La storia insegna che quando arriva l'"invasore" in un paese straniero, anche se con intenzioni umanitarie o per portare un certo tipo di "civiltà", è sempre un "corpo estraneo", da "rigettare".
Si tratta sempre di militari in un paese che non interpreta bene la divisa, le armi, i carri blindati.
Il "grido" degli abitanti e sempre: "fuori l'invasore dalle nostre terre!".
Tra l'altro, questi attacchi alle forze armate italiane, non sono improvvisati, ma studiati a tavolino da gruppi organizzati disposti a tutto per "difendere" la loro terra e la loro cultura.
Abbiamo decine di esempi nella storia, anche recente, che forze gigantesche come armamenti, sono uscite perdenti da tali esperienze.
Con le bombe gli alberi non si sradicano, si bruciano!
Trovo assurde le modalità per risolvere, con la presenza di forze armate militari, le controversie fra popoli.
Oggi, vedere i volti di giovani ragazzi deceduti, per "realtà" che conosciamo solo in parte, è causa di tristezza e rabbia, ascoltare le testimonianze dei loro congiunti, è straziante.
Parliamo di giovani che, per la maggioranza, si prestano a queste "missioni" per dei guadagni che possono migliorare le loro condizioni economiche.
Come è amaro quel "pane", sempre più amaro, impastato con il sangue.
Mi torna alla mente una poesia, scritta nel 1947, dal poeta siciliano Salvatore Quasimodo, che imparai sui banchi di scuola da ragazzo.
"Uomo del mio tempo"
Sei ancora quello della pietra e della fionda
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t'ho visto-dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo.Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi".E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Un futuro di pace e fratellanza non si costruisce con la minaccia delle armi o con le invasioni basate su una pianificazione basata sulla forza bellica.
Tutto questo porta, purtroppo, orrore, sterminio e distruzione.
Pino
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