Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!



   
 
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

CAPO CORROTTO, NAZIONE INFETTA

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2010 19:37
Email Scheda Utente
OFFLINE
01/03/2010 15:40
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fonte:
Capo corrotto,
nazione infetta
  

Data di pubblicazione: 21.02.2010  

Autore: Asor Rosa, Alberto    

Oggi “si sono verificate una mirabile saldatura e una prodigiosa coerenza tra le forme, lo spirito e l'etica del potere e le forme, lo spirito e l'etica della società circostante”. Il manifesto, 21 febbraio 2010  
 


Un fiume di fango corre per l'Italia. Le sue acque sono alimentate soprattutto dal corpaccio immenso e immensamente ramificato dal centrodestra; ma il suo corso è talmente possente e impetuoso che, come suole, ha rotto gli argini e invaso i territori circostanti, quelli del centrosinistra, dai quali, a loro volta, provengono al fiume principale rivoli, ruscelli, scarichi obbrobriosi e maleodoranti (Bologna, Firenze, Abruzzo, Roma, Napoli....).

Altro che Tangentopoli! Quello era - o sembrava - un fenomeno circostanziato e dunque particolare di corruzione di una frazione del ceto politico, fronteggiato da un forte schieramento delle forze politiche e della società civile. Oggi il fenomeno tende a generalizzarsi, abbatte i confini fra società politica e società civile, non incontra ostacoli altrettanto significativi di allora, si configura dunque come un carattere speciale, peculiare, della società nazionale italiana in questa fase storica. 
 

La corruzione, a dir la verità, è sempre stata un connotato molto peculiare del modo d'essere nazionale italiano. Un paese dalle strutture politiche e civili estremamente fragili e dall'arrendevole senso etico-politico non poteva non coltivare la corruzione come un indispensabile e insostituibile strumento di sopravvivenza.

La dominante cattolica ha fatto il resto: nulla è impossibile o illecito in un paese in cui qualsiasi colpa, qualsiasi peccato, purché confessati a chi di dovere, diventano redimibili (lo spiega benissimo non un qualsiasi miscredente arrabbiato ma Alessandro Manzoni ne
I promessi sposi, nei quali, beninteso, contrappone la sua ricetta, fatta, oltre che di fede in Dio, di rigore e di osservanza dei principi, più protestante, a dir la verità, che cattolica, ma tant'è).

In certi momenti speciali la corruzione esplode (perché la corruzione esplode, esplode sempre; bisogna vedere quel che succede poi).

Ricordate Pirandello, le pagine impressionanti de I vecchi e i giovani, che a distanza più o meno d'un secolo sembrano scritte esattamente per il nostro oggi?
 
«Dai cieli d'Italia in questi giorni piove fango, ecco, e a palle di fango si gioca; e il fango s'appiastra da per tutto, su le facce pallide e violente sia degli assaliti sia degli assalitori... Diluvia il fango; e pare che tutte le cloache della città si siano scaricate e che la nuova vita nazionale della terza Roma debba affogare in questa torbida fetida alluvione di melma, su cui svolazzano stridendo, neri uccellacci, il sospetto e la calunnia»

(Pirandello dimostra fra l'altro che, per disegno e deprecazione della corruzione d'impronta democratica, in certe condizioni storiche si poteva anche diventare fascisti). Poi, scaricata provvisoriamente l'incontenibile soppurazione, l'infezione lenta e inesorabile riprende. 
 

Perché Lui è popolare  
Di nuovo oggi c'è che, forse per la prima volta nella nostra storia, si sono verificate una mirabile saldatura e una prodigiosa coerenza tra le forme, lo spirito e l'etica del potere e le forme, lo spirito e l'etica della società circostante. Anzi, alla domanda che spesso ci è stata burbanzosamente rivolta, com'è possibile che quest'Uomo riscuota tanto consenso, considerando la gravità e il numero delle colpe di cui viene accusato, forse una risposta sul piano storico comincia a delinearsi.

Quest'Uomo è così popolare non nonostante le sue colpe ma in virtù di quelle.

Una parte non piccola del popolo lo ama perché Lui lo interpreta, ne lusinga tutte le tentazioni di corruttibilità e di un radicato, anzi congenito indifferentismo morale, gli spiega che le leggi esistono per essere aggirate, contraddette, ignorate, nega oltraggiosamente il potere della giustizia, attacca i magistrati, fa capire che se ne potrebbe senza difficoltà fare a meno, mostra con l'esempio lampante della propria vita e del proprio cursus honorum che bisogna sempre e senza eccezioni farsi gli affari propri, evidenzia coram populo e senza alcuna vergogna che esistono una coerenza rigorosa e un'inarrestabile osmosi fra vizi privati e pubbliche nefandezze.

Insomma, a capo corrotto nazione infetta, e, ovviamente, viceversa.

Tutte queste cose, poi, in un paese come l'Italia, dove esistono tre fra le più potenti organizzazioni criminali al mondo (camorra, 'ndrangheta, mafia) - le quali a loro volta, com'è ovvio, traggono alimento anch'esse sia da quel diffuso bisogno di sopravvivenza sia dalla risposta corrotta intorno dominante - piacciono almeno a una parte abbastanza consistente dei cittadini da garantirgli una sicura maggioranza in Parlamento: quella maggioranza che a sua volta assicura che l'impunità continui e anzi si rafforzi, in un perfetto circolo vizioso che effettivamente ha pochi eguali al mondo, e che proprio perciò qualcuno altrove potrebbe essere tentato d'imitare. 
 

Il ceto politico corrotto  E intorno? Intorno, a cerchi concentrici s'allarga la serie variegata delle risposte. La corruzione, come sistema di potere e forma di vita, stinge solo poco a poco, molto lentamente. Nei cerchi più vicini, sebbene formalmente non suoi, l'esempio e l'insegnamento dell'Uomo hanno attecchito e continuano a essere ben presenti.

Voglio precisare una cosa: è della politica che parlo, non delle stravaganti esibizioni da parte di qualche transessuale brasiliano (fango, certo, sempre fango, ma della specie più miserabile e bassa).

Da questo punto di vista è corrotta in nuce ogni politica che agisca sulla base d'interessi personali o di gruppo: è corruzione, nel suo senso più alto e significativo, l'autoreferenzialità spinta della politica, il suo preoccuparsi pressoché esclusivamente della preservazione e perpetuazione del ceto politico (di destra o di sinistra, non importa), che la rappresenta e gestisce. Questo è il varco, apparentemente innocuo, da cui penetra ogni ulteriore nefandezza, bisognerebbe tenerne più conto.
 Da questo punto di vista (continuo il ragionamento), si salva davvero poco oggi in Italia. Dopo la recente, peraltro prevedibilissima, virata dell'astuto Tonino, il quadro si è ulteriormente semplificato.

La galassia della sinistra radicale si sforza più o meno di sopravvivere indenne sul filo dell'onda fangosa che tutto travolge: anche lei, in fondo, pensa soprattutto a non sparire. Si riorganizza unitariamente, magari con ambiziosi programmi di rinnovamento, solo là dove viene spinta a calcinculo fuori dalla rappresentanza che conta: altrove s'adatta o collude. 
 

Ma c'è chi resiste  
E allora? In questa sommaria ricostruzione storica sarebbe sbagliato - e ingiusto - non rammentare che alcune istituzioni costruite nei decenni precedenti resistono. Resiste la magistratura. Resistono le forze dell'ordine: polizia, carabinieri, guardia di finanza. Basta pensarci un momento: se non ci fossero né l'una né le altre, saremmo in piena dittatura sudamericana. Resiste una parte del sindacato. Resistono, come ho avuto modo di dire più volte, meritandomene in cambio sberleffi e dileggio, la scuola. E resistono milioni di italiani, che stanno fuori di ogni sistema della corruzione e ragionano e operano sulla base di principi e valori e non d'interessi e affermazioni personali, ma non sono politicamente rappresentati, oppure, se lo sono o credono di esserlo, avvertono con disagio crescente di esserlo in forma imperfetta e sempre più compromissoria.  

In Italia le grandi crisi, anche quelle indotte da un eccesso intollerabile di corruzione, sono sempre state affrontate e risolte dall'esterno. Anche la prima Tangentopoli è stata affrontata e risolta dall'esterno, anche se era un esterno che veniva dall'interno, la magistratura italiana: la politica già allora non ci sarebbe mai riuscita da sé.

Oggi al contrario è la magistratura che da sola non può farcela, perché il sistema della corruzione è troppo coeso e potente, va dall'alto in basso e dal basso in alto, senza smagliatura alcuna (le dimissioni in questo paese non esistono più neanche di fronte all'evidenza più disgustosa: infatti, se una sola fosse data o una sola accettata, tutto il castello di carte verrebbe giù d'un colpo solo).

Siccome è lecito dubitare che le armate anglo-americane siano in procinto di scendere nella penisola per aiutare i resistenti indigeni a restituire al paese libertà, verità, onestà e giustizia, l'ipotesi più probabile è che i cerchi meno compromessi con il sistema della corruzione si mettano d'accordo fra loro per salvare il salvabile, affidandone il compito a uno di questi uomini slavati e impenetrabili, privi di ogni carattere ma passabilmente astuti, abituati da una vita a danzare sul filo, e che precisamente il sistema della corruzione ha consentito salissero così in alto nonostante la loro mediocrità così palese. 
 

Si cercherà cioè di affrontare il male maggiore con il male minore, in attesa che il giro ricominci.

Desolante. Ma anche molto, molto italiano.
   
 
[Modificato da ®@ffstef@n 01/03/2010 15:42]
Email Scheda Utente
OFFLINE
09/03/2010 20:27
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

martedì 9 marzo 2010


Fonte:

Le biciclette d’oro della Lega

 

 Dei Mondiali di ciclismo, in quel di Varese nel 2008, ce ne occupammo all’epoca in:
Ai confini dell’idiozia.. la rotonda dei pirla, oggi quei mondiali ritornano all’ordine del giorno perché sotto inchiesta della magistratura.

Non c'è che dire: un altro bel capolavoro.
Per organizzare una gara di bicicletta (grande calamità naturale?) si chiama la Protezione civile, ovvero la Bertolaso Spa in combutta con la Lega Nord che da anni governa Varese e provincia.

Gli smottamenti iniziano subito e il risultato è che la melma inghiottisce milioni di euro sprecati in opere inutili, come i mega alberghi in zona Ippodromo e a Capolago (difficili da riempire, in una città in piena crisi alberghiera) o lavori ancora incompiuti, come un grande parcheggio, che doveva essere pronto prima dei campionati, mai realizzato . L’ intera storia e i retroscena su Repubblica di ieri
QUI.

Due anni dopo, i conti non tornano e sono avvolti nel mistero. Si conosce praticamente solo l'ammontare dello stanziamento: 71,3 milioni di euro, per lo più fondi statali. La società organizzatrice, la "Varese 2008 spa", ha un buco di 2 milioni.

Per avere un’idea del bubbone che sta per esplodere si pensi che l’anno scorso 2009, i Campionati del mondo di ciclismo si sono svolti a Mendrisio, in Svizzera. Sono stati organizzati da un Comitato, poco più di una Pro Loco locale. Stanziamento 9 milioni di Euro di investimento, spesi 8.9 milioni, tutti gli investimenti regolarmente realizzati, non solo pare abbiano risparmiato 100.000 euro che sono stati restituiti alla Confederazione.

A 18 Km più a sud a Varese, la mega Bertolaso Spa 71.3 milioni di Euro spesi e 3/4 dei lavori lasciati a metà.

E noi che pensavamo che i ladri fossero tutti a Roma!

GPS
Il Senio mormora 
Email Scheda Utente
OFFLINE
10/03/2010 23:30
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Email Scheda Utente
Post: 9.948
Post: 7.822
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 69
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Master
AMMINISTRATORE
OFFLINE
10/03/2010 23:35
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
®@ffstef@n, 10/03/2010 23.30:










__________________________________________________
Email Scheda Utente
OFFLINE
14/03/2010 17:18
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

 Fonte:
Liste pulite? Non a queste elezioni
17 candidati sono sotto inchiesta



Tra due domeniche si voterà in 13 regioni, 11 province, 1033 comuni. Centinaia di liste, migliaia di candidati.

Ma chi dovrebbero scegliere gli italiani tra tanti nominativi sconosciuti, su alcuni dei quali pesano vicende opache e relazioni pericolose?


Il Codice Etico dell'Antimafia avrebbe dovuto salvaguardarci.
I partiti si erano impegnati a non candidare inquisiti di mafia e reati similari. Ma il vicepresidente della Commissione Fabio Granata ha lanciato l'allarme sul rischio di infiltrazioni mafiose nelle liste, e ha detto che il Codice Etico «è stato trasgredito un po' da tutti i partiti e di questo riferiremo alla Camera». Invece non è successo niente: a San Macuto hanno deciso di rinviare tutto a dopo le elezioni, «per non turbare il normale svolgimento della campagna elettorale», già tanto turbata e disturbata da liste escluse e ricorsi in progress.


Eppure l'allarme di Granata è più che giustificato, perché nelle liste depositate ci sono diversi candidati che rappresentano un alto rischio per le Istituzioni.

Sono infatti ben 17 i nominativi "discutibili" a una rapida scorsa dei personaggi in lizza.

Si comincia da
Sandra Lonardo Mastella
, presidente uscente di centrosinistra del Consiglio regionale della Campania , capolista Udeur che sostiene il candidato di centrodestra Stefano Caldoro, rinviata a giudizio per corruzione e concussione, su cui pesa il divieto di dimora in Campania e province limitrofe.


Procedimenti giudiziari anche per altri tre campani:
Roberto Conte , ex consigliere regionale Pd, candidato di Alleanza di Popolo per Caldoro, con tre inchieste in atto per tangenti, per truffa e associazione a delinquere e per concorso esterno in associazione mafiosa per il quale è già stato condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi;

Enrico Fabozzi , ex sindaco Pd di Villa Literno, comune sciolto per infiltrazioni mafiose ma reintegrato dal Tar;
 
Alberico Gambino , sindaco sospeso del Pdl di Pagani, condannato in primo grado e in appello a 1 anno e 6 mesi per peculato.


I candidati a rischio in Calabria sono sei:
Tommaso Signorelli , ex assessore Pd di Amantea, nella lista Socialisti Uniti che sostiene Giuseppe Scopelliti (PdL), arrestato nell'ambito di un'inchiesta che portò allo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose;

Antonio La Rupa , candidato con "Noi Sud" per Scopelliti, figlio di Franco La Rupa, consigliere regionale uscente Udeur sotto processo per concorso esterno corruzione e voto di scambio;
Sergio Stancato , consigliere regionale uscente Udeur, in lista con il Nuovo Psi che sostiene Scopelliti, arrestato nel '98 per tangenti e traffico illecito di rifiuti, processo andato in prescrizione;

Cosimo Cherubino , eletto nella scorsa legislatura con lo Sdi che appoggiava Agazio Loiero, oggi nel listino di Scopelliti presidente, fermato più volte dalla polizia in compagnia di pregiudicati;

Pasquale Tripodi , ex assessore Udeur nella giunta Loiero, in lista con l'Udc che appoggia Scopelliti, arrestato nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Perugia per riciclaggio e mafia;

Vincenzo Cesareo , candidato con i Socialisti Uniti che appoggiano Scopelliti, coinvolto in un processo di 'ndrangheta in cui compaiono diverse sue telefonate al cognato Franco Muto, detto "il re del pesce", boss della cosca di Cetraro.



In Puglia ci sono tre "casi":
Giancarlo Cito, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, ha scontato quattro anni di carcere, non è candidato ma al suo posto c'è il figlio Mario Cito , capolista a Taranto dei "Pugliesi per Palese". Sui manifesti elettorali però sopra la scritta "VOTA CITO" campeggia la foto del padre;

Cosimo Mele , ex parlamentare Udc candidato con la lista Io Sud che sostiene Adriana Poli Bortone, è indagato dalla Procura di Roma per traffico e cessione di stupefacenti, è balzato agli onori della cronaca per lo scandalo di una squillo ricoverata in overdose dopo un festino in un albergo romano;

Salvatore "Tato" Greco , ex politico Udc, candidato nella lista del Pdl, sotto inchiesta a Bari con Gianpaolo Tarantini e Alberto Tedesco per le vicende della sanità pugliese, è indagato per associazione a delinquere e concorso in falso ed è sospettato di essere uno dei soci occulti di Tarantini.

In Basilicata c'è
Luigi Scaglione , consigliere regionale uscente Udeur, in lista con i Popolari Uniti che sostengono il presidente Pd Vito De Filippo, indagato dalla Procura di Potenza in un'inchiesta sul clan mafioso di Antonio Possidente, è accusato di aver favorito gli interessi dei "basilischi" in alcuni appalti.


In Liguria l'ex sindaco di Alassio
Marco Meligrati , nella lista del Pdl che sostiene Sandro Biasotti, è stato condannato a 9 mesi per lottizzazione abusiva in zona sottoposta a vincolo paesistico-ambientale mentre era in carica.


In Lombardia ci sono due "impresentabili":
Giancarlo Abelli , deputato, nella lista Pdl a sostegno di Roberto Formigoni, sposato con Rosanna Gariboldi che lo scorso 12 gennaio ha patteggiato una pena di 2 anni per riciclaggio internazionale;

e Gianluca Rinaldin , consigliere regionale uscente di Forza Italia, candidato Pdl per Formigoni presidente, due anni fa è stato posto agli arresti domiciliari per truffa aggravata, corruzione e finanziamento illecito e falso in atto pubblico ai danni della Regione Lombardia.




Gemma Contin - liberazione 13/3/2010
  
Email Scheda Utente
OFFLINE
15/03/2010 13:46
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fonte:
Il mariuolo abbandonato

 L’ex assessore del Pdl Piergianni Prosperini, quella della “destra del nord”, quello che urlava in dialetto in tivù agli immigrati di «riprendersi il cammello e di tornare a casa», ha chiesto di patteggiare tre anni e cinque mesi.



«In Regione dal 1995, era il consigliere regionale più votato a Milano. Dal 2005 alla fine dello scorso anno è stato assessore regionale, con la delega ai Giovani e allo Sport. (…) Il “baluardo della cristianità”, ora, ovviamente, non se lo ricorda più nessuno, tra le file della destra. Non una parola.
Nemmeno di solidarietà.


Eppure ha lavorato, gomito a gomito, con Formigoni e con tutti i suoi amici per quindici lunghi anni. Ha imperversato su tutte le tv locali (a nostre spese, perché si è scoperto che erano fondi pubblici, in molti casi, quelli che usava per andare in onda), ogni giorno, con il suo “razzismo spiritoso”. E la sua coalizione ne traeva vantaggio, elettorale e politico.

Ora, dopo soli tre mesi, siamo al «Prosperini, chi?».



(Ciwati)



[Modificato da ®@ffstef@n 15/03/2010 13:47]
Email Scheda Utente
OFFLINE
17/03/2010 08:56
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fonte:
Ma quale crisi!
Pensionato di Arcore
aumenta il suo reddito di
8 milioni e mezzo!

Finalmente uno schiaffo ai disfattisti, a tutti quelli che parlano di crisi, e un milione e duecentomila schiaffoni a un milione e duecentomila nuovi dissoccupati nati sotto l’illuminato governo di Silvio Berlusconi.

E’ notizia di ieri che un pensionato di Arcore, tale S.B., ha denunciato al fisco nel 2009 ben otto milioni e mezzo in più dell’anno precedente, per un totale di 23.057.981 euro.

La crisi per lui non esiste
, e questo dà senza dubbio ragione al nostro illuminato premier secondo cui la crisi economica è una montatura del magistrati, dei comunisti e forse persino dei magistratri comunisti.

Ad Arcore, dove è registrato all’anagrafe, non tutti sono sicuri dell’identità del ricchissimo pensionato e pochi sanno rispodere sulla sua vera occupazione.

"Credo che sia quel tipo bassino dalla faccia cattiva - ha detto il panettiere - ma non chiedetemi cosa fa di lavoro perché non l’ho mai capito". Al bar del paese si sprecano le ipotesi. "E’ uno che sta sempre al telefoino e sbraita ordini: chiudete questo, chiudete quello! Ma che l’abbia sentito ordinare una grappa, ma una legge sì, anzi si è ordinato molte leggi". Rincara un idraulico che vuole rimanere anonimo: "No, non so cosa faccia questo signore di mestiere. Quella delle leggi l’ho sentita anch’io, le ordina per telefono e va a provarle a Roma, se le fa fare su misura, ma come faccia i soldi davvero non lo so".
In ogni caso, che un misterioso signore di Arcore, che tutti descrivono arrogante e collezionista di parrucchini, abbia incrementato il suo reddito del trenta per cento rappresenta una nota di ottimismo per il Paese. Tutti stanno in crisi, con le pezze al culo o in cassa integrazione, e lui invece no, questo significa che deve avere qualche amico al potere, magari addirittura nei palazzi che contano a Roma. "Una volta l’ho visto vestito da ferroviere, ma credo che i ferrovieri prendano meno - aggiunge un sindacalista dal tetto della sua fabbrica. Meno male che quel signore non ha incarichi di governo, perché se si scoprisse che chi incrementa di un terzo il suo reddito annuale in una situazione economica disperata come quella attuale gestisce pure l’economia nazionale, allora sì che ci troveremmo al cospetto di una bella mascalzonata".



[Modificato da ®@ffstef@n 17/03/2010 10:03]
Email Scheda Utente
OFFLINE
17/03/2010 10:04
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


Parlamento, è Berlusconi il più ricco.
Di Pietro ‘paperone’ tra i leader


15 marzo 2010


 Il reddito del presidente del Consiglio è di 23 milioni 57mila e 981 euro nella dichiarazione Irpef del 2009.
Schifani guadagna più di Fini.
Tremonti il ministro che si è impoverito di più. Dopo il Cavaliere, tra i leader primo l’ex pm con i suoi 193.211 euro. Al terzo posto, si ‘classifica’ Umberto Bossi. Casini il più povero. Tra i sottosegretari Gianni Letta ’superstar’, meglio di Bertolaso

Berlusconi super Paperone del governo. Solo sul podio guarda il secondo classificato, Ignazio La Russa, a 22,5 milioni di euro di distanza. Mentre i conti peggiori sono proprio quelli del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che si ritrova ultimo del team. Le dichiarazioni dei redditi del 2009 svelano molte sorprese rispetto all’anno precedente.


Il presidente del Consiglio guadagna circa 10 milioni in più: il reddito imponibile è di 23 milioni 57mila e 981 euro , mentre nel 2008 aveva un reddito di 14 milioni e 532mila euro. Il Cavaliere è comunque molto al di sotto rispetto ai ‘fasti’ degli anni precedenti: nel 2007, infatti, il suo imponibile era ben di 139 milioni 245mila 570 euro.

Il premier dichiara una serie di ‘variazione in aumento’: l’acquisto di un immobile nel comune di Lesa (No), la costruzione di un immobile e l’acquisto di un terreno ad Antigua. Restano invariate le altre proprietà.



 Al secondo posto nel governo, quest’anno, sale il ministro della Difesa, con 517.078 euro, seguito dall’allora sottosegretaria e attuale ministro del Turismo, Michela Brambilla, con 312.389 euro. Ultimo della lista e vera sorpresa di queste dichiarazioni dei redditi è Giulio Tremonti, che nel 2008 ha dichiarato un reddito imponibile di solo 39.672 euro, ma che può contare su un reddito deducibile, cioè non tassato, di 137.225 euro.

Dalle dichiarazioni risulta che il presidente del Senato Renato Schifani è più ricco del presidente della Camera Gianfranco Fini. Nel 2008 ha guadagnato 190.643 euro (l’anno precedente 159.809) contro i 142.243 euro di Fini (l’anno precedente 105.633).

 

 

 Tra i leader di partito, dopo Berlusconi, il ‘paperone’ è Antonio Di Pietro . Il leader dell’Idv con i suoi 193.211 euro è al secondo posto pur avendo perso rispetto all’anno precedente circa 25 mila euro. Nel 2008, infatti, ne denunciava 218.080. Al terzo posto, si piazza Umberto Bossi con 156.405 euro. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, perde invece circa 13mila euro passando da 163.551 a 150.450.

Il più povero è il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini con 123.005.


Tra i deputati Santo Versace è il più ricco dopo Berlusconi.
Lo stilista passa da 2.801.565 del 2008 a 5.190.177 nel 2009 salendo così la classifica dalla quarta alla seconda posizione.

Lo ‘zio Paperone’ del Senato è invece il professor Umberto Veronesi, eletto nelle liste del Pd. L’oncologo, infatti ha dichiarato nel 2008 un reddito imponibile di 1.678.554 euro.

Tra i non parlamentari Gianni Letta è al primo posto tra i rappresentanti del Berlusconi quater nel 2008. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha guadagnato per il 2009 più di un milione di euro (1.315.186).

Secondo è l’allora sottosegretario Ferruccio Fazio , diventato poi ministro della Salute, con un imponibile di 634.968 euro, seguito dal capo della Protezione civile e sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso che invece ha dichiarato 613.403 euro.

  

 L’ex governatore della Banca d’Italia ed ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi è il senatore a vita più ricco. Nel 2009, infatti, ha dichiarato un reddito imponibile per l’anno precedente pari a 702.224 euro. In seconda posizione si piazza Giulio Andreotti con 522.408 euro, seguito dall’imprenditore Sergio Pininfarina con 487.226 euro e l’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro con 230.101 euro. Negli ultimi posti della classifica si trovano Rita Levi Montalcini con 200.094 euro e Emilio Colombo 170.339 euro. ‘Fanalino di coda’, l’ex capo dello Stato, Francesco Cossiga che ha guadagnato 136.027 euro.

Infine, come nella scorsa dichiarazione dei redditi, anche in quella del 2009 gli onorevoli-avvocati sfondano la quota del milione di euro. Anzi guadagnano tutti diverse decine di migliaia di euro in più.

 

 Giulia Bongiorno viaggia sul 1.288.440 euro e guadagna oltre 200mila euro rispetto al 2008 quando si fermò a 1.029.596. Donato Bruno oltrepassa il traguardo del milione e dai 914.907 euro del 2008 arriva a quota 1.293.235 nel 2009 con un guadagno di circa 300mila euro. Anche il reddito di Niccolò Ghedini ha il segno ‘più’: il legale del premier Silvio Berlusconi ha guadagnato circa 100mila euro passando da 1.259.266 a 1.345.235. Il più ricco è il legale storico del presidente Berlusconi, Gaetano Pecorella, con un reddito di 1.490.083 euro.



Adnkronos



Questi redditi non si possono tassare
sono i fessi che devono sostenere gli stipendi di questa cricca di lestofanti
Email Scheda Utente
OFFLINE
18/03/2010 19:46
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

I pugni Pdl di viale Monza:
una storia lombarda di voti, schiaffi e soldi


di Lucio Fero

 

 Una storia lombarda, non ci sono mica solo Trani e Roma…

Una storia lombarda, in parte l’abbiamo già raccontata ma vale la pena di narrarla fino in fondo, anche nel suo “secondo tempo”.

Una storia di voti e schede, pugni e schiaffi e assessori e soldi.


            
             Formigoni, Podestà e La Russa

Primo tempo: sede milanese del Pdl, viale Monza a Milano.


Attori principali in campo:

Ignazio La Russa
, ministro della Difesa e anima di quel che era e in parte resta An in Lombardia,

Guido Podestà
, coordinatore del Pdl di anima Forza Italia,

Doriano Riparbelli, candidato e non un candidato qualsiasi.
Diciamo un “candidato dell’ultima ora”.

Nei giorni della lista Formigoni in forse gli alleati leghisti, Matteo Salvini in primis ma un po’ tutti quelli del Carroccio avevano individuato e indicato in Riparbelli il nome origine e causa di quelle firme a sostegno della lista raccolte in troppa fretta e troppa furia.

Dicevano i leghisti: noi le firme le abbiamo date per tempo e in regola, poi “quelli” hanno infilato il nome di Riparbelli in lista e lista e firme non combaciavano più.

Dunque, Riparbelli che la “componente” Forza Italia aveva fortemente voluto candidato. E, quarto ma non ultimo nella sede Pdl,
Gianni Stornaiuolo, consigliere provinciale ed anche, in tempi passati ma non remoti, autista di La Russa e baby sitter di un figlio del ministro.


Discutono, di organizzazione. In particolare di come organizzare l’apporto milanese e lombardo alla manifestazione romana di sabato 20 marzo nella quale Berlusconi vuole “mezzo milione” di persone.

A La Russa scappa la battuta pesante su cosa possano e sappiano organizzare quelli di Forza Italia lombardi.

Riparbelli ha, come si dice, la “coda di paglia” per i spora spiegati motivi e precedenti. Sbatte sul tavolo le carte e tutto il “dossier San Giovanni”, l’elenco dei pulmann, dei gazebo e accetta la sfida, anzi rilancia: “Queste cose non permetto di dirle neanche a un ministro.

Interviene Stornaiuolo: “Sciacquati la bocca prima di parlare di La Russa”.

Replica Riparbelli: “Parli tu che sei scappato dalla campagna elettorale”.
E Stornauiolo colpisce con voluta cattiveria: “Scappato forse sì, di certo per non avere nulla a che fare con te”.


Riparbelli, l’uomo che viene da Forza Italia, si alza, sbatte la porta e se ne va.
Stornaiuolo, l’uomo che viene da An, lo segue, anzi lo insegue.
E lo raggiunge pure.
Con un paio di pugni, schiaffi e “lezione completa”.

Riparbelli pesto lamenta e grida: “Vado ad Arcore, vado ad Arcore…”. Lo convincono che è meglio di no.

Podestà e La Russa firmano seduta stante una sorta di “patto del silenzio”, meglio non far sapere in giro che per una sera  Pdl ha significato:
“Pugni, dolore e lagne”.

Ma non era la prima volta che correvano schiaffi, era già successo qualche tempo fa. Tra due che faranno parlare, che non resteranno anonimi amministratori: Piergianni Prosperini (vedi sù ®) e Milko Pennisi.

Uno è ora nel carcere di Voghera, l’altro è a San Vittore, uno si proclamava il “baluardo della cristianità” e realizzava il miracolo della moltiplicazione delle tangenti (ha di fatto ammesso patteggiando una pena di tre anni e cinque mesi e risarcendo per 400mila euro), l’altro è quello della mazzetta nel pacchetto di sigarette e delle banconote da 500 euro nascoste dietro il termosifone del bagno.


E il ricordo di quel che fu appena poco tempo fa non è incongruo e nemmeno posticcio in questa storia lombarda. E’ infatti il nome di Prosperini che innesca il “secondo tempo” della storia e lo collega al primo.

Da Prosperini chi era andato a suo tempo a batter cassa per trovare i soldi necessari ai manifesti elettorali da affiggere con l’immagine di La Russa?

Sorpresa ma neanche tanto: era stato Gianni Stornaiuolo, sì proprio lui.
La circostanza è spuntata fuori importuna durante le indagini che hanno portato all’arresto di Gionata Soletti, portaborse di Prosperini.

Lo hanno arrestato perchè faceva su e giù dalla Svizzera per riportare in Italia una parte delle tangenti lì depositate. Per farne cosa?
Scrive il magistrato nel provvedimento di arresto: “Non si può escludere che siano state destinate oltre che a Prosperini anche ad altri esponenti pubblici”.


C’erano dunque tanti motivi di tensione l’altra sera a Viale Monza: i voti, le liste, le passate storie politiche e le passate storie di soldi. che ci sia scappato qualche pugno, come dicono i cronisti sportivi, “ci sta”.

Una storia lombarda finalmente perché l’Italia non è tutta “Milioni, quel paninaro romano”, oppure la piazza di Trani o Via Teulada o Calabria e Campania.

Per fortuna c’è la “Padania” che alza la media della vita civile del paese.

 
Email Scheda Utente
OFFLINE
18/03/2010 20:07
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

L’arte di strisciare

 


Più (quasi) che per il Padrone, dobbiamo indignarci per la verminaia dei suoi numerosi servi.

La Repubblica, 18 marzo 2010



È normale che in una democrazia il capo del governo ordini ad un’autorità di garanzia la chiusura preventiva di programmi tv?

È possibile che tratti come un suo dipendente il direttore generale del servizio pubblico radiotelevisivo?

È accettabile che un presidente del Consiglio - invece di governare - spenda così tanto tempo al telefono con l’unico obbiettivo di far tacere le poche voci dissenzienti che ancora vanno in onda in un circuito mediatico addomesticato?

Nessuno degli interessati, ovviamente, risponderà né chiederà scusa per i suoi comportamenti.

Scriveva un grande filosofo e politico del Settecento che il dispotismo di un uomo solo esiste soltanto nell’immaginazione degli ingenui.

Il dispotismo ha bisogno di un certo numero di persone che siano per libera volontà o costrizione disposti a mettersi al servizio completo, giorno e notte, anima e corpo, del despota. Senza di che non ci può essere dispotismo alcuno.

Le vicende di questi giorni, quelle che mostrano l’uso padronale che il presidente del Consiglio fa di tutte le nostre istituzioni e di tutti gli strumenti a cui può avere accesso è una dimostrazione da manuale di questa verità sulla natura del potere dispotico.

E ci impone di guardare oltre l’atteggiamento padronale di chi siede a Palazzo Chigi per prestare attenzione a quella classe di persone che stanno al suo fianco e lavorano alacremente con tutti i mezzi ae a tutte le ore per attuare i suoi piani.

A leggere le intercettazioni di questi giorni si resta allibiti dalla mancanza totale di dignità di uomini che, adulti e spesso anziani, si fanno come bambini o servitori per accontentare i desideri del capo:

dicono sempre sí e temono di essere redarguiti.

Eppure, questi signori, onorevoli, ministri, avvocati, e anche magistrati, dirigenti, questi signori pretendono dai cittadini –giustamente, dato il loro ruolo pubblico-rispetto e dignità.

E quindi la loro condizione è negativa sotto tutti gli aspetti: verso se stessi e verso le istituzioni che rappresentano.

Verso se stessi prima di tutto, poiché è deprimente e moralmente avvilente una vita spesa dall’ora della colazione all’ora di cena a rispondere alle esigenze del potente protettore: certo, ci sono vantaggi di status e materiali in cambio, eppure è improbabile che almeno una volta questi vantaggi non siano apparsi come insufficienti a colmare la fatica psicologica di essere sempre al servizio.

Ma la loro condizione è ancora piú negativa per le istituzioni che rappresentano, istituzioni che erano prima di loro e vivranno dopo di loro (su questo occorre essere sicuri e convinti) e che il loro atteggiamento servile umilia e infanga.

Un altro grande filosofo francese, il Barone d’Holbach scrisse tra le altre cose un saggio impareggiabile, pubblicato postumo, sull’arte di strisciare.

Ecco che cosa scriveva:

"I filosofi, che spesso sono di cattivo umore, considerano in verità il mestiere del cortigiano come vile, infame, pari a quello di un avvelenatore. I popoli ingrati non percepiscono la reale portata degli obblighi propri di questi uomini generosi che, pur di garantire il buon umore del Sovrano, si votano alla noia, si sacrificano per i suoi capricci, immolano in suo nome onore, onestà, amor proprio, pudore e rimorsi; ma come fanno quegli ottusi a non rendersi conto del costo di tanti sacrifici?

Non pensano al prezzo da pagare per essere un buon cortigiano?

Qualunque sia la forza d’animo di cui si è dotati, per quanto la coscienza possa esserci corazzata con l’abitudine a disprezzare la virtù e calpestare l’onestà, per gli uomini ordinari resta comunque penoso soffocare nel cuore il grido della ragione.

Soltanto il cortigiano riesce a tacitare questa voce inopportuna; lui solo è capace di un così nobile sforzo".

A noi che subiamo ancora il fascino della Rivoluzione francese per aver spazzato via (o averci provato) cortigiani e cicisbei, le parole del Barone d’Holbach commuovono poiché siamo egualitari, attribuiamo grande valore agli individui e vorremmo che tutti potessero vivere a schiena diritta, fieri della loro personale dignità.

Non perché siamo moralisti ma perché teniamo moltissimo alla nostra personale dignità che le istituzioni democratiche ci garantiscono.

Difendere la dignità di queste istituzioni -
e quindi la nostra personale -
significa prendere le distanze da tutti coloro che praticano l’arte di strisciare.

Email Scheda Utente
OFFLINE
21/03/2010 14:49
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Email Scheda Utente
OFFLINE
22/03/2010 09:41
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Anche la Polizia sbugiarda Berlusconi



COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA
__________________________________________________________________________________

COMUNICATO STAMPA
DEL 21 MARZO 2010


Oggetto: Il Pdl attacca la Questura di Roma sui numeri della manifestazione di ieri.


Maccari (COISP): “Questo Governo è una farsa senza precedenti… non perde tempo
per pugnalare la Polizia alle spalle, si vergogni!”

Un Governo che sfila contro un altro potere dello Stato (visto che ieri a Roma abbiamo sentito solo
slogan contro la Magistratura che è un potere dello Stato) e che smentisce i propri organismi (visto che stamattina gli
organizzatori della manifestazione di Roma contestano i dati della Questura che, se
qualcuno se lo fosse dimenticato, è composta da uomini della Polizia che si chiama di Stato…).

Questo è il paradosso kafkiano, il festival dell'assurdo che sta vivendo in questo momento l'Italia,
probabilmente senza neanche accorgersi della gravità di quanto accade.

Franco Maccari, Segretario
Generale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia - attacca duramente le osservazioni dei rappresentanti del Governo e lo stesso Premier che “nel tentativo di accreditare un altro suo fallimento - dice Franco Maccari - fa pronunciare ai suoi uomini parole dai contenuti pericolosissimi.

Cosa spera di ottenere se Gasparri parla di un Questore in coma etilico e Cicchitto
definisce la Polizia deviata?

Glielo diciamo noi cosa otterrà - dice ancora Maccari -
un violento
scontro sociale senza precedenti in cui i mandanti, questa volta in maniera palese, (in altri tempi lo furono in maniera oscura), saranno proprio i rappresentanti del Governo che dovrebbero tutelare la società e non darla in pasto ai beceri istinti di chi, nel nome di un'impunità che sente arrivare dall'alto, si sentirà autorizzato a sbeffeggiare il lavoro di tutti quei Poliziotti impegnati nella tutela della sicurezza e della legalità”.

“Caro Presidente Berlusconi - dice ancora il Segretario Generale del Coisp - ci giunge voce, e non è
solo una voce, che il suo coordinatore nazionale abbia inviato una lettera ai delegati abruzzesi per "intimargli" di raggiungere il numero di cinquanta pullman per Roma. Sa cosa significa questo politicamente?

Significa che quella piazza la volevano in pochi, significa caro Presidente, che i primi
a mettere in pericolo la gestione dell'ordine pubblico sono stati i suoi uomini intimando alla gente di partecipare.

Questo Governo è la farsa di se stesso – conclude il leader del Sindacato Indipendente
di Polizia - non una parola da quel palco è stata pronunciata in favore delle Forze dell'Ordine, non un provvedimento è stato annunciato sulla sicurezza nelle città. Eppure c'erano candidati alle presidenze

di regioni “ad alto rischio” come la Calabria, che hanno fatto la parte dei servi sciocchi, cantando la canzone che il padrone aveva ordinato loro di cantare.

Presidente il vero coma etilico è quello in cui
Lei tenta di mandare questo Paese ubriacandolo di un vino di ultima scelta”.



Con gentile richiesta di pubblicazione e consueta attenzione giornalistica


Fonte
http://www.coisp.it/ultimissime10/IL_GOVERNO_CONTRO_LA_QUESTURA_DI_ROMA,_INTERVENTO_DI_MACCARI_-_COMUNICATO_STAMPA_DEL_21_03_10.pdf



 

 “L’arroganza di Gasparri e Cicchitto dovrebbe seriamente preoccuparci, ma preferiamo pensare che si tratti soltanto degli spasmi di due vittime di un violento delirio di onnipotenza!”.

Lo afferma Franco
Maccari, Segretario Generale del COISP - il Sindacato Indipendente di Polizia -, dopo le critiche rivolte dai capi gruppo parlamentari del Pdl alla Questura di Roma sulla comunicazione del numero dei partecipanti alla manifestazione di ieri nella Capitale. “E’ francamente disgustoso – continua
il leader del COISP - che due ‘autorevoli’ rappresentanti della maggioranza di governo – dello stesso governo che continua a tagliare risorse alle Forze dell’Ordine – rivolgano attacchi vergognosi alla Questura di Roma soltanto perché avrebbe fornito cifre non gradite: dobbiamo aspettarci, per la prossima manifestazione del Pdl, che il Ministero si preoccupi di diramare delle veline alle questure con il numero di manifestanti da comunicare alla stampa?
Nemmeno il Minculpop era arrivato a tanto
!”.

Per Maccari le Forze di Polizia sono al servizio dello Stato, delle Istituzioni e dei cittadini, non devono certo farsi ‘servi’ di questa o quella maggioranza politica.

Sulle accuse alla Questura di Roma
chiediamo un intervento netto del ministro Maroni, affinché censuri le affermazioni ignobili dei suoi colleghi, i quali dovrebbero scusarsi con le Forze di Polizia, dimettersi e poi ritirarsi a una più dignitosa vita privata!”.
 


Con gentile richiesta di pubblicazione e consueta attenzione giornalistica



Fonte
http://www.coisp.it/ultimissime10/COISP_GASPARRI_CICCHITTO_MINCULPOP_210310.pdf
[Modificato da ®@ffstef@n 22/03/2010 10:11]
Email Scheda Utente
OFFLINE
22/03/2010 10:31
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fonte:
TUTTE LE PORCATE DI BERLUSCONI

Di Michele Molisso

       Penso che Berlusconi e il suoi sodali siano un male per l’Italia sostanzialmente per
       le seguenti tre principali ragioni:
    1. Berlusconi dal punto di vista etico e morale rappresenta il peggio della   cultura moderna;
    2. Berlusconi e il suo governo stanno smantellando i principi fondanti dello stato di diritto e della costituzione;
    3. A differenza del precedente governo Prodi che si è occupato di risolvere i problemi del paese a partire dalle fasce più deboli, questo governo fa quasi esclusivamente leggi ad personam a favore dei più potenti, ricchi e corrotti (finanzieri, banchieri, grandi lobby), senza preoccuparsi dei precari, dei disoccupati, delle famiglie più povere.

Ecco un elenco per chi non ricorda o non sa quali e quanti loschi provvedimenti, spesso tenuti nascosti dalla disinformazione televisiva, Berlusconi e i suo sodali
hanno approvato dall’inizio della legislatura:
 

  1. Berlusconi appena tornato al governo ha abrogato norme di contrasto all'evasione fiscale varate dal governo precedente.   
  2. Ha abolito i tetti agli stipendi dei manager pubblici varati dal precedente governo.  
  3. Ha abrogato le norme più restrittive varate dal precedente governo sull'utilizzo dei voli di stato.
  4. Ha cancellato la legge n.188 del 17 ottobre 2007 fatta dal governo Prodi che contrastava la sottoscrizione delle “dimissioni in bianco” (pratica illegale tesa ad obbligare i neoassunti a firmare una lettera di dimissioni priva di data, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro) da parte del lavoratore al momento dell'assunzione, così da poter poi ricattare e licenziare il lavoratore in qualsiasi momento.    
  5. Non si è detto che i debiti di Alitalia sono finiti tra i debiti dello stato ma si è parlato di un fantomatico salvataggio da parte del “messia” Berlusconi che invece l'ha svenduta ai loschi personaggi della Cai.  
  6. Si è nascosta la gravità della proposta di legge blocca-intercettazioni, che favorisce i delinquenti e mette il bavaglio al diritto di cronaca.
  7. Si sono nascosti i tagli che sono stati fatti alla scuola (150 mila posti di lavoro in meno in 3 anni) e all'università facendo passare una legge di bilancio come riforma.
  8. Dopo essere stata rinviata per due volte, il primo gennaio 2010 è entrata in vigore la class action, ma risulta fortemente debilitata rispetto alla vera class action come negli Stati Uniti. Infatti: si è deciso che i creditori di Parmalat e Cirio non potranno essere risarciti dato che non sarà retroattiva; le associazioni dei consumatori non avranno la possibilità, come previsto inizialmente, di farsi promotori delle azioni legali, ma solo di ricevere il mandato dai cittadini danneggiati; i cittadini danneggiati devono vantare dei "diritti identici", non basta che siano omogenei; niente azione collettiva contro le società di revisione, amministratori delle società quotate e agenzie di rating; non sarà possibile ricevere un risarcimento che vada oltre al danno subito, il cosiddetto “danno punitivo”; la parcella degli avvocati che seguono la causa potrà essere incassata solo in caso di vittoria; la class action nella P.A. non prevede risarcimenti, come nel caso dei ricorsi collettivi nel settore privato, ma punta solo al miglioramento nella produzione del servizio, correggendone le eventuali storture.
  9. Sono state rinviate alcune norme sulla sicurezza del lavoro presenti nel T.U. ed è stato approvato un decreto correttivo al Testo Unico sulla sicurezza, che fu varato dal Governo Prodi, il quale peggiora gravemente il testo, abbassando di fatto le tutele per i lavoratori.
  10. Sono stati privatizzati enti beneficiari di beni pubblici come le risorse idriche.
  11. Si sono dati aiuti alle banche tramite l'emissione dei cosiddetti Tremonti Bond e, contemporaneamente, non sono stati trovati soldi per i precari. 
  12. Le false promesse ai terremotati abruzzesi:− l’autostrada non si pagava? No, si paga;− le bollette non si pagavano? Quelli che avevano addebito tramite Rid bancario hanno ricevuto lo stesso l’addebito;− il governo si è preso il merito per la consegna delle prime case a Onna che invece sono state realizzate con i fondi raccolti dalla Croce rossa; si tratta delle prime case di legno per le quali la Croce Rossa ha impiegato 5 milioni e 200 mila euro: 94 unità abitative costruite per iniziativa della Protezione civile su progetto realizzato dalla Provincia autonoma di Trento.− niente rimborso totale per la ricostruzione di tutte le abitazioni (il governo copre solo un terzo della cifra totale a fondo perduto, il resto deriva da un mutuo a tasso agevolato e dal credito d’imposta);− a partire dal 1° gennaio 2010 è ripresa la tassazione normale e si dovranno restituire le imposte non versate negli 8 mesi di sospensione, ovvero un trattamento molto peggiore rispetto a quello riservato per i terremotati del Molise, delle Marche e dell’Umbria.
  13. Berlusconi si è fatto approvare dalla sua maggioranza e governo il lodo Alfano, una legge sull'immunità per le alte cariche dello stato, dichiarata incostituzionale, fatta per risolvere i propri problemi giudiziari, che gli ha consentito di stralciare la sua posizione nel processo a carico suo e di Mills, e lo stesso lodo Alfano è servito al sig. Berlusconi per rinviare il processo a suo carico per diffamazione nei confronti di Antonio Di Pietro.
  14. Il consiglio di ministri non ha voluto sciogliere il consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose, diversamente da quanto fatto per altri comuni, nonostante vi siano stati 17 arresti il 6 luglio 2009. 
  15. È stata approvata la norma sullo “scudo fiscale” (riciclaggio di stato) che aiuta i criminali a “lavare” il denaro sporco e ad assicurare loro l’impunità.
  16. È stata approvata una norma che riduce il potere di indagine e il campo di intervento della Corte dei conti.
  17. Con il “piano casa” viene autorizzata la cementificazione selvaggia del territorio e si favoriscono gli affari della criminalità organizzata che mette le mani sugli appalti. 
  18. L'Italia è stata condannata a pagare una multa di 350 mila euro per ogni giorno di ritardo nell'applicazione della direttiva europea a partire dal 1° gennaio 2009 e con effetto retroattivo fino al 1° gennaio 2006 (circa 130 milioni di euro all'anno) perché Rete 4 trasmette in modo abusivo sulle frequenze analogiche che spettano ad Europa 7.
  19. Il governo Prodi aveva già detratto di 200 euro l’Ici a tutte le prime case, escluse ville e castelli, con la Finanziaria del 2008, mentre Berlusconi ha completato togliendo l’Ici alle famiglie più ricche e benestanti che non ne avevano certamente bisogno.
  20. Il governo Berlusconi ha emanato norme contenute nel pacchetto sicurezza, fortemente criticate da “Famiglia Cristiana” e da autorevoli esponenti della Conferenza Episcopale: norme razziali sull’immigrazione che equiparano il clandestino ad un delinquente e l’istituzione delle ronde, per un megaspot a favore del governo, cavalcando l’onda emotiva esasperata dalla visibilità data dai media ad alcuni episodi avvenuti in un particolare periodo (gli stupri mica sono finiti, perché non se ne parla più come prima?); si istituiscono le ronde, che sono totalmente inutili, mentre sono stati tagliati i fondi alle forze d'ordine (manca persino la benzina per le volanti): che modo è di fornire la sicurezza?
  21. Il governo Berlusconi ha approvato una leggina ad personam per Corrado Carnevale (quel magistrato che fu noto come "l'ammazzasentenze", per via dei processi di mafia che annullava dalla Suprema corte per vizi formali) per consentirgli di ricoprire l'incarico di primo presidente della Cassazione alla veneranda età di 80 anni anche se i colleghi vanno in pensione a 75;
  22. Sono stati ridotti gli ecoincentivi cioè le detrazioni sui lavori di riqualificazione energetica sulla casa (impianti solari termici, impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, finestre con doppivetri,ecc...) introdotti da Prodi con la Finanziaria 2007 e confermati sempre da Prodi con la Finanziaria 2008;
  23. E’ stato rinviato prima di un anno, e poi ancora di un anno, l'obbligo per gli edifici di nuova costruzione d’essere alimentati con «impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili» per una produzione energetica di almeno 1 kW per ciascuna unità abitativa previsti dal governo Prodi nella legge finanziaria per il 2008;
  24. Il governo Berlusconi ha stabilito che l’Italia stanzierà 5 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni ad un dittatore come Gheddafi a titolo di risarcimento per i danni causati durante l’occupazione coloniale (ma chi risarcisce i nostri soldati caduti?) in cambio di un controllo dei flussi migratori e nonostante ciò gli sbarchi di clandestini sono proseguiti regolarmente;
  25. Berlusconi ha risolto il problema della spazzatura a Napoli?
    Tutto falso ovviamente.
    Innanzitutto il problema non è risolto, al momento è stato possibile ripulire le strade della città, mentre in alcune zone della provincia ci sono ancora cumuli di spazzatura per la strada, grazie all'apertura delle discariche di Savignano Irpino e Sant'arcangelo Trimonte, stabilite con l'ordinanza del 5 marzo 2008 fatta da Prodi. Poi è stata realizzata una discarica a cielo aperto in un’area denominata “sito di interesse strategico nazionale” in località Ferrandelle, che si trova tra i comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise. Inoltre Berlusconi ha millantato anche la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra, che era già in fase di ultimazione quando è tornato al governo, ma c'è da ricordare che è adibito per bruciare solo le ecoballe, mentre dalla denuncia del sindaco di Acerra, il termovalorizzatore sta bruciando qualsiasi tipo di rifiuto; ciò sta mettendo in grave pericolo la salute dei cittadini di Acerra. Da ricordare che dal 2001 al 2006, il governo Berlusconi non si è occupato per niente dei problemi di Napoli e della Campania.
  26. È stato abrogato l'obbligo di allegare all'atto di compravendita (o di locazione) di un immobile l'attestato di certificazione energetica che andava incontro all'interesse di acquirenti e inquilini di conoscere l'efficienza energetica di un'abitazione prima dell'acquisto.
  27. Il governo Berlusconi ha introdotto la “Tassa Sky” ai quasi 5 milioni di abbonati Sky raddoppiandogli l’Iva sull’abbonamento.
    Siccome in questi anni Sky stava crescendo e stava facendo concorrenza a Mediaset rubandogli telespettatori e quindi introiti pubblicitari, il premier ha pensato bene di approvare una nuova leggina (in conflitto di interessi) per tirare una bella mazzata agli abbonati Sky così da fargli disdire l’abbonamento e ridimensionare Sky a favore di Mediaset e a scapito del pluralismo e della concorrenza.
  28. Il governo ha reintrodotto l'obbligo dei bollini Siae tramite decreto nonostante una sentenza contraria della Corte Europea.
  29. Il governo Berlusconi decide di puntare sulla tecnologia nucleare di terza generazione che è obsoleta ed antieconomica, oltre ad essere pericolosa socialmente e per l’ambiente, che sarà un affare per le lobby francesi e non potrà portare alcun beneficio nell’immediato, visto che per costruire una centrale nucleare occorrono 10 anni, e fra dieci anni avrà preso il sopravvento la tecnologia di quarta generazione.
  30. Il governo Berlusconi dice no al solare termodinamico con l’approvazione della mozione n° 1-00155 di D’Alì, Gasparri, e sposta gli investimenti dal solare termodinamico al nucleare.
  31. Il ministro della Cultura Bondi ha rifinanziato per il 2009, con soldi pubblici, la Fondazione Craxi, cioè la fondazione in memoria di un politico corrotto, morto latitante con due sentenze definitive di condanna a complessivi 10 anni di reclusione.
  32. Il governo ha congelato gli 800 milioni di euro che aveva promesso di stanziare per la diffusione della banda larga.
  33. L'emendamento n. 2.1385 alla Finanziaria per il 2010 riscrive buona parte degli articoli del Testo unico delle spese di giustizia (dlgs 115/2002) e aumenta il costo della giustizia per molte cause, ad esempio 38 euro in più per ogni ricorso al giudice di pace per multa.
  34. Nella finanziaria 2010 sono stati varati tagli agli enti locali, danno che si aggiunge alla beffa delle sanzioni per chi non rispetta il patto di stabilità interno.
  35. L’articolo 2 comma 23 della legge Finanziaria 2010 stabilisce che le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni alimentata con soldi pubblici che fa affari privati. Questa spa potrà costruire centrali energetiche d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto. Segreto militare e interesse economico si sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli enti locali.
  36. Nella Finanziaria 2010 sono state introdotte norme finalizzate a condonare gli abusivismi edilizi attraverso il sequestro dei locali da parte dell’amministrazione pubblica e la loro locazione agli abusivi stessi in una sorta di subaffitto di Stato.  
  37. I beni confiscati alla mafia potranno essere ricomprati dalle organizzazioni criminali tramite aste pubbliche avvalendosi di banali prestanome.
  38. Nella Finanziaria 2010 non sono state finanziate alcune infrastrutture strategiche, come il completamento dell’alta velocità ferroviaria o i sistemi di trasporto urbano su rotaie, ma sono stati stanziati 470 milioni per il ponte sullo stretto di Messina, che appare sempre più un’opera inutile visto che mancano gli adeguati collegamenti stradali sulla terraferma.  
  39. La manovra Finanziaria 2010 trascura le famiglie colpite dal disastro di Messina, dimentica la famiglia non prorogando il bonus, non cita nemmeno i più poveri. È previsto per il 2010 un decremento del Fondo per l'occupazione di 100 milioni di euro e mancano interventi per sostenere il potere d’acquisto dei redditi bassi e delle pensioni. Per non parlare dei terremotati de L’Aquila, chiamati a restituire il 100% delle tasse sospese. Il capitolo più pesante, dal punto di vista finanziario, è l’assenza di risorse per i rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti.
  40. Lo stanziamento dei 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, che nella Finanziaria 2010 era stato inizialmente soppresso, è affidato al recupero dei fondi provenienti dallo scudo fiscale. Inoltre dallo scudo fiscale fondi per 130 milioni nel 2010 per il sostegno alle scuole non statali.  
  41. Con il decreto del ministro Bondi del 30 dicembre 2009, il governo estende a tutti i prodotti elettronici dotati di memoria  il cosiddetto “equo compenso”, somma che i produttori di beni tecnologici devono versare a Siae, a “compenso” della copia privata che l’utente può fare utilizzando i supporti di memoria; l’equo compenso ha fatto aumentare il prezzo di tali prodotti. Prima di tale decreto, l'equo compenso era gravato, così come in altri paesi d’Europa, solo su supporti (cd, dvd) e su masterizzatori. L'assurdo è che in Italia l'industria o i consumatori finanziano Siae anche per prodotti che non c'entrano nulla con la copia privata, o che c'entrano solo marginalmente.
  42. A differenza di quanto falsamente propagandato, il governo Berlusconi ha aumentato le tasse a lavoratori e imprese, dal momento che ha eliminato numerose detrazioni fiscali, tra le quali: la detrazione del 55% per le ristrutturazioni edilizie finalizzate al risparmio energetico; la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali; la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti. Inoltre non è stato restituito il fiscal drag degli ultimi due anni.
  43. E’ stato approvato il ddl sul lavoro, che contiene norme sull'arbitrato per risolvere le controversie di lavoro e indebolisce o vanifica l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Così, dopo l'eliminazione delle misure sulle dimissioni in bianco, le deroghe alle norme e l'indebolimento delle sanzioni sulla sicurezza sul lavoro, la rimozione dei limiti ai contratti a termine, il re-inserimento dei contratti a chiamata, la cancellazione della responsabilità in solido dell'appaltatore con il sub-appaltatore per arginare il lavoro nero, si arriva persino a smantellare le tutele contro gli ingiusti licenziamenti.
  44. La decisione del Cda della Rai di sospendere i programmi di approfondimento politico in campagna elettorale è una grave violazione del diritto dei cittadini ad essere informati ed anche del dovere del servizio pubblico radiotelevisivo di dare un’informazione plurale e corretta.
  45. Con il decreto Romani, viene tagliato di un terzo lo spazio pubblicitario per Sky, e viene premiata invece Mediaset trasformando le televendite in programmi, e non più in spazi pubblicitari. Aumenta perciò la pubblicità che le reti del Biscione potranno mandare in onda a scapito di Sky. Il decreto interviene anche sulla rete, equiparando alcuni siti web, considerati “servizi audiovisi”, che trasmettono video in streaming, ai canali tv.
  46. E’ stato approvato il cosiddetto legittimo impedimento, che andrebbe definita legge scansa processi per Berlusconi e i ministri. Saranno oggetto di legittimo impedimento a sottrarsi alle convocazioni in sede giudiziaria anche tutte quelle attività "coessenziali" alle funzioni di governo. A certificare che esiste un impedimento "continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni", sarà la Presidenza del Consiglio.
  47. Da intercettazioni telefoniche condotte dalla procura di Trani, legate a un'inchiesta su carte di credito e tassi di usura, risulta che Berlusconi, nel tentativo di mettere il bavaglio ad Annozero, ha fatto pressioni su Giancarlo Innocenzi, membro dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con inviti molto espliciti a chiudere il programma; nell’ambito della stessa inchiesta della procura di Trani, risulta da un’altra intercettazione che il direttore del Tg1 Minzolini ha promesso a Berlusconi di intervenire con editoriali per screditare Spatuzza e alcuni magistrati.
  48. Con il cosiddetto decreto “salva liste” il governo è intervenuto, abusando della costituzione (comma IV art. 32, art.117 della costituzione), nel tentativo golpista di cambiare le regole nel corso della competizione elettorale.


Insomma, il governo Berlusconi toglie ai poveri per dare ai ricchi e non si preoccupa della grave situazione precaria di milioni di famiglie a ridosso e al di sotto della soglia di povertà, ma anzi si cerca di nascondere la situazione di questa gente, facendo apparire che niente di drammatico ci sia.

L’elevato numero delle note precedenti, che ho cercato di rendere quanto più sintetiche possibile, testimonia quante ne ha combinate questo governo di bugiardi, piduisti, eversivi, evasori, corruttori, corrotti, filo-mafiosi, che vuole mettere il bavaglio all’unico baluardo di informazione rimasto ancora libero, cioè la rete, per nascondere all’opinione pubblica tutte le malefatte riportate sopra.

PASSATE PAROLA

[Modificato da ®@ffstef@n 23/03/2010 14:09]
Email Scheda Utente
OFFLINE
23/03/2010 14:41
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fonte:
Marcegaglia, vergogna d'Italia



 Fa quasi senso vedere al telegiornale Emma Marcegaglia che pontifica sui mali della politica.

Solo in Italia può accadere che a rappresentare l'industria sieda una persona del genere, solo in Italia può accadere che questa si metta a fare la maestrina senza destare scandalo.



La presidente di Confindustria avrebbe dovuto già da tempo lasciare la carica e, anche se i media riferiscono delle sue gesta malvolentieri e solo nei termini a lei graditi, i suoi associati hanno tutte le informazioni per concludere che la presidenza di Marcegaglia getti discredito su tutta Confindustria.

Non è solo perché il padre è
indagato per traffico di rifiuti tossici o perché è sotto processo per aver ignorato una lunga catena d'incidenti negli stabilimenti di famiglia, risparmiando sulla sicurezza a spese dei dipendenti.

Marcegaglia non può fare oggi la maestrina fingendo di non aver sostenuto Berlusconi con l'anima e il corpo, ma soprattutto non può andare in televisione ad esibirsi nei panni della virtuosa contro la politica inefficiente, visto che proprio lei ha fatto affari con le inefficienze di questo governo, ad esempio
con l'operazione finanziaria garantita nella vicenda Alitalia e con (almeno) un contratto di assoluto favore nel bel mezzo dello scandalo sull'enorme truffa che si è rivelata la realizzazione delle strutture per il G8 alla Maddalena.

Se ha voglia di dichiarare, vada dai magistrati che stanno indagando e dica quello che sa, farà sicuramente un servizio migliore al paese.

Come possa pensare di avere i titoli per pontificare è un mistero che attiene all'arroganza e all'assoluta ignoranza della vergogna da parte della classe dirigente italiana, perché in fin dei conti Marcegaglia è davvero rappresentativa di una classe imprenditoriale parassita che campa con le truffe sull'IVA, sul traffico dei rifiuti e sugli "affari" sovvenzionati dai denari delle tasse.

Son problemi di quegli industriali che si fanno rappresentare da cotanta imprenditrice, ma sono anche problemi di tutti gli italiani, che dopo esser stati derubati in ogni maniera devono sentire anche questa complice di Berlusconi che fa la morale alla "politica" senza avere il coraggio d'indicare il suo principale socio al governo.
La migliore dimostrazione che arroganza e vigliaccheria sono sorelle.
   
[Modificato da ®@ffstef@n 23/03/2010 14:42]
Email Scheda Utente
OFFLINE
23/03/2010 15:07
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fonte:
Gli affaroni di Marcegaglia con Bertolaso e Berlusconi




 Immaginate di possedere un blocco d'immobili nuovi e di lusso in una delle zone turistiche più pregiate del paese, per i quali pagate solo di ICI quattrocentomila (400.000) euro all'anno.

Immaginate adesso che arrivi uno e vi proponga di affittarli per sessantamila euro all'anno (60.000), meno di quello che si paga d'affitto per un negozio modesto all'interno di un qualsiasi grande centro commerciale.

Difficile pensare che anche il più sprovveduto dei proprietari potrebbe accettare un'offerta del genere,ancora meno se ha appena speso qualche centinaio di milioni di euro per costruire quegli stessi immobili e valorizzare l'area.

Guido Bertolaso e Silvio Berlusconi sono i due vandali che hanno invece approvato un contratto del genere alla Mita Resort, società della presidentessa di Confindustria Emma Marcegaglia, che è vero che non è andata in giro a vantarsi del colpo gobbo, ma che non ha provato nemmeno alcuna vergogna nel siglare un contratto del genere.

Contratto probabilmente illegittimo, perché il commissario che ha bandito la gara in nome della Regione Sardegna (titolare del bene) allora governata da Renato Soru, non ne aveva il mandato, ma anche perché Mita Resort non ha gli anni di attività richiesti tra i prerequisiti per la gara che si è aggiudicata correndo in solitudine.

Responsabilità diretta di Bertolaso e del suo dante causa
«La durata del contratto la decido io, perché è ovvio che voglio sfruttare questi giorni di campagna elettorale, dove Soru pensa ad altre cose», dice il capo della Protezione civile il 14 gennaio 2009 parlando al telefono con l'ora detenuto Balducci.
Un'assurdità che ha già prodotto
diversi ricorsi da parte degli imprenditori impediti a partecipare alla gara-farsa.


Dettagli, cavilli che scivolano inevitabilmente in secondo piano di fronte all'evidente scandalo rivelato dalle cifre e dalla mostruosa durata del contratto: quarant'anni che prolungheranno il privilegio per alcuni decenni, se non interverrà l'azione giudiziaria a stroncarlo.

Per la Regione Sardegna ora  guidata dal fido Cappellacci, non c'è alcuna anomalia che meriti l'attenzione della Regione, alla quale il governo ha "donato" il tutto, contratto compreso, e che per quarant'anni dovrebbe pagare le tasse mentre Marcegaglia incassa.  


Incassa senza porsi minimamente il problema etico di un canone di assoluto favore, tanto lontano dai valori di mercato da risultare un grave danno per le casse dello stato e uno schiaffo ai cittadini e agli imprenditori italiani che oltre a non avere gli stessi vantaggi pagheranno pure il prezzo del vantaggio concesso alla presidentessa di Confindustria.

Nessuno stupore, la signora non è certo la prima volta che finisce sotto accusa insieme alle sue aziende ed è evidente non abbia alcuna remora e alcun ritegno,
visto che non ci risparmia ipocriti pistolotti sull'etica e sulla sana imprenditoria italiana.

Stupidaggini che servono solo a coprire l'intrallazzo, il "fare impresa" coperti da protezioni politiche e con i soldi pubblici,
questi "imprenditori" non sanno nemmeno cosa sia il rischio d'impresa, sono molto più ferrati nel monetizzare l'illegalità e più abili a competere con i Carabinieri e la Guardia di Finanza, che con le imprese che stanno sul mercato onestamente.


I - CI  SERVE
LA GHIGLIOTTINA


  
Email Scheda Utente
OFFLINE
04/04/2010 16:21
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

L’Italia sputtanata!
La Repubblica delle banane.

Un’interessante riflessione di un giornalista e scrittore di prestigio come Vittorio Zucconi, dal 2002 con doppia cittadinanza italiana e statunitense e con una carriera che si è sviluppata perloppiù all’estero.

Zucconi ci parla del dell’attacco di tutti i maggiori media mondiali nei confronti di Silvio Berlusconi. L’intervista risale a circa sei mesi addietro, durante i quali la situazione non è certo migliorata.

L’Italia resta all’attenzione del mondo e il suo prestigio è fortemente in crisi a causa di una leadership politica che sembra non piacere a molti importanti paesi occidentali.

E’ la prima volta che tutti i giornali, di tutto il mondo, di tutte le fazioni politiche, all’unisono attaccano un capo di governo considerandolo un vero e proprio pericolo.


Email Scheda Utente
OFFLINE
11/04/2010 14:56
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

VATIC-ANO,  ANO  ANO


Fonte:
ARRIVA LA SCOMUNICA STATALE

Un fatto che mi urta i nervi



 Si tratta del fatto che Alf-ano, ministro della giustizia, manda a Milano i suoi ispettori,  perché un magistrato milanese di nome Pietro Forno, capo del pool anti molestie, sta facendo indagini sulla pedofilia, naturalmente, anche sui casi di pedofilia verificatisi in ambito ecclesiale.

Il ministro Alf-ano, presumo su comando del capo, ritiene che questo magistrato abbia commesso un abuso, indagando sui preti pedofili, perciò lo sottopone ad indagine.

Ma dove sta l’abuso?

Forse che la pedofilia dei preti è meno esecrabile e schifosa di quella dei laici?

Forse l’indagine del magistrato milanese potrebbe compromettere i morbosi intrecci tra questo governo ed il Vaticano?

Secondo Alf-ano, un magistrato può fare un’indagine solo dopo il nullaosta governativo.

Sostanzialmente sta inventando il modo di fare giustizia, secondo il verbo berlusconiano, prima che Berlusconi stesso abbia dato il via alla grande, grandissima, extra, super riforma della giustizia.

Il magistrato, inquisito da Alf-ano, ha solo detto che la Chiesa non ha mai segnalato un abuso sessuale sui minori, ma le denunce sono arrivate, solo dai famigliari delle vittime e che la lista dei preti pedofili è lunga. 

La colpa del magistrato Pietro Forno, sta in questa dichiarazione, perché, secondo Alf-ano questo magistrato ha violato i doveri di correttezza, di equilibrio e di riserbo.

Quindi, se per anni ed anni, la pedofilia dei preti è stata tenuta nascosta, pena la scomunica vaticana, ora anche le indagini civili, secondo l’illuminato pensiero del super ministro Alf-ano, debbono essere sepolte dall’omertà.


Guai a parlarne, si rischia la scomunica statale.
  
[Modificato da ®@ffstef@n 11/04/2010 15:01]
Email Scheda Utente
OFFLINE
15/05/2010 17:43
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fonte:
Scandalo G8: ma quanto era larga, la "banda larga"? Per ora conta più di 400 "beneficiati illustri", ma non è detto che sia tutto qui



Repubblica ci fornisce oggi una deprimente lista di VIPs, con stipendi da VIPs, e con abitudini che vanno dal semplice "accattonaggio molesto" alla concussione ed alla corruzione. Questo 
[L'articolo di Francesco Viviano]



Ecco la lista Anemone: gli affari, le case, la rete del potere. Un elenco di beneficiari di ristrutturazioni: da Lunardi, a Bertolaso, ad alti dirigenti di Stato. Anche interventi a Palazzo Grazioli e Palazzo Chigi




PERUGIA - È un elenco che raccoglie tutti gli interventi edili (di ristrutturazione e ricostruzione) affrontati da Diego Anemone negli uffici pubblici e appartamenti privati della nomenklatura nazionale. Palazzo Chigi, la residenza privata di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, le abitazioni degli ex ministri Pietro Lunardi e Claudio Scajola, prime e seconde case, in città e in montagna. Le dimore di Guido Bertolaso (si scopre che a Roma sono due: in via Bellotti Bon e in via Giulia) e i suoi uffici della Protezione Civile.


E ancora capi di gabinetto, capi di dipartimento nei ministeri, capi di uffici legislativi, della Protezione Civile e del ministero della Giustizia, dirigenti Rai, generali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, agenti dei servizi segreti.

Una lista dettagliata dei lavori al Viminale, ai ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture, nella sede di Forza Italia e negli alloggi privati di segretarie di ministri (è il caso di Fabiana Santini assistente del Ministro Scajola, oggi assessore regionale nel Lazio). Ma nell'elenco appaiono anche i nomi di giornalisti, registi, produttori cinematografici, sacerdoti e parenti di vari "notabili".



Un "libro mastro" che conterrebbe 412 nomi
,

secondo alcune indiscrezioni. Nel novero ci sarebbero anche nomi altisonanti della sicurezza nazionale. Sono ora in corso verifiche per accertare se i beneficiari dei lavori di Anemone ne hanno goduto per fini istituzionali o con finalità private. Non è soprattutto chiaro se e quali lavori siano stati regolarmente pagati o e se sono il frutto di regalie.
(...siamo certi che i diretti interessati saranno in grado di esibire fatture, pagamenti, estratti conto bancari. NdR)



L'elenco è stato sequestrato il 14 ottobre del 2008 dalla Guardia di Finanza di Roma negli uffici della società di Diego Anemone, il costruttore appena uscito dal carcere, al centro della cosiddetta "cricca", un sistema incardinato nelle figure di Angelo Balducci, Mauro Della Giovampaola, Fabio De Santis, gli alti funzionari che assegnavano gli appalti pubblici.
 
Per oltre 19 mesi queste "carte" sono state "custodite".


E sarebbero ancora lì, nel buio, se le inchieste delle procure di Firenze e di Perugia non avessero spezzato il silenzio sul sistema affaristico capace di condizionare decisioni politiche, burocrazie, spesa pubblica, nomine. Una ragnatela che si è rafforzata negli ultimi anni, quando il governo ha trasformato le politiche pubbliche in politiche di "emergenza" che hanno cancellato ogni trasparenza nell'assegnazione degli appalti.



L'elenco, che Repubblica è in grado di rivelare, mostra innanzitutto quanto fragile sia la difesa messa in campo dagli ex ministri Scajola e Lunardi; e soprattutto dal capo della Protezione Civile Guido Bertolaso.


Lunardi ha sempre dichiarato che  -  è vero  -  gli è capitato di utilizzare le imprese di Diego Anemone, ma soltanto per trascurabili lavori nella sua casa di campagna nei pressi di Parma.

Le carte oggi documentano che gli interventi delle ditte di Anemone a vantaggio dell'ex ministro sono almeno tre, oltre quello di Parma.

Nel suo "sistema gelatinoso" risultano lavori di ristrutturazione nel palazzo di via Dei Prefetti (acquistato da Lunardi a bassissimo costo grazie ai buoni uffici di Anemone e forse grazie al suo denaro), a "Cortina d'Ampezzo" (una casa di montagna del ministro) e nell'ufficio di Via Parigi; infine in via Sant'Agata dei Goti dove c'è un appartamento venduto nel 2004 da una società del figlio di Lunardi a "Iniziative Speciali" della madre di Claudio Rinaldi, commissario per i Mondiali di Nuoto (la Procura di Perugia ha chiesto l'arresto di Rinaldi).




Scajola, ministro dell'Interno e poi per l'attuazione del programma e infine in questa legislatura ministro dello Sviluppo economico, ha detto di non sapere chi fosse "questo Anemone", eppure è stato proprio Anemone a pagare 900 mila euro in nero per il suo appartamento al Colosseo.


Nelle carte si scorge un rapporto molto più diffuso. C'è traccia della ristrutturazione della casa di Via Fagutale con vista sul Colosseo ma anche di due "interventi" a suo favore in un appartamento di via Barberini 38 e nel suo ufficio di ministro di Via Molise.



Guido Bertolaso è però il caso più clamoroso. Nel suo interrogatorio a Perugia non ha ritenuto di raccontare ai pubblici ministeri Tavernesi e Sottani dei rapporti professionali intercorsi tra sua moglie e Diego Anemone. Soltanto nella conferenza stampa convocata a palazzo Chigi, Bertolaso  -  consapevole che alcuni giornali erano già in possesso della notizia  -  ha ritenuto di bruciarla svelando pubblicamente che sua moglie era stata incaricata dal costruttore-corruttore di ridisegnare il verde del Salaria Sport Village. Gloria Piermarini incassò 25 mila euro soltanto per la progettazione: "Un lavoro interrotto  -  ha spiegato il sottosegretario  -  quando si seppe che Anemone sarebbe stato beneficiario di appalti da parte della Protezione Civile".
(...il "Salaria Sport Village" è quello famoso dei massaggi al Cacao Meravigliao. Da appassionato ex tennista e guardone di tennis, ho appreso con un certo disagio che Direttore Tecnico del "Village" era - non so se lo sia ancora, Stefano Pescosolido, mentre Presidente della struttura era - o è ancora - Nicola Pietrangeli. Spero che entrambi si siano chiamati fuori quando hanno iniziato a sentire puzzo di bruciato. NdR)



È questa l'affermazione smentita. Dal repertorio contabile sequestrato ad Anemone si viene a sapere che non solo il costruttore ha ristrutturato l'appartamento di Bertolaso in via Bellotti Bon (ha ammesso di essersi fatto risistemare le "tapparelle"), ma anche in due occasioni un altro appartamento in via Giulia, di cui fino ad ora non si conosceva l'esistenza. Il nome di Bertolaso figura in una terza occasione.
Soltanto il cognome. "Bertolaso", e nulla più (non è indicato il luogo dell'intervento nè la modalità). Ma soprattutto si legge che già dal 2004 Anemone interviene negli uffici della Protezione Civile di via Vitorchiano e anche in altre due occasioni nell'ufficio personale del capo della Protezione Civile in via Ulpiano.


Quindi, la moglie di Bertolaso accetta di lavorare per Anemone dopo che questi ha già goduto di appalti da parte del marito e non - come ha lasciato credere pubblicamente Bertolaso - che quel rapporto professionale s'è interrotto perché era nato il legame tra Anemone e la Protezione Civile.


Dalle carte dell'inchiesta emerge un'altra netta smentita ad una delle affermazioni che il direttore della Protezione Civile ha diffuso nei giorni scorsi. Bertolaso ha detto che sempre si è dato da fare con successo per contenere la spesa impedendo che gli appalti si gonfiassero.

Se si legge invece, dei "lavori relativi al quarto lotto di interventi infrastrutturali e complementari della Maddalena per il palazzo delle Conferenze", si scopre che i lavori aggiudicati per 52 milioni di euro, lievitano fino 104 milioni di euro. Quindi raddoppiano.




Vediamo ora il lungo elenco (ancora provvisorio e incompleto) dei beneficiari
delle opere di Anemone così come state raccolte dagli inquirenti:

Riproduciamo dal testo sequestrato dalla Guardia di Finanza con l'elenco dei lavori effettuati dalla ditta Anemone. Un elenco in cui non si specifica se le ristrutturazioni siano state pagate o meno.

"Ingegner Claudio Rinaldi, Commissario Mondiali di nuoto - Francesco Pittorru, Generale della Guardia di Finanza ora ai servizi segreti) - Mario Pugliese, Guardia di Finanza, lavorava nella sede di via dell'Olmata, è ritenuto un informatore di Anemone.

Enrico Bentivoglio, funzionario di via Ferratella, dove ha sede il Dipartimento delle opere pubbliche diretto da Angelo Balducci - Mauro Della Giovampaola: è il capo missione struttura G8 alla Maddalena - Palazzo Chigi, letto. Palazzo Chigi, cucina. Ladispoli, Marco Caiazza (funzionario provveditorato opere pubbliche di Roma o sovrintendenza). Todi, Pupi Avati.

Federico Riggio (figlio di Vito Riggio, Enac?) - Mancino Chiara (figlia di Nicola) - Fabio De Santis - Sarappalti Alessandria (la società è collegata con Giandomenico Monorchio, il figlio dell'ex-ragioniere dello Stato). Alberto Donati, genero di Ercole Incalza, capo struttura di missione nel ministero delle infrastrutture di Alterio Matteoli). Innocenzi (Giancarlo. membro Agcom?) - Fiori (potrebbe essere Publio, ha rapporti con Anemone) - Liolli Luigi (ingegnere dei vigili del fuoco di Roma) - Cesara Bonamici (giornalista Tg5) - Peppe Pascucci (suocero di Anemone e padre di Arnaldo Pascucci, funzionario dei servizi).

Generale Pittorru. Gen.Savino: parquet, cucina, scala, armadi, porte (generale dei carabinieri ora in pensione). Mario Pugliese (Mario viene attivato da Anemome dopo i controlli dell'ottobre 2008, oggi sarebbe ai Servizi). Via Ruffini: Pubblio Fiori.

Imbrighi Giampaolo: ha progettato lo stand italiano a Shangai Expo; è suo il progetto della piscina di parco san Paolo - Lungotevere dei Papi, via Aosta (casa di Claudio Rinaldi) - Via della Pigna (case di Angelo Balducci, comprate con gli assegni di Zampolini). Prof. Thau (suocero di Angelo Balducci) - Luciana, Segretaria di Angelo Balducci. Roberto Calcabrini (titolare Cogecal, impresa che ha fatto la bonifica al G8, un lavoro che ha visto la collaborazione di Francesco Piermarini, cognato di Bertolaso, che da una nota risulta essere retribuito con 125 mila euro) - Poletti (ex generale della Guardia di Finanza, ora ai Servizi segreti, già coinvolto nell'inchiesta Why not).

Andrea Monorchio (è stato Ragioniere Generale dello Stato, nominato da Berlusconi). Maria Pia Forleo (funzionario del ministero delle infrastrutture, stretta collaboratrice di Balducci; importante il suo ruolo nell'assegnazione dei lavori per il Mondiali di nuoto) - Paolo Zini (tecnico ufficio Mondiali di nuoto, tra i progettisti della piscina parco San Paolo di Pisciscelli) - Roberto Di Mario, segretario particolare di Algelo Balducci - Goacomo Aiello (capo ufficio legislativo della Protezione Civile, la vera mente del dipartimento: prepara tutte le ordinanze) - Sig. Leone Gian Carlo (vice direttore generale della Rai, figlio del presidente emerito della Repubblica. Dottoressa Iurato (dirigente del ministero degli Interni che si occupa di logistica, caserme...). Colonnello Granada (GdF) - Mons. Francesco Camaldo, decano dei cerimonieri pontifici.

Nicola Mancino, vicepresidente del Csm - Signora Nastasi (moglie di Salvo Nastasi, capo di gabinetto di Bondi?). Via dei Cartari (al numero 11, abita Mauro Masi, direttore generale Rai, la casa è di proprietà di uno dei figli di Balducci, acquistata con gli assegni di Zampolini). Gaetano Blandini, Direttore Cinema del Ministero dei Beni Culturali di Sandto Bondi) - Sig. Calogero Lillo Mauceri di Palazzo Chigi (è stato nel governo Prodi alla segreteria generale di Palazzo Chigi con Carlo Malinconico) - Figlia Maria Pia Forleo (vedi sopra). Della Giovampaola. Mauro Casa (funzionario del ministero delle Infrastrutture) - Luigi Mazzella (1) e Gaetano Silvestri, giudici costituzionali.
(13 maggio 2010)

Questo l'articolo di Repubblica, che si limita a prendere l'elenco stilato dagli inquirenti. Non dubitiamo che tutti saranno in grado di dimostrare che i lavori effettuati nelle loro pregiate magioni siano sempre stati regolarmente fatturati e pagati. Avranno le ricevute dei pagamenti, le tracce bancarie, no? Ciò non toglie che suona abbastanza strano che "tutti ma proprio tutti" questi "ruotanti" intorno alla Protezione Civile, al Governo, alle Grandi Opere, alla Rai, alla Fininvest, scegliessero come un sol uomo la ditta Anemone, che economicissima, diciamolo, non sembra essere.


Anche Scajola, prima o poi, scoverà finalmente il mascalzone che gli ha regalato a sua insaputa 900.000 euri, e ce lo farà sapere (anche se per ora si rifiuta di andare a deporre a Perugia, perchè "non ci sono le condizioni di garanzia necessarie". Non dubitiamo, comunque, che oggi, e nei prossimi giorni, Monica Setta (candidata al "Premio Chupa-Chupa 2010"), ci dirà "tutto-ma-proprio-tutto" sulla banda larga. Rimaniamo in fiduciosa attesa.


(1) Per coloro che, come il sottoscritto, soffrono di scarsa memoria, ricordiamo che sul Giudice della Corte Costituzionale Mazzella (e sul suo elevato senso dello Stato) il Tafanus aveva pubblicato, sette mesi fa (6/10/2009) un post, dopo che il Giudice era stato beccato ad organizzare una cena carbonara con Berlusconi, alla vigilia della sentenza di costituzionalità del Lodo Alfano prima versione. Post, al quale vi rimando, dal titolo 
[Corte Costituzionale e lodo Alfano: una partita senza regole, e senza moralità]
Tafanus

Email Scheda Utente
OFFLINE
30/05/2010 15:51
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Dimissioni di Berlusconi per falso in atto pubblico e inganno degli italiani - di Paolo Farinella, prete



La truffa della crisi



Paolo-Farinella Ha sempre negato l’esistenza stessa della crisi e ha sempre cianciato da bugiardo e ingannatore spergiuro che la crisi non esisteva, anzi che l’Italia stava meglio degli altri Paesi, e che tutto era alle spalle. Ora bisogna pensare alla crescita, e accusava di tradimento della patria chi avvertiva che  il 2010 e 2011 sarebbero stati tragici per l’Italia, perché il governo, «in tutt’altre faccende affaccendato», (processo breve, lodo alfano-bis, intercettazioni e bavaglio alla stampa)  non aveva preso alcun provvedimento, ed era fanalino di coda in tutte le statistiche internazionali.

Ora arriva il nobiluomo di sua santità, l’incrocio fra faccia di bronzo e  faccia di stagno, Gianni Letta, e preannuncia sacrifici durissimi per tutti. Il bugiardo corruttore non fa una piega e sicuramente negherà di avere negato l’esistenza della crisi. Il ritornello per gli allocchi ( e sono ancora troppi) è: non metteremo le mani nelle tasche degli italiani, e scommetto la testa di Ratzinger che qualcuno gli crederà ancora, nonostante stiano preparando una manovra da uccidere una mandria di bisonti. Non mettono le mani in tasca, certo, perché gliele mettono in bocca e li svuotano dal di dentro come si fa con polli da riempire. Vediamo alcuni esempi di queste mani «non messe», ma infilate:

-1) Non si chiama condono, ma «sanatoria catastale» (che Dio li fulmini mentre sproloquiano) per due milioni di abitazione abusive: un ulteriore premio a chi ha infranto le leggi, devastato il territorio e ucciso la speranza della terra. Un premio ai delinquenti, parenti prossimi del bugiardo presidente.

-2) Tassa su raccordi autostradali: chi usa la macchina, avrà un salasso da non poco e se questa non è una tassa, sarebbe meglio che si sparasse in bocca il delinquente che ha avuto questa pensata.

-3) Non avranno l’assegno di accompagnamento gli invalidi veri oltre un reddito di 25.000,00 euro. Non solo gli invalidi devono ringraziare madre natura, ma anche questi immondi essere debosciati che succhiano quello che resta di poveri sventurati.

-4) Gli Statali hanno bloccato lo stipendio fino al 2013. Non si chiama tassa questa misura che falcidia le tasche dei cittadini in un momento drammatico di crisi che lo stesso governo ha alimentato e aggravato con le sue non scelte?

-5) Ai parlamentari viene preso un prelievo del 10%, ma attenti bene, dagli 81 mila euro in su: cioè fino ad 80 mila euro non pagano, dopo il 10% che significa solo su meno di 5.000 euro visto che tutte i benefit gratis sono esclusi e non conteggiati. Vi sembrano credibili, questi immorali affamatori del popolo italiano?

-6) La Gelmini e un «pensante» della destra propongono di allungare le vacanze fino al 30 settembre per favorire il turismo. Come volevasi dimostrare: vogliono una massa di ignoranti e schiavi da manovrare e manipolare. Invece di aumentare le ore di scuole e di portare la scuola a 20 ore al giorno per elevare il livello del sapere, questa manica di ignoranti, gradassi e leghisti e berluscloni cosa fanno: aumentano le vacanze. Loro non hanno problemi perché hanno la colf filippina in nero, il servo marocchino in guanti bianchi e d’estate i figli li mandano all’estero. Non sono come quei disgraziati di operai che magari hanno la sfacciata fortuna di lavorare ancora, magari padre e madre, e devono porsi l problema di dove mettere i figli perché la colf non la possono pagare nemmeno in nero, in grigio e in rosa.

-7) In altri tempi con queste misure, il governo sarebbe sprofondato sotto il fuoco dell’intero Paese, ma oggi non è così perché l’Italia è Brutta Addormentata nel bosco, drogata, ubriaca e stuprata e non ha nemmeno la speranza di sognare un principe che la svegli, perché attorno non vi sono che rospi venduti e comprati. Spero e prego che l’Italia affoghi in questo immenso mare di mota berlusconista, e forse così si renderà conto di essersi venduta «agratis» a un gradasso, spocchioso e ripugnante,  corrotto e corruttore.
 
Finalmente il belato del prelato

Il cardinale Bagnasco, fresco di sindone, ha aperto i lavori della Cei in pompa magna, e cosa ha da dire? Ascoltiamo il passo saliente: «Dinanzi a questo scenario non possiamo da parte nostra non chiedere ai responsabili di ogni parte politica di voler fare un passo in avanti, puntando come metodo ad un responsabile coinvolgimento di tutti nell’opera che si presenta sempre più ardua». Tradotto dal clericalese significa: invito all’opposizione a non fare l’opposizione e a firmare a mani giunte i provvedimenti del governo e della maggioranza per evitare sollevazioni di popolo e disordini sociali.

Il presidente della Cei non ha detto una parola sulla vergogna di un governo che sta assassinando l’Italia e la sua unità; che ha favorito gli speculatori e i ladri; che ha difeso in parlamento e fuori i mafiosi e i camorristi e ‘ndranghetari; che non ha detto una parola sui guadagni del Berlusconi che stacca un assegno «MENSILE» di 300 mila euro alla moglie più il mantenimento della villa con 20 persone impiegate; che ha sperperato i soldi del G8 promessi all’Africa e che invece ha girato altrove gettandoli nel mare della delinquenza della Maddalena; che ha lasciato l’Aquila in braghe di tela (non si è più presentato dopo le carriole); che ha protetto nobiluomini di sua santità corrotti e debosciati; che sta ammazzando gli invalidi civili, quelli veri, con la scusa di levare di mezzo quelli falsi; che ha ingannato l’Italia dicendo che la crisi non è mai esistita, così come non sono mai esistite la mafia e la malavita organizzata.

Signor Cardinale, forse sarebbe bene che si dimettesse anche lei, magari insieme a Bertone, così in una botta sola ci leviamo di torno tre «B». Lei non ha detto una parola che sia una sulla legge bavaglio e sulla libertà di stampa che premia i delinquenti e il loro mandante: Berlusconi in persona. Possibile che su questa orrenda e antidemocratica legge, l’unica parola possibile che riesce a dire sia: «tutelare tutti i beni in gioco»?  Tutto qui? Né più né meno? Così, con nonchalances? Come sono equidistanti i signori vescovi... Fanno tenerezza! Dobbiamo leggere che lei è d’accordo? Non mi stupirei, anzi sa cosa le dico: non mi stupisco di nulla, nemmeno se vedo il papa incinto.

Pro memoria al PD

La finta retromarcia di Angelino Jolie (cf Travaglio) sulla legge-bavaglio non è una vittoria del PD o di chi si vuole: è solo l’ennesima trappola di mafiosi senza scrupoli.

SULLA LEGGE-BAVAGLIO NON SI TRATTA: LA DEVONO RITIRARE. PUNTO. SENZA CONDIZIONI.

Paolo Farinella, prete
Email Scheda Utente
OFFLINE
02/06/2010 21:30
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Verso la fine di Silvio berlusconi

IL BUFFONE PERFETTO



E' noto come Silvio Berlusconi ami raccontare barzellette. Non lo fa solo in privato ma pure in occasioni solenni. L'incontenibile smania di strappare consenso fa tutt'uno col suo narcisismo e la sua megalomania. Egli è un tolemaico, nel senso che considera se stesso al centro degli eventi e del mondo.

Così facendo sfuma i confini tra la realtà e il suo proprio immaginario.

Il suo patologico "ottimismo", frutto del suo straordinario successo personale, lo conduce infatti a smarrire il senso delle proporzioni.

L'amore per la barzelletta si spinge al punto che la realtà finisce per essere rappresentata come una barzelletta, con se stesso come protagonista.

L'esempio più disarmante è come egli ha voluto raccontare la crisi economica che attanaglia il capitalismo occidentale ed in particolare quello italiano.

Egli l'ha negata e continua a negarla, nonostante l'evidenza, malgrado tutti le affermazioni in senso contrario dei suoi compari ai vertici del sistema.

Quello che potrebbe sembrare una distorsione psicologica, essendo egli Primo ministro, rischia di diventare un drammatico problema politico.

La farsa del berlusconismo è una singolare metafora della tragedia italiana.
Il Titanic è sull'orlo dell'abisso mentre il suo capitano ci racconta delle storie, tratta i cittadini come clienti che deve convincere ad acquistare la sua mercanzia.

Tuttavia la sua impudenza comincia ad innervosire la stessa borghesia.
Ne abbiamo avuto una prova all'assise della Confindustria l'altro ieri.
Essendo che la crisi ha gettato nel panico i capitalisti, l'atmosfera plumbea non ha consentito a Berlusconi di buttarla in barzelletta.

Evidentemente imbarazzato dato il clima plumbeo ha quindi tirato fuori dal cappello il suo coniglio, certo di fare colpo sulla platea depressa.

«Come vedreste la Marcegaglia come ministro dello sviluppo?
Chi è daccordo alzi la mano!»


Gelo in sala, le braccia restano immobili. In evidentissimo imbarazzo, non meno di quando Fini lo apostrofò alla riunione del PdL, il Cavaliere ha impudentemente chiosato: «Volete che rimanga in Confindustria?
Allora non potete più prendervela col governo».

Una vicenda clamorosa, che denuncia non solo il malumore dei padroni, il loro disincanto rispetto a questo "buffone perfetto", il fastidio ad essere trattati da dipendenti della sua ditta. Un incidente che simboleggia la fine del pur breve e contrastato sodalizio tra la borghesia italiana e questo suo enfant prodige. Berlusconi oramai è solo virtualmente Presidente del consiglio. Dovrà presto lasciare il comando, con le buone, o con le cattive.

Passavano poche ore e Berlusconi inciampava in un'altra, non meno clamorosa gaffe, citando Mussolini al vertice dell'OCSE a Parigi.

E' sintomatico che abbia citato proprio il Duce e la sua frustrazione: «Dicono che ho potere, ma ce l'hanno i gerarchi... So solo che posso ordinare al mio cavallo di andare a destra o a sinistra. E di questo devo essere contento».

Una metafora  per affermare che «... come primo ministro non ho mai avuto la sensazione di essere al potere... Ne ho avuto come imprenditore quando avevo 56mila collaboratori, ma non adesso».

La qual cosa non solo rivela a quale politico italiano egli preferisca paragonarsi. Come Mussolini avrebbe voluto trattare i  suoi sodali come cavalli e il palazzo del governo come la sua propria scuderia, Berlusconi vorrebbe ministri e collaboratori come dipendenti a comandoe trattare il paese come la sua azienda privata.

E' di tutta evidenza che questo personaggio psichedelico è una mina vagante, una minaccia molto seria, non solo per gli italiani in generale, ma per la stessa classe dominante, che dovrà sbarazzarsene, più presto che tardi. Staremo a vedere se egli accetterà una fine mesta o se la vorrà, come pare essere nelle sue corde, un commiato pirotecnico.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:16. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com