Dichiara che la crisi è alle spalle, mentre lui quest’anno avrebbe guadagnato di 2,5 miliardi di dollari secondo Forbes.
Ha detto ieri il presidente del Consiglio:
“Dopo essere usciti da una forte crisi, stiamo iniziando la risalita, non è veloce, non ha forti numeri ma è certamente risalita”, poi ha aggiunto: “Il governo, quando ha cercato di diffondere ottimismo, non aveva gli occhi chiusi sulla crisi ma ha dato importanza al fattore psicologico.
Dobbiamo cavalcare questo ottimismo”.
Non soddisfatto ha continuato: “Il fatto che oggi i protagonisti del settore dell’auto abbiano deciso di non insistere per gli aiuti, ci dice che le cose stanno migliorando”, probabilmente dimenticando la chiusura di Termini Imerese e la cassa integrazione in Fiat.
Quindi, nonostante la crescita permanente del debito pubblico, arrivato a …. , l’inesistenza di sussidi di disoccupazioni dignitosi e la paralisi del mercato del lavoro e ha affermato che al governo “va dato atto che ha attuato una politica severa e di rigore, che non ha dimenticato la pace sociale con lo stanziamento per gli ammortizzatori sociali e, ad esempio, i fondi per l’auto”.
Però, ha spiegato, “sono tranquillo, lo ero anche ieri…”.
Quindi a quei cittadini che debbomo aspettare per oltre un anno una visita specialistica in un ospedale pubblico ha suggerito che la sburocratizzazione “è uno degli impegni presi da tutti i candidati del centrodestra alle regionali”.
Qual’è la verità oltre la propaganda avvilente
del Cavaliere?
Per l’Istat il Pil italiano ha toccato il fondo nell’anno 2009, registrando una diminuzione del 5 per cento. E’ il dato peggiore dal 1971, cioè dall’inizio cioè della serie storica. Il rapporto deficit/Pil si è attestato, nel 2009, al 5,3 per cento, mentre il saldo primario si è portato al meno 0,6% del Pil, il risultato peggiore dal 1991. Il rapporto debito/Pil, sulla base delle cifre fornite da Bankitalia, é stato pari al 115,8 per cento.
L’Ocse, nel rapporto ‘Obiettivo Crescita’, ha collocato l’Italia al 20esimo posto per Pil pro capite sui 30 Paesi aderenti all’Organizzazione.
Il gap rispetto alle prime posizioni è vicino al 30 per cento.
I motivi di questa situazione sono la minore produttività, arrivata a meno 25 per cento rispetto alle migliori posizione medie dei Paesi Ocse.
“La performance della produttivita’ resta modesta”, tuttavia “le azioni di liberalizzazione e incremento della concorrenza ne hanno migliorato le prospettive”, anche se resta la necessita’ di altre riforme.
Ancora: una comparazione realizzata dal Dipartimento delle Finanze canadese e contenuta in una nota dell’Isae dal titolo “Incentivi alla ricerca e sviluppo: in confronto internazionale” ha collocato solo al ventunesimo posto L’Italia per quanto riguarda il sostegno pubblico fornito alle grandi imprese per incentivare la ricerca e lo sviluppo.
Per la disoccupazione a gennaio di quest’anno gli occupati erano scesi dell’ 1,3 per cento rispetto al 2009. Secondo l’Istat gli italiani con un lavoro a gennaio 2010 sono 22 milioni 904, in flessione dell’1,3 per cento (307 mila persone a spasso in più) rispetto a gennaio 2009.
Il tasso di occupazione in Italia è pari al 57 per cento, inferiore, rispetto a dicembre, di 0,1 punti percentuali e di un punto rispetto a gennaio 2009.
Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 144 mila unità, in crescita dello 0,2 per cento, circa 5 mila persone, rispetto al mese precedente e del 18,5 per cento, 334 mila cittadini, rispetto a gennaio 2009. per i giovani, infine, buio pesto: il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni continua a salire ed è arrivato al 26,8 per cento, con un incremento del 2,6 per cento in un anno.
Se il presidente del Consiglio intende dare i numeri sarebbe auspicabile che la stampa indipendente ricordi ai cittadini la situazione reale.
Ed infine agli italiani dovrebbero sapere che la rivista americana Forbes, specializzata nella definizione dei patrimoni dei Paperoni nel mondo, ha assegnato a Berlusconi un patrimonio personale di 9 milardi di dollari.
Il premier ha anche motivi concreti per essere contento e soddisfatto.
Lo scorso anno, sempre secondo Forbes, il Cavaliere possedeva per 6,5 miliardi di dollari. Due miliardi e mezzo di guadagno in un anno autorizzano l’ottimismo.
Il suo, però.
Il duomo cade sulle teste vuote