VIOLAZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UOMO

Ogni uomo vive la sua fede in modo personale, non c'è niente di automatico nelle cose spirituali, non si può etichettare la propria identità spirituale.
Eppure, in molte comunità religiose, viene standardizzata la fede, questo permette di controllare e gestire l'individuo come una marionetta.
Nell'organizzazione dei testimoni di Geova si segue una procedura per tutto, in modo che nulla sfugga a chi dirige la comunità.
Ogni adepto deve compilare un rapporto, due volte al mese e specificare quante ore ha dedicato alla predicazione, quante riviste ha distribuito, quanti libri, quanti opuscoli, quanti abbonamenti, quanti studi biblici conduce, quante visite ulteriori.
Tutto questo permette di verificare l'operatività di tutti i tdG dedicati e battezzati, quindi identificati ufficialmente come aderenti e soci della Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova.
Chi non compila regolarmente il "rapporto", può essere soggetto a ripetuti solleciti fatti in modo che l'inadempiente si senta a disagio ed in colpa. Purtroppo, questo metodo, col tempo, altera la personalità dell'individuo fino a fargli perdere parte della propria identità.
Molti testimoni di Geova, con gli anni, si rendono conto di alcune incongruenze nel vivere la propria fede e cominciano a porsi delle domande.
Coloro che contestano, legittimamente, degli "insegnamenti" che creano delle perplessità, fanno scattare degli allarmi e si mette in moto l'inesorabile macchina della giustizia geovista chiamata "Comitato Giudiziario".
Sei visto come una minaccia per l'intera comunità e, spesso, senza tante storie vieni disassociato, espulso dalla comunità. Da quel momento inizia, per l'espulso, una delle più crudeli manifestazioni di discriminazione dell'individuo, come se fosse un appestato. Vietato salutarlo, vietato mangiare insieme, vietato associarsi con lui, vietato prendere un caffè, viene evitato in tutte le situazioni di incontro occasionale, forse un criminale avrebbe più privilegi.
Ecco cosa succede!
Questo, signori miei, si chiama VIOLAZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UOMO!
Un saluto a tutti
Pino

Il banco di prova per l'uomo non è "come ho creduto" ma "come ho amato".
Il banco di prova della religione, la prova finale della nostra vita, sarà non quello che ho fatto, né quello che ho creduto, né quello che ho realizzato, ma la maniera con cui ho praticato l'Amore ogni giorno.
Rifiutare l'amore, la carità intesa come agape l'elogio dell'amore, riportato nel capitolo 13 di I Corinti, significa rifiutare lo spirito di Cristo, segno che non l'abbiamo mai conosciuto, che per noi Egli ha vissuto invano. Significa che Egli non ha suggerito nulla al nostro pensiero, che non ha ispirato niente nella nostra vita, che non siamo mai stati, neppure una sola volta, abbastanza vicini a Lui da essere toccati dal fascino della sua compassione per il mondo.
Significa che:

"Ho vissuto per me,
per me solo e nessun altro,
come se Gesù non fosse mai nato
e come se egli non fosse mai morto".

Quando saremo giudicati dall'unico che ne ha diritto, Gesù Cristo, nessun'altra accusa ci verrà rivolta, se non quella di mancanza d'amore.

Chi è Cristo?:

Colui che ha dato da mangiare agli affamati, vestito gli ignudi, visitato gli infermi.

Dov'è Cristo?:

Chiunque avrà accolto un piccolo fanciullo nel mio nome avrà Me.

E chi appartiene a Cristo?:

Chiunque ama è nato da Dio.

Per questa ragione, non è nella natura dell'uomo cristiano giudicare o avvertire pronosticando la distruzione, ma quella di sostenere il nostro prossimo con lo stesso spirito di sacrificio che ci ha insegnato il Maestro.
In questi anni, il mio scopo è quello di comprendere il mio prossimo, senza la preoccupazione di guardare a che confessione appartiene, a che classe, a che razza. Ogni uomo è da rispettare ed amare.
Dio è per tutti

Due giorni fa, due donne tdG, mi hanno fermato per strada, in una via centrale di Torino. Si trattava di due persone mature, oltre la sessantina, eleganti nei modi e nell'aspetto. Senza rivelare la mia identità che avrebbe, probabilmente, creato imbarazzo, ho detto che conoscevo bene la realtà dei tdG. Loro, intelligentemente, non mi hanno fatto ulteriori domande personali. Il discorso è caduto sulla discriminazione subita dai fuoriusciti. Ho citato l'intervista fatta alla trasmissione "Chi l'ha visto?" a Piccioni e ai due fuoriusciti di Chivasso (TO). Con mia meraviglia, una delle due donne mi ha detto di appartenere alle file dei tdG da molti anni, ma non è d'accordo sull'insegnamento della WTS riguardo al trattamento riservato a chi ha deciso di prendere strade diverse. Mi ha confessato, anche, che uno dei suoi figli è disassociato, ma che i suoi rapporti non sono cambiati, aggiungendo che quelli che mostrano freddezza verso i propri congiunti dimostrano uno spirito fanatico e pericoloso.
A queste rivelazioni, inaspettate, ho visto un leggero imbarazzo negli occhi della compagna che affiancava questa donna, ma subito dopo anche lei mi ha rivelato di avere un figlio nelle stesse condizioni.
Poi, mi hanno rassicurato che questo non cambiava niente sulle loro posizioni, si trattava di una loro opinione personale.
Mi hanno persino detto che si sentivano solidali con il dramma vissuto dalla famiglia Piccioni e con quel padre che aveva "problemi" con i figli.
Che stia cambiando qualcosa?

Stamattina, mentre mi trovavo in un ufficio postale, è entrato un tdG che conosco da 35 anni, fui io a tenergli lo studio nel 1972/3, a lui e la sua famiglia, ha un occhio di vetro, ma con l'altro ha dimostrato di vederci benissimo. Dicevo, è entrato nell'ufficio postale semivuoto, insieme a una delle sue 3 figlie, come mi ha visto si è bloccato, ha fatto dietrofront e si è precipitato verso l'uscita, facendo in modo che lo sentissi ha detto: "Andiamo, andiamo, torniamo più tardi, questo posto è contaminato"!
Come si chiama questo modo di fare?

anche io vivo la mia fede in modo personale..se per una o più domeniche non entro nella casa di Dio,
la mia chiesa, nessuno mi viene a chiedere il perchè..se entro nella casa di Dio
un pomeriggio mentre passeggio nella mia zona,nessuno mi viene a chiedere il perchè lo faccio,
io SO che il mio Dio è li, pronto ad ascoltarmi e a ascoltare le mie preghiere..
se voglio offrire un pasto ad una persona trovata al freddo, nessuno può chiedermi il perchè..
conosco persone che non appartengono a nessuna religione, vivono bene con se stessi,
non per questo non sono degni di rispetto..
amare Dio non vuol dire riempire un foglietto che dimostri la tua fede!


non POSSO sentirmi in colpa per colpe che non ho!
solo LUI mi potrà giudicare

bele parole Pino