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Vogliono colpire i diritti delle donne

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2009 14:28
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di Emma Bonino - Fonte

E se si fosse trattato di un farmaco innovativo per la cura della prostata anziché della RU486, avremmo avuto tutto questo fuoco di sbarramento? Credo proprio di no. Ma quando si tratta della donna, allora predomina ancora una cultura che impone per noi dolore e sofferenza fisica. Come nel caso dell'aborto, nonostante la legge 194 già prevedesse per gli enti ospedalieri di tener conto del progresso tecnologico e delle nuove tecniche meno intrusive e violente.

L'Italia è davvero un paese bizzarro. La politica entra in settori che non dovrebbero riguardarla. Ed infatti questo farmaco è stato vietato in Italia proprio per veti della politica di stampo più clericale, quella che si arroga il diritto per esempio di stabilire se si possono e devono impiantare 3 o 5 ovociti, se idratazione e alimentazione forzata siano un intervento sanitario o meno... In questo caso, per condizionare l'Agenzia del farmaco si è risorti pure ad una discutibile contabilità dei morti, la cui "presunta connessione" con la RU486 sembra valere solo in Italia. In nessun altro paese questo ha rappresentato un ostacolo alla registrazione del farmaco e il dossier completo è noto da tempo.

Insomma invece di limitarsi a stabilire il quadro normativo, la politica entra nel merito delle cure o delle terapie, normalmente nel tentativo di svuotarne i contenuti e comunque di limitare la libertà di scelta delle persone e delle donne in particolare.

Il risultato di tante interferenze politiche, e non, è che il via libera alla RU486 arriva in Italia con venti anni di ritardo rispetto a Francia, Svezia e Regno Unito, con dieci rispetto agli Usa. L'EMEA, l'Agenzia europea del farmaco, ha approvato già nel 2007 la nuova scheda tecnica della RU486: a questo punto la decisione dell'Aifa è al limite un atto dovuto.

Se si vuole ridurre davvero il ricorso all'aborto allora la strada maestra è quella di promuovere la contraccezione e i metodi per la procreazione responsabile, realizzando specifiche campagne informative e pubblicitarie.

Certo, se poi c'è chi si oppone anche a questo, compresa la pillola del giorno dopo, allora la strada diventa tutta in salita.
Insomma ogni giorno peggio, scomunica compresa.

Bisogna quindi reagire riprendendo con forza le battaglie laiche (e per questo profondamente religiose) per la libertà di scelta delle persone compresa quella di cura e di terapia. A partire dall'imminente passaggio alla Camera dell' incredibile testo "etico" varato dal Senato. O si appresta il PD a ripetere le contorsioni già viste in base all' "opinione prevalente" delegando ai radicali un'appassionata e netta battaglia parlamentare?

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Ho appena sentito la notizia al TG. il Vaticano dichiara la scomunica non solo per chi userà la pillola RU486, ma anche per il medico. [SM=g27994]

[Modificato da @nounou@ 31/07/2009 13:14]






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31/07/2009 13:35
 
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Ho appena sentito la notizia al TG. il Vaticano dichiara la scomunica non solo per chi userà la pillola RU486, ma anche per il medico.


Ma perche siete per forza costrette ad aplicare questa pillola ? forse hai tempi di oggi non siete in grado di usare i preservativi che tanto difendete è infieriscono contro il papa se parla male.



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
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Re:
Jon Konneri, 31/07/2009 13.35:


Ho appena sentito la notizia al TG. il Vaticano dichiara la scomunica non solo per chi userà la pillola RU486, ma anche per il medico.


Ma perche siete per forza costrette ad aplicare questa pillola ? forse hai tempi di oggi non siete in grado di usare i preservativi che tanto difendete è infieriscono contro il papa se parla male.




scusa Jon, ma fosse per il Papa, con tutto il rispetto, nemmenoil preservativo si potrebbe usare.
Mi chiedi il perchè..?
Ci sono mille perchè Jon, che nessuno può giudicare, ne condannare!

buona gionata






Nounou
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31/07/2009 13:47
 
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Re: Re:
@nounou@, 31/07/2009 13.39:




scusa Jon, ma fosse per il Papa, con tutto il rispetto, nemmenoil preservativo si potrebbe usare.
Mi chiedi il perchè..?
Ci sono mille perchè Jon, che nessuno può giudicare, ne condannare!

buona gionata



L'omicidio di una vita che sta nascendo , (non ci sono scuse)



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31/07/2009 14:19
 
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Re:
Jon Konneri, 31/07/2009 13.35:


Ho appena sentito la notizia al TG. il Vaticano dichiara la scomunica non solo per chi userà la pillola RU486, ma anche per il medico.


Ma perche siete per forza costrette ad aplicare questa pillola ? forse hai tempi di oggi non siete in grado di usare i preservativi che tanto difendete è infieriscono contro il papa se parla male.




Caro Jon.

partendo dal presupposto che la questione riguarda anche la parte maschile dell'umanità, senza necessariamente dare sempre addosso alle donne che, se supportate con vero amore da un partner che ha a cuore la salute della compagna a livello bioneuropsicofisico oltre che del proprio piacere fisico e si assumono la propria parte di responsabilità ricercando e trovando soluzioni, forse, dico forse, l'essere femminile sarebbe finalmente considerata non strumento da riproduzione ma "donna", semplicemente donna, a 360°.

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Jon Konnery
“Ma perche siete per forza costrette ad aplicare questa pillola ? forse hai tempi di oggi non siete in grado di usare i preservativi che tanto difendete è infieriscono contro il papa se parla male.”



Penso che ogni donna abbia il diritto di scegliere per se stessa e poi dimentichi che non tutte le donne hanno la possibilità di usare i preveservativi o la pillola. Pensa solo alle donne che hanno subito una violenza, come poter negargliela?

Comunque noto sempre che non usi lo stesso metro e la stessa misura. Sei sempre pronto a condannare i tdG che “consigliavano” di non avere figli però sei sempre pronto a difendere a spada tratta una religione che impone alle coppie di fare sesso senza nessun tipo di protezione.

Cmq penso ripeto che, anche se dopo che ho avuto mia figlia le mie idee a riguardo sono cambiate, ogni donna dovrebbe avere il diritto di essere lasciata libera di scegliere.

Non si può costringere una donna ad affrontare una gravidanza che non vuole e tanto meno non la si può costringere ad abortire.



Sole, luna e stelle... il cielo è completo!
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Re: Re:
Kalos52, 31/07/2009 14.19:




Caro Jon.

partendo dal presupposto che la questione riguarda anche la parte maschile dell'umanità, senza necessariamente dare sempre addosso alle donne che, se supportate con vero amore da un partner che ha a cuore la salute della compagna a livello bioneuropsicofisico oltre che del proprio piacere fisico e si assumono la propria parte di responsabilità ricercando e trovando soluzioni, forse, dico forse, l'essere femminile sarebbe finalmente considerata non strumento da riproduzione ma "donna", semplicemente donna, a 360°.




Certo i padri non hanno nessun diritto , ne di vedere i figli dopo un divorzio ne di avere il diritto di curare il suo proprio figlio ,ma vederselo uccidere con una pillola .



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31/07/2009 14:45
 
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Re: Re: Re:
Jon Konneri, 31/07/2009 14.31:



Certo i padri non hanno nessun diritto , ne di vedere i figli dopo un divorzio

ne di avere il diritto di curare il suo proprio figlio ,ma vederselo uccidere con una pillola .




Caro Jon, tu menzioni due argomenti completamente diversi, da slegare l'uno dall'altro.

1 Esistono strumenti legali che consentono ad entrambi i coniugi di aver cura dei figli, anche dopo lo scioglimento di un matrimonio, perchè ciò costituisce un diritto/dovere e non devono i rancori personali prevalere sull'amore che i figli meritano e di cui hanno pieno diritto.


2 Il secondo caso, ben più complesso, non può essere liquidato in poche righe. Premesso che per me la vita di ogni essere umano è sacra, è nessuno dovrebbe essere privato della possibilità di "esistere", non mi permetto di giudicare quelle scelte che, comunque, non violano alcuna norma giuridica. Sulle norme morali determinate dalle religioni ho parecchie riserve e non le ritengo affatto l'unico parametro di riferimento.
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kalos
2 Il secondo caso, ben più complesso, non può essere liquidato in poche righe. Premesso che per me la vita di ogni essere umano è sacra



questa risposta mi è gia più che sufficente
,



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di Gabriella Mecucci Tratto da cronache di Liberal del 31 luglio 2009
La Ru486 è un metodo abortivo pericoloso, lungo, doloroso, incerto e costoso.

E se ieri sera monsignor Elio Greccia, presidente emerito della Pontificia Academia pro Vita ha ricordato che «l'assunzione della Ru486 equivale ad un aborto volontario con effetto sicuro» e precisato che il suo uso prevede «la scomunica per il medico, per la donna e per tutti coloro che spingono al suo utilizzo», da parte sua Eugenia Roccella, sottosegretaria alWelfare, ha riportato l'attenzione sulle imprevedibili conseguenze cui potrebbe portare la sua introduzione. «La Ru486 - ha spiegato la sottosegretaria - porta intrinsecamente la donna ad abortire a domicilio, proprio perché il momento dell'espulsione non è prevedibile, creando così una situazione di clandestinità legale». Il farmaco, per di più, ha già provocato la morte di ben 29 donne. Una percentuale enormemente più alta dei decessi per aborto e per parto.

Tanto è vero che il New York Times, quotidiano progressista e "pro choice", non ha esitato a definirla kill pill, cioè assassina. E infatti la Ru, nel mondo sviluppato, se si eccettuano pochissimi Paesi - Francia, Svezia e Inghilterra - viene usata poco o pochissimo. In Spagna - dove pure è autorizzata - la percentuale di utilizzo è pari al 5 per cento e in Germania e in Olanda è vicina allo zero. Purtroppo sono i Paesi del Terzo Mondo o quelli emergenti ad aver scelto ampiamente questa via: basti pensare all'India dove questo farmaco viene assunto dalle donne fuori da strutture ospedaliere, nella solitudine domestica.

Che la Ru sia pericolosa è un giudizio diffuso, del resto i dati parlano chiaro. Ma al di là dei rischi per la vita, il metodo arbotivo tramite kill pill è lungo e doloroso. Funziona così: il primo giorno si assume il mifepristone che uccide il feto e il terzo si prende la prostaglandina che provoca le contrazioni e determina l'espulsione del feto. Nessuno è in grado di stabilire con precisione quando la donna abortisce: la maggior parte lo fa entro le 24 ore dall'assunzione della seconda pillola. Le doglie dell'espulsione sono dolorose, spesso dolorosissime.

In rete si trovano centinaia di testimonianze che danno conto della drammaticità dell'evento e della gravità di alcuni effetti collaterali che si verificano con una notevole frequenza. Ecco un racconto fra i tanti:

«Mi è stata data la Ru486 per abortire. Ho eseguito esattamente le istruzioni e, dopo aver preso la pillola, ho sentito un dolore fisico atroce, per almeno 12 ore ininterrottamente, e ho perso sangue in modo veramente eccessivo. Il sangue attraversava i pantaloni ma sentivo troppo dolore per potermi pulire: è stato il peggiore dolore fisico mai avuto in vita mia».

Di effetti collaterali - come dimostra il racconto - ce ne sono parecchi. Il più grave è il rischio di forti perdite di sangue, ma anche il vomito, la diarrea, i crampi. Insomma, le donne che prendono la Ru sono costrette ad assumere pesanti antidolorifici: spesso addirittura degli oppiacei.

Ma c'è di più: la pill kill non ha un'efficacia garantita: si sono contati sino al 20 per cento di insuccessi. Tanti dolori senza che il risultato sia certo.

Non solo: con questo metodo o si corre il rischio di ricacciare la pratica abortiva dentro casa con un enorme aumento del pericolo di vita, o - come dovrebbe accadere in Italia nel rispetto della legge 194 - si è obbligati a ricoverare una donna nelle strutture pubbliche per tre giorni, con un vistoso aumento dei costi: si parla di oltre 2. 500 euro. A fronte di tutte queste controindicazioni, non si capisce perché la Ru486 dovrebbe essere preferibile all'aborto: al di là delle convinzioni ideologiche o di natura religiosa, essa è certamente una "mina vagante" per il corpo e la salute della donna.

Il problema - come è stato più volte detto - non è quello di introdurre la kill pill, ma piuttosto di far funzionare meglio la 194 ottenendo per questa via l'abbattimento delle intrerruzioni di gravidanza volontaria. I recenti dati indicano che una qualche flessione c'è stata, ma ancora è troppo poco. E soprattutto: fra le immigrate la percentuale degli aborti è in significativa crescita. La gravità delle controindicazioni nei confronti della Ru spiega perché la Exelgyn, ditta che la produce, è restia a chiederne l'introduzione in realtà dove l'opinione pubblica è particolarmente sensibile al tema. Tanto è vero che in Italia la richiesta non venne fatta nemmeno quando era ministro Umberto Veronesi.

I rischi acclarati rendono meno decisi anche i sotenitori di questa pillola. Livia Turco, democratica, ex ministro della Salute, si è limitata a dire che «la validità del farmaco deve essere stabilita da organismi tecnici (l'Aifa, ndr.)». E il capogruppo del Pd al Senato, Dorina Bianchi, ha aggiunto: «Bisognerebbe evitare che con il via libera per l'inserimento della pillola Ru 486 passi soltanto il messaggio che abortire è diventato più facile». Molte invece le dichiarazioni contrarie alla Ru.
L'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, ha chiesto in una interpellanza al presidente del Consiglio dei ministri se il farmaco in questione «è intrinsecamente compatibile con la legge194», «se rientra nella legge 194, rispetto all'articolo 15, che parla di uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell'integrità psichica e fisica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza». La parlamentare del Pdl, Laura Bianconi, poi, lamentava che «l'Aifa decidesse sull'introduzione della pillola Ru senza aver fornito a noi rappresentanti del Parlamento italiano i dovuti chiarimenti tecnici e scientifici richiesti da più tempo in merito alla pericolosità».

Etichette: aborto



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quante inesattezze ci sono in quest'articolo!!

è tardi e sono stanca, ma appena riesco ti posto la riposta Jon!

buona notte [SM=g1660863]











Nounou
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Pillola RU486:
ora in commercio
anche in Italia

La notizia ha diviso la politica e fatto gridare alla scomunica il Vaticano: da oggi la pillola abortiva RU486 si potrà usare anche in Italia per interrompere in modo chimico una gravidanza. Per approvarne la messa in commercio, l`Aifa, l`agenzia italiana del farmaco ha impiegato cinque ore, la più lunga riunione del consiglio di amministrazione dell`Ente. Nel comunicato con cui ha dato la notizia dell`avvenuta autorizzazione, l`Agenzia ha subito sottolineato che `l`utilizzo del farmaco è subordinato al rigoroso rispetto della legge per l`interruzione volontaria della gravidanza. In particolare - si precisa - deve essere garantito il ricovero in una struttura sanitaria, così come previsto dall`articolo 8 della legge 194, dal momento dell`assunzione del farmaco sino alla certezza dell`avvenuta interruzione della gravidanza``.

Come funziona - La pillola RU486 tecnicamente è uno steroide sintetico, chiamato mifepristone. Viene utilizzato nei primi due mesi di gravidanza per indurre l`aborto. Lasciando da parte i termini tecnici, la RU486 inibisce lo sviluppo embrionale causando il distacco e l`eliminazione della mucosa uterina, con un processo molto simile a quanto accade durante il ciclo mestruale. In pratica, un`ecografia accerta che la gravidanza non abbia superato i 49 giorni (sette settimane di gestazione), dopodiché il medico somministra alla paziente da una a tre compresse da 200 mg di RU486. A questo punto dovrebbe verificarsi l`espulsione della mucosa. Se questo non avviene, vengono somministrati altri farmaci che inducono contrazioni uterine. A livello di efficacia, il mix di farmaci dà una sicurezza di abortire pari al 92-99% dei casi, mentre la sola RU486 ``risolve`` l`80% degli aborti.

Il nome - Se si chiede alle persone cosa pensino del nome RU486, spesso ci si sente rispondere che “sembra il nome di una qualche bomba”. Si tratta in realtà della sigla del laboratorio dove nel 1980 venne scoperta la molecola, ad opera di Etienne Emile Baulieu. Il primo Paese che mise in commercio la pillola (unita ad un altro farmaco) fu la Francia, che la approvò nel 1988. Nel 2003 è stata la stessa Organizzazione mondiale della Sanità a dichiarare la sicurezza della RU486. A livello europeo, fino a ieri, solo l`Italia e l`Irlanda non avevano adottato la pillola abortiva.

Gli effetti collaterali - L`unico studio che ha preso in considerazione i possibili effetti collaterali della pillola abortiva è stata una ricerca del 2005 della Drug and Food Administration statunitense. Secondo il rapporto, in percentuale i casi di morte sarebbero di poco superiori allo zero per cento, mentre tra le complicanze più diffuse ci sarebbero emorragie che possono anche essere abbondanti e di durata considerevole (7-15 giorni, il meccanismo è simile a quello del ciclo mestruale), dolori addominali, nausea, vomito e febbre.

In Italia - Nel 2002 il Comitato Etico della Regione Piemonte approva un progetto per la sperimentazione della pillola abortiva, sulla base della legge 194, ma l`allora ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ferma la ricerca. Il progetto viene però avviato dall`ospedale Sant`Anna di Torino tre anni più tardi, nel settembre 2005, e fa da apripista per successive sperimentazioni in altre regioni italiane, tanto che nel 2007 si contano già 1.010 casi di aborto farmacologico nel nostro paese (lo 0,8% di tutte le interruzioni volontarie di gravidanza).

Il costo - Tra le buone notizie per chi vorrà fare uso della pillola abortiva c`è il costo, tra i più bassi d`Europa. Per rinunciare ad un figlio si spenderà solo 14,28 euro a compressa. Poco meno di 50 euro per l`intero ciclo.
Data: 31-07-2009
Autore: em.t.

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Secondo me cara nounou è tutta una questione di comercio è di soldi , ha danno della salute della donna , tu la interpreti in un altro modo, ma se proprio una donna vuole abortire e meglio andarci senza usare quella pillola è molto più sicuro per la sua salute , poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
notte [SM=g1660863]
[Modificato da Jon Konneri 03/08/2009 00:08]



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Il costo - Tra le buone notizie per chi vorrà fare uso della pillola abortiva c`è il costo, tra i più bassi d`Europa. Per rinunciare ad un figlio si spenderà solo 14,28 euro a compressa. Poco meno di 50 euro per l`intero ciclo.
Data: 31-07-2009
Autore: em.t.



Adesso la morte di un figlio costa meno 50 euro per ciclo



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Caro Domenico,

Il fatto che il problema dell'aborto sia così discusso e divida l'opinione di molte persone significa che l'argomento è molto più complesso di quanto immaginiamo.

Devi ammettere che il mondo è cambiato rispetto a 100 anni fa, a 50 anni fa, anche a 10 anni fa. Avanza sia il progresso verso traguardi tecnologici vantaggiosi per il genere umano e avanza anche in aumento di nuovi problemi da affrontare.

Ognuno, in base alle sue posizioni religiose, ideologiche o scientifiche dà una interpretazione. Si dice che siamo sull'orlo di un precipizio, altri dicono che ormai stiamo precipitando senza possibilità di tornare indietro, altri dicono che abbiamo fatto molti progressi ma tuttavia ci sono costi da pagare.

Gli affanni della vita sono numerosi. Spesso, ogni famiglia viene colpita, nel suo privato, da problemi che prima non si sognava nemmeno. Siamo "aggrediti" da imprevisti burocratici, malattie che una volta non si conoscevano.

Purtroppo, fra queste "situazioni", ci sono le gravidanze indesiderate, o gravidanze "difficili" e non sempre si riesce a decidere cosa fare per trovare una soluzione che sia ragionevole.
Ci sono casi che, a volte, sono controversi per una serie di "inconvenienti". Se non siamo "dentro quel problema", non conosciamo tutti i fatti e non li viviamo emotivamente, è difficile esprimere delle opinioni o dei giudizi.

Ci sono avvocati, medici, religiosi che in certe "situazioni" non sanno neanche loro qual'è la cosa giusta da fare.

Per questo, caro Domenico, non si può trattare con poche battute dei drammi così complessi.

Un abbraccio
Pino

[SM=x1061958]




__________________________________________________
03/08/2009 09:46
 
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Re:
Jon Konneri

Secondo me cara nounou è tutta una questione di comercio è di soldi ,

Davvero? Anche l'aspirina,o lo sciroppo per la tosse,sarebbero solo questione di soldi?

ha danno della salute della donna ,

Ogni farmaco,anche il piu' comune come l'aspirina,ha effetti collaterali,puo' causare persino la morte (leggi qui ---> www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/10_Ottobre/23/aspiri... ) se non addirittura emorragie rilevanti

tu la interpreti in un altro modo,

"Aborto e morale.Capire un nuovo diritto" di M.Mori (costa solo 10 euro) per capire perche' molte donnne (e nel mondo occidentale sono davvero un numero significativo) rivendicano il diritto di abortire (sopratutto nei casi in cui una gravidanza puo' mettere a rischio la vita della madre).

ma se proprio una donna vuole abortire e meglio andarci senza usare quella pillola è molto più sicuro per la sua salute , poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
notte


Ma e' chiaro,ogni scelta ha le sue conseguenze,chi decide di abortire (sopratutto chi ricorre al metodo chirurgico) deve essere consapevole delle conseguenze e dei rischi.
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Re: Re:
pcerini, 03/08/2009 9.46:

Jon Konneri

Secondo me cara nounou è tutta una questione di comercio è di soldi ,

Davvero? Anche l'aspirina,o lo sciroppo per la tosse,sarebbero solo questione di soldi?

ha danno della salute della donna ,

Ogni farmaco,anche il piu' comune come l'aspirina,ha effetti collaterali,puo' causare persino la morte (leggi qui ---> www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/10_Ottobre/23/aspiri... ) se non addirittura emorragie rilevanti

tu la interpreti in un altro modo,

"Aborto e morale.Capire un nuovo diritto" di M.Mori (costa solo 10 euro) per capire perche' molte donnne (e nel mondo occidentale sono davvero un numero significativo) rivendicano il diritto di abortire (sopratutto nei casi in cui una gravidanza puo' mettere a rischio la vita della madre).

ma se proprio una donna vuole abortire e meglio andarci senza usare quella pillola è molto più sicuro per la sua salute , poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
notte


Ma e' chiaro,ogni scelta ha le sue conseguenze,chi decide di abortire (sopratutto chi ricorre al metodo chirurgico) deve essere consapevole delle conseguenze e dei rischi.




grazie Paolo,un abbraccio!
io inviterei Jon a leggere il libro menzionato, e a compendere che lo stato psicologico della donna in queste cicostanze, non cambia sia che decida per l'intervento chirurgico che usando la RU486.
Resta sempre una decisione pesante, che lascia ad ogni modo degli strascichi, ma va rispettata.








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Re: Re: Re:
@nounou@, 03/08/2009 12.49:




grazie Paolo,un abbraccio!
io inviterei Jon a leggere il libro menzionato, e a compendere che lo stato psicologico della donna in queste cicostanze, non cambia sia che decida per l'intervento chirurgico che usando la RU486.
Resta sempre una decisione pesante, che lascia ad ogni modo degli strascichi, ma va rispettata.





Cara nounou a me sembra che quel " ma va rispettata." sia una giustificazione per mettersi in pace con la coscienza , carissima i probblemi nella vita sono tanti vanno affrontati ,può capitare anche nella mia famiglia ma secondo me queste cose non si favoriscono con un( semplice vanno rispettate)la vita di un essere umano per me vale di più .





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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
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Punto 1°: La RU486 è stata definita come sicura. Quindi, dato che l'aborto è legale in Italia, non vedo per quale motivo non si possa fare uso della RU486, che permetterebbe di abortire con meno dolore, con meno sacrifici e con meno rischi per la salute della donna.

Punto 2°: solo un ingenuo può affermare che l'uccisione di un embrione sia qualcosa di paragonabile ad un omicidio.

[Modificato da ®@ffstef@n 09/08/2009 13:26]
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Re:
(Upuaut), 09/08/2009 13.10:

Punto 1°: La RU486 è stata definita come sicura. Quindi, dato che l'aborto è legale in Italia, non vedo per quale motivo non si possa fare uso della RU486, che permetterebbe di abortire con meno dolore, con meno sacrifici e con meno rischi per la salute della donna.

Punto 2°: solo un ingenuo può affermare che l'uccisione di un embrione sia qualcosa di paragonabile ad un omicidio.



sei stato fortunato che i tuoi genitori non ti anno abortito, embrione lo eri pure tu

Geremia (1,5), il Signore dice al Profeta: "Prima che tu nascessi, io ti ho santificato e ti ho nominato profeta di tutte le nazioni".




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