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27/02/2010 19:20 | |
| Strade squarciate e auto ribaltate: uno degli effetti del terremoto nei dintorni di Santiago, capitale del Cile (Afp) | SANTIAGO (Cile) - Violentissima scossa di terremoto nella notte al largo del Cile: le vittime accertate finora sono un’ottantina, ma il bilancio è destinato purtroppo a salire. L’epicentro è stato localizzato 117 chilometri a nord nord-est della seconda città del Cile, Concepcion, e 99 chilometri a ovest sud-ovest di Talca, a una profondità di 55 chilometri. La fortissima scossa, durata più di un minuto, ha fatto crollare alcuni edifici della capitale, dove la gente si è riversata in strada. La scossa, di magnitudo 8,8, ha avuto come epicentro un punto nell’oceano al largo dalla costa centrale cilena (LA MAPPA). Ne sono seguite, a distanza di due ore e mezza, altre due di assestamento: una di magnitudo 6,2 e una di magnitudo 5,6. Il bilancio, come sempre in questi casi, è solo provvisorio e il numero dei morti sembra purtroppo destinato a crescere via via che vengono ripristinate le comunicazioni e si ha notizia dei corpi ritrovati. L’aeroporto della capitale, Santiago, è stato chiuso e restano difficili le comunicazioni.
L’ALLARME TSUNAMI – L’Istituto geologico Usa per le coste di Cile e Perù ha subito lanciato un allarme tsunami: secondo il Centro per il monitoraggiodel Pacifico «il livello del mare indica che è stato generato uno tsunami che potrebbe esser devastante per le coste vicino all’epicentro e potrebbe anche minacciare le coste più lontane». Anche quelle sul fronte opposto dell’oceano, ovvero Giappone – dove venerdì si era registrata una scossa di terremoto pari a 7 gradi della scala Richter – e Australia. Le prime onde hanno raggiunto l’isola di Juan Fernandez, davanti a Valparaiso, dove sarebbero stati causati, secondo le notizie della radio locale, ingenti danni. E presto le onde raggiungeranno anche l’Isola di Pasqua, abitata da 3800 persone: la presidente cilena Michelle Bachelet ha informato che le autorità stanno evacuando gli abitanti delle coste dell’isola di Pasqua verso le zone più elevate dell’isola: «Esiste un chiaro pericolo di onde violente e molto intense», ha riferito. Allarme anche nelle isole dell’arcipelago statunitense della Hawaii, dove la prima onda di tsunami dovrebbe arrivare alle 11.19 ora locale, le 22 in Italia.
VISTO DALL’ITALIA – Dall’Italia sta monitorando la situazione anche l’istituto nazionale di vulcanologia e il suo presidente, Enzo Boschi, ha spiegato che dai primi dati «lo tsunami appare essere meno devastante di quanto si pensasse. Le prime misure effettuate dai mareografi – ha spiegato – danno infatti un’altezza delle onde di maremoto pari a 1,5 metri». Lo tsunami, ha confermato Boschi, dovrebbe colpire per primi i Paesi del Sudamerica e dell’America Centrale: «Le onde di maremoto – ha spiegato – si stanno propagando ad una velocità di 500-600 chilometri l’ora e si prevede che arriveranno anche in Giappone e alle Hawaii». Nessun allarme, invece, per i Paesi occidentali: «Il fenomeno dello tsunami in atto – ha chiarito Boschi – interessa infatti solo l’Oceano Pacifico». Secondo l’esperto, interpellato anche da Rcd, il fenomeno è di vaste proporzioni e le scosse di assestamento si protrarranno per mesi (ASCOLTA l’intervista).
Un esperto interpellato dal network statunitense Cnn ha detto che quello registrato in Cile è un terremoto mille volte più potente di quello che ha devastato Haiti.
LE VITTIME – La notizia della prima vittima era arrivata attorno alle 9, ora italiana. Si tratta di un uomo deceduto nel crollo di un muro nella regione di Araucania. Era stata poi la presidente cilena, Michelle Bachelet ad annunciare in tv che i morti accertati erano almeno sei. E da quel momento il bilancio è stato via via aggiornato con le notizie arrivate a fatica dalle diverse regioni colpite. Le difficoltà nelle telecomunicazioni rendono tuttavia impossibile quantificare in maniera attendibile gli effetti dell’evento sismico. Le stime della World Agency of planetary monitoring and earthquake risk reduction (Wapmerr), citate in queste ore dai sismologi, dicono che il disastro in atto potrebbe provocare dagli 800 ai 6000 morti.
LA PRIMA SCOSSA – La prima scossa con epicentro nel Pacifico, di 8,8 gradi della scala Richter, ha provocato onde alte 1,3 metri di altezza. In stato di allerta – anche se a scopo precauzionale – anche l’Ecuador, la Colombia, Panama e Costa Rica. La scossa è stata avvertita violenta nella capitale cilena, dove gli edifici hanno tremato per decine di secondi ed è saltata la corrente elettrica. Disagi e blocco delle linee telefoniche anche a Valparaiso. La popolazione delle grandi città si è riversata nelle strade in preda al panico. Le autorità cilene hanno reso noto che in seguito al terremoto risultano isolate due regioni nel sud del Paese, Biobio e Talca.
I PRECEDENTI - Il Cile ha il triste primato del terremoto più forte mai registrato, quello di magnitudo 9,5 del maggio 1960, che fece 1.655 morti. La città di Concepcion, una delle più antiche del Paese (fu fondata nel 1550), nel 1751 fu letteralmente cancellata dalle carte geografiche a seguito di un terremoto associato ad un violento maremoto. Concepcion vive del suo porto, di pesca e dell’industria che si è sviluppata nei sobborghi di Talcahuano e di Huachipato. Vicino alla città si trovano alcune delle principali miniere di carbone del Cile e una grande base navale. Nel cuore dell’area colpita dal terremoto, fra le città di Concepcion e Talca, si trova anche la città natale del poeta Pablo Neruda, Parral.
GLI ITALIANI IN CILE - La Farnesina ha avviato contatti con l’ambasciata e con le autorità locali per verificare la situazione degli italiani dopo il terremoto che ha colpito il Cile. C’è preoccupazione tra gli amici della cantante Simona Galeandro e del suo manager Nazzareno Nazziconi, che al momento del terremoto si trovavano nel paese sudamericano. Simona Galeandro, tarantina, 23 anni, è la vincitrice del Festival di Castrocaro del 2008 ed è fra le tre finaliste del concorso musicale di Vina del Mar, la cui conclusione era prevista per questa sera. Nazziconi, di Ascoli Piceno, l’aveva accompagnata. Nel Paese vivono 40mila connazionali se si tiene conto di chi ha il doppio passaporto, ma si stima che siano quasi 800mila i residenti con origini italiane.
IL RUOLO DELLA UE – Intanto la Commissione Ue si è detta «pronta a fornire assistenza immediata e a coordinare gli sforzi europei se necessario». Il commissario Ue alla cooperazione e aiuti umanitari Kristalina Gheorghieva, riferisce un comunicato, non appena avuta notizia del terremoto devastante in Cile, ha attivato l’unità di crisi del centro di monitoraggio e informazione della Commissione Ue (Mic) e ha mobilitato gli esperti del dipartimento Ue per gli aiuti umanitari (Echo)..Redazione online 27 febbraio 2010
fonte: http://www.corriere.it/esteri/10_febbraio_27/terremoto-cile-rischio-tsunami-devastante_bb151270-237b-11df-8195-00144f02aabe.shtml
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