Mentre il non essere capiti può essere per alcuni una delle cose peggiori che ci possa capitare, come dice bene Pino, un’altra cosa altrettanto sconcertante è dover ascoltare qualcuno e malgrado la buona volontà messaci, non si riesca a capirci qualcosa.
Analizzando la cosa da un punto di vista strettamente razionale, dunque privo di giudizi ed emozioni, il problema potrebbe essere sia di colui che ascolta che di colui che parla.
Non possiamo dunque, a priori, imputare il problema a uno o all’altro individuo.
Continuando nella nostra analisi, se a parlare è uno solo e ad ascoltarlo sono in molti, si dovrebbe nuovamente valutare quanti pensano di aver capito, quanti dicono di aver capito per non offendere chi parla, quanti hanno veramente capito, quanti dicono di non aver capito perché non possono accettare ciò che ascoltano, quanti pensano di non aver capito ed infine quanti non hanno veramente capito.
Come vedi, Pino, il lavoro è arduo potenzialmente impossibile da affrontare e le sfumature sono tante.
Non possiamo dunque colpevolizzare alcuni perchè dicono di non recepire i nostri pensieri come ci saremmo aspettati.
D’altra parte, non sempre quando uno non viene capito è perché sia un genio, come da te esemplificato. In generale di genii ce ne sono stati ben pochi e dunque, generalizzando e rimanendo nell’ipotetico, sovente, molto sovente quando uno non viene capito è perché non ha usato il linguagio, la conoscenza, la sensibilità dovuta verso il suo uditorio, in altri temini non ha usato empatia, mettendosi al livello del suo uditorio.
Purtroppo in un forum, non possiamo discriminare le persone e permettere l’accesso solo a coloro che hanno una certa maniera di ragionare a noi consona, ma abbiamo a che fare con persone di varia estrazione, educazione e sensibilità.
Ritengo dunque in ogni caso che sia responsabilità di chi parla di farsi capire e non colpevolizzare i molti o pochi che siano, per non aver capito.
Dopo queste mie riflessioni sul soggetto in generale, vengo ora al caso specifico che menzioni della difficoltà di alcuni a comprendere quanto scritto da Vito Pucci.
Tu fai una serie di 17 domande rivolte ai foristi, chiedendo loro di dare la loro personale opinione o comprensione di ciò che ritengono siano le risposte corrette.
Personalmente sono dell’opinione che non dovrebbero essere i foristi a rispondere alle 17 domande, ma l’interessato.
Come fa un forista a rispondere CORRETTAMENTE a domande come “In che cosa crede, Vito Pucci?”
Non pensi che l’individuo più appropriato per rispondere sia Vito Pucci in persona?
Se ogni forista comincia a dare le sue risposte sul forum, temo che si finisca per dar luogo a una grande confusione in quanto si aprirebbe un dibattito sterile tra foristi e li dividerebbe in due o più fazioni.
Se veramente le 17 domande che hai poste sono le uniche o le più importanti domande sulle quali i foristi “inciampano” nella comprensione, io mi aspetterei che sia proprio Vito a fornirci la risposta con
pochissime parole, evitando di aggiungere confusione a quella già esistente, perlomeno nella mente di alcuni.
Scusami di essere stato “franco”, ma ho voluto usare empatia mettendomi nei panni di coloro che ripetono che “non ci hanno capito nulla”.
Modificato da Cerebrale 10/11/2006 17.47