Se ci fossero ancora dubbi sulla collusione tra i fuoriusciti e la Chiesa Cattolica per distruggerci quanto sopra svela ulteriormente chi strumentalizza e chi è strumentalizzato e viceversa.
A questa iniziativa partecipa il GRIS di natura cattolica? Se vi partecipasse solo lui i dubbi di strumentalizzazione sarebbero legittimi, ma giacchè ci sono degli enti di natura ‘laica’ come l’ARIS e altri non credo proprio che sussista il sospetto di strumentalizzazione. Inoltre la causa dei dimissionari dell’articolo 5 non è stata intentata da nessuno che abbia un solo appoggio con la CC; di conseguenza non è affato corretto ipotizzare chissà quali collusioni fantasiose.
Il procuratore di Siena, rappresentante dello stato laico e persona sicuramente superpartes ha saputo ben valutare tali macchinazioni.
Parli così solo perchè il giudice ha accantonato le dichiarazioni dei fuoriusciti. Se avesse invece dato ragione ai fuoriusciti si sarebbe detto che è stato un colluso con la Chiesa Cattolica e i politici che curano gli interessi della CC.
Intanto il giudice non ha valutato le ‘macchinazioni’ nel senso di ‘collusioni’ ma ha semplicemente accantonato la cosa. Non so voi, ma a me ricorda tanto il grande procuratore Ponzio Pilato che per non essere coinvolto in questioni scottanti decise di lavarsene la mani.
Con la causa dei dimissionari ai sensi dell’articolo 5 invece tale errore verrà opportunamente valutato con tanto di carta costituzionale, di statuto dell’ente rappresentativo CCTG e del codice civile minuziosamente.
Anche a coloro che sono stati disassociati l'accesso al culto è assolutamente libero, le porte della riassociazione sono sempre aperte per chi vuole rientrare, da cui si desume che più che di terra bruciata da parte dei TdG verso alcuni disassociati, sono alcuni di questi che escono dalla congregazione bruciando i ponti alle loro spalle.
Da come lo dici parrebbe invece che possano mantenere liberamente i contatti con i propri ex-fratelli, intrattenendosi con loro in piacevoli chiacchierate e caffè al bar, quando invece sappiamo benissimo che i rapporti di affetto e di amicizia vengono strappati nel momento fatidico dell’annuncio ‘Tizio non è più un Tdg’ indipendentemente dalle regioni o dai torti che la persona abbia. I ponti quindi vengono bruciati ma non dal disassociato.
E’ vero poi che uno può tranquillamente tornare a farsi riassociare ma se è solo questo il modo per poter non essere più considerato un ex e avere come conseguenza l’allontanamento totale dagli affetti e dalle amicizie del vecchio gruppo di appartenenza, allora non viene rispettata la libertà religiosa della singola persona e viene leso un principio, non solo costituzionale, ma garantito anche dalle norme speciali europee riguardo ‘la libertà di poter cambiare religione liberamente’.
Questa è una libertà che lo Stato laico deve provvedere a tutti, indipendentemente da chi abbia torto o ragione, perché non è competenza dello Stato laico stabilire questioni di natura dottrinale e religiosa; se c’è qualcosa che impedisce il naturale espletamento della propria volontà di esercitare le propria libertà personale, fra cui la scelta religiosa a monte di pressioni esercitate dall’esterno (e interrompere i propri rapporti di affetto è molto pressante) allora lo Stato Laico deve fare la sua parte intervenendo e mettendo a posto le cose.
Considerando poi che esistono diverse persone che hanno timore di abbandonare perché hanno tutta la famiglia, amici e parenti all’interno della comunità è evidente che costoro non sono mentalmente libere di esercitare la propria libertà costituzionale. Chiamiamole deboli, vigliacche, senza spina dorsale e come più ci pare e piace, ma sono delle persone che vanno tutelate e hanno bisogno di aiuto. Su questo non ci piove.
Insomma, è evidente che mettere il marchio di 'ex' sulla fronte della persona, senza tenere in debita considerazione le circostanze attenuanti, la situazione familiare, la libertà religiosa dell'individuo stride molto con la laicità verso cui i governi attuali vogliono spingersi.
Non è più possibile, allo stato attuale, utilizzare forme pesanti di scomunica; i tempi sono cambiati.
Così come non è più è possibile che tutti i cristiani abbiano un lavoro secolare (la Bibbia dice chiaramente "chi non lavora non mangi neppure" -
2 Tessalonicesi 3:6-15)
tant'è che esistono i sorveglianti viaggianti di circoscrizione e di distretto che svoglono a tempo pieno l'opera senza avere un lavoro con cui mantenersi, oggi, nel ventunesimo secolo, si dovrebbe comprendere che non è più possibile usare certe modalità di attuazione della scomunica in maniera pesante e limitante.
Credo proprio che bisogni rivedere - lo dico per il quieto vivere sia dei fratelli Tdg che degli ex-Tdg - le modalità di attuazione della scomunica rendendola più moderata. E sono della convinzione che tanti 'attacchi' da parte dei fuoriusciti se non smetterebbero sicuramente scenderebbero sensibilmente. Ci sarebbe maggiore pace sia per i fratelli Tdg che anche per tutti gli ex-Tdg.
I tempi sono cambiati perciò l'interruzione totale e indiscriminata dei rapporti interpersonali deve cessare, tenendo conto di circostnxe attenuanti, libertà di cambiare religoone e situazione familiare della persona.
Saluti
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 31/01/2009 11:22]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico