Sarebbe interessante che anche le donne fossero menzionate talvolta in tutta questa enciclopedica trattazione fatta (giustamente e con ogni diritto) da te e da tutti voi.
Il primo passo per cambiare le cose è attivare un linguaggio che, di per se stesso, modifichi già, a priori, i concetti cristallizzati e obsoleti nei quali, oggi, l' umanità soffoca ogni anelito di libertà, specie dei gruppi emarginati.
Se, in una famiglia di 6 sorelle c è un maschio... diventiamo "fratelli", diciamo "il branco di leoni", ma di leoni ce ne stà uno solo, e nemmeno tanto sfigato, visto che non fa una cippa tutto il giorno servito dalle femmine, se si parla di diritti umani in generale, nelle trattazioni viene sempre espresso il genere maschile, non possiamo diventare preti, nè anziani, non possiamo dare il cognome al figlio che abbiamo portato in grembo, gran parte della popolazione povera dell' intero pianeta è rappresentata da donne, se siamo incavolati con qualche donna le diamo della "puttana", la stragrande maggioranza delle deviazioni maschili vengono esercitate sulle donne e, rispetto alla totalità dei killer seriali, più dell' 80% sono maschi che esercitano abusi sulle donne.
E così questa "O" finale, cambia il sesso di milioni di donne o di cose.
E' sufficiente che al gruppo si aggiunga un soggetto maschile, ed eccoci private dalla nostra femminilità di diritto.
Ma, da voi, che siete accaniti fautori della difesa dei diritti umani, non ho ancora sentito dire una sola volta che le prime anime delle quali è necessario difendere tali diritti sono le vostre compagne, e le loro simili di ogni parte del pianeta.
Non ho ancora sentito parlare della lotta contro l' infibulazione o contro l' oppressione che certe civiltà solidamente patriarcali esercitano sulle creature lese e sottomesse, talvolta fino alla morte per lapidazione.
Come mai?
Sono troppo lontane da non essere viste o ricordate?
No, vi guardano ogni sera quando tornate a casa.
E se non sono loro stesse, sono le loro sorelle, nere o gialle.
O, forse, tutto questo accade perchè siete sempre impegnati ad occuparvi dell' onnipresente Achille?
Il linguaggio, miei cari, è la base del cambiamento.
La parola crea, come distrugge.
Vi siete mai chiesti come si sente una donna quando si parla dei diritti degli uomini?
Che alcune donne non ci facciano caso o reagiscono sentendosi superiori a tale insulto, poco importa.
Ma io vi dico : se io incontrassi voi e i vostri sette fratelli in compagnia della vostra unica sorella e vi dicessi :" caspita, ma quante sorelle siete?".... mi prendereste per matta.
Ed è così che io vedo voi.
Voi uomini che vi riempite la bocca di eguaglianza e di diritto e non avete neppure il coraggio di cambiare un linguaggio fatto da uomini, per uomini, di uomini.
Voi che avete gli oppressi accanto e, senza neppure vederli, li andate a cercare dall' altro capo del mondo o dall' altro lato di uno schermo web.
Voi, che dopo una gravidanza di nove mesi, un parto spesso lungo e sofferto, un allattamento sfibrante, avete il diritto di imporre il cognome, senza neppure che a noi venga chiesto il parere, o di scegliere od acconsentire a tale indelebile ed indiscusso marchio patriarcale.
Ma questo non è un abuso?
E allora, per coerenza, creiamo uno spazio serio e informativo che riguardi la storia delle donne, la loro sofferenza, il loro sviluppo, le informazioni che ci arrivano dal resto del mondo su tutto ciò che il pianeta "donna" racchiude.
E, se necessario, appoggiamo le loro richieste di dignità e riscatto.
E voi, uomini, meravigliose creature, figli di Dio e fratelli di ogni fede e "non fede", imparate a cambiare l' opera, modificando la fisiologia ed il linguaggio.
Perchè "guardare lontano" non è di alcun valore, se non si vede prima colui o colei alla quale possiamo arrivare soltanto allungando una mano.
Modificato da nikitha 19/03/2007 11.29
Marina