindi le accettano eccome.
Riguardo alla nota pastorale che hai citato, mi sa che l'hai travisata un po'. Non c'è assolutamente un'istigazione alla discriminazione:
I Testimoni di Geova
39. I Testimoni di Geova si impegnano anche in Italia in una vasta e martellante propaganda, che ingenera spesso disorientamento fra i fedeli cristiani, soprattutto negli ambienti socialmente e culturalmente più indifesi. Ci sentiamo in dovere di dichiarare con franchezza che i Testimoni di Geova non appartengono alla comunione cristiana e non solo a quella cattolica. Rifiutano infatti esplicitamente verità fondamentali della nostra fede, innanzi tutto quella del Dio uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, e quindi della divinità del Signore Gesù Cristo; negano la spiritualità e immortalità dell'anima; interpretano in modo letterale e fondamentalista, e persino falsificante, la Sacra Scrittura.
40. I Testimoni di Geova si dedicano alla diffusione del loro messaggio con zelo e spesso con soggettiva sincerità di adesione alle proprie convinzioni; ma è evidente in loro un atteggiamento aggressivo e denigratorio, una preparazione superficiale e artefatta, un riferirsi alla Scrittura per frasi staccate da ogni contesto e assai spesso travisate. Con sconcertante presunzione considerano la propria comunità detentrice di tutta la verità ed esclusiva destinataria della salvezza e assumono l'atteggiamento di chi si ritiene giusto e disprezza gli altri (cfr. Lc 1 8,9).
Assommano tali e tanti errori che appare sprecato anche provare a ribattere le loro argomentazioni. Con carità e rispetto, ordinariamente non c'è altra via che rifiutare un confronto che non ha modo di poggiarsi su elementi oggettivi.
Il comportamento dei Testimoni di Geova, che, pur presentandosi come cristiani combattono le Chiese e le comunità ecclesiali, seminando confusione e incomprensioni al loro interno, deve essere considerato particolarmente negativo ai fini del cammino verso l'unità dei credenti in Cristo.
"rifiutare il confronto" non significa discriminare le persone...ma rifiutare il confronto religioso che loro propongono.
Mi pare così ovvio...
Come sono ovvie tutte le altre osservazioni.
L'unione delle Chiese ecumeniche (non solo la Chiesa Cattolica, quindi) ha stabilito il minimo comun denominatore per poter essere definiti "cristiani".
Cioè la Chiesa universale si è riunita per ribadire quale fosse la RADICE dell'essere cristiano.
Ebbene tale radice sta in una professione di fede precisa:
LA DIVINITA' DI GESU' CRISTO che è VERO DIO e VERO UOMO...SECONDA PERSONA DELLA SS.TRINITA'.
Questa è la radice dell'albero della fede cristiana, un cristiano non può essere tale a prescindere da tale punto.
Pertanto non è esclusivamente la Chiesa Cattolica che definisce "non cristiano" colui che non ha questo punto fisso nella sua fede...ma tutte le comunità protestanti e le Chiese Ortodosse.
Da questo punto dottrinale non ci si scappa...
Uno può essere una bravissima persona, ma non essere cristiano...e la peggior persona ed essere cristiano.
Diceva San Paolo a proposito della fede e delle opere:
Giacomo 2:19 Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!
E qui è chiaro il parallelismo...i demoni sono più ferventi cristiani di tutti noi! Perchè hanno piena coscienza di come stiano le cose...e quindi vi credono sommamente.
Ma questo non significa che chi crede sia salvo...
Credere, essere cristiano, è una grande grazia...ma non è la grazia che salva poichè ne deve seguire una nostra risposta.
Pertanto il Sig. Emo, potrà trovarsi direttamente il Paradiso pur senza essere cristiano...sarà fatto cristiano nell'istante nel quale sarà riconosciuto che avrà detto SI' all'amore con la sua stessa vita. Lo stesso vale per i suoi famigliari e per ogni altra persona sulla faccia della terra.
Queste ultime relative alla salvezza non sono più mie opinioni, fanno parte della dottrina cattolica.
Ciao
Mauri
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)