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LA GUERRA SANTA DEL GEOVISMO

Ultimo Aggiornamento: 23/07/2021 15:34
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ADRIANO BASTON PER I TESTIMONI DI GEOVA


LA GUERRA SANTA DEL GEOVISMO
15 luglio 2021

Saranno proprio gli stessi scritti, da loro diffusi, a rivelarci che la guerra santa di Geova è la bandiera che sventola in cima alla Torre di Guardia di colore rosso, simbolo del sangue che, <<tra breve>>, sarà sparso di miliardi di esseri umani nella battaglia di Armaghedon da parte di Geova e da Gesù Cristo che, come sostengono i TdG: <<Non sono pacifisti>>. Non solo, la bandiera vuole anche significare che loro non sono <<contro la guerra tra le nazioni>>, ma aspettano, dicono, che: <<essi combattono quando Dio comanda loro, perché allora si tratta di guerra teocratica>> (Torre di Guardia: TG, 1-4-1951, pag. 101, par. 12). Una guerra invocata sin dal loro apparire negli Stati Uniti, negli anni ’70 del XIX sec. Una storia di sterminio per i non geovisti che, secondo il loro pensiero, è suggerita dalle guerre narrate nel Vecchio Testamento e, in special modo, nel libro dell’Apocalisse. Essi dichiarano che: <<Se i Testimoni di Geova affermassero oggi d’essere pacifisti questo sarebbe come una denuncia di tutti i Testimoni di Geova vissuti prima dell’era cristiana i quali presero le armi per sostenere la teocrazia universale di Geova e la sua nazione teocratica di Israele. Ma noi non possiamo pronunciare una tale denuncia … >>. Perciò, possono essi negare di non essere una setta del Vecchio Testamento?
All’idea di essere identificati tra i pacifisti i TdG si preoccupano di informare le persone che: <<L’estremo pacifismo non è il nostro insegnamento. Noi non siamo pacifisti… l’accusa che noi siamo estremi pacifisti è una menzogna>>. E aggiungono che in tutta questa storia di quasi 6000 anni non è narrato un solo fatto per cui i Testimoni di Geova possono essere accusati di <<“opposizione alla guerra o all’uso delle forze militari per qualsiasi scopo come viene definito il pacifismo”>> (TG 1-4-1951 pag. 101 par.12,13; pag. 99 par. 2).
Definendo Geova quale: <<Una virile persona di guerra>>, i TdG lo escludono dall’essere <<un pacifista>> e sostengono che neppure Gesù Cristo <<fu un pacifista>>, quindi quale il Padre tale il Figlio! È dunque del tutto vano che Gesù dica <<Beati gli operatori di pace>>! (Mt 5,9), ma Gesù ci presenta Dio in tutte altre vesti. (TG 1-4-1951 pag. 101 par. 13).
Purtroppo, quella dei TdG, è una religione antropomorfa di Dio, dello spirito e dell’agire umano. Questo modo di definire Dio è ben specificato specialmente, nel libro geovista Le nazioni conosceranno che io sono Geova, 1973. Si tratta di un commento al libro del profeta Ezechiele che, come tutti gli altri del Vecchio Testamento, secondo i geovisti, si tratta di scritti in vista della loro storia dal 1874. A questo libro già Rutherford, secondo presidente della Società, si era impegnato a suo tempo, nientemeno che con tre volumi dal titolo Riconciliazione. Affezionati a questo scritto, recentemente il libro di Ezechiele viene inaugurato con una nuova pubblicazione, meno virulenta rispetto ai primi, ma senza però abbandonare lo spirito di annientamento per i non geovisti dal titolo La pura adorazione di Geova finalmente ristabilita una volta per sempre! Tutto alla luce della fine <<tra breve>>!
Quello che è narrato nel libro di Ezechiele e in altri passaggi del Vecchio Testamento è un’applicazione profetica rivolta alla sola salvezza dei geovisti e alla morte eterna di chi non si converte al loro credo, compresi gli innocenti bambini: ”Il Signore chiamò l’uomo vestito di lino, che portava l’occorrente per scrivere e gli disse: <<Percorri tutta la città di Gerusalemme e fa un segno a forma di tau sulla fronte di tutti quelli che si lamentano e soffrono per le azioni disgustose commesse nella città>>. Poi sentì il Signore ordinare agli altri 5 uomini: <<Andate con lui per le strade della città e uccidete gli abitanti. Non abbiate pietà, non risparmiate nessuno. Sterminate vecchi, giovani, bambini, ragazze e donne, ma non avvicinatevi a chi ha il segno tau sulla fronte>>” (Ez 9:3-7). Su questo si veda il libro Le nazioni conosceranno che io sono Geova pag. 106. Come è possibile poi leggere il contrario quando nello stesso libro si legge al cap. 18:20: <<che il figlio non paga per le colpe del padre>>? I TdG vengono regolarmente intimoriti con la minaccia di Armaghedon, un sistema usato dai capi che inducono i componenti del gruppo a non abbandonarlo e a seguire l’insegnamento se vogliono vivere. Sulla base di ciò che dice Ezechiele circa la morte dei bambini così essi avvertono: <<I genitori devono prendere sul serio la loro responsabilità. Leggiamo: “Il ‘giorno che viene certamente li divorerà’, ha detto Geova degli eserciti, ‘così che non lascerà loro né radice né ramo’ “ (Malachia 4:1). Nel giorno della resa dei conti i bambini (i rami) subiranno giustamente il trattamento riservato da Geova ai loro genitori (le radici), che sono responsabili dei figli minorenni (Isaia 37:31). Dal modo in cui vivono i genitori può dipendere il futuro dei figli, sia in bene che in male>>. Viviamo avendo in mente il giorno di Geova, 2006 pagg. 131,132.
È davvero un geniale ricatto morale! A fronte di tutto questo ci si domanda in quale stato psicologico vive il TdG sulla spinta di dette parole. Purtroppo i TdG leggono la Bibbia alla maniera dei fondamentalisti che non tengono conto in nessuna maniera dei generi letterari degli scritti e della cultura del tempo in cui vengono narrate le vicende bibliche.
Se si pensa, per esempio, ai vari racconti del Vecchio Testamento dove Dio viene rappresentato come colui che genera la morte di: << … donne bambini e lattanti …>> compresi gli animali (I Sam 15:2,3), ci si domanda come tutto questo possa essere compatibile con il discorso evangelico che <<Dio è amore>> e dove Gesù Cristo avverte i suoi discepoli che chiedevano il primato: <<“ … Se non vi convertite e non diventate come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli”>> (IGiov 4:8; Mat 18: 1-5; Mar 10: 13-16). Quindi è chiaro che è Dio stesso che in Gesù Cristo ci parla e ci invita a specchiarci nel volto innocente del bambino per ricevere innocenza e purezza. Perciò quando i TdG dicono che né Dio né Gesù Cristo non sono dei pacifisti, sono invitati a leggere il discorso della montagna in Mat 5: 3-12 che tra l’altro dice: <<Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico>> io invece vi dico: <<Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano affinchè siate figli del Padre vostro che è nei cieli il quale fa sorgere il sole sui cattivi come sui buoni>> (Mat 5: 39-48). Ma essi affermano, purtroppo, che Gesù con il discorso della montagna non insegnava il pacifismo. (TG 1-4-1951 pag. 103 par. 3). Se Gesù non insegnava il pacifismo, nel discorso della montagna c’è forse scritto “Beati i ricercatori di guerra”? Ma questi per fare simili discorsi da dove vengono? Forse da Marte?!? Sono parole, invece, sulle quali i TdG dovrebbero riflettere seriamente!
Circa l’uso dell’ostracismo riservato alla persona che si allontana o che viene disassociata per varie ragioni dal gruppo: la sua compagnia viene evitata, ed è vietato pure salutarla con un semplice “ciao” come da loro stessi citato nella TG del 15 giugno 2013, pag. 28 per lo studio settimanale. Ivi si narra di un uomo che per <<16 anni>>, forse per un peccato morale, fu espulso non solo dalla comunità religiosa, ma dalla sua stessa famiglia che non gli rivolgeva neppure un semplice <<saluto>>; si dice, infatti che: <<Se la mia famiglia avesse cercato la mia compagnia, anche solo per poco tempo, ad es. per sapere come stavo, questi brevi momenti insieme sarebbero stati sufficienti per me, e probabilmente il desiderio di stare con loro non sarebbe stato una forza motivante per tornare a Dio>>. Questo la dice lunga sul comportamento tenuto dal Geovismo verso quelli che, per varie ragioni, abbandonano il gruppo o vengono espulsi come trasgressori a qualche regola di comportamento. Delle parole di Paolo, riportate in detto scritto, cioè I Cor 5: 6,7,11, si deve tener presente che l’apostolo, anche se convertito a Cristo, di nascita e formazione culturale era un giudeo che seguiva rigidamente le norme di comportamento da tenere nei confronti dei peccatori. In altre occasioni, però, non si dimostrò così rigido. Ma Gesù, che Paolo non conobbe di persona, pur condannando il peccato, non risulta essere stato tanto drastico e rigido come lo erano i farisei del tempo verso i peccatori come risulta per es. dal seguente racconto: <<Mentre era a mensa nella casa (di Matteo) molti pubblicani e peccatori vennero a mangiare con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dissero ai discepoli: “Perché il vostro Maestro mangia con i pubblicani e i peccatori?” Egli saputolo, disse: “Non hanno bisogno del medico i sani, ma i malati. Andate e imparate cosa vuol dire Misericordia cerco e non sacrifici. Non sono venuto, infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori”>> (Mat 9:9-13). Come può essere aiutato il peccatore se viene isolato ed è vietato assolutamente ogni contatto con lui? (Mat 11:19; Lc 7: 34; 15: 1-2). È destinato alla morte!
I TdG non demordono; non esiste pubblicazione dove non sia messo in risalto la carneficina che sarà fra “breve” eseguita da Gesù Cristo contro i non geovisti compresi milioni di lattanti eliminati in un olocausto dalle proporzioni cosmiche. È in questa ottica che essi leggono letteralmente l’Apocalisse, un Gesù che riprende la spada deposta da Pietro per scannare i suoi nemici come appare nella pubblicazione Rivelazione il suo grande culmine è vicino, ed. 1988 e 2006, pag. 283 dove appare la figura di Gesù con le vesti imbrattate di sangue! Come viene presentato, a dir poco è davvero blasfemo di fronte alle parole di amare il nemico. A loro non interessa la preghiera che Gesù rivolse al Padre chiedendo misericordia su coloro che lo stavano crocifiggendo!
Per una lettura fondamentalista, come quella dei TdG, dell’Apocalisse, il dotto studioso Edmondo Lupieri afferma: <<L’interpretazione letterale dell’Apocalisse diviene sinonimo di una lettura ignorante millenarista, settaria, giudaizzante, insomma eretica>>. E aggiunge inoltre che: <<Secondo indagini recenti, un quarto almeno degli Stati Uniti appartiene a gruppi o movimenti cristiani che vengono solitamente definiti fondamentalisti. L’elemento usato per distinguerli è l’attesa chiliastica di un regno di Cristo su questa terra, a breve o brevissimo termine, dopo una crisi dalle caratteristiche cosmiche>> (l’Apocalisse di Giovanni, pagg. XXI, XXVIII; Lorenzo Valla Mondadori ed. 1999). È evidente che proprio sulla base del fondamentalismo religioso che il Geovismo fonda la propria fede, come si può osservare dall’attesa che da un momento all’altro Geova comunicherà ai capi geovisti, a breve scadenza, che: <<Interromperà l’opera di predicazione della buona notizia e allora verrà “la fine”>> (Cosa insegna la Bibbia ed. 2018, pag. 100). Si annuncia quindi la fine per miliardi di esseri umani: pacifisti, donne incinte, neonati, persone del volontariato, persone che soffrono la fame, e altri problemi e sono molti, che caratterizzano la vita di questo mondo: i geovisti presentano un Dio senza pietà; essa è riservata solo per loro!
Il messaggio del geovismo non permette nessuna salvezza per coloro che non accettano la sua dottrina, infatti: <<I genitori non segnati non avrebbero fatto segnare i loro figli minorenni sulla fronte, quindi sarebbero stati responsabili dei loro figlioletti dato che i Dieci Comandamenti dichiaravano esplicitamente che “la punizione per l’errore dei padri sarebbe stata inflitta ai figli, sulla terza generazione e sulla quarta generazione”. La mancanza dei genitori di crescere i figli nella pura adorazione di Geova avrebbe reso tali genitori manchevoli responsabili dell’applicazione della giusta legge di Dio contro i loro figli minorenni. –Esodo 20:5>>. Si tratta del contrario di quanto viene affermato in Ezechiele 18:20: <<Il figlio non pagherà per i peccati del padre>> (Ez 18:19,20, TNM). Si faccia attenzione al titolo: <<LA “SPADA” DI GEOVA “CONTRO TUTTI QUELLI DI CARNE”>>.
<<Fra breve, entro il nostro XX secolo, la “battaglia nel giorno di Geova” comincerà contro il moderno antitipo di Gerusalemme la cristianità … La “spada” della guerra di Geova stroncherà da questa posizione il clero della Cristianità le attribuisce tutti i religionisti che dipendono dalla pretesa che essa abbia presso Dio, una reputazione accettevole>>. Come si può osservare siamo ben lontani dal 2000! Il fatto che continuano tuttora a stabilire altre date, come il 2034, evidenzia che essi non hanno imparato proprio nulla dai numerosi fallimenti profetici del passato.
Per il vangelo del geovismo non esiste: <<Nessuna speranza di resurrezione (per le persone empie e maledette che Geova giustizierà nel giorno del giudizio>>. Infatti Geova sta preparando un <<BANCHETTO>> alla sua mensa di miliardi di persone per gli animali. Roba da brivido! Tutto materiale da film dell’orrore per Dario Argento! (Le nazioni conosceranno che io sono Geova, 1973, pagg. 166, 216, 374 – 377). La stessa zuppa viene offerta dal libro Rivelazione il suo grande culmine è vicino, pagg. 284, 285.
È vero che Gesù nel suo discorso escatologico, riguardo alla sua venuta, menziona, come esempio, il diluvio e Sodoma e Gomorra, ma questi esempi vengono citati come figure che coglierà il mondo improvvisamente come un ladro nella notte.
A proposito del diluvio, esso è un racconto che va visto, secondo il linguaggio del tempo. I TdG che leggono alla lettera non si chiedono, come è possibile che Dio apra la porta dell’arca agli animali e la chiuda ai bambini, alle donne incinte, ai disabili, agli ammalati e a tutti quelli che vivono i vari mali di questa vita? Come poteva poi l’arca lunga circa 150 metri, larga 25 e alta 15 metri contenere le migliaia di coppie di ogni specie di animali e altrettanti migliaia di sette coppie di animali puri di ogni specie e altrettanti di quelli impuri con tutto il cibo per nutrirli per tutto il tempo della loro permanenza nell’arca? Si pensi, per esempio, quanto cibo un elefante consumi in un giorno! E per un anno?!? Viste le dimensioni dell’arca, come poteva essa contenere tutto ciò? E Sodoma bruciata dal fuoco come un enorme forno crematoio! Che non risparmiò neppure un innocente bambino? Hitler ride!!! Vi è un‘ulteriore osservazione da fare: Dio brucia la città e dopo la distruzione della popolazione risparmia le incestuose figlie di Lot?!? Gesù si oppose a quel fuoco secondo Luca 9:54,55 come quello che viene narrato in 2Re 1:10-12, tanto più al fuoco di Sodoma.
Attribuire a Dio i disastri naturali, come quelli di recente memoria, era il modo di pensare degli uomini dell’antichità, come si trattasse di castighi divini. Ma il Vangelo di Gesù è quello di annunciarci che Dio ha tanto amato il mondo al punto di consegnare alla morte il suo unico Figlio (Gio 3:16). Dio da sempre dimostra di amare il mondo degli uomini; anche nel periodo in cui il mondo viveva da pagano, Dio elargiva i suoi doni della creazione per sostenere tutto il mondo degli uomini e degli animali, quando gli Ebrei non esistevano ancora. Essi apparvero migliaia di anni dopo. Allo stesso modo si attribuiscono a Dio, da parte dei fondamentalisti, le numerose guerre narrate nel Vecchio Testamento che assomigliano, sotto certi aspetti, ai racconti greco-romani i quali: <<identificarono Giove con Zeus, così i Romani identificarono Marte con l’Ares dei greci. Marte divenne, allora, l’alta divinità di un popolo di agricoltori costretto sovente a far guerra. In tal modo aveva molteplici funzioni, in quanto proteggeva i lavori dei campi e accordava la fecondità; vegliava sugli uomini che combattevano per la comunità e ispirava loro uno spirito guerriero …>>. C’è tanta differenza tra questa descrizione e quella del Vecchio Testamento? (Mitologia greca e romana, Mondadori editore, 1983, pag. 210). Non è difficile osservare che tra i popoli antichi non c’erano molte differenze nel loro linguaggio religioso, difatti si riscontrano immagini comuni per narrare la loro storia politica e religiosa.
Ma il Dio che si rivela in Gesù Cristo è l’opposto di quello presentato dal geovismo specialmente dal loro libro Rivelazione il suo grande culmine è vicino (2006). Essa contiene la solita minaccia della guerra di Armaghedon ‘a breve scadenza’. Come amanti della <<guerra santa di Geova>> non sono turbati dal pensiero che i personaggi descritti nella Lettera Agli Ebrei nel capitolo 11: 3,4 vengono definiti <<valorosi in guerra>>, sì, perché i geovisti <<non sono contro le guerre fra le nazioni>> (TG 1:4, 1951, pag. 101, par. 12). Essi sarebbero pronti a fare la guerra se Dio <<lo comandasse loro>>. Insomma Dio è sempre sul piede di guerra! A differenza dei <<valorosi in guerra>> l’apostolo Paolo, che perseguiva la pace, si oppose a quella cultura di odio e di morte. E spiegava ai credenti che: <<le nostre armi non sono carnali>>, ma spirituali e invitava i suoi ascoltatori dicendo loro: <<Perseguite la pace con tutti>> (2Cor 10:4; Eb 12:14). Lo stesso pensiero viene espresso in Giac 3:18.
È vero che Gesù, secondo i vangeli sinottici, alla sua venuta, separerà <<le pecore dai capri>> e questi ultimi giudicati severamente, ma ci si chiede, allora, da che parte si trovano i lattanti, i fanciulli e le fanciulle, le donne incinte e tutti quelli disagiati dai vari problemi che affliggono il mondo da quando esiste?! Per le nostre scelte buone o cattive, una resa dei conti un giorno ci sarà, quando si comparirà davanti al tribunale di Dio (Rom 14:10) e a quello di Cristo (2Cor 5:10). Detto tra parentesi i due tribunali alla fine coincidono in uno stesso tribunale essendo Padre e Figlio della stessa natura divina.
Proprio sulla libertà di scelta sono significative le osservazioni del filosofo Paul Sartre che, secondo lui: << Sono condannato a vivere sempre al di là della mia essenza, al di là dei miei movimenti e dei motivi del mio atto; sono condannato ad essere libero. Ciò vorrebbe significare che non si troverebbero alla mia libertà altri confini all’infuori di se stessa, o, se lo si preferisce, significherebbe che noi non siamo liberi di essere liberi>> (L’essere e il nulla, Net Mondadori 2005, pag. 495). Si è liberi anche quello di negare Dio per affermare il nulla.
La Chiesa Cristiana, con tutti i suoi difetti, da sempre opera per spingere gli uomini verso Gesù Cristo con il sostegno del suo insegnamento di libertà e amore e il Vangelo di Giovanni magistralmente lo mette in risalto. Certamente non si tratta del Dio presentato dai TdG che salverà “tra breve” dalla guerra di Dio soltanto loro. Se fosse così che importanza può avere la morte di miliardi di persone moltissime delle quali vivono nei disagi: malattie, fame, dittature, guerre, ecc. e poi sparire nel nulla per la sola colpa di avere rifiutato la dottrina geovista e dopo tutto questo patire essere distrutti per sempre? Così oltre il danno anche la beffa!
Il mondo, purtroppo, è pieno di problemi, il male imperversa dovunque da migliaia di anni, è confortevole sapere che vi sono anche tante persone buone che si danno al prossimo, che cercano di aiutare i sofferenti, come possono, per alleviare il dolore. È un problema quello del male, tanto che molti si chiedono se esiste un Dio: perché non interviene quando accadono fatti che mettono a repentaglio la vita di molti? Questo problema se l’erano già posto anche gli antichi. Si pensi per esempio al discorso del filosofo Epicuro nel 341 – 270 a.C.; parlando di Dio dice: <<O la divinità non vuole eliminare il male o non può eliminarlo; o può, ma non vuole; o non vuole e non può; o vuole e può. Se può e non vuole, essa è ostile all’uomo: un attributo questo che a detta di tutti non le dovrebbe convenire. Se non vuole e non può è ostile e debole, quindi non è una divinità. Se vuole e può, e questo solo è degno della divinità, di dove viene il male o perché il male non è eliminato da Dio?>> (L’ateismo contemporaneo, SEI, 1969, III volume, pag. 439).
Purtroppo al problema del male, che imperversa nel mondo, la risposta che danno i TdG, alla luce dei discorsi di Gesù, è da rigettare del tutto: <<Geova non è cambiato … (dicono, rispetto al Vecchio Testamento) al tempo stesso ama teneramente il suo popolo (cioè gli 8 milioni di TdG) e presto agirà in suo favore … (e) Geova diventerà ancora una volta “una virile persona di guerra. –Zaccaria 14:3; Rivelazione 16:14,16>>. Ma prima di giungere a questo discorso, i capi geovisti cercano di consolare i loro adepti che: <<non è piacevole pensare allo sterminio di esseri umani, tuttavia dobbiamo ricordare che le guerre di Dio non sono meschini conflitti umani. I capi militari e politici possono cercare di attribuire nobili motivi alle loro aggressioni, ma le guerre umane sono invariabilmente contrassegnate da avidità ed egoismo>> mentre invece le guerre di Dio, per affermare il tetragramma del suo nome, sono guerre “nobili”! Pertanto, il conflitto che gli alleati hanno scatenato per liberarci dal nazismo, compresi i TdG, per loro sarebbe stato privo di nobili motivi. (Accostiamoci a Geova, 2002 pagg. 59-66). Si pensi a uno sterminio di quasi 8 miliardi di persone che vengono distrutti dalla guerra di Dio! Sarebbe, allora, una nobile azione? I Testimoni sono invitati a <<santificare la guerra contro tutti coloro che si rifiutano di obbedirgli>>, cioè non camminano secondo i dettami degli <<unti>>, cioè i dirigenti americani! (Viviamo avendo in mente il giorno di Geova, 2006 pag. 169).
Per quanto si dice nelle Scritture che il mondo giace nelle tenebre i TdG dipingono Dio come fosse il giustiziere della notte che va a caccia di tutti quelli che rifiutano il messaggio geovista. Ma quelli che accettano e desiderano sfuggire all’azione distruttiva di Geova, affermano: <<Che devono cercare l’organizzazione di Dio, trovare l’ingresso e rimanervi permanentemente>>. Essendo <<brevissimo il tempo>> durante il quale <<magnificherà>> il suo nome; bisogna affrettarsi a convertirsi al loro credo. Si osservi poi il solito motto riguardo al tempo <<brevissimo>> già nel 1953 (TG 15-3-1953 pagg. 90,91 par. 15,22). Dai numerosi fallimenti profetici del passato non hanno imparato dunque proprio nulla? Se poi la loro testimonianza deve essere fatta individualmente affinchè i miliardi di persone si possano rendere conto delle loro scelte, quanti anni dovranno passare? Allora, addio, che la fine è imminente!
Non è corretto usare versetti biblici presi da diversi contesti biblici nello sforzo di dare una risposta della presenza del male nel mondo chiara e soddisfacente di fronte a Dio che è amore. Si tratta di una presenza che è avvolta nel mistero.
TdG pacifisti! No grazie! Siamo schierati dalla parte della <<virile persona di guerra>>, infatti <<Geova è a capo di un grande esercito di forze angeliche>> (Giosuè 5:13-15; IRe 22:19). Il <<potenziale distruttivo di questo esercito è terrificante. Isaia 37:36>>. Assieme a questi eserciti celesti sono schierati, dicono, anche alcuni dei 144.000 risuscitati alla vita celeste pronti a partecipare assieme agli angeli alla carneficina. (Accostiamoci a Geova, 2002, pag. 59; TG del 15-09-2010, pag. 29). Ai geovisti non interessa che il Vecchio Testamento venga spiritualizzato dal Nuovo dove ci viene insegnato che Dio ha tanto amato il mondo da consegnare il Figlio alla morte come riscatto. Dio è venuto in Gesù Cristo per starci accanto nel nostro dolore sia come uomini buoni che come cattivi. <<Dio non ci libera dal dolore, ma ci aiuta nel dolore (Bonhoeffer). L’amore di Dio non ha confini, con la morte e risurrezione di Gesù Cristo il mondo viene salvato!
Cari fratelli TdG, meditate! Meditate sulle parole di Gesù: <<Dio non mandò il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui – Giovanni 3:17>>. Dio condanna sì il peccato, ma ama l’uomo e lo salva conducendolo nel suo Regno.
Come si può constatare da quello che scrivono, i loro insegnamenti non sono cristiani: <<Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri. Se infatti fossero stati dei nostri sarebbero rimasti con noi … >> (IGiovanni 2:19). Difatti non sono cristiani, ma una setta del Vecchio Testamento che Rutherford, successore di T.C. Russell, una notte sognò che dovevano essere chiamati, in riferimento a Isaia 43:10, col nome di <<Testimoni di Geova>>, allo scopo di distinguersi dalla Chiesa Cristiana, in opposizione alla volontà di Dio che afferma esplicitamente che: <<Fu ad Antiochia che per la prima volta i discepoli furono per volontà divina (ndr) chiamati cristiani>>, certamente, com’è evidente, non per volontà umana (Atti 11:26, TNM). Ma, forse, all’autore di Atti 11:26 era ignoto Isaia 43:10, che doveva aspettare che glielo svelasse Rutherford dopo 2000 anni? Opporsi alla volontà divina con false dottrine si sfocia nell’Anticristo ed è molto pericoloso (I Giov 2:18-24) per chi nega che Gesù Cristo sia Figlio Unigenito del Padre, ma una creatura come lo sono gli angeli e gli uomini (Gio 1:1,18). Infatti Gesù non è un angelo a dispetto dei TdG che insegnano che Gesù sia la prima creatura di Dio; e in modo che non lascia dubbi la Scrittura dice: << A quale angelo Dio ha mai detto: “Tu sei mio Figlio; io oggi ti ho generato”?>> (Ebrei 1:5, TNM). Si faccia attenzione che “l’oggi” in bocca a Dio è fuori del tempo, è un “oggi” atemporale, diverso da quello pronunciato dagli uomini. Rifiutando queste fondamentali verità della fede, si pongono fuori della Chiesa Cristiana e oggi lo fanno presentando l’abiuro con una richiesta scritta che obbliga la Chiesa, alla quale appartenevano, che i loro nomi siano cancellati dal registro parrocchiale dei battezzati. L’odio che essi nutrono nei confronti della Chiesa, viene ricambiato dalla stessa con amore e misericordia ed è sempre in attesa che una pecora smarrita ritorni all’ovile, cioè alla casa paterna. Molti TdG hanno fatto ritorno grazie al Signore che non abbandona mai una pecora smarrita.

ADRIANO BASTON
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