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IDIOTES

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2010 12:59
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04/05/2010 13:28
 
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IDIOTES

Viviana Vivarelli


IDIOTES vuol dire piccola mentalità privata e meschina, persona di corto intendimento che non riesce ad andare al di là delle proprie idee limitate e continua tuttavia a propagarle, incapace di vedere oltre, appoggiandosi ai peggiori, sostenendo il disfacimento e danneggiando l’insieme.

Nell’800 il termine ‘idiota’ era clinico e contrassegnava una categoria di minorati mentali. Nel nostro secolo l’idiota è uno che mette le proprie idee in difesa di qualcosa che danneggia tutti, e anche lui stesso ma, stupidamente, non se ne rende nemmeno conto e continua, da vero idiota, a propagarlo.

Oggi in Italia sono idioti quelli che dicono “Chi se ne frega del fallimento della Grecia?”

Chi se ne frega cosa? Dietro la Grecia ci siamo noi. E quello che sta accadendo alla Grecia oggi accadrà a noi domani.

La Grecia, grazie a una classe politica corrotta che è andata al potere con la corruzione, comprando il voto con regali e posti di lavoro, usando in modo clientelare la democrazia, dilatando in modo inverosimile l’Amministrazione Pubblica, concedendo privilegi non sostenibili e profittando di abusi intollerabili, si ritrova oggi con le casse dell’erario vuote e il deficit dilatato, fino a una situazione di fallimento pubblico, che ha richiesto l’aiuto pesantissimo dell’UE, un aiuto che richiede come corrispettivo tagli e economie che porteranno il paese al disastro sociale.

La Grecia vede i suoi titoli declassati a livello spazzatura, il che vuol dire che i possessori greci di titoli si ritrovano invece che dei risparmi dell’’immondizia nelle mani, e dovrà abbassare pensioni, salari e stipendi del 30% in 10 anni e tagliare ogni sorta di servizio sociale.

Non saranno penalizzati i colpevoli di questa situazione: il centrodestra che governa, i politici corrotti, i partiti infami, le banche, gli imprenditori disonesti, la finanza perversa.

Questi conserveranno tutti i loro capitali provvidenzialmente messi in salvo.

La mannaia colpirà la gente comune e sarà così dura da portare alla rivoluzione. Non occorre sbandierare ideali anarchici o comunisti: la rivoluzione scoppierà perché la maggior parte della gente non riuscirà a sopravvivere. Non sarà l’ideologia, sarà la fame. E non sarà una rivoluzione mirata, ma disordinata e che finirà nel sangue.

E la contrazione della domanda di beni sarà tale da schiantare ogni mercato possibile, col fallimento di tutti, precipitando anche gli altri paesi nella rovina, per la quota che hanno di titoli greci e per il fatto che tutti i paesi europei sono legati a una sorte comune, come sono legati al fallimento dell’economia americana.

Ora non ci vuole molto acume per vedere che quello che ha portato la Grecia al default è identico a quel che accade in Italia: abusi, privilegi, e sprechi, corruzione pubblica, politica allo sbando, deficit alle stelle.

Quello che un Governo serio dovrebbe fare è una politica di economia, di tagli agli sprechi, di tetti agli abusi, di razionalizzazione della spesa pubblica, di snellimento delle leggi e alleggerimento delle tasse.

Cosa accade invece? Un boss della mafia e della P2 fa leggi solo per imbavagliare la libertà e rendersi impunibile e dispotico.

A questo l’idiota applaude. Col danno di tutti.

http://masadaweb.org          
[Modificato da ®@ffstef@n 04/05/2010 13:32]
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04/05/2010 13:38
 
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1° maggio
festa del lavoro che non c’è.



Viviana Vivarelli



Non passa settimana che il governo non tenti un blitz contro il lavoro.
Negli ultimi tre anni 120.000 famiglie hanno perduto la casa.
E sono famiglie che avevano uno stipendio medio e ora è troppo basso per vivere.

Una parte enorme del paese vive a debito e ora non riesce più a pagare i debiti che ha fatto. La crisi incalza e il Governo permette il rialzo di bollette e tariffe, mentre i prezzi hanno ripreso a salire.

E noi si deve star qui a sentire dei 63 paradisi fiscali di Berlusconi!
Dei soci mafiosi di Schifani!
Dei 900.000 euro dati come mazzetta a Scajola da un imprenditore corrotto in cambio di appalti che triplicheranno i loro costi perché devono contenere le mazzette ai politici e le truffe dei costruttori!
Noi dobbiamo sentir parlare di mazzette da tre milioni !
Dello stipendio da 12.000 euro dato al figlio pluriripetente di Bossi!
Delle banche che Bossi vuole spartire in famiglia!
Degli assessori leghisti che hanno cominciato triplicandosi lo stipendio!
Di chi ha sanato i capitali in nero grazie allo scudo fiscale!
Della mafia che fattura 135 miliardi di euro!

..
Qualcuno, di fronte agli scempi attuali propone di eliminare la festa del 1° maggio.

Semmai si dovrebbe farla una volta la settimana!


Vi pare giusto, dopo l’assassinio, eliminare il funerale della vittima?

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04/05/2010 13:48
 
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Il lavoro che non c’è e
l’inflazione che sale


Viviana Vivarelli

Primo maggio dei sindacati a Rosarno. I rosarnesi non c’erano.
700.000 persone al concertone a Piazza San Giovanni a Roma.
I giovani cantano, ma ci sarebbe da piangere.



In Italia: disoccupazione record, le previsioni danno una crescita in due anni dal 7,4% al 10,5%, che colpirà i giovani per il 28,2%, tasso superiore a quello europeo che è del 20,6%.

I disoccupati salgono dal milione e mezzo del 2007 ai 2,6 milioni del 2010.

Invece del milione di posti di lavoro promessi da B, avremo presto 2 milioni di senza lavoro in più e senza che gli sprechi della Casta diminuiscano di una virgola.


La disoccupazione cresce per l’aumento del caro vita che contrae i consumi, perché, malgrado la crisi, la diminuzione di liquidità e il fallimento di migliaia di aziende, l’inflazione continua a salire contro la basilare legge di mercato che vuole una riduzione dei prezzi in presenza di una riduzione della domanda.

Bevande alcoliche e tabacchi aumentano del 4,3%;

casa, acqua, luce e benzina del 3,9%;

scuola (come se non fosse abbastanza alta) del 3,3%.


Calano le spese in comunicazioni (-2%),

trasporti (-1,7%), abbigliamento, elettrodomestici…


L’inflazione sale anche perché il Governo non la frena dove può, sulle bollette e le tariffe: treni, autostrade, benzina, aerei, acqua, luce e gas. La privatizzazione Ronchi farà lievitare irrimediabilmente anche il costo dell’acqua.

Bisognerebbe tagliare i prezzi del 20% e invece continuiamo ad essere il paese europeo che va peggio ma, paradossalmente, ha i prezzi più alti, perché non c’è un Governo che li freni o controlli.

Prezzi più alti in tutto: strade, alberghi, alimentazione, vestiti, libri, dischi…Diminuisce di conseguenza anche il turismo.


E il Governo non fa nulla per comprimere gli aumenti sciagurati delle filiere e dei grossisti che forzano i produttori agricoli a usare lavoro nero o a fallire.

Non fa nulla per dare regole severe alle banche o per incentivare il credito.

Non fa nulla per limitare l’evasione fiscale che anzi viene premiata e alligna soprattutto nel Governo, con un premier che usa 63 paradisi fiscali e fa leggi per rendersi non processabile per reati fiscali.

Non fa nulla per mettere un tetto ai superstipendi, alle superliquidazioni, ai supercompensi dei consulenti dello Stato, o agli emolumenti di assessori e consulenti dello Stato, o di assessori e consiglieri, che invece sono lasciati liberi di correre ad libitum.

Il Governo non fa nulla per controllare la corruzione che fa triplicare i costi delle opere pubbliche ma anzi, coi suoi membri, vi partecipa ampiamente e fa leggi di protezione e incentivo della corruzione stessa.

Non fa nulla per frenare la soperchieria delle società per azioni, ma anzi depenalizza il falso in bilancio, premia gli amministratori più colpevoli, vieta la class action dei piccoli azionisti e dei consumatori e vuole depenalizzare anche la bancarotta fraudolenta.

Il Governo non fa nulla per abbassare le tasse, cosa che darebbe fiato alla produzione e al consumo.

Non fa nulla per snellire le procedure. Mentre i maggiori Paesi europei hanno adottato provvedimenti per ridurre il peso della burocrazia, noi lo abbiamo aumentato. Nel momento in cui molte imprese grandi e piccole chiudono in Italia per delocalizzare all’estero, si deprimo i giovani che vogliono aprire nuove attività con un numero spropositato di regole.

Le tasse prendono denaro e tempo agli imprenditori italiani: soltanto gli adempimenti burocratici per pagare imposte e contributi richiedono ben 360 ore l’anno contro le 254 negli altri paesi europei e le 58 nel paese più virtuoso, il Lussemburgo.

L’aliquota marginale sul reddito d’impresa in Italia è del 32%, contro una media europea del 23,5%. La pressione fiscale media sui profitti è del 22,9% contro un 12% comunitario. Per gli individui l’aliquota massima è del 43% a fronte del 35,7% medio dell’Ue. La riforma del sistema tributario non è più rimandabile.

Ma la riforma maggiore che manca è la trasparenza fiscale e la possibilità di scaricare fiscalmente ogni tipo di acquisto o transazione finanziaria, cosa che renderebbe non solo visibile il sommerso ma perseguibili corruzione e criminalità.

Il Governo non fa nulla per limitare gli sprechi pubblici (ora le Province le vuole anche la Lega e col federalismo avremo il raddoppio delle spese della Pubblica Amministrazione). La Lega ha capito benissimo il gioco dell’occupazione dei posti pubblici e il clientelismo dei posti di lavoro in cambio di voti e tende ad aumentare la Pubblica Amministrazione, come se la Grecia non insegnasse nulla.

Intanto la spesa del cittadino diventa sempre più onerosa.

Oggi in Italia un litro di benzina costa il 16,9% in più dell’anno scorso, per un rincaro di 10 € a pieno, e ciò è un problema non solo per gli utenti ma anche per i costi di altri settori, come i trasporti su ruota di merci e i costi delle merci stesse.

Più di metà del reddito famigliare va in affitto o mutuo della casa, il 20% per la spesa alimentare, il 15% per energia, trasporti e spese domestiche.

E tra poco finirà anche quel poco che resta di cassa integrazione e di integratori sociali.

E dopo?

..
In questo momento il debito pubblico italiano ammonta a 1.701 miliardi e 695 milioni di euro

Solo oggi abbiamo speso in interessi per il debito pubblico 24 milioni

Solo nei primi 4 mesi di quest’anno sono stati evasi al Fisco 99 miliardi e 674 milioni

Solo nei primi 4 mesi di quest’anno sono stati spesi in lotterie 17 miliardi di euro

Vedi scorrere i dati in tempo reale su www.arcoiris.tv


 http://masadaweb.org
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09/05/2010 12:59
 
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Crisi economica: bollettino di guerra



maggio 7th, 2010

Nei primi tre mesi di quest’anno, a Milano, i pignoramenti degli immobili sono stati ben 1.256, di poco inferiori di quelli eseguiti in tutto il 2001.

Nel 2008 i pignoramenti furono 2.764,
nel 2009 sono saliti a 3.293.

Se il boom del 2010 terrà il ritmo che ha innescato, a fine anno si arriverà ad oltre 5.000 pignoramenti.

Solo a Milano! I dati sono forniti dalla terza sezione civile del tribunale meneghino.

Anche le vendite all’incanto hanno subito una flessione.

Dei 3.293 immobili congelati nel 2009, soltanto 1.426 sono stati messi in vendita e soltanto 316 (il 29%) effettivamente venduti.

Nel capoluogo lombardo crollano anche le nascite.

Nei primi tre mesi dell’anno sono venuti alla luce 2.005 bimbi rispetto ai 2.377 di un anno fa. 372 in meno, pari a una flessione del 15,6%

E meno male che secondo il ministro Gelmini stare a casa in maternità è da “privilegiate”.

A Bologna gli sfratti sono aumentati del 12% in un anno.

Fino ad aprile sono stati 3.000 quelli eseguiti tra città e provincia, il 90% per morosità.

Entro giugno saranno certamente almeno 170 le famiglie bolognesi che dovranno lasciare la loro casa perché non pagano l’affitto.

Nel capoluogo emiliano il calo delle compravendite immobiliari nell’ultimo anno è stato del 9% in città e del 13% in provincia.

Al porto di Napoli sono giorni di caos. Migliaia di disoccupati paralizzano il traffico e sono ormai all’ordine del giorno gli scontri con la polizia.

Il ministro Tremorti, ieri alla Camera per parlare di crisi economica aveva davanti a sé soltanto 58 deputati. Ha detto che all’Italia costerà 25 miliardi la recessione e la crisi greca, pari all´1,6% del Pil.

I festeggiamenti per l’Unità d’Italia e l’Expo di Milano sono argomenti di distrazione di massa.

In realtà sono progetti morti in culla.

Non ci sono i soldi per attuarli.



L’euro sta andando a picco, Spagna e Portogallo sono nazioni declassate.

Il contagio dell’eurocrac punta su Italia, Irlanda e di conseguenza sulla Gran Bretagna.

Auguri.

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