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ITALIA:SPACCONI MAFIOSI, CORROTTI, NATICHE DI PIOMBO! C’E’ UNA SOLUZIONE? SI!

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2010 17:01
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Le forze dell’ordine, salvo qualche sparuta minoranza, sono un esercito in mano ad una mafia arrogante perché è potente e “istituzionale”.

Arrestano, ogni giorno, i “picciotti” perché non servono più, poi si vantano di sgominare la criminalità organizzata, sapendo che quel tipo di criminalità si è evoluta e trasformata, lasciando in “pensione” coloro che vengono assicurati alla giustizia.

Adesso, ci sono i poliziotti, “picciotti dello Stato” con il casco e il manganello, che possono caricare su cittadini inermi, civili che vogliono solo difendere il loro territorio dalla devastazione e dalle iniziative pericolose per la loro salute e dei loro figli.

Questi uomini con il casco blu, anonimi individui che le palle non l’hanno tra le gambe, ma nel potere che ordina loro di assalire folle di disoccupati, casalinghe e ragazzi privati di ogni speranza presente e futura.

Questo governo che toglie alla mafia spaccona, tradizionale, per prendere e “rubare” a loro proprietà e denaro per miliardi di euro.

Dove finiscono questi soldi?

Le forze dell’ordine non hanno i soldi per mettere la benzina nelle loro auto.

Nelle carceri non danno neanche la carta igienica.

Alle migliaia di “Stefano Cucchi”, non prestano le cure per averli “inavvertitamente” fracassati di botte, facendoli morire in cella e poi negli ospedali.

Le inchieste che chiedono legittimamente i parenti, si perdono nei corridoi delle istituzioni.

Il governo, attraverso la Protezione Civile, spiega che le alluvioni, i terremoti, gli smottamenti delle colline, le frane, sono solo dovute a una conformazione geologica ancora giovane, frutto di particolarità territoriali del nostro paese.

Menzogne grosse come una montagna di sterco!

La natura non si vendica, non ha colpe!

Le speculazioni edilizie, gli incendi dolosi, le costruzioni in “economia”, che non tengono conto di accorgimenti geologici locali, di ingegneria strutturale, queste cose sono la causa dei disastri che come testimoni impotenti vediamo nei servizi televisivi.

Siamo un paese dove non esiste la benché minima cultura commerciale per evitare negligenza, impiegati parassiti, gente che non sa che ruolo deve svolgere, persone senza addestramento adeguato ai loro compiti, senza strumenti motivazionali per dare il meglio nel loro lavoro.

Un’Italia che promuove politici inesistenti, senza amore per il proprio paese, corrotti, indagati, condannati, bugiardi fino a credere di asserire la verità, interdetti se vengono contestati, dicendo: “Chi, io?”.

Un governo di uomini da meno di “trenta denari”, e donne attente solo alle loro acconciature per apparire ancora in “offerta” a chi a dato loro un “trono” istituzionale.

Un’Italia ignorante, che da spazio a programmi ebeti come il “Grande fratello”, senza sapere che Orwell, il “Grande fratello”, quello “esterno”, l’aveva già scritto 62 anni fa con il libro “1984” (’48 al contrario), così mentre il cittadino guarda il “grande fratello” televisivo per controllare morbosamente ciò che avviene, il vero “Grande Fratello” controlla il cittadino.

Un’Italia ignorante, di morti di fame ma contenti perché hanno ancora la possibilità di vedere la televisione e i loro programmi preferiti, fatti di giochi a premi, quiz, intrattenimento.

Un’Italia che dedica mille ore di inchiesta giornalistica, in un mese, sulla morte terrificante di Sarah Scazzi, caso di cui si dovrebbero occupare solo gli “addetti ai lavori”, per poi dirci in cinque minuti i risultati del loro lavoro.

Una televisione impietosa sui casi più incredibili, dove dovrebbe regnare la discrezione e non la lente di ingrandimento delle domande “accanite”, talvolta sprovvedute di ogni riguardo e invadenti.

Una televisione, però giustificata, perchè occupa il posto delle forze dell’ordine e delle istituzioni, perché si è accorta che non sono più presenti e non hanno più la credibilità che, una volta, non si sarebbe mai messa in discussione.

Una Patria, la nostra, dove scorre cocaina tra i giovani, dove si scolano miscugli di alcolici per stordire quelle teste che un domani, se un domani avranno, dovrebbero occupare posti come magistrati, giudici, economisti, architetti, ingegneri, politici, scrittori.

Una Patria, che legge la cronaca sportiva, libri che parlano di esoterismo cosmico, di Ufo, di scopiazzature mal interpretate di classici dimenticati, perché lunghi e noiosi.

Una società, la nostra, anestetizzata da un’immensa superficialità dettata da Facebook e da laghi artificiali telematici, dove anonimamente, con nick da eroi dei fumetti pensiamo di donare la nostra vita al pieno controllo del più grande “Fratello” del mondo: internet!

La mafia, “quella mafia”, quella dei “Buscetta”, è morta!

La delinquenza “quella delinquenza” dei “Vallanzasca”, è morta!

L’economia, quella dei “risparmiatori” è morta, esiste solo un’economia dei debiti!

La religione, quella degli studiosi, dei ricercatori dello spirito, quella della fede non costruita sulla credulità, è in agonia, in mano a pochi superstiti che sanno ancora cosa significa la preghiera, lo studio, la contemplazione e il sacrificio.

La solidarietà è in mano a programmi televisivi che promuovono prevalentemente associazioni già opulente e amministrate da chi detrae quasi tutte le offerte donate per le “spese”.

Non è sufficiente che un ospite, nella trasmissione di Fabio Fazio, ieri (13/11/2010), su Rai tre, come Riccardo Muti (grande Direttore d’orchestra) dice di parlare di fatti positivi come questo: “In Calabria, in un piccolo paese che si chiama Delianuova, esiste, per merito di privati, una banda di 80 ragazzi dai 12 ai 18 anni, che suonano meravigliosamente, tanto è vero che li ho invitati al festival di Ravenna dove io li ho diretti. L’esempio di questi giovani a cui è stata tolta di mano la possibilità di delinquere, ma di fare musica insieme, è stato seguito da altre 25/30 bande italiane e questi ragazzi di Delia Nuova hanno vinto un concorso internazionale a Lione.”.

Splendido quello che comunicato il maestro Riccardo Muti!

Però mi chiedo:

“Mio padre, che ieri ha compiuto 81 anni, leggendo questo articolo, cosa direbbe?”.

“Mio nipote, Alessio (figlio di mio fratello), che una settimana fa, ha compiuto 14 anni, cosa direbbe?”.

Mio padre solleverebbe il bastone per dire: “Se avessi 40 anni di meno, lotterei con tutte le mie forze per difendere il mio onore e per gridare “VERGOGNA! A questi uomini che offendono i nostri Diritti, che oltraggiano il valore di una nazione conosciuta in tutto il mondo per essere depositaria della più grande cultura artistica di tutti i tempi.

Mio nipote Alessio, con cui ieri ho parlato, per ora studia, legge, si informa e cerca di trovare una risposta che io non riesco a dare. Posso solo informarlo della storia che conosco.

Un articolo come questo, appena scritto, lo si legge in tanti Blog o Forum che fanno informazione.

ALLORA, PERCHE’ HO SCRITTO QUESTO BRANO?

COSA HO SCRITTO DI DIVERSO DA CIO’ CHE GIA’ VIENE REDATTO DA ALTRI?

TU, CHE HAI LETTO, FINO A QUESTO ULTIMO RIGO, DICI: “E ALLORA?”.

ECCO LA MIA RISPOSTA!

SE LAVORI, CONTINUA A FARE QUELLO CHE FAI CON TUTTA LA FORZA D’ANIMO CHE TI E’ RIMASTA, QUALSIASI LAVORO TU FACCIA.

SE SEI UN PENSIONATO E SEI IN BUONA SALUTE, RENDITI UTILE PER CHI HA DEI PROBLEMI. MAGARI E’ POCO DISTANTE DA TE.

SE SEI UN PENSIONATO E HAI QUALCHE PROBLEMA DI SALUTE, MA IL TUO CERVELLO FUNZIONA ANCORA BENE, USA IL TELEFONO PER RAGGIUNGERE QUALCUNO CHE HA BISOGNO SOLO DI UN SALUTO PER NON SERTIRSI SOLO E ABBANDONATO.

SE SEI UN GIOVANE, E’ GIUSTO CHE STUDI, TI DIVERTI E TI PREPARI PER LA VITA FUTURA, MA FATTI UN PROGRAMMA SETTIMANALE PER DEDICARLO A QUALCOSA CHE POSSA DONARE AGLI ALTRI UN SORRISO. BASTA ANDARE A FARE LA SPESA PER UNA PERSONA ANZIANA. BASTA UNA TELEFONATA A QUALCHE TUO COMPAGNO IN DIFFICOLTA’, O A QUALCUNO CHE TU SAI CUI UN SEMPLICE “TI VOGLIO BENE”, PUO’ DARE FORZA.

TUTTI POSSIAMO AGIRE INDIVIDUALMENTE PER FARE QUALCOSA DI UTILE PER IL NOSTRO PROSSIMO. FACCIAMOLO CON LE PERSONE DEL NOSTRO TERRITORIO, QUELLE CHE POSSIAMO RAGGIUNGERE. QUESTO E’ UN MODO PRATICO PER SOSTENERE VERAMENTE I PIU’ DEBOLI. ALCUNI HANNO BISOGNO CHE GLI SI COMPILI UN MODULO O CHE GLI SI FACCIA QUALCHE LAVORETTO.

NON C’E’ UNA SOLUZIONE COLLETTIVA A QUELLO CHE SENTIAMO, ALLE INFORMAZIONI CHE LEGGIAMO.

C’E’ UNA SOLUZIONE INDIVIDUALE. LA NOSTRA! BASTA UN PICCOLO CAMBIAMENTO NELLA NOSTRA VITA, PER CAMIBARE IN MEGLIO LA VITA DEGLI ALTRI.

NO, AL PROCESSO DI DISUMANIZZAZIONE IN ATTO!

NO, ALLA MANCANZA DI SOLIDARIETA’!

SI, ALLA SOLIDARIETA’, A QUELLA CHE OGNUNO PUO’ DARE ANCHE CON UN SEMPLICE BATTITO DI CIGLIA, COME IERI, MIO PADRE MI HA DIMOSTRATO CON IL SUO SILENZIO MA CON LA VOGLIA DI VIVERE PER RENDERSI UTILE ANCHE SOLTANTO RIMANENDO IN VITA A DIMOSTRAZIONE E TESTIMONIANZA CHE LUI E’ SOPRAVISSUTO A TUTTO: GUERRE, MALATTIA, SOFFERENZA, DOLORE, MA CON UNO SGUARDO SEMPRE FIERO E PIENO DI DIGNITA’.

Saluti a tutti
Pino Lupo


www.pinolupo.it

[SM=g2093951]
[Modificato da parliamonepino 14/11/2010 17:01]



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