00 27/07/2013 10:58
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Cristianalibera, 26/07/2013 18:48:



Alcuni, invece, (ma li conto sulle dita di due mani) non condividendo questo insegnamento o diverse altre dottrine, sono semplicemente usciti, elegantemente, dalla porta.




Io sono semplicemente elegantemente uscita dalla porta, senza creare disagi in congregazione, ma sono stata ben contenta di aver conosciuto poi sia il sito che il forum di Achille anche se dopo un po non condividevo più la sua linea nel condurlo.

Ho sempre cercato nella mia critica ed informazioni verso i tdG di essere obbiettiva e di difendere i tdG dove sono da difendere.

Ma non potrei non sbattere in faccia a certi negazionisti tdg internettiani articoli come questi, quando loro dicono che quando viene disassociato o si diassocia un parente stretto i legami di parentela non cambiano:


"Torre di Guardia" 15/06/2013 pag. 28




Io sono fortunata, caro Kalos, perché di parenti tdG non ne ho, ma capisco che per chi cosi non è potrebbe essere un tantino più agguerrito di me.





La tua obiettività è evidente ed è apprezzabile.

Comprendo anche la tua riflessione circa l'articolo che mi hai postato: ovviamente letto così, estratto e isolato, ha un significato ma visto nel suo intero contesto la cosa è leggermente diversa.

L'articolo narra una esperienza che è e rimane una esperienza, collocata in quel contesto per una ragione, cioè quella di non autorizzare implicitamente una totale libertà di associazione; mi spiego meglio: i rapporti familiari tra tdG ed Ex sono regolati dalle dinamiche familiari i quali, alla luce di variabili interne, autodeterminano se e che tipo di rapporto tenere tra loro. Personalmente ho diversi parenti con differente grado di parentela (madre, fratelli e sorelle, cugini, cognati, nipoti) ed ho appena ricevuto la visita di mio cognato, servitore di ministero, che mi ha allungato una busta contenente prodotti del suo orticello (pomodori, zucchine, insalatina fresca, aglio francese, cipolle di Tropea, salvia e basilico) gli ho offerto un caffè che ha accettato di buon grado.
Ci siamo scambiati un bacio sulle guance e, dopo alcun i minuti, ci siamo congedati.
Non abbiamo parlato di musica, ne' di sport ne' di politica, non l'ho 'aggredito nella sua fede' ne' lui mi ha rivolto frasi del tipo 'quando torni a Geova'?
Ma nel nostro rapporto, e non solo con lui, sono evidenti ed incontestabili sentimenti di affetto.

Anche questa è solo una esperienza e non costituisce la regola però mi permette di capire che tutto dipende dalle circostanze e dall'atteggiamento che si dimostra.

L'esperienza menzionata nell'articolo non impone una rigida regola ma, per la stragrande maggioranza, costituisce un virtuale cancello da aprire con cautela perchè dall'altra parte potrebbe esserci un parente o familiare con un atteggiamento fortemente critico nei confronti della religione al punto da sconsigliarne la frequentazione.

Una regola non scritta, e ti assicuro che l'ho sperimentata, mi conferma che i testimoni di Geova sono capaci di riconoscere quali tra i loro parenti Ex tdG meritano uno 'spiraglio di apertura'.

puntualizzo che la considerazione è riferita ai soli rapporti familiari...
[SM=x1061918]